domenica 21 aprile 2019

Armonizzare l'io con il sé

Marco Ferrini

Nel percorso evolutivo il primo aiuto è costituito dagli insegnamenti, perché il primo problema da risolvere è sempre quello della conoscenza. La via per il successo è quella illuminata dalla conoscenza, quel sapere supremo che ci riconduce alla nostra natura spirituale e ci svela gli aspetti più sottili della realtà, i fenomeni più arcani e delicati della coscienza.

Per grazia divina abbiamo a disposizione gli strumenti per modificare l’immagine che ci siamo fatta di noi nel corso di anni, di decenni, di vite passate. Ciascuno di noi è un mondo, con le sue memorie, le sue qualità, le sue bellezze, ma anche con le sue tragedie, i suoi orrori, ma con il potere di trasformare le immagini negative in positive. 

Non rimanete prigionieri del passato, non fatevi riagganciare da quelle immagini di voi che sono esito di vecchi errori commessi. La vita è rinnovamento continuo, è continua crescita. Contemplate la vostra immagine presente e miglioratela attimo dopo attimo, forgiatela con l’arte della conoscenza, attraverso gli insegnamenti dei testi sacri, del Maestro e delle persone sagge.

La soluzione è sempre nel presente, perché passato e futuro non sono che mere astrazioni. Guardate al presente, nel presente ricercate le cause dei vostri successi e mettetevi al riparo da ciò che produce il fallimento, la tragedia.

E’ fondamentale aver ben chiaro quali sono le attività che ci pongono in salvo, che ci fanno sperimentare il successo vero, non quello effimero, non quello che si trasforma in trappola mortale. Tale chiarezza di visione garantisce anche il mantenimento e l’espansione del successo, sia per i singoli che per i gruppi o le istituzioni ...


Fare un viaggio nelle profondità della psiche, come ben spiegano Patanjali e la BhagavadGita, implica che il soggetto si assuma la responsabilità della destrutturazione dei propri condizionamenti. 

Dobbiamo scegliere le impressioni con le quali nutriamo la mente, dobbiamo acquisire ed interiorizzare una serie di concetti relativi al Reale, dobbiamo adottare un retto comportamento coerente alla conoscenza teorica e dirigere pensieri e desideri verso l’alto, oltre la sfera egoica.
Tutte queste precauzioni, migliorando la consapevolezza della persona, avranno come conseguenza anche un atteggiamento intelligente e costruttivo nei confronti dei vari ostacoli che si presenteranno sul cammino: l’individuo saprà cogliere l’opportunità che ogni situazione difficile rappresenta per superare i propri limiti ed i propri condizionamenti.

Occorre un cambio di paradigma nella coscienza: l’immagine dell’io deve pian piano armonizzarsi con quella del sé, attraverso una migliore realizzazione della realtà, una nuova e più matura presa di coscienza e assunzione di responsabilità. Più la consapevolezza del sé diventa forte, più questo cambio di paradigma diventa stabile e permanente. Abhyasa (pratica spirituale costante) e vairagya (distacco emotivo dal fenomenico) sono strumenti fondamentali per effettuare l’opera di trasformazione e ricostruzione interiore. Essi hanno una risonanza profonda nella coscienza e permettono un processo di evoluzione che nel tempo diventa sempre più consapevole e sempre più spontaneo. 


Ad ogni passo occorre stare all’erta, perché anche un piccolo errore o una minima distrazione, se non risolti o curati in tempo, possono aggravarsi e compromettere la nostra crescita e realizzazione spirituale.

Il successo di oggi non garantisce il successo di domani: lo favorisce ma non lo garantisce. 

Ogni giorno dobbiamo cominciare da capo, con ancora più entusiasmo di ieri, a lavorare sul nostro carattere, migliorando e perfezionando le qualità che già abbiamo e sviluppando le nostre facoltà carenti. Non partiremo ogni volta da zero: ogni giorno ritroveremo il capitale messo da parte il giorno precedente, un capitale che però va custodito, incrementato, rinnovato. Ogni giorno, prima dell’alba, i brahmani cantano inni e celebrano il sacrificio al deva del sole; questo sacrificio rinnova nell’universo il sorgere della luce.

I testi vedici spiegano che tutto quel che di positivo avviene, è possibile in forza del sacrificio, attraverso il quale l’uomo si ricollega al Divino. Se vogliamo che tutti i giorni sorga nuovamente il sole della nostra coscienza, tutti i giorni dobbiamo rinnovare e portare avanti il nostro impegno nel dharma, nel bene, verso le vette luminose dello Spirito. Se abbiamo questa consapevolezza e visione del mondo sperimenteremo il successo, quello vero, e saremo anche in grado di mantenerlo nel tempo, senza il rischio di cadere vittime di euforie, di eccitazioni egoiche o di altri pericolosi trabocchetti della mente condizionata.

Fonte: www.marcoferrini.net

9 commenti:

  1. BELLE PAROLE MA C'E' SEMPRE UN MALEDETTO MA.

    Ammesso che uno voglia cambiare il ma è rappresentato dal non avere le idee chiare sul come fare.
    Questo non sapere porta facilmente in percorsi interiori sterili.
    Libri, maestri, corsi e quant'altro generalmente non portano a nulla, le indagini sul campo lo confermano.

