martedì 2 aprile 2019

Il paradosso della nave di Teseo

Si narra che la nave in legno sulla quale viaggiò il mitico eroe greco Teseo fosse conservata intatta nel corso degli anni, sostituendone le parti che via via si deterioravano. Giunse quindi un momento in cui tutte le parti usate in origine per costruirla erano state sostituite, benché la nave stessa conservasse esattamente la sua forma originaria. 

La nave dunque è stata completamente sostituita, ma allo stesso tempo la nave è rimasta la nave di Teseo, la questione che ci si può porre è: la nave di Teseo si è conservata oppure no? Ovvero: l’entità (la nave), modificata nella sostanza ma senza variazioni nella forma, è ancora proprio la stessa entità? O le somiglia soltanto?

Il paradosso della nave di Teseo esprime la questione metafisica dell’effettiva persistenza dell’identità originaria, per un’entità le cui parti cambiano nel tempo; in altre parole, se un tutto unico rimane davvero se stesso (oppure no) dopo che, col passare del tempo, tutti i suoi pezzi componenti sono cambiati (con altri uguali o simili). (Fonte: paradossabile.wordpress.com) ...


I metafisici e, a volte, i filosofi del linguaggio e della mente, si pongono queste domande:

“Se le parti di un oggetto sono rimpiazzate una dopo l’altra, in modo che l’oggetto finale sia composto da tutte nuove parti, come nella Nave di Teseo, in che modo i due oggetti sono lo stesso oggetto?”

Vediamo quindi cos’è Il Paradosso della nave di Teseo.

“Questo paradosso esprime la questione metafisica dell’effettiva persistenza dell’identità originaria, per un’entità le cui parti cambiano nel tempo; in altre parole, se un tutto unico rimane davvero se stesso (oppure no) dopo che, col passare del tempo, tutti i suoi pezzi componenti sono cambiati (con altri uguali o simili).
Si narra che la nave in legno sulla quale viaggiò il mitico eroe greco Teseo fosse conservata intatta nel corso degli anni, sostituendone le parti che via via si deterioravano. Giunse quindi un momento in cui tutte le parti usate in origine per costruirla erano state sostituite, benché la nave stessa conservasse esattamente la sua forma originaria.
Ragionando su tale situazione (la nave è stata completamente sostituita, ma allo stesso tempo la nave è rimasta la nave di Teseo), la questione che ci si può porre è: la nave di Teseo si è conservata oppure no? Ovvero: l’entità (la nave), modificata nella sostanza ma senza variazioni nella forma, è ancora proprio la stessa entità? O le somiglia soltanto?
Tale questione si può facilmente applicare a innumerevoli altri casi; per esempio alla scrupolosa conservazione di alcuni antichi templi giapponesi (anch’essi principalmente in legno, come la nave di Teseo), per i quali ci si può domandare se siano ancora templi originali.

Si può anche rivolgere il paradosso riguardo l’identità della nostra stessa persona, che nel corso degli anni cambia ampiamente, sia nella sostanza che la compone sia nella sua forma, ma nonostante ciò sembra rimanere quella stessa persona.

Gente con le idee chiare riguardo alla risposta da dare al paradosso di Teseo sono sicuramente gli shintoisti giapponesi. Infatti il loro tempio più importante, il tempio di Ise, costruito in legno, ogni venti anni viene abbattuto e ricostruito completamente con lo stesso disegno architettonico su un terreno a fianco del precedente. Tale cerimonia è detta shikinen sengu, al fine di ricordare che tutto muore e risorge, ed il tempio da essi è considerato originale ma rinato.

RIFLESSIONI.

Applichiamo ora il PARADOSSO, nell’era dei trapianti, a degli esseri umani. Supponiamo di prendere due uomini (li chiameremo Tizio e Caio) e di estrarre da ognuno via via tutti gli organi e di trapiantarli nell’altro e viceversa (o se vogliamo facciamo il processo prendendo una cellula alla volta e trapiantando questa nell’altro, e viceversa).

Alla fine del processo di trapianto, tutti gli organi o le cellule dell’uno (Tizio) sono passate nell’altro (Caio) e viceversa (cervello e sinapsi comprese, che sovraintendono carattere e memorie).

