La religione è andata a funghi: nuovi dati iconografici avallano sempre più l’ipotesi che l’utilizzo umano dell’Amanita Muscaria per scopi religiosi, socializzanti e terapeutici, si perda nella notte dei tempi.
Come affermava Rudolf Otto, la Religione “comincia con se stessa“.
E vi pare poco?
Il momento centrale dell’esperienza religiosa è il sacro. Inteso come Numinoso: la naturale percezione del divino, del “totalmente Altro”, in modo incomprensibile, inspiegabile, trascendentale più di tutto alla nostra comprensione razionale. Un richiamo naturale però irrefrenabile, per questo il divino, ineffabile e inaccessibile, si configura come mysterium tremendum et fascinans.
Ecco, è da qui che dobbiamo partire per esplorare Dio, che da ora in poi non chiamerò più così ma usando il termine divinità.
Infatti, il punto sta nell’esperienza emotiva dell’assoluto, nel “sentire” la trascendendenza: nella spiritualità umana. L’idea di Dio, come entità personale esterna a noi, come un “Altissimo” a cui supplichiamo grazie e miracoli, è nata verso il 3000 a.C. quando il politeismo degenerò nell’antropomorfismo non più simbolico ma personale e identificativo con l’aspetto materiale dell’uomo, fino al disgraziato avvento del monoteismo ebraico, che inventò la figura del Dio ebraico, maschile e autoritario, che ci giudicava dall’alto. Prima di allora Dio era l’energia metafisica e assoluta che con l’emanazione di sé dava Vita all’universo… un concetto di Coscienza cosmica molto orientale quindi...
Non tenendo conto, per ora, della teoria di altre forme di vita intelligenti che colonizzarono il nostro pianeta millenni di anni fa creando la razza umana, ad avvallare tutto ciò oggi arriva perfino la scienza.
In principio, dal cosiddetto “Vuoto quantistico” -campo di pura energia- fu un raggio/fascio primordiale di energia che subito iniziò a vibrare. E la sua musica, questa sinfonia cosmica (vedi i “cori angelici” che sorreggono il cosmo nella tradizione cristiana) diede corpo e forma a tutte le cose del mondo. Ecco che la cosmogonia moderna, per spiegare l’origine dell’universo, sembra quasi incorporare la categoria del trascendente quando postula un dominio al di fuori dell’universo scientificamente conoscibile, e dal quale quest’ultimo ha avuto origine al tempo del Big Bang. Il Vuoto quantistico è quanto di più oggi si avvicini al concetto originale di Dio, cioè l’Esseità Assoluta e trascendentale. Ben lontani quindi dall’omone barbuto in tunica bianca in collera con i dannati e attento sempre a intimare cosa è bene e cosa è male a tutti gli altri.
Ma torniamo alla scienza. Le ricerche della fisica inducono gli scienziati a pensare che tutte le forme di energia fisica e della materia sarebbero manifestazioni di uno stato assoluto di energia non manifestata. Dalle antiche scritture e dai miti della creazione fino alle più moderne teorie sulla coscienza, si è sempre speculato riguardo alla vibrazione come a ciò che sottostà alle forme fisiche. Di fatto, l’energia è vibrazione, è suono, è per questo motivo che le originali religioni delle civiltà native della Terra identificavano Dio con il suono (“In principio era il Verbo/la Parola”, afferma perfino il nostro Vangelo di Giovanni)!
L’energia null’altro è che una “variazione della curvatura dello spazio”, esattamente come la massa. Al centro di questa “curvatura” vi è un micro buco nero, sul bordo del quale si formano le particelle sub atomiche e successivamente gli atomi quando l’energia vibra più velocemente (e dunque si solidifica). Infatti, l’energia variando la curvatura dello spazio, genera le cosiddette “particelle subatomiche” e quindi gli atomi. Ma quello che si deve ammettere è che l’atomo “è bucato”, cioè contiene nel suo centro un buco nero sul bordo del quale girano gli elettroni e protoni e tante altre “cose”. Esiste dunque una forma di energia latente, sconosciuta, la cui frequenza è alla base della “sostanza” di tutto ciò che è!
