venerdì 21 giugno 2019

Non siamo venuti sulla Terra per sopportare l’energia negativa

Pensa per un attimo alla tua prima infanzia. Per molti di noi è stato un periodo di innocenza. Ci divertivamo. Avevamo amici. Ci sentivamo amati e felici.

Ma quel tempo beato è stato ben presto interrotto.

Pensa ai ragazzi che parlavano dietro le tue spalle e ti prendevano in giro o ti criticavano ingiustamente. Ricordi quando ti hanno detto che un amico era arrabbiato con te o che non piacevi più a qualcuno? Quando hai chiesto il perché, non ti è stato spiegato il motivo. Ti sei sentito inerme. Ti sembrava di non poter fare nulla per migliorare le cose. Il potere era in mano altrui.

Crescendo, ti sei augurato che il numero delle persone in grado di farti sentire vulnerabile e mandarti in collera diminuisse. Ma non è andata così. In realtà, è emersa una cerchia più ampia di individui in grado di influenzare negativamente la tua vita. Contrasti con il servizio di assistenza clienti, con impiegati,collaboratori, capi e clienti possono mandare in malora la giornata. Il loro sgradevole comportamento rischia di peggiorare notevolmente la quotidianità. Questo comportamento negativo domina la tua attenzione, lasciandoti spiacevoli conseguenze emotive di cattivi pensieri e sentimenti.

Quante volte permetti alle altrui sciocchezze di cambiare il tuo stato d’animo? O ti fai rovinare la giornata da un pessimo conducente, un cameriere sgarbato, un capufficio privo di tatto o un impiegato insensibile? A meno di non essere unTerminator, probabilmente devi adattarti. Un segno della tua assertività ed elasticità mentale è dato dalla rapidità con cui riporti la concentrazione su ciò che davvero conta nella tua vita....


Legge dello smaltimento rifiuti emotivi

Molte persone somigliano ai camion della spazzatura. Se ne vanno in giro piene di rifiuti, piene di frustrazione, piene di collera, piene di delusione. Man mano che la spazzatura si accumula, cercano un posto in cui smaltirla. E se glielo permetti ti scaricano tutto addosso. Così, quando qualcuno vuole scaricare su di te la sua spazzatura, non farne una questione personale. Sorridi, saluta, auguragli ogni bene e vai avanti. Credimi, sarai più felice.

Quando sei in grado di percepire quei camion nella tua vita e li lasci passare oltre, immediatamente ti senti più felice e mantieni sgombra la tua strada verso il successo. La chiave non è elaborare i rifiuti emotivi – non devi analizzarli, osservarli, discuterli o indugiare su di essi – ma solo farli passare oltre.

Non è nostro dovere assorbire le frustrazioni, le ansie e le delusioni di altri. Non siamo venuti sulla terra per sopportare l’energia negativa di altri individui, né per gravarli della nostra.

Dobbiamo mantenere la nostra strada libera da inutili limitazioni e non lasciarci scoraggiare dalle attitudini e azioni negative di altra gente. E non dobbiamo farci ostacolare dalle nostre stesse convinzioni e dai nostri comportamenti controproducenti. Possiamo ottenere felicità e successo concentrandoci su ciò che davvero ha importanza, dal punto di vista personale e professionale.

Tratto da: David J. Pollay, Smaltire la spazzatura emotiva


56 commenti:

  1. L'ho già scritto proprio qui settimane fa: Quando si ha a che fare con persone estremamente negative che non accettano di farsi aiutare, ad un certo punto bisogna allontanarle.
    So che non è un discorso facile: Viviamo in una società dove sono tutti egoisti e tesi a soddisfare i propri desideri e piaceri nell'immediato e si frequentano persone per raggiungere prima quei desideri e piaceri ma vige la regola non scritta che non bisogna dirlo chiaro, una coltre di ipocrisia e finto altruismo deve pervadere tutto; se invece si decide di fare qualcosa per se stessi e allontanare appunto persone dannose per la nostra salute mentale, siamo noi i cattivi egoisti che non capiscono le situazioni e le circostanze.
    E quando si tratta di familiari e amici di lunga data è certamente più difficile, ma non bisogna farlo con cattiveria o distaccandosi improvvisamente da loro.
    Buona cosa è sempre un colloquio chiarificatore dove ognuno espone le sue difficoltà nell'interagire con l'altro proponendo soluzioni, se la persona non accetta consigli e aiuto allora va operato un taglio netto.
    Non si deve temere di fare questo, perché ne va realmente della nostra salute mentale e fisica e della nostra serenità.
    Non si può né si deve diventare lo zerbino di persone frustrate, depresse e deprimenti che si crogiolano nelle loro miserie, pena il finire per stare peggio di lori, e cosa avremmo risolto?

    Specialmente se si è nel bel mezzo di un percorso spirituale o a un bivio fondamentale della nostra vita, queste scelte diventano obbligate e proprio da esse si determina il proprio "centro di gravità permanente".

    Questo vale anche per la vita in Internet: Ben venga tutto ciò che è confronto anche acceso ma costruttivo rispettando regole precise di rispetto e un NO deciso alla demolizione metodica e gratuita dell'altrui pensiero e opinione.

    Chi coltiva energia negativa avvelena anche te, digli di smettere o scappa a gambe levate.

    Enoch

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  2. Carissimo Enoch...purtroppo è difficile rimanere in compagnia di persone "negative" quando si tende al "positivo". Quello che non sopporto sono le bugie inutili perché tendono a farti fess* e quelli che cercano di "instillarti" senso di colpa ed inferiorità. Io NON attacco MAI...ma se vengo attaccata mi difendo come una Leonessa o meglio come una Leotrigressa...alla fine meglio soli che male accompagnati. Però che noia...non poter parlare di filosofia, matematica, lingua Italiana...

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    1. Però che noia...non poter parlare di filosofia, matematica, lingua Italiana…
      Bambilu, stai sfondando una porta aperta!
      Catherine, dove sei? C'è bisogno del tuo spazio….

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  3. Cara Bambilu, ciò che non vi viene mai insegnato dalla nascita è il voler bene a se stessi con tutto ciò che ne consegue.
    Ci viene invece detto che dobbiamo adeguarci alle regole imposte dalla società e accettare qualunque tipo di compromesso in nome di un lavoro, una reputazione sociale, un certo stile di vita...