Ora, ammesso che Tizio e Caio abbiano un’anima e/o uno spirito personali, alla fine del processo dove si troveranno? L’anima di Tizio nel corpo di Caio (e viceversa)?

Ma le riflessioni non finiscono qui

Pensiamo di interrompere il processo a metà (ad esempio trapiantiamo solo la parte destra di un individuo nell’altro e viceversa). Dove si troveranno l’anima (e/o spirito) di Tizio e di Caio?

Ovvero l’anima (e/o lo spirito) individuale esistono veramente? …E se si, cosa succederebbe in un caso simile?

Ovviamente si può estrapolare il problema prendendo 10 persone e suddividendoli in 10 parti (cervello compreso) riassembrandole ognuna con il 10% delle prime dieci persone di partenza.

Nella visione RIDUZIONISTICA (mancanza di anima e di spirito) il problema non si pone; ma anche nella visione della RETE DEGLI INCONSCI il problema è secondario. Quello che conta è che il cervello che genera la MENTE faccia si che questa possa continuare a comunicare con altri menti e continuare a far parte dell’INTERNET DEGLI INCONSCI BIOLOGICI (conservando parte delle due personalità).

In conclusione la visione metafisica o spirituale dell’individuo è MESSA A DURA PROVA, rispetto a quella della RETE DEGLI INCONSCI.

Meditate, gente, meditate.

47 commenti:

  1. ma questa più che la storia della nave di Teseo che è fatta di legno...è la favola del "mostro" di Frankenstein...L'Animale umano e non, è generato dalla combinazione dei cinque elementi e dallo sviluppo della falena o evoluzione che dir si voglia. Non è uno dei cinque elementi come il legno [pianta]. E non si può parlare di "anima" ma del verbo "animare" che significa che finché c'è un corpo vivo c'è lo spirito e quando il corpo muore lo spirito scompare con esso. E' come la storia del "è nato prima l'uovo o la gallina?" la cui logica risposta è la Gallina, altrimenti chi lo faceva l'uovo?

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  2. Lasciando per un attimo da parte la nave di Teseo e cercando invece di dare una risposta alla domanda chiamiamola metafisica o spirituale che pone l*articolo,quando parla di un possibile trapianto di organi e di cellule da un soggetto all*altro e su cosa succederebbe in questo caso alle due Anime,la risposta,secondo me e per chi crede nell*individualita*e nell*immortalita*dell*Anima è abbastanza semplice,non cambierebbe assolutamente nulla,le due Anime continuerebbero a esistere come esistevano prima del trapianto nei rispettivi soggetti e all*interno di esse si conserverebbe sia la personalità che il vissuto dei due,in attesa di abbandonare i due corpi al momento del decesso.Almeno io la vedo così,poi come diceva il Manzoni.......Ai posteri l*ardua sentenza.Emilio

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  3. Secondo ma non c'è un Anima e uno Spirito individuale, puoi cambiare le parti dell'uomo o la nave ma non il principio primo che rimarrà sempre lo stesso.

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  4. Il fatto che sia un paradosso presuppone che sia irrisolvibile. Per la nostra logica al livello attuale.
    Per mio modesto parere credo che la nave di Teseo (e ciò che puo' rappresentare Anima etc...) sia la stessa di prima, ma anche una diversa allo stesso momento.
    In parole povere siamo noi a crearci un problema perché non vediamo oltre la dualità "tra lo stesso" e "un altro"...

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  5. Bisogna separare le cose.

    Noi non siamo il nostro corpo, e tutto quello che c'è sotto la pelle.
    Non siamo le nostre memorie, che con i trapianti possono esistere nel ricevente.
    Non siamo la nostra mente, quando il cervello si spegne la mente lo segue per ritornare in chi si salva.

    Quanto si sciolgono le varie visioni di noi stessi quello che resta è un mistero.
    Chi o cosa siamo? Nessuno lo sa, ipotesi tante COMPRENSIONE ZERO.
    Anima, spirito, consapevolezza eccetera sono solo parole di un mistero che va oltre la nostra comprensione.