Ogni “corpo” nell’universo è un sistema di gerarchie annidate di frequenze vibratorie che si manifestano come sistemi discreti all’interno di sistemi più grandi e più complicati: un universo di strutture vibratorie da quelle elementari a quelle sempre più grandi e sempre più complesse. Infatti, l’intero universo, dalle particelle sub-atomiche, alle forme di vita più complicate, alle nebulose ed alle galassie, può considerarsi come un gigantesco insieme di campi di risonanza di energia, tutti sempre in costante interazione tra loro.
Dunque, come tutto nell’universo anche il nostro pianeta è composta da Energia, perciò anch’esso vibra secondo una frequenza particolare. Tali frequenze, sono a noi note con il nome di Hertz, che non sono altro che il numero di cicli vibratori che una qualsiasi cosa sviluppa ogni secondo. Di fatto, come sappiamo il nostro corpo è molto simile come costituzione a quello del nostro pianeta. Madre Terra è composta per il 75% da acqua, così il nostro corpo, all’interno di Madre Terra ci sono una grande quantità di metalli in proporzioni varie, così come nel nostro corpo. Ebbene, qualche tempo fa è stato scoperto il “battito cardiaco” del nostro pianeta, si tratta della cosiddetta Risonanza di Schumann: un gruppo di picchi nella porzione di spettro delle frequenze estremamente basse (ELF) del campo elettromagnetico terrestre.
Il momento centrale dell’esperienza religiosa è il sacro. Inteso come Numinoso: la naturale percezione del divino, del “totalmente Altro”, in modo incomprensibile, inspiegabile, trascendentale più di tutto alla nostra comprensione razionale. Un richiamo naturale però irrefrenabile, per questo il divino, ineffabile e inaccessibile, si configura come mysterium tremendum et fascinans.
Ecco, è da qui che dobbiamo partire per esplorare Dio, che da ora in poi non chiamerò più così ma usando il termine divinità.
Infatti, il punto sta nell’esperienza emotiva dell’assoluto, nel “sentire” la trascendendenza: nella spiritualità umana. L’idea di Dio, come entità personale esterna a noi, come un “Altissimo” a cui supplichiamo grazie e miracoli, è nata verso il 3000 a.C. quando il politeismo degenerò nell’antropomorfismo non più simbolico ma personale e identificativo con l’aspetto materiale dell’uomo, fino al disgraziato avvento del monoteismo ebraico, che inventò la figura del Dio ebraico, maschile e autoritario, che ci giudicava dall’alto. Prima di allora Dio era l’energia metafisica e assoluta che con l’emanazione di sé dava Vita all’universo… un concetto di Coscienza cosmica molto orientale quindi...
Non tenendo conto, per ora, della teoria di altre forme di vita intelligenti che colonizzarono il nostro pianeta millenni di anni fa creando la razza umana, ad avvallare tutto ciò oggi arriva perfino la scienza.
COS’È DIO
In principio, dal cosiddetto “Vuoto quantistico” -campo di pura energia- fu un raggio/fascio primordiale di energia che subito iniziò a vibrare. E la sua musica, questa sinfonia cosmica (vedi i “cori angelici” che sorreggono il cosmo nella tradizione cristiana) diede corpo e forma a tutte le cose del mondo. Ecco che la cosmogonia moderna, per spiegare l’origine dell’universo, sembra quasi incorporare la categoria del trascendente quando postula un dominio al di fuori dell’universo scientificamente conoscibile, e dal quale quest’ultimo ha avuto origine al tempo del Big Bang. Il Vuoto quantistico è quanto di più oggi si avvicini al concetto originale di Dio, cioè l’Esseità Assoluta e trascendentale. Ben lontani quindi dall’omone barbuto in tunica bianca in collera con i dannati e attento sempre a intimare cosa è bene e cosa è male a tutti gli altri.
Ma torniamo alla scienza. Le ricerche della fisica inducono gli scienziati a pensare che tutte le forme di energia fisica e della materia sarebbero manifestazioni di uno stato assoluto di energia non manifestata. Dalle antiche scritture e dai miti della creazione fino alle più moderne teorie sulla coscienza, si è sempre speculato riguardo alla vibrazione come a ciò che sottostà alle forme fisiche. Di fatto, l’energia è vibrazione, è suono, è per questo motivo che le originali religioni delle civiltà native della Terra identificavano Dio con il suono (“In principio era il Verbo/la Parola”, afferma perfino il nostro Vangelo di Giovanni)!
