giovedì 20 giugno 2019

Amaranto, la pianta giustiziera che attacca le coltivazioni Ogm di Monsanto

L’amaranto è un vegetale molto antico, ora soprannominato pianta giustiziera negli Stati Uniti, dove sta mettendo in difficoltà le coltivazioni Ogm della multinazionale Monsanto.

Dall’agricoltura industriale è considerato un’erbaccia mentre per i peruviani l’amaranto vale come l’oro perché i suoi chicchi sono un alimento molto nutriente e ricco di proteine.

Dell’amaranto come pianta super resistente e nutriente vi avevamo già parlato qualche anno fa, ma a quanto pare questa pianta sta ancora ostacolando la coltivazione della soia Ogm.

L’amaranto cresce naturalmente vicino alle coltivazioni di soia Ogm e risulta talmente resistente che i diserbanti non riescono ad eliminarlo. 

Per la diffusione dell’amaranto come erba infestante pare che molti agricoltori abbiano dovuto abbandonare i campi coltivati con la soia transgenica per almeno 5000 ettari di terreni con altri 50 mila ettari a rischio negli Usa ...


Il fenomeno si è diffuso in North Carolina, Arkansas, Tennessee e Missouri dove l’amaranto sta ostacolando la coltivazione della soia Ogm.

Negli Stati Uniti si coltiva la soia Ogm RoudUp Ready di Monsanto, cioè una varietà di soia geneticamente modificata per resistere all’azione dell’erbicida RoundUp, che in questo modo dovrebbe eliminare le erbacce senza danneggiare le piante di soia.

Già dal 2004 gli agricoltori si sono resi conto che l’amaranto è in grado di resistere al glifosato contenuto nell’erbicida RoundUp e ciò ha messo in difficoltà chi punta all’espansione della coltivazione della soia geneticamente modificata.

L’amaranto è una pianta super resistente agli erbicidi per natura? 

Probabilmente no. Gli esperti ipotizzano che possa essere avvenuta un’ibridazione tra la soia resistente agli erbicidi e le piante di amaranto. Ciò va contro le affermazioni di chi sostiene che per le piante geneticamente modificate l’ibridazione sia impossibile.

Gli agricoltori che non riescono ad eliminare l’amaranto con il glifosato si trovano costretti ad abbandonare i campi. Le piante di amaranto sono molto grandi e ben radicate nella terra e sarebbe molto costoso e faticoso rimuoverle a mano.


L’amaranto è originario delle zone montuose del Messico e delle Ande. 

Era una pianta sacra per gli Inca e ora sta mettendo in difficoltà una delle multinazionali più potenti del mondo.

Senza contare che oggi l’amaranto, insieme alla quinoa, è considerato uno degli alimenti che potrebbero contribuire ad alleviare il problema della fame nel mondo per le sue caratteristiche nutrizionali, perché si tratta di una pianta resistente e facile da coltivare.

L’ONU ha già indicato l’amaranto come una pianta ad alto contenuto di amminoacidi essenziali. Le foglie di amaranto inoltre sono ricche di vitamina A, di vitamina C e di sali minerali. L’amaranto contiene antiossidanti ed aiuta ad abbassare il colesterolo.


Per supportare l’amaranto è nato il progetto Amaranth Future Food. È finanziato dall’Unione Europea e mira ad aumentare l’utilizzo e la produzione dell’amaranto per garantire la sicurezza alimentare e la biodiversità agricola.

La produzione di Amaranto avviene grazie a cooperative di agricoltori nate in Nicaragua, Argentina e Europa e utili per identificare le varietà migliori tra le diverse tipologie di amaranto che esistono nel mondo.

Marta Albè

Fonte: www.greenme.it

12 commenti:

  1. Anche la buon'anima di Masanobu Fukuoka l'aveva predetto, che la natura avrebbe messo in atto le sue contromisure proprio in risposta alle coltivazioni ogm, di erbe e di piante come ad esempio l'Amaranto che avrebbero messo in crisi i progetti della Monsanto. Sembra che ultimamente in molti settori della vita, qualcosa di misteriosamente inspiegabile stia mettendo in crisi i diabolici progetti di certi gruppi di potere, onde evitare l'irreparabile, prima che sia troppo tardi, meglio intervenire in tempo. Quando la divina provvidenza interviene nelle faccende umane, in questo caso sta inviando un segnale molto forte: l'equilibrio naturale non va assolutamente incrinato, altrimenti sono guai. Lode a Sant'Amaranto.