    Ma chi come noi è un'anima in viaggio e sa di esserlo, fare scelte che contemplino la sincerità con noi stessi e gli altri è di vitale importanza.
    I libri di Amadeus Voldben possono aiutare molto a destreggiarsi con le influenze negative che riceviamo anche senza esserne pienamente consapevoli. Da leggere il suo "Le influenze negative", ma anche gli altri.

    Fai bene a difenderti se attaccata, la difesa dall'altrui prevaricazione e arroganza è sempre legittima e aiuta a ristabilire un equilibrio energetico cosmico oserei dire.

    Meglio soli che male accompagnati certo, ma meglio ancora è trovare nuovi amici che con noi condividano interessi profondi e che abbiano voglia di evolvere.
    Chi crede che gli amici d'infanzia o giovinezza debbano restare nostri amici per sempre non è persona che ha compreso il cambiamento naturale che avviene all'interno di ognuno di noi e lo teme.

    E la paura, o frequentare chi coltiva paure di ogni genere non è mai una cosa saggia da fare.

    Enoch

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  4. Considerando che tutte le persone negative o che comunque noi definiamo tali, le quali emanano energie intossicanti (la dicotomia positivo-negativo in questo caso io la intendo come energie benefiche ed energie perturbatrici) non si possono evitare, almeno non sempre, in certi casi se uno è messo nelle condizioni di doverci avere a che fare, per le più svariate ragioni, trovo questa frase la parte più utile di tutto l'articolo: "Un segno della tua assertività ed elasticità mentale è dato dalla rapidità con cui riporti la concentrazione su ciò che davvero conta nella tua vita", non solo la concentrazione ma anche la stabilità, l'equilibrio, la serenità interiore, la concentrazione è poi quanto mai strategicamente necessaria per non essere schiacciati dalle circostanze, dai doveri sociali e chi più ne ha piu ne metta. Non a caso i saggi sia del passato sostengono che la vera sconfitta (se si utilizzano le dicotomie del proprio ego, in quanto la sconfitta e la vittoria sono soltanto degli allineamenti percettivi, soltanto delle variabili potenziali in cui un evento è confluito in una determinata linea esistenziale, ma tolto ciò tutto serve, tutto è potenzialmente utile) è quando non si ci rialza più, quando si smette di lottare, e si getta definitivamente la spugna. Per "lotta" non mi riferisco ad urlare, alzare il volume della voce con tono di arroganza e prepotenza (ognuno di noi attribuisce un significato ed interpreta le parole usando come metro di riferimento il proprio inventario cognitivo), non è un modo per affermare a tutti i costi quel che costi la propria supremazia (nello stile dei Drammi di Controllo dell'energia sottile fra esseri umani di cui parla James Redfield, nella Profezia di Celestino), la lotta come la intendo io è soltanto un modo di non cadere nella rassegnazione e nell'abbandonare sé stessi, io quando mi trovo (spesso) in situazioni problematiche, dove la comunicazione risulta inquinata dai propri personalismi, non genuina, dove spesso risulta esserci una vera e propria barriera comunicativa dovuta spesso al fatto che la maggior parte della gente evita di confrontarsi in maniera diretta (faccia a faccia, a tu per tu, senza critiche dietro le spalle) e in maniera civile, di solito il confronto viene scambiato a causa della mentalità predatoria come uno scontro, quindi non bisogna stupirsi o fare i "finto-meravigliati" (nello stile "tu scendi dalle stelle, o re del cielo.. come dice la canzoncina natalizia) quando c'è diffidenza o freddezza individualista anche fra sconosciuti.

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  5. Meglio ricapitolare gli eventi, ed usare un approccio leggero, in apparenza tipico di una persona che "getta la spugna" ma quel gettare la spugna è un modo di salvaguardare la propria integrità energetica, le lotte dell'ego questo sono, un modo di depauperare la propria salute, sono lotte inutili ed è meglio non dargli troppa importanza, indeboliscono il proprio sistema immunitario, e creano dei legami vincolanti (vendette, dissapori, fraintendimenti, malintesi, ecc.., esempio: "tu nei miei riguardi ti sei comportato in un certo modo quindi ti perseguiterò a vita", oppure "mi hai mancato di rispetto, meriti tutto il male possibile", frasi e affermazioni di gente la cui coscienza è "momentaneamente irraggiungibile") a volte ad esempio basta un semplice parcheggio con la macchina, un sorpasso sulla strada, o qualsiasi motivo per innescare scintille e attriti, i notiziari televisivi ma anche quelli locali della propria zona di appartenenza o a volte capita di assistere o prendere parte a situazioni in cui il dialogo (fatto di urla o battutine velenose a doppio senso) è soltanto un modo per difendere e affermare la propria territorialità (sia spaziale che mentale), il proprio territorio mentale, della serie: ho ragione io a qualunque costo, anche a costo di scatenare un conflitto transgenerazionale, (il corpo di dolore una delle poche cose utili ddi E.Tolle, che va nutrito, una dipendenza biochimica, senza dolore emotivo la propria vita è noiosa, vuota, mortifera) o che comunque sfocia in situazioni deliranti, da parossismo psichiatrico. Non è semplice andare d'accordo, preferisco sempre la diplomazia, la leggerezza di non prendermi troppo sul serio, perché se valuto col mio metro di misura e di valutazione della realtà, che oggi ci siamo, mentre domani non c'è alcuna garanzia che saremo ancora lì, che la mia salute nel suo insieme è sacra, che nel mondo c'è tanto mistero che attende di essere scoperto, litigare per delle trivialità è quanto di più triste e deplorevole ci possa essere, equivale ad essere caduti molto ma davvero molto in basso. Non sempre però è possibile usare le maniere civili, chiarirsi e confrontarsi, in alcuni casi l'unica soluzione è rimanere in silenzio e fare finta di niente, proprio per evitare di scatenare una rissa e non ne vale proprio la pena. Quel che l'autore ha omesso in maniera (forse deliberata e intenzionale, s'è guardato bene dal non pubblicarlo) è che la realtà sociale è molto ma molto peggiore di quanto lui possa immaginare, al peggio non c'è mai fine, bisogna sviluppare dei meccanismi strategici di sopravvivenza, perché senza scomodare "l'universo è predatorio", la realtà quotidiana è per molti aspetti pericolosa e predatoria, e questo è un dettaglio che non va assolutamente ignorato, dimenticato e trascurato, perché ad ogni minima occasione il riflesso del mondo ce lo mostra ripetutamente. Non riesco a covare odio, a portare rancore o risentimento cronico, il mio corpo non gradisce questi stati d'animo cosi intensi e continuativi, ma se una belva (simbolica) vuole sbranarmi, umiliarmi o mettermi in cattiva luce (mediante diffamazioni, ingiurie, ecc..) per ragioni di sopravvivenza anche sociale necessito di tutelare i miei interessi. Si fa presto a parlare, facile a dirsi, difficile a farsi, "dovete agire nel seguente modo quando vi trovare persone che....." ma quando ci si misura con la realtà dei fatti, nuda e cruda, è da lì che si vede come un vero e proprio banco di prova, in che misura ognuno di noi singolarmente siamo identificati con i contenuti mentali del proprio ego e quanta importanza diamo ai giochetti e agli stratagemmi che utilizza l'ego per garantire la propria alimentazione quotidiana e la propria perpetuazione.

