venerdì 16 aprile 2021

Università - Le Confraternite americane

La Confraternita (o Sorellanza se i membri sono femminili) è un’organizzazione di persone che si riuniscono in un ambiente amichevole, concepita per lo sviluppo intellettuale, fisico e sociale dei suoi membri.

In base al tipo di Organizzazione, le Confraternite si possono dividere in tre gruppi: sociali, professionali o onorarie.


Quando si parla di Società Segrete e di Confraternite studentesche americane, il primo pensiero va all’Ordine del Teschio e delle Ossa (The Order of Skull and Bones).

Si tratta di una delle più importanti società segrete di Yale, fondata nel 1832, oggetto di molteplici teorie di cospirazione, inclusa quella dell’assassino del Presidente J.F. Kennedy. Annovera tra i suoi membri personaggi più o meno noti come giudici, giocatori di tennis, di football, uomini d’affari, senatori e anche l’ex Presidente degli Usa George W. Bush era membro di questa società.

Ci sono tantissime Confraternite nelle Università americane, e ognuna di loro ha la propria “mission“, ossia lo scopo dell’organizzazione, i suoi principi e le regole che la guidano. Possono avere obiettivi quali competenze lavorative, artistiche, qualità etiche, scopi etici, etnici, e così via.
Ci sono confraternite ebraiche, come la Zeta Beta Tau, fondata nel 1898 con il compito di preservare e coltivare relazioni all’interno della comunità ebraica. 
I principi sui quali si fonda quest’associazione sono la conoscenza intellettuale, la responsabilità sociale e l’amore fraterno ... 


L’iniziazione

Senza dubbio la fase dell’iniziazione è quella che incuriosisce i più, interesse stimolato soprattutto grazie ai numerosi film americani che mostrano le “bravate” che i potenziali membri devono svolgere per poter entrare a far parte della Confraternita prescelta.

Tuttavia, non tutte le Confraternite e Sorellanze prevedono delle “iniziazioni” per l’ammissione dei propri confratelli/consorelle; molte sono ad accesso libero.

Ma in cosa consistono le iniziazioni? Sono davvero così pericolose come si vedono nei film? E’ vero che ci sono stati dei morti?

Molte di queste iniziazioni riguardano sfide e comportamenti imbarazzanti o umilianti.

Per esempio mangiare cibi disgustosi, andare in giro nudi o con qualche scritta sul corpo, non poter dormire per 3 giorni di fila, essere costretti a fare commissioni per un membro più anziano, ecc.

Questo tipo di iniziazioni è abbastanza “innocuo”, ma purtroppo in alcune Confraternite succede che le prove di coraggio siano un po’ più “pesanti”.

Durante gli anni, ci sono state delle morti causate in gran parte dall’alcool, com’è successo a Michael Starks (18 anni), uno studente della Utah State University che fu trovato morto per avvelenamento da alcool la mattina dopo l’iniziazione della Sigma Nu Fraternity, il 21 novembre 2008. 

---> Michael Starks

Così come Chuck Stenzel, che morì per lo stesso motivo nel 1978, per entrare in una Confraternita della Alfred University a New York.

Le iniziazioni violente e pericolose sono severamente vietate e sono nate delle campagne contro il cosiddetto “hazing”, che si può tradurre con il nostro “nonnismo” o “bullismo”, anche se non rende perfettamente l’idea di queste prove estreme.

Detto questo, la maggior parte delle Confraternite prevede iniziazioni divertenti non solo per i membri anziani, ma anche per gli iniziati, quindi niente paura se venite prelevati dal vostro letto nel cuore della notte per essere portati a una festa o se vi fanno qualche scherzo innocente.

Perché entrare in una Confraternita


Far parte di una Confraternita prestigiosa può dare ai suoi membri opportunità e privilegi durante la permanenza al College. Entrare in una Confraternita o Sorellanza è, quindi, una forte aspirazione di molti studenti che vogliono vivere appieno la loro vita al Campus, avendo anche occasione di conoscere persone importanti e influenti...
(Fonte: www.tuttoamerica.it)


Nonnismo in caserma, «una realtà accettata»

Sulla rivista Forze Armate – Informazioni della Difesa n. 4/2000 il ten. col. Carducci ed il cap. F. Scarici nell’articolo “Nonnismo: punto di situazione” parlano di 268 episodi denunciati nel 1998 e di 122 episodi denunciati nel 1999, nei quali nel solo 1999 sono rimasti coinvolti 259 militari di leva e di ferma, di cui 188 denunciati all’autorità giudiziaria e 48 puniti ai sensi dell’art. 260 del codice penale militare di pace. 

Risulta inoltre che nessun Corpo militare fosse escluso da questa piaga e gli alpini figuravano nelle prime posizioni. Leggendo questa Informativa ufficiale viene da pensare al fenomeno del nonnismo in caserma elevato a sistema e quindi ad una prassi che merita parecchia attenzione! Oltretutto nel 1999 si era già iniziato a vigilare e a reprimere il fenomeno, soprattutto in vista dell’imminente ingresso dell’elemento femminile nelle caserme e quindi è facile immaginare cosa succedesse prima. 

Nel 1977 nella mia caserma i “vecchi” lanciavano dei grossi sacchi neri per l’immondizia pieni di acqua dal terzo piano delle camerate sulle reclute, ed è un vero miracolo che nessuno si sia mai fatto male seriamente. Purtroppo di solito chi nasce imbecille muore imbecille e quindi l’unica via in questi casi è la repressione e sarebbe stato un preciso dovere dei superiori vigilare sull’incolumità della truppa a loro affidata… certamente era più comodo stare al circolo ufficiali a bere.

(Fonte: www.ana.it)

Per le donne in caserma il nonnismo è spesso molestia e violenza sessuale.
Ma il reato non c’è!

- Marzo 2019 - 

Il procuratore militare: non ci sono regole chiare per perseguire “le prevaricazioni con finalità sessuali”. 
Perché i codici sono stati scritti prima che le donne entrassero nelle forze armate. 
E anche sulle missioni all’estero è il caos legislativo.

Il nonnismo in caserma? 

Se ne parla da sempre, ma nessuno si è mai preoccupato di qualificarlo come reato. E nel frattempo è diventato più complesso e insidioso. “Poiché oggi è presente nelle forze armate anche la componente femminile, gli atti di prevaricazione e di violenza che costituiscono il nonnismo spesso si connettono e si associano con una finalità di carattere sessuale”. Il procuratore generale Marco De Paolis non risparmia nessuna delle ombre che riguardano la giustizia militare.

Il vuoto legislativo nelle forze armate riguarda soprattutto la condizione femminile. “Si ricorderà in proposito – sottolinea il magistrato -, qualche anno fa, la vicenda della caserma Clementi di Ascoli Piceno, ove una indagine della Procura Militare di Roma – scaturita dal noto caso “Parolisi” (l’omicidio della moglie di un sottufficiale istruttore, ndr) - mise in luce sconcertanti episodi di “nonnismo” collegati alla sfera sessuale, di cui erano vittime numerose allieve. In quel contesto, emerse con particolare evidenza la lacuna normativa su queste situazioni; lacuna che – appunto – permane” ...

(Fonte e articolo completo: www.repubblica.it)


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