L’energia null’altro è che una “variazione della curvatura dello spazio”, esattamente come la massa. Al centro di questa “curvatura” vi è un micro buco nero, sul bordo del quale si formano le particelle sub atomiche e successivamente gli atomi quando l’energia vibra più velocemente (e dunque si solidifica). Infatti, l’energia variando la curvatura dello spazio, genera le cosiddette “particelle subatomiche” e quindi gli atomi. Ma quello che si deve ammettere è che l’atomo “è bucato”, cioè contiene nel suo centro un buco nero sul bordo del quale girano gli elettroni e protoni e tante altre “cose”. Esiste dunque una forma di energia latente, sconosciuta, la cui frequenza è alla base della “sostanza” di tutto ciò che è!
Ogni “corpo” nell’universo è un sistema di gerarchie annidate di frequenze vibratorie che si manifestano come sistemi discreti all’interno di sistemi più grandi e più complicati: un universo di strutture vibratorie da quelle elementari a quelle sempre più grandi e sempre più complesse. Infatti, l’intero universo, dalle particelle sub-atomiche, alle forme di vita più complicate, alle nebulose ed alle galassie, può considerarsi come un gigantesco insieme di campi di risonanza di energia, tutti sempre in costante interazione tra loro.
Dunque, come tutto nell’universo anche il nostro pianeta è composta da Energia, perciò anch’esso vibra secondo una frequenza particolare. Tali frequenze, sono a noi note con il nome di Hertz, che non sono altro che il numero di cicli vibratori che una qualsiasi cosa sviluppa ogni secondo. Di fatto, come sappiamo il nostro corpo è molto simile come costituzione a quello del nostro pianeta. Madre Terra è composta per il 75% da acqua, così il nostro corpo, all’interno di Madre Terra ci sono una grande quantità di metalli in proporzioni varie, così come nel nostro corpo. Ebbene, qualche tempo fa è stato scoperto il “battito cardiaco” del nostro pianeta, si tratta della cosiddetta Risonanza di Schumann: un gruppo di picchi nella porzione di spettro delle frequenze estremamente basse (ELF) del campo elettromagnetico terrestre.
La Frequenza fondamentale della risonanza di Schumann è un’Onda stazionaria nella cavità Terra-Ionosfera con una lunghezza d’onda uguale alla circonferenza della Terra. Questa frequenza fondamentale più bassa (e di maggiore intensità) della risonanza di Schumann avviene ad una frequenza di circa 7.8 Hz (intorno al 1985/86 tale frequenza era passata da 7,8 a 8,6Hz, un fenomeno che si pensava impossibile. Nel 2002 si è poi arrivati a 11,9 cicli al secondo: l’universo è in continua evoluzione).
La vita biologica terrestre è in risonanza con la frequenza di Schumann e dipende dalle interazioni dei campi elettromagnetici e gravitazionali. I ricercatori hanno scoperto che quegli Hertz delle onde di Schumann risuonano alla stessa frequenza dell’ippocampo nel nostro cervello. L’ippocampo fa parte del sistema limbico, relativo alla sopravvivenza ed alla memoria.
È chiaro dunque, che ogni vibrazione ha una lunghezza d’onda e una certa frequenza al secondo, perciò abbiamo il suono e il ritmo. Allo stesso modo inizia a divenire chiaro anche il motivo per il quale i primi saggi dell’antichità usavano i Mantra per onorare la divinità. I mantra sono dei suoni sacri che riproducono le frequenze vibratorie dell’Energia assoluta. L’Om orientale non è altro che il suono primordiale che ha dato origine alla creazione, la quale viene interpretata come manifestazione stessa di questo suono.
Ecco, questo è il vero Dio, ora sapete qual è la vera realtà di “Dio”.
È facile, a questo punto, capire come in origine si sia sviluppata la religione.