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  6. Non siamo venuti sulla Terra per sopportare l'energia negativa, ma solo mediante e attraverso tale energia possiamo imparare a supportarla e trasmutarla alchemicamente nel suo corrispondente opposto, da forza contraria e avversa in punti di forza alleati, visto che qui si parla di rifiuti, ognuno di noi può effettuare la raccolta differenziata, i rifiuti emotivi riconvertiti in punti di forza, il riciclo emozionale. Gli altri non possono (e non vogliono, sono troppo affezionati alle proprie convinzioni, al punto tale che quando si sgretola o viene sostituita da una convinzione che è sulla stessa lunghezza d'onda oppure va in crisi perché c'è gente che basa la sua identità su un castello di menzogne e quando davanti alla più spudorata e sfacciata evidenza dei fatti non vogliono ammettere che la loro versione dei fatti, le loro accuse sono false e non trovano un corrispettivo nella realtà dei fatti, si sentono messi a nudo, fragili e indifesi, quindi vulnerabili, questo senso di vulnerabilità lo camuffano in arroganza e senso di superiorità, una sorta di alchimia inversa, al contrario) evitare certi comportamenti sgradevoli nei nostri riguardi, ma noi possiamo fare si che non è l'esperienza in sé a ferirci, ma il modo in cui la interpretiamo mentre sta succedendo e successivamente il modo cui viene elaborata dal nostro sistema di convinzioni e di credenze.

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    1. ...non è l'esperienza in sé a ferirci, ma il modo in cui la interpretiamo mentre sta succedendo e successivamente il modo cui viene elaborata dal nostro sistema di convinzioni e di credenze.

      Proprio questo è il vero problema, capire che non abbiamo alcun potere sugli eventi esterni, ma solo e soltanto sulla nostra mente, o meglio, sulle nostre reazioni agli accadimenti esterni a noi.

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  7. Bambilu difendersi come una Leotrigressa è sconfitta.

    Se si arriva a dfendersi è sconfitta perchè si sono create le condizioni affinchè questo avvenga, tu hai perso energia l'altro l'ha guadagnata.

    LA PAROLA E' MAGIA
    La parola è la più potente magia a nostra disposizione, le persone lanciano in continuazione incantesimi sugli altri e su se stessi.

    Se l'attenzione viene catturata si è in GRAVISSIMO pericolo.
    Le tesi altrui diventano le nostre a livello inconscio e la vita può essere rovinata perchè poi tali tesi diventano un programma che va in esecuzione automatica e obbliga a ripetere un certo comportamento.

    E' il funzionamento dei rapporti umani e sociali.
    Dividi et impera, in questo caso sconnettere da se stessi a favore del pensiero altrui.

    Se si è connessi con se stessi, esistiamo solo noi, quasiasi cosa dicano o facciano gli altri non ha alcun riflesso emotivo.
    Le persone non idonee qualunque sia il rapporto che si ha con loro viene allontano.

    FARE O NON FARE NON ESISTE PROVARE.

    Gianni
    E le situazioni



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    1. "
      Se si è connessi con se stessi, esistiamo solo noi, quasiasi cosa dicano o facciano gli altri non ha alcun riflesso emotivo.
      Le persone non idonee qualunque sia il rapporto che si ha con loro viene allontano."
      Riflessione: l'emotività e le emozioni che funzione svolgono nell'evoluzione umana? Nel momento in cui non é più l'emo-azione a spingerci all'azione (attiva o reattiva), potremmo dire che si passerebbe dal cercare amici al cercare alleati? E dal cercare compagni di vita (amore romantico patriarcale) a... non avere alcuna necessità di trovarne i quanto già connessi alla fonte primaria senza dover quindi compensare carenze affettive varie né riprodurre schemi famigliari imprintati?
      Bello il momento in cui, in tal modo, si sarà niente altro di ció che già si é: Travellers in Time and Space, viaggiatori/esploratori di coscienza...

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    2. Gianni dice giusto, ma il solo fatto che siamo ancora qui, incarnati e alla ricerca di un senso e di una unione col tutto potrebbe essere definita sconfitta. Evidentemente non impariamo mai abbastanza in fretta o ci viene impedito di farlo da forze sconosciute, perché se ci svegliassimo tutti questo stesso pianeta non esisterebbe in quanto nostra proiezione, e non saremmo più cibo per entità parassite.

      Comunque si Azen, non avremmo nemmeno bisogno di cercare un/a partner di vita e un rapporto esclusivo, ma non saremmo nemmeno polarità maschili e femminili con corpi biologici (non sempre) corrispondenti.
      In un mondo ideale non esisterebbe nemmeno il sesso, inteso come organi genitali e l'uso che se ne fa. Di conseguenza ci riprodurremmo in altri modi.

      Ma non so se questo pianeta preveda tutto questo, se lo facesse decadrebbe l'impalcatura Matrix su cui si fonda da sempre.

      Enoch

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    3. C'é un gran caos davvero su questo pianeta, l'essere stati (o aver scelto di esserlo?) imbrigliati nella materia, con tutta un'armatura di corpi fisici, mentali, emozionali, e mettiamo pure karmici che non guasta, fa pensare che lo scopo è la funzione del tutto e di tutte le parti del tutto sia quasi solo, alla fine così come all'inizio, la funzione/missione creativa delle coscienze... Ogni volta che vado in tilt nella complessità della vita torno sempre alla stessa conclusione: siamo tutti parte di una funzione d'onda dalle potenzialità illimitate che nutre e comprende se stessa tramite scelte creative continue. E probabilmente chissà la funzione del caos e del conflitto é questa: spingere a una scelta (d'azione o non azione) ché comunque c'é sempre da creare/imparare...

