Ecco come.
A renderlo noto sarebbero stati i membri dell’Ospedale Universitario di Basilea (guidati dal professor Christoph Beglinger), che insieme al professor Stefan Borgwardt della Psychiatric University Clinics avrebbero preso in esame i dati relativi un campione di 12 volontari sani con un’età media di 24 anni (2014).
I partecipanti all’esperimento sarebbero stati divisi in due gruppi: i membri del primo gruppo avrebbero assunto una bevanda contenente diversi grammi di estratto di tè verde, mentre quelli del secondo gruppo avrebbero assunto un placebo.
Dopodichè, ai partecipanti sarebbe stato chiesto di cimentarsi in una serie di compiti di memoria, durante i quali la loro attività cerebrale sarebbe stata misurata attraverso una risonanza magnetica ...
Insomma, a quanto pare il tè verde potrebbe aumentare la connettività tra la corteccia parietale e quella frontale del cervello, comportando dunque un miglioramento per quanto concerne l’attività del cervello. “I nostri risultati – avrebbe fatto sapere il professor Stefan Borgwardt – suggeriscono che il tè verde potrebbe aumentare la plasticità sinaptica a breve termine del cervello”.
Naturalmente ulteriori studi devono ancora essere condotti in merito a questo effetto benefico del tè verde, compresi studi su eventuali trattamenti di disturbi cognitivi, come la demenza.
In attesa, non ci resta che bere una buona tazza di questa bevanda ogni tanto. Tentar non nuoce, non trovate?
Fonte: scienzaesalute.blogosfere.it
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