    Da male di testa.
    Gianni


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    1. Chi o cosa siamo?
      Ciò che può essere conosciuto non può essere colui che conosce…
      Quindi: noi possiamo conoscere solo ciò che non siamo…
      Può la vita conoscere sé stessa?

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  6. Sembra che ogni 7 anni le nostre cellule non siano più le stesse: forse che per questo dovremmo cambiare identità ogni 7 anni?
    Secondo me è un falso problema.



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    1. Dal momento che ogni 7 anni cambiamo tutte le cellule, perchè le cicatrici restano?

      Questa è una domanda classica.
      L'unica spiegazione trovata è che nella realtà dei fatti il corpo è uno specchio di uno stampo energetico in cui vi sono tutte le informazioni del momento presente, da qui l'importanza della mente sulla materia.
      Gianni

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    2. Indubbiamente il campo energetico umano (e non) è una realtà (ne è prova l’aura umana, e non), ma da questo a farne un elemento di identità ne passa di differenza; giustamente a mio avviso la nostra identità non è quella del corpo (con tutte le sue cicatrici) ,né quella della mente (con tutte le sue cicatrici), né quella delle emozioni (con tutte le sue cicatrici): la nostra vera identità è ben altro come dice Emilio e si chiama Vita. Si dice troppo spesso che il DNA sia il segreto della Vita, personalmente credo che sia la Vita il segreto del DNA; e allora perché vogliamo dare un’identità a qualcosa che non esiste se non in funzione della Vita che è la nostra vera identità?

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    3. Giuseppe da qualunque angolazione la vedi il mistero si infittisce sempre più.
      Concordo che il campo energetico (aura) non siamo noi, ma la controparte energetica del corpo, ma non siamo noi.

      Nei viaggi sciamanici vedo l'aura di qualsiasi cosa ma ci ho sempre solo visto energia in movimento e basta senza alcuna consapevolezza, entro certi limiti posso sistemare l'aura, se fosse il NOI non potrei farlo.
      Gianni

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  7. La vita e la morte è vero sono avvolte dal Mistero,ma a mio parere,tra le due cose esiste una bella differenza e mi spiego meglio,mentre sull*origine della prima non esistono attualmente certezze ma solo semplici ipotesi,per la seconda invece e qui cambia tutto,esistono non solo ipotesi ma quelle che io considero,senza paura di esagerare,delle vere e proprio testimonianze che la Morte in realtà non esiste ma che è solo un cambio di stato o di dimensione.Queste testimonianze esistono da quando esiste l*Umanita*e sono prima di tutto quelle dei veri mistici,dei veri sensitivi e dei veri Medium e non parlo di imbroglioni o di truffatori ma di persone serie e affidabili come esistono da sempre le famose Esperienze di Premorte,vissute anche da medici e scienziati e quindi da soggetti fortemente intrisi di Razionalità Scientifica,i quali dopo aver vissuto personalmente queste esperienze,ora non le definiscono più allucinazioni,ma bensì la prova definitiva che dopo la morte la vita continua,anche se in maniera diversa.Quindi grazie a tutto ciò noi possiamo conoscere anche ciò che non siamo attualmente ma che saremo tutti in futuro.Un indizio è solo un indizio ma più indizi creano una prova........Solo dopo che la mia Antica Energia avrà abbandonato il mio vecchio corpo orizzonti infiniti si apriranno meravigliosi davanti alla mia Anima Immortale e solo allora avrà inizio il mio viaggio verso la Luce.Platone

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  8. Che la morte è un cambio di stato e non la fine non può essere messo in discussione, come dice Emilio le prove a sostegno sono molte e di varia provenienza.

    Facendo parte di quelli che hanno la capacità di frequentare l'altro lato ho visto morti in molte situazioni e molti luoghi di diversa natura, dal bello al molto brutto.

    Unendo le mie e altrui esperienze sono arrivato alla conclusione che chi frequenta l'oltre può parlare solo per la propria esperienza diretta. Ma sfugge cosa è realmente l'oltre e il perchè.