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    4. Sono d'accordo con quanto hai scritto, specie l'ultima parte.

      Enoch

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  8. Si, difendersi come una leotigressa può essere una sconfitta ma a volte è necessario.
    Non possiamo sempre evitare che si creino le condizioni essendoci più parti in gioco, e dipende molto dalla posta in gioco.
    La miglior cosa è certamente difendersi fingendo di farlo con grande energia ma in realtà usando tattiche e strategie ben precise, ma quelle si imparano col tempo e con la consapevolezza.

    Personalmente non vedo nulla come sconfitta, solo esperienza attraverso cui bisogna passare per capire che quella stessa esperienza, fatta in quel modo, non ci serve più.

    Siamo qui per imparare cosa ci serve per evolvere e cosa no, e non è possibile farlo senza prima averne fatto esperienza, è inevitabile.

    Enoch

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  9. Travellers in Time and Space…
    Siamo viaggiatori tra i mondi, diceva Giordano Bruno, e fu messo sul rogo per aver negato così l'esistenza della morte.

    L'emotività e le emozioni che funzione svolgono nell'evoluzione umana?
    Che in ogni secondo muoiano due individui sulla Terra ne risente "emotivamente" qualcuno? L'emozione si affaccia quando il senso del possesso è presente: non a caso si dice che tutto ciò che possediamo (o crediamo di possedere) ci possiede, Proprio La Bhagavad Gita insegna a liberarsi dal senso del possesso e quindi dall'emotività che ci possiede. Non è facile, ma ne vale la pena; e forse è uno degli scopi principali per cui siamo ancora qui...

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    1. Anni fa l'ho letta tutta, la Baghavad Gita, e l'ho trovata splendida, in certi passaggi mi aveva talmente emozionata da commuovermi... Il ché mi é singolare, in relazione alla tua riflessione. Ogni secondo muoiono solo due persone?!? Pensavo di più, approfondiró. In ogni caso mi rallegro per loro e per l'opportunità di passaggio evolutivo (altra emozione ok). Ogni secondo muoiono quanti animali al macello? Da vegana per compassione ció mi suscita rabbia e angoscia... Rabbia per l'imprinting patriarcale dominante causa di tanto male e arroganza, angoscia per tutta la sofferenza che causiamo a creature che come noi dovrebbero poter seguire la loro naturale evoluzione. Quello che ci viene fatto da predatori cosmici a nostra volta lo facciamo, e questo non puó non lasciarmi senza reazione emotiva. E non posso immaginare che l'emozione sia solo spazzatura su questo pianeta, quanto piuttosto una concentrazione vitale che magnetizza e irradia sangue-cuore-campo magnetico portandoci a delle scelte di coscienza...

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    2. Azen la tua rabbia e angoscia per gli animali è solo pensiero altrui che credi sia tuo.

      Tu non sei responsabile della loro sorte, non sei tu che uccide o costringe altri a farlo al posto suo, non sono affari tuoi, non è cinismo ma risveglio.

      Il tuo coinvolgimento emotivo è indotto dall'esterno che poi fai tuo e ragioni con tale pensiero predefinito. A rimetterci sei solo tu perchè le emozioni innescano lo stress con chimica negativa associata

      Se così non fosse di quei poveri animali in definitiva non te ne importerebbe nulla.
      Da sempre i maestri dicono che se vuoi cambiare il mondo prima cambia te stessa.

      Gianni


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    3. Ciao AZEN, è quando mettiamo in pratica quello che leggiamo che possiamo saggiarne la veridicità/attendibilità: ed è dura! Ma ne vale la pena…
      Eh si, la catena cosmica alimentare (la vita si nutre della vita) richiede che noi si faccia quello che i predatori cosmici fanno a noi. Come Gianni ha detto, "Tu non sei responsabile della loro sorte, non sei tu che uccide o costringe altri a farlo al posto suo, non sono affari tuoi, non è cinismo ma risveglio."
      Certo non si può rimanere indifferenti davanti ai soprusi, agli imbrogli, alle carognate, violenze, ecc...bisogna reagire, denunciare, far sapere, informare, informarsi, altrimenti che cosa ci stiamo a fare qui.
      Non bisogna però cadere nella trappola "dell'occhio per occhio" altrimenti la cecità ci impedirà di andare oltre, proprio dove siamo destinati ad andare, prima o poi.

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    4. Azen, se hai letto la Baghavad Gita e coltivi la compassione stai già facendo quello che devi fare secondo la tua coscienza. Sei, siamo qui per comprendere profondamente chi vogliamo essere passando dal dolore e da tutto ciò che ci fa andare per esclusione: Non vuoi essere complice di chi uccide e mangia creature viventi e già devi sentirti in pace con te stessa, è tutto ciò che puoi fare. Se coltivi amore e compassione vivrai esperienze dove potrai mettere in atto queste qualità e guadagnarne in pace dello spirito, come dice Gianni coltivando invece pensieri negativi e rabbia non avrai salvato nemmeno un animale e magari arriverai a evitare di frequentare altri esseri umani poiché ai tuoi occhi colpevoli anziché aiutarli a capire.
      Io sono stato scaricato da alcuni amici perché non sono vegano, mangio il pesce, le uova e il miele e questo ai loro occhi era insopportabile, io sono un troglodita.

      Non li ho piu' cercati né ho provato a farli ragionare, non si può con chi è carico di odio verso il prossimo facendosi scudo dell'amore per gli animali.
      Ma gli animali cosa ne pensano? Se potessero parlare cosa direbbero di questi comportamenti?

      Se capiamo il motivo per il quale siamo tutti qui, animali uccisi inclusi, capiamo anche che tutto va come deve andare, non sta a noi giudicare chi compie atrocità ma attraverso costoro diventiamo chi vogliamo essere scartando quegli esempi di umanità.

      Fa tutto parte del gioco Azen, va accettato. E poi ribadisco che per me un vegano morto di malattia da fegato marcio per la rabbia è del tutto inutile alla causa.