Dal momento che la divinità (insomma Dio) altro non è che un’energia cosmica Assoluta e Vitale, è chiaro ora il perché il sentimento religioso sia una naturale percezione Numinosa. Per di più, se la divinità è Energia, e poiché noi siamo una goccia di quell’oceano -“fatti della stessa sostanza”, è allo stesso modo chiaro che attraverso le vibrazioni delle nostre onde celebrali l’uomo è in grado di “sintonizzarsi” con quella vibrazione Assoluta. Questa fu la grande rivelazione avuta dai primi sciamani nella preistoria.
La vita biologica terrestre è in risonanza con la frequenza di Schumann e dipende dalle interazioni dei campi elettromagnetici e gravitazionali. I ricercatori hanno scoperto che quegli Hertz delle onde di Schumann risuonano alla stessa frequenza dell’ippocampo nel nostro cervello. L’ippocampo fa parte del sistema limbico, relativo alla sopravvivenza ed alla memoria.
È chiaro dunque, che ogni vibrazione ha una lunghezza d’onda e una certa frequenza al secondo, perciò abbiamo il suono e il ritmo. Allo stesso modo inizia a divenire chiaro anche il motivo per il quale i primi saggi dell’antichità usavano i Mantra per onorare la divinità. I mantra sono dei suoni sacri che riproducono le frequenze vibratorie dell’Energia assoluta. L’Om orientale non è altro che il suono primordiale che ha dato origine alla creazione, la quale viene interpretata come manifestazione stessa di questo suono.
Ecco, questo è il vero Dio, ora sapete qual è la vera realtà di “Dio”.
È facile, a questo punto, capire come in origine si sia sviluppata la religione.
Dal momento che la divinità (insomma Dio) altro non è che un’energia cosmica Assoluta e Vitale, è chiaro ora il perché il sentimento religioso sia una naturale percezione Numinosa. Per di più, se la divinità è Energia, e poiché noi siamo una goccia di quell’oceano -“fatti della stessa sostanza”, è allo stesso modo chiaro che attraverso le vibrazioni delle nostre onde celebrali l’uomo è in grado di “sintonizzarsi” con quella vibrazione Assoluta. Questa fu la grande rivelazione avuta dai primi sciamani nella preistoria.
Un concetto che in seguito fu così descritto da Albert Einstein:
«Tutto è energia e questo è tutto quello che esiste. Sintonizzati alla frequenza della realtà che desideri e non potrai fare a meno di ottenere quella realtà. Non c’è un’altra via. Questa non è filosofia. Questa è fisica».
Così, ogniqualvolta lo sciamano riusciva ad alterare la propria coscienza, ed entrare attraverso l’estasi in un determinato stadio di alterazione di coscienza… l’uomo poteva incontrare la divinità. Attraverso una contemplazione disinteressata ma intuitiva della Natura gli antichi asceti sentivano dentro di loro le forze emotive della vita, osservavano la Natura e imparavano il suo linguaggio come un bimbo osserva e ascolta i suoi genitori. Chiudendo gli occhi si lasciavano andare all’ascolto dei suoi messaggi, le sue leggi, i suoi silenzi e rumori, perdendo il confine tra il dentro di sé e il fuori, tra l’Io e il Tutto, fino a non sapere più chi è che parla e chi ascolta, chi osserva e chi è osservato, fino a quando i limiti tra buio e luce non sono più definibili: è così che gli antichi hanno compreso che Tutto è Uno!
Ecco che, il cuore umano emette un campo elettromagnetico che circonda l’intero corpo. Questo campo invia segnali ad ogni cellula del corpo che incidono sulla salute fisica, mentale ed emozionale. Il campo di energia del cuore interagisce ed è influenzato dal campo elettromagnetico della Terra, così come con altre persone, piante, animali incluso lo spazio, i pianeti e anche stelle… interagisce quindi con l’Unità dell’Essere.
GLI ANTICHI CONOBBERO IL MONDO E DIO GRAZIE AI FUNGHI ALLUCINOGENI
Ciò che per primo aiutò gli sciamani ad alterare la propria coscienza per intuire queste “forze naturali”, fu verosimilmente un funghetto… da li, iniziarono tutti a drogarsi in nome di Dio.