    LA SOLUZIONE E' SEMPLICE
    Ma non porta denaro e notorietà a nessuno, brrrrrr. Basta solo la continua e onesta autoanalisi, non serve altro.
    Gianni

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  2. Conosco bene Marco Ferrini e la sua associazione che ha sede qui in Toscana a Ponsacco con l'obiettivo di insegnare la tradizione classica indiana.
    Dalle sue conferenze ne esci sempre arricchito. Una volta quando frequentavo, presi dallo scaffale un bel po' di libri tutti insieme e lui mi disse: "Con calma! Prendine uno solo! Ti consiglio di fare piccoli passi alla volta...". Gli risposi "non ho le idee chiare su come andare avanti nel mio percorso spirituale quindi la fame é tanta!" Mi rispose "neanche io ho le idee chiare!".

    Oggi credo che "il non avere le idee chiare" sia uno stimolo verso la conoscenza. Non importa in che direzione andiamo. Non ci sono percorsi interiori sterili ma solo tante esperienze che messe insieme ci arricchiscono. Come dice l'articolo:
    "ogni giorno ritroveremo il capitale messo da parte il giorno precedente, un capitale che però va custodito, incrementato, rinnovato. Ogni giorno, prima dell’alba, i brahmani cantano inni e celebrano il sacrificio al deva del sole; questo sacrificio rinnova nell’universo il sorgere della luce".
    Ma c'è un punto dell'articolo che ritengo fondamentale:
    "Dobbiamo scegliere le impressioni con le quali nutriamo la mente, dobbiamo acquisire ed interiorizzare una serie di concetti relativi al Reale, dobbiamo adottare un retto comportamento coerente alla conoscenza teorica e dirigere pensieri e desideri verso l’alto, oltre la sfera egoica".

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  3. Una continua ed onesta autoanalisi porta inevitabilmente oltre la sfera egoica; ma ci sono anche tanti altri mezzi, oltre alla Psicologia del profondo, c'è l'Amore di Emilio, c'è la Filosofia, c'è il Distacco, c'è la Quarta Via, c'è il Sufi, c'è lo Zen, c'è la scienza dello Yoga, c'è lo Sciamanesimo, c'è la Preghiera, ecc...e forse esiste una via specifica per ognuno di noi. Non dividiamoci sui mezzi, è il Fine (uguale per tutti) quello che conta...è violenza cercare di imporre ad altri la propria Via, e la violenza è il contrario della gentilezza.

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    1. In ogni caso quale che siano i mezzi usati la verità nasce dentro se stessi solo dopo avere sperimentato personalmente quello che si è studiato.

      L'alternativa è la dipendenza di qualcosa di esterno non importa quale nome gli si da e quanto altisonante sia.
      Gianni

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    2. E' inutile che ripeta per l'ennesima volta che "tutto é dentro di noi" ma che "va sbloccato con chiavi che trovi all'esterno". Tutto sta nel trovare le chiavi giuste. Senno' il mondo sarebbe perfetto , ma mi sembra che perfetto non sia.

      Da soli ci perdiamo.

      L'uomo é soggetto a cadere verso il basso, é la forza di gravità...

      Molto spesso questo atteggiamento di chiusura deriva dal fatto che proprio noi stessi siamo "dipendenti da qualcosa" e non accettiamo altro.
      L'atteggiamento giusto ad ogni insegnamento esterno dovrebbe essere quello di "ricevere con gratitudine, capire con gioia, ma mettere in dubbio con decisione e curiosità".

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  4. Non dividiamoci sui Mezzi, è il Fine (uguale per tutti) quello che conta...E sul fine mi sembra che siamo tutti d'accordo!
    I mezzi devono per forza di cose essere diversi per ognuno di noi: ne abbiamo il sacro diritto! Non se ne spiegherebbe la variegata esistenza!
    E poi la priorità dei fini sui mezzi si può osservare dal fatto che "quando raggiungiamo i nostri fini, i mezzi li abbandoniamo alle ortiche!" per adottarne altri in vista di altri fini, ecc...

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    1. I SOGNI COME ALTERNATIVA.

      Quello di cui abbiamo bisogno è un sogno e l'addestramento per sognarlo ogni notte.
      Chi non ricorda i propri sogni è un morto che cammina perchè non ha alcun controllo sulla sua vita.
      Chi ricorda i propri sogni cambia la sua realtà a piacimento.

      Pratica sciamanica tradizionale.
      Gianni

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  5. Credo che la domanda fondamentale di partenza sia: Cosa sono l'io e cosa sono il Se'?

    Se non abbiamo chiaro cosa siano, e se esistano soprattutto, come possiamo decidere il percorso giusto per noi stessi?
    Ma poi esiste un "me stesso"?

    I percorsi sono altre illusioni che servono al ME, che è di suo illusione che serve a dividerci dal TUTTO, noi come anime sappiamo già tutto, è il non ricordarlo per giocare qui sulla Terra che ci porta a scegliere, o credere di scegliere un percorso che ci riporti verso l'Uno, ma l'anima sa che è solo illusione, è che le serve per giocare e fare esperienza di autocoscienza e morte.
    Non ricordo bene le parole di Steiner, ma diceva piu' o meno che "l'IO è ciò che resta dopo che tutto è andato via".

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