      Per ogni lotta ci vogliono focalizzazione sul risultato, centratura, concentrazione massima e zero emozioni.
      Solo così si ottengono i risultati veri e definitivi.

      Enoch

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    5. Per ogni lotta ci vogliono focalizzazione sul risultato, centratura, concentrazione massima e zero emozioni.
      Solo così si ottengono i risultati veri e definitivi.
      Concordo pienamente.

      Siamo qui per imparare a morire consapevoli fermando la ruota delle incarnazioni.
      Niente succede per caso tutto ha un senso compreso la strage degli animali.
      Anche loro sono dei maestri, il difficile è il capirlo.

      Il disinteresse per la loro sorte non significa esserne indifferenti, vedere, prendere nota, se capita fare qualcosa di buono in loro favore sempre nella rigorosa neutralità, se non si è coinvolti si è molto più efficaci.

      Gianni

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  10. Se si arriva a doversi difendere si è persa la neutralità emotiva e si viene coinvolti, è questa la sconfitta.

    Enoch ha toccato il punto centrale sul fare finta, con una opportuna crescita e comprensione si può indossare la maschera idonea alla bisogna in questo modo non si è coinvolti perchè si recita una parte e si vedono cose che prima sfuggivano.

    Solo con un rigoroso controllo delle emozioni si evolve ed è solo a questo punto che le persone e il mondo diventano i nostri maestri.

    Non è un caso che tutta la manipolazione ruota attorno al coinvolgimento emotivo in qualcosa che funge da aggancio a delle egregore.
    E' la via degli automi privi di pensieri propri benchè erroneamente credono di pensare con la loro testa.

    Gianni

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    1. Fino a 29 anni in termini alimentari sono stata un ebete atoma, seguendo l'alimentazione onnivora (molto carnivora) riprodotta in famiglia. Poi é successo che ho incontrato gli occhietti neri vispi di uno dei miei più grandi maestri. Quando ha passato il velo di questa vita una voce dentro di me, non cercata non parlata, mi ha detto: " non incontreró mai più un animale nel mio stomaco". Non avevo neanche mai contemplato l'idea di diventare vegetariana (e poi vegana). I grandi maestri della nostra vita arrivano nelle più svariate sembianze. Ad oggi posso solo dire che gli occhi degli animali vivi sono un tale spettacolo di magia e maestria da rendermi energeticamente inconcepibile/incompatibile assorbire o metabolizzare fisicamente il loro involucro di carne.
      A parte ció, mi ritengo un'automa schematizzata da imprinting e sovrastrutture su un'infinità di aspetti che non saprei neanche da dove iniziare a scardinarli...

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    2. Anch'io mi ritengo un'automa schematizzato da imprinting e sovrastrutture su un'infinità di aspetti che non saprei neanche da dove iniziare a scardinarli...

      Il primo passo per svegliarsi è prendere coscienza del proprio stato di sonno, tutto il resto è conseguente.

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    3. Lo siamo tutti Azen, ma come dice Giuseppe il rendersene conto è già un primo passo, e non è poco fidati.

      Enoch

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  11. Ogni anno stando ai ricercatori del settore vengono uccisi 64 miliardi di animali.
    Gianni

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    1. Prendo in prestito l'idea espressa di recente dalla Big Sister Cathy!
      Uccidere più di 2000 animali al secondo è il costo del primato della stupidità umana, o c'è qualcosa di "sbagliato" nel progetto/alterazione genomico?
      Il dubbio rode, comunque...

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    2. La big sister (che cattiveria però! ^_^ ) ringrazia e approfitta per avvisare che è senza pc per qualche giorno. Un bel guaio per chi controlla tutto! Ahahaha!

      Mi arrangio con un tablet ma non sono abituata a usarlo (come il cell del resto), e le mie incursioni nel web sono ridotte al minimo. :P
      Spero di recuperarlo in settimana.
      Un saluto a tutti!

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    3. A presto, Little Sister...così va meglio?
      Si sente la tua assenzaaaaaaa!

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    4. Ahahahah! Grazie Giuseppe. Ma non pensare che non leggo, ho solo qualche difficoltà a scrivere con questi aggeggi moderni! ^_^

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  12. E' quello che affermava anche Castaneda in una delle sue interviste: "se ti identifichi con quello che gli altri pensano di te, rischi di rimanere bloccato", quindi una certa dose di autostima e di fiducia in sé stessi (nelle giuste dosi) funge da "scudo protettivo" contro gli incantesimi. Anche Noam Chomsky nelle 10 regole del controllo sociale, sostiene che a seconda di come si viene trattati dagli altri si può avere la tendenza inconscia a comportarsi di conseguenza, ovviamente a patto di avere una scarsa stima di sé stessi accompagnata da una scarsa capacità di discernimento e di valutazione di ciò che ci viene detto dagli altri. Sulla stessa lunghezza d'onda lo è anche Della Van Hise: "Come don Juan intendeva, tra le atre cose, essere sconosciuto ha a che fare col non permettere alle persone di avere una chiara "immagine" su di voi. Il motivo è che gli esseri umani sono potenti proiettori e programmatori, a causa dei loro sistemi di credenze. Sebbene non vi siano dati empirici su come questo trasferimento di pensiero energetico avvenga, non c'è alcun dubbio che si verifichi. Attraverso quello che sappiamo (o pensiamo di sapere) sugli altri, li programmiamo sottilmente tramite le nostre aspettative. Quando applichiamo l'idea di renderci sconosciuti, balza all'occhio che più le persone pensano di conoscerci, le probabilità di diventare vittime inconsapevoli della loro incontrollata energia pensiero aumentano. Se faccio sapere che io sono un convinto repubblicano, membro di CL e insegnante di catechismo alla chiesa parrocchiale, (io non sono nessuna di queste cose, tuttavia) verrò "creato" con quella identità, nella mente di coloro ai quali io fornisco questa conoscenza. Come risultato, vengo trattato di conseguenza, e sottilmente programmato da parte di coloro che mi conoscono per mantenere tale identità dal momento che forma un punto di riferimento per la loro modo di assemblare mondo. Quindi, essere conosciuto significa partecipare a uno status quo. Questo non vuol dire che il guerriero non possa avere ed esprimere le proprie idee - solo che uno lo fa con la consapevolezza che ciò che gli altri credono ha un certo potere. Le streghe di Salem non erano veramente streghe, ma questo non le salvò dalla convinzione consensuale che lo fossero. Più la gente conosce su di voi, più ipotesi faranno, e quanto più ci si trova rinchiuso nella loro idea riguardo voi, ma che, probabilmente, ha poco a che fare con chi sei veramente. Ecco perché "la nebbia" di cui don Juan ha parlato entra in gioco - è lo scudo invisibile del guerriero che gli permette di essere nel mondo senza essere del mondo. E' davvero liberatorio essere qualcosa di diverso dalla propria storia personale - di esistere come un personaggio agli occhi degli altri, cosicché non possono avere una corretta visione della persona reale - una manovra di agguato che ha dimostrato avere un valore incredibile. Il guerriero non sta nella nebbia offuscante, ma solo dietro ad essa. Quando don Juan dice che nemmeno lui sa da che macchia uscirà il coniglio, si riferisce alla capacità che guerriero sviluppa per essere "fluido" nella sua vita quotidiana. Quando mi trovo in una situazione che ha il potenziale per diventare limitante, non so mai quale dei miei "personaggi" stia per emergere, ma perché tutti loro sono guerrieri impeccabili dentro di me, in realtà non ha importanza, dal momento che ognuno di loro è perfettamente in grado di "essere sconosciuto" in maniera drammatica o evanescente, a seconda di quale è richiesto al momento. Nell'essere sconosciuto, fluiamo da una illusione a un'altra, mentre manteniamo la coesione del Sé impeccabile all'interno".