In sostanza, gli sciamani – pur non essendo in grado di elaborare teoricamente quello che intuitivamente percepivano – si rendevano conto che nell’universo esiste un grande flusso di energia, che normalmente è trasformato in dati sensoriali e crea il mondo della vita quotidiana così come noi lo conosciamo. I cosiddetti “stregoni” erano capaci di cogliere l’energia e quindi percepire gli stessi esseri umani come sfere luminose e campi di energia. Questo era ovviamente possibile grazie alle percezioni alterate che avevano questi sciamani per mezzo delle loro meditazioni trascendentali. Ad ogni modo, molti esperimenti hanno dimostrato il fatto che in ogni persona umana si “vede” una zona di intensa luminosità all’altezza delle scapole, dietro la schiena, chiamata “punto di assemblaggio”, dove convergono miliardi di campi di energia. Nel “punto di assemblaggio” avviene propriamente la trasformazione dell’energia in dati sensoriali, e anche l’interpretazione di quegli stessi dati. Durante il sonno, il “punto di assemblaggio” si sposta dalla sua posizione e, maggiore è lo spostamento, più singolari diventano i sogni.
Gli sciamani sviluppano l’arte del sognare, cioè la capacità di spostare volontariamente il “punto di assemblaggio” fino a “vedere” l’energia e i suoi campi in forma di filamenti luminosi, molto al di là dei normali processi cognitivi, accedere a campi di energia diversi da quelli abituali, interpretarli diversamente, raggiungere livelli di consapevolezza infiniti. In questo stato, lo stregone sviluppa stati superiori di coscienza, agilità e benessere. Nello stato di veglia, è possibile ritrovare quanto si è conquistato tramite l’ “arte del sognare” eseguendo certi movimenti del corpo, o danze rituali spesso sollecitate da mantra o “ritmi” specifici.
La caratteristica comune a tutti gli sciamani è il viaggio spirituale, ovvero un viaggio dell’anima nella realtà oltre quella mondana, che permette agli sciamani di entrare in contatto con le energie cosmiche, che nella loro “limitata conoscenza” usavano chiamare “entità spirituali“. Gli stregoni le figuravano per lo più sotto forma di animali (“Animali Guida“) e di Maestri spirituali (antenati, figure mitologiche, saggi, ecc…). Gli alleati conferivano allo sciamano il potere e la conoscenza per aiutare e guarire se stesso, gli altri e il mondo.
Questa religione spirituale era ciò che oggi chiamiamo panteismo, nel senso di pancosmismo, vale a dire come affermazione della natura divina dell’universo in tutta la varietà delle sue illusorie manifestazioni, poiché il mondo è un’autoespressione dell’Essere assoluto e trascendentale, esso è informato dalla Causa prima nella sua essenza. Dunque tutto è divino nel senso che tutto è stato informato della Causa iniziatrice emanata dall’Essere divino (non che un sasso sia Dio in sé…).
L’Essere divino è quindi l’Unità di tutti i contrari, la SuperCoscienza ordinatrice e generatrice dell’onnipresente eterno campo insito all’onnipotente Intelligenza creativa. Il Dio-tutto, per così dire, ha in sé tutte le cose ed è una realtà eterna ed onnicomprensiva. Questa filosofia religiosa aveva in se una credenza nella cosmologia ciclica, poiché la sua concezione della realtà era simile a un insieme di fasi alterne: un ciclo distruttivo-produttivo che manifestava tutto il creato. Ogni essere vivente era un “punto” di un insieme ombrato dall’onnicomprensività divina, perciò, scopo degli antichi, era quello di ricreare quel legame tra Cielo e Terra che era stato spezzato e che avrebbe ricondotto l’anima di ogni uomo a riconnettersi con la deità assoluta e trascendentale dello Spirito Universale. Per questo motivo il “tempo” per gli antichi era un concetto sacro da venerare sia per la sua utilità pratica nei raccolti sia per la sopravvivenza della specie. I “contatori” del tempo, così come delle stagioni, erano le stelle, gli astri del cielo, in primis il sole e la luna.
FUNGHI ALLUCINOGENI, DIO, REALTÀ QUANTISTICA E LA RELIGIONE
Abbiamo già accennato al fatto che gli effetti dei funghi allucinogeni fu ciò che per primo aiutò gli sciamani ad alterare la propria coscienza per intuire le “forze naturali” dell’universo.