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  2. Deve essere l'entropia in atto di cui parla la fisica quantistica, e non possiamo che gioirne.
    Forse, non tutto è ancora perduto per questo pianeta che sa riparare i danni e i disastri causati dal virus uomo e che potrebbe davvero sterminarci in pochi minuti.

    Spero che la natura continui nel suo implacabile lavoro di riportare equilibrio laddove l'uomo ha portato solo dolore ed estinzione di specie animali ed arboree.

    Enoch

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  3. Chi la fa l'aspetti? O estingueranno l'Amaranto, come hanno fatto con i nostri ulivi?

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  4. sarà un po' difficile sterminare La Natura. Grazie a Tutti ad Enoch in particolare.
    Forza Amaranto...lo voglio piantare sul mio balcone... spero di trovare la Pianta in giro...

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    1. Grazie a te per gli scambi di vedute, sempre un arricchimento per noi e per chi legge 😊

      Enoch

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  5. La natura ha il senso dell'ironia.

    La natura ci mette un po' a capire cosa succede, poi la sua reazione spesso è creativa.

    Di tutte le erbacce possibili la natura ha scelto quella più tosta in grado rovinare le lame delle macchine e attrezzi che dovrebbero tagliarla per questo non viene tolta e contemporaneamente è tra le più nutrienti.
    Che è come dire, tu avveleni e io in cambio ti do cibo vero che non puoi raccoglere.
    Vai amaranto che siamo tutti con te.

    Il mais idem.
    Il batterio che danneggia il mais che la genetica OGM uccide, si è ripreso dalla sorpresa, ed ora la genetica della pianta che dovrebbe ucciderlo è diventato il suo cibo, il batterio prospera il mais molto meno.

    Gianni

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  6. Sono un appassionato di piante spontanee (mia figlia è erborista, per tradizione): posso dirvi che anche nel campo selvatico le mutazioni stanno avanzando, purtroppo, ma ancora c'è speranza di trovare le piante originarie. Quello che mi fa andare in bestia è che non ci sia ancora qualcuno che fermi questi Frankenstein travestiti da esseri umani. Qui, in Puglia, hanno distrutto un'economia basata su ulivi millenari...ci vorranno decenni per ricreare un uliveto! Intanto siamo costretti a comprare da Loro l'olio Frankenstein. Speriamo in Madre Natura e nella sua capacità di risorgere: speriamo!

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  7. Conosco delle persone che non esito a definire eroiche per la vocazione e la volontà di salvare la biodiversità, fanno la vita che tra qualche anno mi propongo di fare io: Pezzo di terra, cascina da ristrutturare e arredare con materiali eco compatibili e riciclabili, o baita di legno modello "gompa" di Terzani, e una vita il più possibile in linea con la natura e i suoi ritmi. Orto biodinamico, anche senz'acqua e in linea con i bisogni del terreno.
    È uno dei miei ikigai e me lo tengo stretto.
    Sono già una persona minimale in tutto, ma mi mancano le cose fondamentali appena descritte per raggiungere la piena realizzazione.

    Questi articoli mi danno speranza che non tutto è perduto e che possiamo ancora farcela.

    Enoch

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  8. ...possiamo ancora farcela…
    Si, a chiederci il Perché di tutto questo scempio masochistico.

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    1. Giuseppe c'è speranza ed è il 5G.

      Sono seimila anni che va avanti così senza pause di orrori, continuerà così fino alla distruzione totale.

      Il meccanismo si sta inceppando.
      La fretta del pericolosisssimo 5G indica che hanno paura del risveglio in atto e vogliono fermarlo a tutti i costi.
      Tuttavia questo è il fatto che sta provocando più di ogni altro il risveglio.

      Venendo democraticamente tutti fortemente danneggiati scienziati, politici e persone iniziano ad attivarsi, a differenza di altri veleni e porcherie non ci sono i soliti fantocci sostenitori pubblici del 5G, semplicemente perchè anche loro questa volta ne verranno danneggiati.
      Gianni

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    2. Sottoscrivo tutto Gianni!
      Questo è masochismo sociale...incoraggiato da "i soliti fantocci sostenitori pubblici".

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