    Ci ho provato ad indagare a fondo ma inevitabilmente prima o poi mi trovo di fronte ad un mistero insolubile.
    Gianni

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  9. Grazie per la tua condivisione Gianni,io ne sono convinto dopo la morte non c’è il nulla,come qualcuno ci ha voluto far credere,ma al contrario come diceva C.G.Jung dopo una sua personale Esperienza di PreMorte,c’è qualcosa di incredibile e meraviglioso allo stesso tempo che la mente umana con i suoi limiti non potrà mai immaginare.Poi trovo normale che nonostante i tuoi sforzi per indagare oltre il velo della Vita a un certo punto ti trovi di fronte a un mistero insolubile perché non solo tu ma tutti noi viventi,facciamo ancora parte di questa Dimensione Terrena.Un giorno,il più tardi possibile ovviamente,la vita va vissuta nella sua pienezza,molte nostre domande troveranno sicuramente una risposta.P.S.Sono contento che Atunis sia tornato tra di noi perché sinceramente mi mancavano i suoi puntigliosi ma sempre intelligenti commenti.Emilio

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    1. Grazie Emilio hai sempre una parola d'amore per tutti.
      Comunque vi leggo sempre, non sono mai andato via!

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    2. Emilio ancora sull'aldilà

      Su internet ci trovi articoli in cui viene spiegato in dettaglio cosa c'è dall'altra parte comprese istruzioni.
      A leggere tali articoli paiono: IL MANUALE DEL NOVELLO DECEDUTO.
      Pare che qualquno non ha il senso del ridicolo
      Gianni

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    3. E meno male che Atunis c'è sempre, ed è sempre il benvenuto qui, ma non avevo dubbi, è una persona intelligente .. ;)

      Sul dopo morte si possono soltanto fare congetture, ma ho avuto modo di sperimentare (senza volerlo e senza preconcetti, ve lo assicuro) che succede qualcosa di grosso al livello energetico poco dopo il decesso di una persona. Non entro nei particolari ma somiglia a un'espansione energetica molto potente. So, per averne parlato con parecchie persone, che succede abbastanza spesso, ma non tutti hanno i canali aperti in quel momento per poterlo percepire. Non so cosa voglia dire di preciso e penso che nessuno, né tanto meno io, possa saperlo per certo, ma è un'esperienza molto forte e positiva, penso che il canale si apre quando si è in uno stato ricettivo, di serenità, quasi di meditazione, e che segue il filo dell'amore...si vede deve essere molto solido ;)

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    4. Qualcosa si può fare per aiutare il morto.

      Dopo la morte circa uno su 10 resta collegato al proprio corpo e tale ci resta fino a che del corpo resta qualcosa, tali entità infelici li si vedono nei cimiteri.

      Entro 40 ore dalla morte con una adeguata tecnica e non semplice si sposta il corpo energetico sul chakra della testa forzandolo ad andare li, poi lo si libera e si chiudono i chakra, questo impedisce al morto di ritornare sul corpo e inizia il suo viaggio quale che sia e per dove sia.

      E' una tecnica in cui l'operatore sciamanico deve essere molto competente perchè se sbaglia si porta il morto a casa, quando la faccio l'energia nella stanza è travolgente, se i familiari sono presenti piangono a dirotto nel sentire tale energia.
      Gianni

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    5. Interessante Gianni, anche se un po' lontano dalle mie poche esperienze in materia :)
      Uno sciamano mi disse che io ero probabilmente una curandera, perché a volte (quando lo "sento") so usare l'energia (per togliere i brutti di mal di testa o qualche dolorino) ma questo credo che chiunque sia in grado di farlo in realtà, solo che non lo sappiamo.
      Per quanto riguarda invece quell'energia che mi ha letteralmente investita, riempiendo la stanza come una bolla quasi visibile quando si è espansa, io ho provato un senso di felicità incredibile, una gioia intensa. Mi ero rivolta poco prima col pensiero a mio padre da poco deceduto, dicendogli che poteva finalmente volar via, alto e libero.. e poi niente, mi ero seduta, poggiata al muro, serena e rilassata, ed è successo! Un'esperienza indimenticabile, che ho rivissuto qualche volta, ma più sfumata, e sempre di meno, era come se temessi di trattenerlo in qualche modo e ho evitato. Lo so, è stupida sta cosa, ma è successa! ^_^

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    6. Catherine hai descritto la tua esperienza con le stesse parole di Tesla che ha fatto la stessa esperienza.
      Gianni

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    7. Maddai!!!! Questa mi mancava! hai un link per caso?...