Quello stato alterato di coscienza procurato dalle sostanze psicoattive, trovate all’epoca in natura, era ciò che poi fu descritto come l’estasi, l’incanto orgasmico ricercato dalle antiche religioni esoteriche, oppure quell’annientamento mentale tipico del Nirvana: la condizione tale in cui la nostra coscienza è fusa in un tutt’Uno col divino.
In effetti, la nostra Ghiandola Pineale produce ciò che è comunemente conosciuto come DMT, sostanza che produce un profondo stato di dilatazione temporale o alterazione di coscienza, la stessa sostanza che viene comunemente sintetizzata nelle droghe allucinogene. Di fatto, l’estasi è un’esperienza di coscienza espansa, durante quella trance l’uomo aveva esperienza del divino. Un esempio della ricerca di questo stato di coscienza, privo del supporto di sostanze enteogeniche, è senz’altro la meditazione trascendentale della tradizione orientale.
Ricordiamo che fin dalla fine degli anni ’50, grazie allo studio sullo sciamanismo ed alle sostanze psicotrope usate dagli sciamani si intuirono alcuni segreti dei poteri della mente. I ricercatori scoprirono che attraverso le proprietà chimiche di queste piante, il cervello era appunto in grado di modificare non solo la propria percezione interiore soggettiva, ma perfino l’ambiente fisico! Questo voleva suggerire che l’allucinazione ed il “sogno” dello sciamano sotto l’influsso delle piante fosse reale quanto la realtà?
Poiché il “sogno” sognato dallo sciamano era in grado di predire, modificare od annullare la materia, la stessa allucinazione o “sogno”, paradossalmente, diventava la prova oggettiva della medianità latente nel cervello umano! Scoprirono che l’uso di certe sostanze psicoattive, permetteva la visione a distanza, la diagnosi e cura delle malattie ed altri fenomeni ritenuti all’epoca miracolosi.
Così, ogniqualvolta lo sciamano riusciva ad alterare la propria coscienza, ed entrare attraverso l’estasi in un determinato stadio di alterazione di coscienza… l’uomo poteva incontrare la divinità. Attraverso una contemplazione disinteressata ma intuitiva della Natura gli antichi asceti sentivano dentro di loro le forze emotive della vita, osservavano la Natura e imparavano il suo linguaggio come un bimbo osserva e ascolta i suoi genitori. Chiudendo gli occhi si lasciavano andare all’ascolto dei suoi messaggi, le sue leggi, i suoi silenzi e rumori, perdendo il confine tra il dentro di sé e il fuori, tra l’Io e il Tutto, fino a non sapere più chi è che parla e chi ascolta, chi osserva e chi è osservato, fino a quando i limiti tra buio e luce non sono più definibili: è così che gli antichi hanno compreso che Tutto è Uno!
Ecco che, il cuore umano emette un campo elettromagnetico che circonda l’intero corpo. Questo campo invia segnali ad ogni cellula del corpo che incidono sulla salute fisica, mentale ed emozionale. Il campo di energia del cuore interagisce ed è influenzato dal campo elettromagnetico della Terra, così come con altre persone, piante, animali incluso lo spazio, i pianeti e anche stelle… interagisce quindi con l’Unità dell’Essere.
GLI ANTICHI CONOBBERO IL MONDO E DIO GRAZIE AI FUNGHI ALLUCINOGENI
Ciò che per primo aiutò gli sciamani ad alterare la propria coscienza per intuire queste “forze naturali”, fu verosimilmente un funghetto… da li, iniziarono tutti a drogarsi in nome di Dio.
In sostanza, gli sciamani – pur non essendo in grado di elaborare teoricamente quello che intuitivamente percepivano – si rendevano conto che nell’universo esiste un grande flusso di energia, che normalmente è trasformato in dati sensoriali e crea il mondo della vita quotidiana così come noi lo conosciamo. I cosiddetti “stregoni” erano capaci di cogliere l’energia e quindi percepire gli stessi esseri umani come sfere luminose e campi di energia. Questo era ovviamente possibile grazie alle percezioni alterate che avevano questi sciamani per mezzo delle loro meditazioni trascendentali. Ad ogni modo, molti esperimenti hanno dimostrato il fatto che in ogni persona umana si “vede” una zona di intensa luminosità all’altezza delle scapole, dietro la schiena, chiamata “punto di assemblaggio”, dove convergono miliardi di campi di energia. Nel “punto di assemblaggio” avviene propriamente la trasformazione dell’energia in dati sensoriali, e anche l’interpretazione di quegli stessi dati. Durante il sonno, il “punto di assemblaggio” si sposta dalla sua posizione e, maggiore è lo spostamento, più singolari diventano i sogni.