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  13. "Gli astri inclinano ma non obbligano: non abbiamo controllo su determinati eventi, ma siamo liberi nel gestirne gli effetti". C'è gente che ha provato a cambiare internamente, forse però la vibrazione vecchia non vuole cedere, quella nuova ancora non è pronta per essere accolta, risultato? il mondo esterno, intendo le relazioni umane, rimangono sempre le stesse, perché chi ha convinzioni monolitiche che si sono come dire sedimentate, cristallizzate nella struttura psichica di una persona, non c'è verso di fargli cambiare opinione, l'unica cosa fin'ora che ho ottenuto è proprio quello dici tu, modificando le reazioni agli accadimenti, evitiamo di ammalarci di malattie psicosomatiche o di cose ancora peggiori. Però sostanzialmente quando sento continuamente affermare che cambiando l'interno si modifica l'esterno, lo intendo più come una modificazione olografica della realtà, tipo quelli si sintonizzando su altre frequenze e trasferiscono la loro consapevolezza su altre dimensioni, ma alla fin fine uno può cambiare caratterialmente, ma non è detto che il mondo esterno sia ben lieto di riconoscere e accettare tale cambiamento, ci sono circostanze in cui alla gente non gli va bene neanche se cambiamo, si infastidisce pure se cambiamo internamente (come dice quella canzone "le pietre te le lanciano ugualmente, a prescindere). Se molta gente ancora alle prime armi capirebbe che non è possibile modificare o avere il controllo sugli eventi esteriori, al massimo gestirne gli effetti ma nella misura in cui ci è consentito dal destino, questa presa di consapevolezza manderebbe in malora l'enorme fatturato economico che gira intorno a questa tematica. Il libero arbitrio è possibile ma solo entro quei limiti per la quale si è autorizzati, cioè se ad esempio i pianeti decidessero di "abbracciare l'anarchia" e roteare per i fatti loro senza armonizzarsi con il ritmo cosmico, che cosa succederebbe?

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  14. È quello che intendevo io Leitmotif, che lo hai spiegato molto bene.
    Non abbiamo alcun controllo sugli eventi ma soko su come reagire a quegli eventi.
    E non sempre si può reagire in modo "zen".
    Il che non significa essere tornati indietro, ma anzi aver preso le misure dell'evento e dell'avversario.
    Il samurai uccideva il suo avversario provando emozioni? Assolutamente no, ma sapeva di doverlo fare per ristabilire una sorta di ordine cosmico.
    Se un leone vuole mangiarmi o un ladro in casa vuole uccidermi, mi basta fare OM?
    No, devo reagire nella misura in cui devo salvarmi la vita, quella stessa misura devo calcolarla in modo che le conseguenze siano le meno disastrose possibile, ma ci saranno comunque conseguenze, piaccia o no.
    Nella mia esperienza personale, posso dire che cambiando io sono cambiati gli eventi esterni per la maggior parte, ma non posso sempre evitare situazioni difficili, fa parte del gioco. E come dice Leitmotif, gli altri sono molto spesso scocciati dal cambiamento, che vedono come un pericolo alle proprie monolitiche convinzioni.
    Si può appunto evitare di star loro intorno, che è il perno dell'articolo, e accade se si cambiano le frequenze, ma la vita porterà sempre e comunque eventi "rottura" che metteranno in crisi la nostra pace interiore e ciò che crediamo di aver raggiunto (in modo olografico, dici bene Leitmotif).

    Finché siamo qui non se ne esce, quindi tanto vale coltivarsi il proprio orto mentale e spirituale da cui tentare di far nascere buoni frutti.

    Enoch

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    1. "...devo reagire nella misura in cui devo salvarmi la vita, quella stessa misura devo calcolarla in modo che le conseguenze siano le meno disastrose possibile, ma ci saranno comunque conseguenze..."

      devo salvarmi...devo salvarmi la vita

      "La Libertà è un'avventura senza fine, in cui rischiamo le nostre vite e molto di più per alcuni momenti di qualcosa che va oltre le parole, i pensieri o i sentimenti." * Castaneda

      (l'ho dovuta rileggere più e più volte perhé di tale bellezza che a confronto salvarsi la vita o salvare se stessi da non si sa cosa pare perdere di senso...)

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    2. Quel qualcosa è la libertà totale.

      Uno stato interiore che richiede un lungo percorso di consapevolezza. Daltronde se si vuole uscire dalla ruota del criceto e dalla ruota delle incarnazioni non ci sono altre vie.

      Qualunque via se non porta alla libertà totale è solo la ruota del criceto.

