martedì 15 ottobre 2024

Sankara sapeva come evitare le migrazioni e tutelare l'ambiente

Sankara è stato assassinato il 15 ottobre 1987.

Aveva idee ben precise per far prosperare i popoli africani nelle loro terre, senza chiedere nulla a nessuno. Siamo stati noi occidentali ad impedirgli di realizzarle, nello specifico qualcuno tra i nostri alleati, qualcuno che oggi, del problema dell'immigrazione, se ne lava le mani.

“Il nostro paese produce cibo sufficiente per nutrire tutti i burkinabé. Ma, a causa della nostra disorganizzazione, siamo obbligati a tendere la mano per ricevere aiuti alimentari, che sono un ostacolo e che introducono nelle nostre menti le abitudini del mendicante. 
Molta gente chiede dove sia l’imperialismo: guardate nei piatti in cui mangiate. I chicchi di riso importato, il mais, ecco l’imperialismo. Non c’è bisogno di guardare oltre.

Per l’imperialismo è più importante dominarci culturalmente che militarmente. La dominazione culturale è la più flessibile, la più efficace, la meno costosa. 
Il nostro compito consiste nel decolonizzare la nostra mentalità ...


Noi pensiamo che il debito si analizza prima di tutto dalla sua origine. Le origini del debito risalgono alle origini del colonialismo. 

Quelli che ci hanno prestato denaro, sono gli stessi che ci avevano colonizzato. Sono gli stessi che gestivano i nostri stati e le nostre economie. Sono i colonizzatori che indebitavano l’Africa con i finanziatori internazionali che erano i loro fratelli e cugini. Noi non c’entravamo niente con questo debito. Quindi non possiamo pagarlo. Il debito è ancora il neocolonialismo, con i colonizzatori trasformati in assistenti tecnici anzi dovremmo invece dire «assassini tecnici».

Il debito nella sua forma attuale, controllata e dominata dall’imperialismo, è una riconquista dell’Africa sapientemente organizzata, in modo che la sua crescita e il suo sviluppo obbediscano a delle norme che ci sono completamente estranee. In modo che ognuno di noi diventi schiavo finanziario, cioè schiavo tout court, di quelli che hanno avuto l’opportunità, l’intelligenza, la furbizia, di investire da noi con l’obbligo di rimborso. 

Ci dicono di rimborsare il debito. Non è un problema morale. Rimborsare o non rimborsare non è un problema di onore. Signor presidente, abbiamo prima ascoltato e applaudito il primo ministro della Norvegia intervenuta qui. Ha detto, lei che è un’europea, che il debito non può essere rimborsato tutto. Il debito non può essere rimborsato prima di tutto perché se noi non paghiamo, i nostri finanziatori non moriranno, siamone sicuri. Invece se paghiamo, saremo noi a morire, ne siamo ugualmente sicuri.

Non possiamo rimborsare il debito perché non abbiamo di che pagare. Non possiamo rimborsare il debito perché non siamo responsabili del debito. Non possiamo pagare il debito perché, al contrario, gli altri ci devono ciò che le più grandi ricchezze non potranno mai ripagare : il debito del sangue. E’ il nostro sangue che è stato versato.

Per approfondire: Thomas Sankara - Il discorso sul debito (discorso completo - video e trascrizione)


A trentasette anni dal suo assassinio, la figura del giovane capitano burkinabè continua a ispirare. «Piantare un albero è uno dei requisiti minimi per vivere in Burkina. E nel mondo»

In effetti, Sankara fu uno dei più attenti e perspicaci leader africani e soprattutto comprese l’importanza della tutela dell’ambiente, tanto più fondamentale in un territorio fragile come quello saheliano. 
Molto prima di tanti leader occidentali, da visionario qual era aveva capito quali erano i costi economici e sociali che il suo Paese doveva sostenere a causa del degrado ambientale. 

Ecco perché uno dei pilastri della sua politica di sviluppo era mobilitare le persone per proteggere il proprio ambiente. 

Sotto il suo governo vennero avviate campagne collettive, e piantati milioni di alberi per fermare la desertificazione. 
Ogni evento, battesimo, matrimonio, era un’opportunità per piantare alberi. 
I politici venivano “costretti” a lavorare un giorno al mese nell’orto dell’Assemblea generale.
Tratto da: La rivoluzione ecologica di Thomas Sankara


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