Gli sciamani sviluppano l’arte del sognare, cioè la capacità di spostare volontariamente il “punto di assemblaggio” fino a “vedere” l’energia e i suoi campi in forma di filamenti luminosi, molto al di là dei normali processi cognitivi, accedere a campi di energia diversi da quelli abituali, interpretarli diversamente, raggiungere livelli di consapevolezza infiniti. In questo stato, lo stregone sviluppa stati superiori di coscienza, agilità e benessere. Nello stato di veglia, è possibile ritrovare quanto si è conquistato tramite l’ “arte del sognare” eseguendo certi movimenti del corpo, o danze rituali spesso sollecitate da mantra o “ritmi” specifici.
La caratteristica comune a tutti gli sciamani è il viaggio spirituale, ovvero un viaggio dell’anima nella realtà oltre quella mondana, che permette agli sciamani di entrare in contatto con le energie cosmiche, che nella loro “limitata conoscenza” usavano chiamare “entità spirituali“. Gli stregoni le figuravano per lo più sotto forma di animali (“Animali Guida“) e di Maestri spirituali (antenati, figure mitologiche, saggi, ecc…). Gli alleati conferivano allo sciamano il potere e la conoscenza per aiutare e guarire se stesso, gli altri e il mondo.
Questa religione spirituale era ciò che oggi chiamiamo panteismo, nel senso di pancosmismo, vale a dire come affermazione della natura divina dell’universo in tutta la varietà delle sue illusorie manifestazioni, poiché il mondo è un’autoespressione dell’Essere assoluto e trascendentale, esso è informato dalla Causa prima nella sua essenza. Dunque tutto è divino nel senso che tutto è stato informato della Causa iniziatrice emanata dall’Essere divino (non che un sasso sia Dio in sé…).
L’Essere divino è quindi l’Unità di tutti i contrari, la SuperCoscienza ordinatrice e generatrice dell’onnipresente eterno campo insito all’onnipotente Intelligenza creativa. Il Dio-tutto, per così dire, ha in sé tutte le cose ed è una realtà eterna ed onnicomprensiva. Questa filosofia religiosa aveva in se una credenza nella cosmologia ciclica, poiché la sua concezione della realtà era simile a un insieme di fasi alterne: un ciclo distruttivo-produttivo che manifestava tutto il creato. Ogni essere vivente era un “punto” di un insieme ombrato dall’onnicomprensività divina, perciò, scopo degli antichi, era quello di ricreare quel legame tra Cielo e Terra che era stato spezzato e che avrebbe ricondotto l’anima di ogni uomo a riconnettersi con la deità assoluta e trascendentale dello Spirito Universale. Per questo motivo il “tempo” per gli antichi era un concetto sacro da venerare sia per la sua utilità pratica nei raccolti sia per la sopravvivenza della specie. I “contatori” del tempo, così come delle stagioni, erano le stelle, gli astri del cielo, in primis il sole e la luna.
FUNGHI ALLUCINOGENI, DIO, REALTÀ QUANTISTICA E LA RELIGIONE
Abbiamo già accennato al fatto che gli effetti dei funghi allucinogeni fu ciò che per primo aiutò gli sciamani ad alterare la propria coscienza per intuire le “forze naturali” dell’universo.
Quello stato alterato di coscienza procurato dalle sostanze psicoattive, trovate all’epoca in natura, era ciò che poi fu descritto come l’estasi, l’incanto orgasmico ricercato dalle antiche religioni esoteriche, oppure quell’annientamento mentale tipico del Nirvana: la condizione tale in cui la nostra coscienza è fusa in un tutt’Uno col divino.