      Gianni

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    3. A me comunque piaceva un sacco Don Juan quando si rotolava a terra sganascioni dal gran ridere. Il criceto con quei suoi occhietti neri vispi e profondi e la sua capacità di rigenerarsi da ferite mortali così come di svanire oltre il velo nell'arco di poche ore...è stato uno dei miei più grandi maestri.
      Magari fossi un criceto nella prossima vita! ci tornerei assai più volentieri assai: girovagare molto di più, pensare molto meno. In ogni caso ci tornerò, giacchè l'incostanza mia suprema compagna mi ha sempre tenuta lontana da qualsisivoglia saggia e lunga via di consapevolezza.

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    4. Azen ho una domanda.

      Citi Castaneda autore che conosco bene e di cui si dice ogni bene e ogni male.
      Tu hai sperimentato personalmente le tesi di Don Juan? Se non lo hai fatto come dice Don Juan: " è solo sentito dire".

      Io nel mio piccolo cerco di farlo con i viaggi sciamanici con il tamburo che faccio ogni giorno tranne la domenica e confermo che Castaneda non racconta balle.
      Gianni

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    6. diciamo che ho letto vari libri di Castaneda, in preda a grande meraviglia, e "capendoci" davvero ben poco. cioè "io" non ho capito nulla, anche se mi hanno molto colpita e a volte mi trovo a riflettere su particolari che non so neanche perché ci dovrei riflettere visto che non fanno parte di alcun mio reale/sperimentale. Ad es. la forza rotatoria della terra, il mondo nero e il mondo di carta, sono particolari che mi possono venire in mente e mi vengono collegamenti o connessioni non so da dove. Ad es. un giorno ho avuto una visione di me in ginocchio su un solo ginocchio che colpiva a terra la terra con un bastone, con una potenza tale da far trasalire la potenza di rotazione terrestre...per mesi ho cercato se esista un rituale di questo tipo ma non l'ho trovato, né posso vagamente immaginare a cosa possa mai servire. la sostanza comunque è che: io ho letto, un'altra parte di me ha elaborato qualcosa, un'altra parte ancora sogna sogni dove fa "cose perfette" senza emozione... considera che "io" sono un'iper-ansiosa e iper-emotiva, per cui nella vita ottengo risultati spasmodici conseguenti. quando sogno (certi Sogni) a me pare che il sognatore sia qualcun altro cui i miei tormenti esistenziali pare svaniscano nel nulla dell'irrilevanza... pazienza,ogni pare di me vada per la sua strada. a occhi aperti, cioè da apparentemente sveglia di giorno, non ho di certo un serbatoio energetico tale da mettermi a praticare fissare ricapitolare e consolidare gusci e combattere Grandi Aquile...mi piacerebbe poterlo fare? certo, ma toglietemi di dosso st'armamentario fisico pesante, toglietemi la memoria emotiva e scollegatemi il cervello pensante di superficie, altrimenti è una guerra che non riesco ad affrontare. se poi lo vuole fare, lo faccia dunque il sognatore che sta di là.

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    7. Magari fossi un criceto nella prossima vita! ci tornerei assai più volentieri: girovagare molto di più, pensare molto meno. In ogni caso ci tornerò…

      Ma se sei/siamo già tutti criceti...

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    8. La gente non vuole pensare, non è mica incapace di farlo.(Enoch)
      Magari fossi un criceto nella prossima vita! ci tornerei assai più volentieri: girovagare molto di più, pensare molto meno…(Azen)

      Scusate, ma non eravamo d'accordo che bisognava scendere dalla ruota del criceto per "girovagare" un po' di meno e pensare un po' di più?

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    9. Proprio così Giuseppe
      Gianni

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    10. Noi qui siamo d'accordo Giuseppe, sul mondo fuori però nutro ancora qualche dubbio...

      Enoch

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  15. Azen la tua visione del bastone è notevole.

    Hai avuto un messaggio dalla parte profonda di te o da chissà dove, ti dice che hai la capacità di fare cose grandiose se solo credi in te stessa e se ci provi.
    Ti dice che devi lasciare perdere i tuoi paradigmi limitanti che ti frenano e fare cose apparenemente insolite, come insolita era la situazione.

    Il sogno è meno positivo.
    Non sei tu a sognare ma il tuo corpo energetico del sogno che sei comunque sempre tu se ne prendi il controllo.
    "i miei tormenti esistenziali pare svaniscano nel nulla dell'irrilevanza..."
    Stai facendo sogni che ripetono i tuoi soliti schemi di vita che poi vivi nella realtà.
    Stai dicendoti che tu non vali niente e poi vivi tale realtà.
    Fino a che non fai sogni lucidi sarebbe opportuno che tali sogni li cancelli al risveglio.
    Se lo desideri ti dico come fare, è una tecnica sciamanica, che avevo già scritto nel blog, è facilissimo.

    Azen, ho scoperto del tutto casualmente che ho la capacità di entrare nel sogno altrui e capirlo lo stesso vale per le visioni.
    Non ho la più pallida idea di come funziona, viene e basta.

    Gianni

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  16. Grazie davvero per i tuoi suggerimenti, ne faró tesoro. Per la dritta sulla tecnica sciamanica per i sogni lucidi, mi piacerebbe poterla conoscere.
    Quando entri nei sogni altrui, poi li racconti alla persona che hai 'visitato'? O solo se ti viene a chiedere spontaneamente qualcosa?

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    1. Azen è la persona che mi deve raccontare del sogno oppure tramite uno scritto.

      Io di queste cose non ci capisco niente, non ho mai letto nulla sui sogni e non conosco i supposti archetipi associati.
      Del sogno che mi viene detto non ci capisco nulla, e dico di dirmelo una seconda volta, a questo punto è come se si aprisse una porta e inizio a parlare senza nemmeno sapere quello che dico e il risultato è sempre una cosa di una profondità pazzesca.

      Sui sogni lucidi c'è un grosso lavoro di pulizia interiore da fare, in questo modo con opportune tecniche gradualmente si arriva al controllo del sogno ed è qui che inizia la creazione della realtà oltre a molte altre cose, che Castaneda ha in parte descritto.

      Lo specchio nero
      Si può ed è consigliato usare lo specchio nero di ossidiana, è una strada maestra per accedere alle nostre ombre, all'oltre, al mondo dei morti e al controllo del sogno.

      E' lo specchio che fa il lavoro.
      Ma ...c'è sempre un maledetto ma, lo specchio ti può dare tutto e poi toglierti tutto.
      Da accesso anche agli inorganici con relative seduzioni, la via della stregoneria è aperta, ci vuole controllo e disciplina per non cadere nel baratro.