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  10. Il paradosso non è tale. Si confonde l'esemplare con il progetto che permette di costruire più navi teseiche. Cambiare un pezzo non vuol dire modificare la struttura e la funzionalità. Ciò che conta é che la nave continui a navigare con tutto il suo equipaggiamento similmente a come funziona un pc. Il paradosso sarebbe valido se trattassimo di antiquariato.

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  11. Per Atunis,non devi ringraziare me ma Gesù,io donando una parola d*Amore a tutti non faccio altro che far diventare realtà le sue eterne parole.Per Gianni,l*Aldila*esiste veramente e ci sono anche le prove ma si tratta di un argomento molto serio e che volendo o non volendo ci riguarda tutti ed è quindi sbagliato renderlo ridicolo.Emilio

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    1. Emilio mi riferivo al manuale del novello deceduto.

      L'argomento è serio, è dall'alba dei tempi che vengono cercate risposte ovviamente perchè la morte per quasi tutti spaventa.
      Dare istruzioni e informazioni con certezza che sia così lo trovo assi stupido considerata l'assenza di qualsiasi certezza.
      Gianni

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  12. Ma come?Non ha già tolto ogni dubbio l ineffabile steiner....???

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  13. Rimanendo sul discorso di Catherine che qualcosa di grosso a livello energetico succede dopo il decesso,sono rimasto colpito dalla testimonianza di una infermiera ora in pensione che ha assistito al decesso di molte persone e in molti casi dice di avere notato in quel preciso momento una specie di nebbiolina uscire dal corpo del defunto e salire verso l*alto per poi scomparire lentamente e sempre secondo il suo parere,potrebbe essere lo spirito che abbandona in quel momento il corpo per raggiungere la sua destinazione finale.Io personalmente non mi voglio sbilanciare più di tanto su questa testimonianza,ma credendo però da sempre nell*immortalita* dell*Anima sono propenso a dargli ragione.Poi a ognuno,per carità,il suo libero e personale giudizio.Emilio

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    1. Ciao Emilio, tu lo chiami anima, io energia, qualcun altro gli darà altri nomi, ma alla fine, anche se non abbiamo la minima idea di che fine fa questa "sostanza eterea non quantificabile" che rimane di noi, possiamo ipotizzare che succeda davvero qualcosa del genere..
      Ma non è dimostrabile scientificamente per ora ( e forse non lo sarà mai) quindi, facendo semplici congetture non sorrette da alcuna dimostrazione, direi che questa energia si ricongiunge (e forse prende di nuovo forma, chissà) su un altro piano di esistenza, dove le vibrazioni sono più sottili e più veloci, e così, morte dopo morte, ci si assottiglia sempre di più fino al punto di non conservare più alcuna caratteristica materiale, lenta e pesante, e ritornare energia pura, carica di nuovi dati (esperienze), che alla fine si confonde e vibra con la grande energia madre di questo universo di cui facciamo parte.. arricchendolo, nutrendolo.

      * Più o meno ;) *
      (Notte!)

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    2. Confermo quello che ha detto Emilio sull'infermiera.

      La mia povera compagna ha fatto l'infermiera per 42 anni di cui 20 in oncologia e ne ha visti di morti.
      Oltre alla nebbiolina conferma che prima della morte il morente ha un momento di estrema lucidità, pare guarito e poi la morte.
      Gianni

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    3. Si, avevo letto anch'io di questa testimonianza (l'infermiera ha scritto un libro se non sbaglio), credo di averla anche condivisa sulla pagina FB della crepa nel muro, tempo fa.. :)

      Ma voi, a proposito, se siete su FB, l'avete messo il like alla pagina??!!
      Forza forza, muoversi!!! ^_^

