lunedì 29 luglio 2019

La guerra del clima – La natura diventa un’arma?

di Lorenzo Canciani.

C’è chi sostiene che le armi del futuro non saranno atomiche o chimiche, ma assolutamente invisibili. Le chiamano controllo del clima. Uragani, terremoti, alluvioni e siccità.

E’ possibile che alcuni dei più grandi cataclismi della storia recente siano stati causati da insospettabili attacchi militari?

Quali sono le reali armi a disposizione dei servizi segreti?

Modificare il clima è possibile? Terremoti, fulmini, tsunami e uragani possono venir creati dall’uomo? E, soprattutto, a che scopo? Corrisponde a verità l’ipotesi di una guerra climatica in corso fra le principali nazioni del mondo?

Questi i temi “scottanti” ed attuali affrontati da Roberto Giacobbo in un'indagine “La guerra del clima – la natura diventa un’arma?” andata in onda il 5 ottobre 2012 su Rai Due in una puntata di Voyager ...

Tsunami - Fukushima 2011

L’indagine inizia facendo riferimento a colui che ha reso possibile tutto ciò. Nikola Tesla. Il genio che ha inventato il XX secolo, colui che ci ha dato la possibilità di utilizzare la corrente alternata e non solo…

Le teorie di Tesla, di quasi 100 anni fa, prevedevano la possibilità di modificare il clima attraverso l’emissione nella ionosfera di onde a bassa frequenza ELF, e quindi la possibilità di generare terremoti, di creare o modificare direzione e intensità di uragani, di innescare un fulmine e orientarne la scarica, di provocare uno tsunami.

Se ci poniamo in un contesto militare questi strumenti diventano delle vere e proprie “armi climatiche”, o come le definisce il congresso degli Stati Uniti, nel documento “Space preservation act” del 2001, “exotic weapons system”, in grado di generare enormi danni sia a livello economico , che di vite umane.

Giacobbo da per certo, ormai e purtroppo, che gli Stati Uniti nel luglio del 1976 abbiano subito un attacco climatico, denominato il Picchio Russo, da parte dell’allora Unione Sovietica, che causò la “siccità perfetta” come fu titolata sui maggiori quotidiani mondiali in quell’anno.

Duga ("Arco", in russo), soprannominato Woodpecker (Picchio)., forse la più grande antenna costruita dall'uomo (1976 - 1989)

L’estrema siccità provocò il crollo della produzione agricola, danni economici per miliardi di dollari e numerosissimi incendi. La gente era terrorizzata. Tutto ciò fu reso possibile dalla modificazione delle correnti a getto, invertendole, facendole fluire da est verso ovest in modo tale da interrompere il flusso di umidità sul territorio statunitense proveniente dall’Oceano Pacifico.

Un successivo attacco climatico, sempre sul territorio degli Stati Uniti si verificò negli anni che vanno dal 1987 al 1992 ed in risposta il Governo Usa, nel febbraio 1992 diede avvio al progetto Haarp (High Frequency Active Auroral Research Program), entrato in funzione nel 1994, la cui realizzazione è stata terminata nel 2007.


Haarp è una installazione civile e militare statunitense situata in Alaska, nei pressi di Gakona, in una base della United States Air Force. 

Gli scopi ufficiali dell’installazione sono la ricerca scientifica sugli strati alti dell’atmosfera e della ionosfera e la ricerca sulle comunicazioni radio per uso militare.

E’ composta da 180 antenne, alte venti metri, collegate in modo tale da formare un unico strumento in grado di emettere onde elettromagnetiche, da 3 a 30 Hz, con una potenza massima di ben 3,6 milioni di Watt incanalandoli in un punto minuscolo della ionosfera dal diametro di 19 km, profondo 3km, posto a 145km dalla superficie terrestre, a 480km da Anchorage (Alaska),

Se pensiamo che la più grande stazione di trasmissioni radiofoniche americana immette nell’atmosfera 52.000W, la potenza di Haarp corrisponde alla potenza di ben 72000 di queste stazioni radio messe assieme.

(Nel 2015, dopo una finta chiusura, HAARP passò dalle mani dei militari a quelle dei civili - NdC) 

Di riscaldatori ionosferici, purtroppo, progettati come detto all’inizio da Nicola Tesla circa 100 anni fa, non esiste solamente Haarp. Altri 4 ufficiali si trovano a HIPAS (Alaska), Arecibo (PortoRico), SURA (Russia) e EISCAT (Norvegia). Ma se ne ipotizzano altri 20 non ufficiali, sparsi per tutto il mondo.
(Possiamo citare ad esempio: SPEAR in Svalbard,  MU a Kyoto-Giappone - NdC)

Infine, per il corretto funzionamento questi strumenti devono poter avere a disposizione uno strato conduttivo, elettrificato, nell’atmosfera. Questo viene creato con l’immissione nella ionosfera di nanoparticolato di bario, alluminio, torio radioattivo ed altri metalli pesanti attraverso le chemtrails o scie chimiche.

A questo punto, a mio avviso, la domanda “Corrisponde a verità l’ipotesi di una guerra climatica in corso fra le principali nazioni del mondo?” si risponde da sola.

All’interno della trasmissione, inoltre, oltre ad una dettagliata analisi delle chemtrails o scie chimiche, vengono presentati, a supporto di quanto affermato da Giacobbo, innumerevoli esperimenti climatici e biologici effettuati dal 1945 ad oggi sulla popolazione civile, ignara di essere stata utilizzata come cavia e soprattutto inquietanti teorie sull’uragano Katrina che nel 2005 devastò New Orleans e la Louisiana.

La fantascienza diventa realtà, o meglio la fantascienza di oggi sarà la scienza di domani.

Fonte: lorenzocanciani.myblog.it







Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.