      Personalmente usando altre tecniche ho ricevuto offerte incredibili, molti cedono vista l'entità dei doni.
      In ogni caso è l'operatore che ha il controllo dello specchio non l'opposto e così deve restare.

      Gianni

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    2. Riflettendo sul tutto... Lo specchio nero di ossidiana deve essere sicuramente una tecnica molto potente, e molto insidiosa... Tanto che non me la sentirei mai di sperimentare se non in un contesto lontano da affetti famigliari. Ció che sperimentare per libertà o liberazione non deve in alcun modo nuocere a chi mi circonda, e siccome non mi sento affatto sgombra dalle insidie della mia zona d'ombra subconscio, credo sia per me il caso al momento di sperimentare innocue tecniche di pulizia (se ne esistono di innocue) piuttosto che di potere... Diciamo che preferirei non scatenare eventuali vasi di pandora, insomma conoscendomi lo ammetto, ho alquanto paura della mia zona d'ombra, ee la paura non é cosa buona da cui iniziare... A meno ché non esistano tecniche (innocue agli altri) per affrontarla/trasmutarla... Non so, ad es. Tecniche di respiro??

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    3. Azen scusa te lo dico ma stai facendo il geco che si arrampica.

      La vera Azen vuole essere libera i tuoi post lo indicano chiaramente, poi interviene la ragione e inizia a dire vorrei ma non posso perchè, bla,bla,bla.

      Le zone d'ombra mi fanno paura, e poi il vaso di pandora e di certo non voglio nuocere a chi mi circonda e chissà quante altre giustificazioni ti dai per stare nella ruota del criceto.

      Azen le cose sono molto evidenti.
      Il tuo momento di risvegliarti dal sonno è giunto, dentro hai due forze che spingono in direzioni opposte, la vera Azen che vuole la libertà e l'altra la Azen/criceto che ama la sua gabbia.

      Chi vincerà?
      La vera Azen ovviamente. Puoi raccontarti tutte le frottole che vuoi ma non puoi impedire che la vocina interiore si faccia sentire e ti dia il tormento.
      Puoi dire vorrei ma non posso quante volte vuoi, quello che non puoi fare è di spegnere la tua voce della libertà.

      Azen sei come un bruco che ha paura della crisalide perchè il suo mondo finisce, ma.....Come dice il vecchio adagio.

      QUELLO CHE PER IL BRUCO E' LA FINE DEL MONDO PER IL SAGGIO E' UNA FARFALLA.

      Sta a te dispiegare le ali e volare e ti troverai davanti un nuovo mondo da esplorare.

      Gianni

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    4. Grazie....per il vigoroso e perfetto pugno nello stomaco. Raramente si incrocia chi ti rimandi la tua vera immagine, in mezzo a una miriade di specchi distorti. Devo decidere, lo so, non ho più scuse che tengano.

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    5. Azen sono contento che hai capito il messaggio che era esclusivamente di stimolo.

      Ho capito che sei in difficoltà.
      La mia esperienza sul campo mi ha insegnato che ci sono delle volte in cui bisogna essere diretti senza peli sulla lingua.
      Questo funziona molto meglio delle parole di incoraggiamento e metterla sui massimi sistemi.

      Per come la vedo io avevi solo bisogno di qualcuno che ti dicesse quello che già sai, io l'ho solo in evidenza.

      Gianni

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    6. Gianni, mi daresti un consiglio su questa? Non volevo prenderla in rete ma vederla di persona, ma non trovo un negozio valido dove ne abbiano... Va bene prenderla online o mi consigli di procedere diversamente? Inoltre, mi consigli anche di accompagnare l'uso con una sfera di quarzo ialino per alleggerire eventuali effetti dirompenti (emergere di traumi shock emozioni negative ecc)? Leggevo anche che sarebbe opportuno non addentrarsi in tale pratica da soli ma guidati da chi ne abbia esperienza... Mi consigli di leggere prima qualcosa di mirato in alternativa?
      Grazie in ogni caso.

      https://www.ebay.it/itm/SPECCHIO-DIVINAZIONE-SCRYING-MIRROR-OSSIDIANA-NERA-CONTRO-NEGATIVITA-SCIAMANO-/273795974769

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  17. Azen lo specchio del link va bene.

    Con lo specchio servono le istruzioni sull'uso sciamanico, che non ha nulla a che fare con quello che trovi su internet, in cui tipicamente lo si usa per evocare entità, una cosa da pazzoidi, sono entitè da non evocare altrimenti ne vieni parassitata o posseduta.

    Lo specchio è innocuo, comandi tu non lui. Ti da anche accesso ai tuoi traumi che tu lo voglia o no a scopo di guarigione.
    Eventuali entità arrivano in seguito, li mandi a caga... e finisce li.

    Un uso fenomenale è di vedere la tua faccia da vecchia così puoi programmare il tuo futuro che poi si realizza.

    Eventualmente ti posso dare io le istruzioni iniziali e poi come usare lo specchio in questo blog o privatamente, Catherine ha dato questa sua mail rhesatt@gmail.com se gli scrivi lei ti darà la mia mail.

    Le sfere non servono a nulla per l'interiorità ma per altre cose.
    L'unico minerale realmente utile è il cristallo di quarzo esagonale il più grosso possibile.
    Prima di usarlo va caricato battendolo forte su una superficie dura, questo lo attiva elettricamente generando ioni negativi che sono quelli che funzionano.

    Gianni

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    1. Grazie...intanto attendendo che mi arrivi entro lunedì 8 prossimo, chiederò a Catherine un tuo contatto mail.

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    2. Guarda che non faccio da tramite! Ahahah!
      Comunque se non te lo da Gianni non mi permetterei mai di dartelo io ;)
      Aspetterei l'ok dell'uomo del monte!

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    3. Per quanto riguarda le sfere ... beh, ci sarebbe molto da dire, ma ora non ne ho né tempo né voglia ^_^

      (Nulle di personale sia chiaro :) )

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    4. Catherine puoi dare la mia mail a Azen, ti ringrazio per la gentilezza.
      Uomo del Monte? Magari è di buon auspicio e divento ricco hahahaahha.

      Sulle sfere non sono un conoscitore da poterne parlare, ho provato ad usarla ma non ha fuzionato e mi sono stancato.

      Gianni

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