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  14. Anche io nel mio piccolo la penso così,è stato accertato scientificamente che tutto ciò che esiste è Energia,noi compresi e quest *ultima per forza di cose ha avuto un’origine primaria e alla fine del suo ciclo prestabilito e valorizzata essa è destinata a tornare alla sua Fonte Originaria per godere delle sue bellezze e a vivere questa volta per sempre in un mondo di gioia e di sogni in attesa di incontrare finalmente il Creatore di tutti i Sogni.Emilio








    avuto per

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    1. Esatto Emilio. Tutto vive e vibra, abbiamo almeno questa certezza base :)

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  15. Tornando al discorso della nave di Teseo...
    Penso che quel mito, apparte il paradosso, si riferisca allo SMEMBRAMENTO di sé stessi come fu per Osiride nel mito egizio.
    Lo smembramento in piccoli pezzi poi rimessi insieme da Iside, portò alla nascita di Horus che sconfisse il "male" Seth ...
    Se si considera la nave di Teseo come il suo bagaglio di esperienze, di credenze, di vizi (il mezzo con cui attraversi i mari tempestosi della vita), potrebbe avere un senso la mia interpretazione del mito.

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    1. Lo smembramento nello sciamanesimo

      E' una tecnica fondamentale, che viene fatta nel viaggio sciamanico a richiesta ma non è detto che venga accettata, oppure avviene senza alcuna richiesta.

      Arriva un predatore che smembra l'intero corpo riducendolo ad uno scheletro o in piccoli pezzi poi viene ricostruito, lo scopo è lasciare fuori i problemi fisici non interiori.
      Gianni

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  16. Catherine confermo,l*infermiera ha scritto anche un libro nel quale raccoglie tutte le esperienze avute a contatto con i morenti e la cosa più bella e emozionante della sua storia e lo dice anche nel libro è che adesso,come è successo anche a tutti coloro che hanno vissuto personalmente le famose esperienze di Premorte,questa donna ha dichiarato di non avere più paura di morire perché è ormai convinta che la vita non finisce con la morte del corpo ma che esiste un Oltre.Emilio

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    1. Ecco. Grazie! :)

      Credo si tratti di lei, Penny Sartori:
      https://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__oltre-il-confine-della-vita.php

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    2. Non so se è lei ma una infermiera ha scritto un libro in cui dopo decenni ad assisteri i morenti ha notato che tali persone spesso manifestano i 5 rammarichi, ma ormai è tardi.

      Mi pare sono, non avere pensato alla propria felicità, non avere dato la giusta importanza ai sentimenti, alle amicizie, avere pensato troppo al lavoro e fare soldi, il quinto non lo ricordo.

      Il libro lo compero grazie per il link almomento non è disponibile.
      Gianni

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    3. Per Gianni: http://humansarefree.com/2014/07/one-soul-many-bodies-case-for.html

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    4. Ho messo il link a fianco .. cliccate gente, cliccate! Ci guadagno 75 centesimi!! ^_^

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  17. Auguri, prossima Pap-erine dei Paperoni!

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    1. Lei Pap-erine de Paperoni io Paperinik il super eroe degli sfigati.
      Gianni

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  18. Se la sfiga t'insegue, tu devi essere più veloce!(Snoopy)

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    1. Lupo Alberto
      Il lavoro mi perseguita ma io sono più veloce
      Gianni

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  19. Quando c’è da lavorare lascia perdere,fallo fare agli altri.Paperino

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    1. Scherzi a parte, lavorare è come pregare, né più né meno: ambedue, se ben fatti, portano a concentrare la mente, che è l'arte della vita. In ogni grande uomo c'è una grande capacità di attenzione. Ma sempre di opinioni personali si tratta, e niente di più!

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    2. Il lavoro come è inteso da sempre è solo schiavitù con vestiti alle volte a festa e motivazioni profonde ma la schiavitù è sempre tale.
      Gianni

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    3. A mio avviso, la vera schiavitù/dipendenza sta nelle aspettative...
      Un Grande della Storia Olandese diceva: "Non occorre sperare per intraprendere, né riuscire per perseverare". Guglielmo d'Orange detto Il Taciturno.

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