In effetti, la nostra Ghiandola Pineale produce ciò che è comunemente conosciuto come DMT, sostanza che produce un profondo stato di dilatazione temporale o alterazione di coscienza, la stessa sostanza che viene comunemente sintetizzata nelle droghe allucinogene. Di fatto, l’estasi è un’esperienza di coscienza espansa, durante quella trance l’uomo aveva esperienza del divino. Un esempio della ricerca di questo stato di coscienza, privo del supporto di sostanze enteogeniche, è senz’altro la meditazione trascendentale della tradizione orientale.
Ricordiamo che fin dalla fine degli anni ’50, grazie allo studio sullo sciamanismo ed alle sostanze psicotrope usate dagli sciamani si intuirono alcuni segreti dei poteri della mente. I ricercatori scoprirono che attraverso le proprietà chimiche di queste piante, il cervello era appunto in grado di modificare non solo la propria percezione interiore soggettiva, ma perfino l’ambiente fisico! Questo voleva suggerire che l’allucinazione ed il “sogno” dello sciamano sotto l’influsso delle piante fosse reale quanto la realtà?
Poiché il “sogno” sognato dallo sciamano era in grado di predire, modificare od annullare la materia, la stessa allucinazione o “sogno”, paradossalmente, diventava la prova oggettiva della medianità latente nel cervello umano! Scoprirono che l’uso di certe sostanze psicoattive, permetteva la visione a distanza, la diagnosi e cura delle malattie ed altri fenomeni ritenuti all’epoca miracolosi.
Ora potremo chiederci: dietro tutto ciò c’e forse la possibilità che le menti si influenzano reciprocamente ad ogni distanza? E’ forse l’estensione macroscopica di quello che succede nel microscopico; come la sconcertante scoperta secondo cui due fotoni riescono a “comunicare” fra di loro a qualsiasi distanza?
La non località dei fotoni implica la non località delle menti, con l’implicita trasmissione dell’informazione con quel mezzo -che per le nostre menti superstiziose e piene di pregiudizio- viene etichettato in maniera dispregiativa come telepatia? Il segreto era contenuto nell’effetto di alcuni specifici ormoni/neurotrasmettitori che guarda caso avevano configurazioni molecolari simili alle sostanze psicotrope di alcuni vegetali presenti in natura.
Così, le piante psicotrope e le sostanze enteogeniche sono state da sempre associate alla religione.
Reperti iconografici archeologici relativi all’Amanita Muscaria, un tipo di fungo psicotropo, sono sparsi nelle più disparate zone del globo.
Da millenni viene usato dagli sciamani della Siberia, dalle popolazioni indoeuropee, se ne trovano tracce del II o I millennio a.C. nell’arte rupestre nella Francia meridionale, ma anche in quella svedese o su alcuni monoliti di Stonehenge. Durante la sua ricerca sulla cultura neolitica dell’Europa centrale, Marija Gimbutas parlava di alcuni manufatti in pietra verde dalla forma tipica fungina, affermando: «Aree residenziali a Vinca hanno dato un certo numero di funghi intagliati in cristalli rocciosi di colore verde chiaro, che possono essere stati eretti su altari domestici (..) I funghi sono noti universalmente come afrodisiaci e l’ingrossamento e la crescita di un fungo possono essere stati notati dagli antichi Europei e paragonati al fallo. (..) è possibile che i funghi di Vinca fossero associati a bevande inebrianti; in tutti i casi, essi sono imitazioni di falli“.
Così, le piante psicotrope e le sostanze enteogeniche sono state da sempre associate alla religione.
Reperti iconografici archeologici relativi all’Amanita Muscaria, un tipo di fungo psicotropo, sono sparsi nelle più disparate zone del globo.
Da millenni viene usato dagli sciamani della Siberia, dalle popolazioni indoeuropee, se ne trovano tracce del II o I millennio a.C. nell’arte rupestre nella Francia meridionale, ma anche in quella svedese o su alcuni monoliti di Stonehenge. Durante la sua ricerca sulla cultura neolitica dell’Europa centrale, Marija Gimbutas parlava di alcuni manufatti in pietra verde dalla forma tipica fungina, affermando: «Aree residenziali a Vinca hanno dato un certo numero di funghi intagliati in cristalli rocciosi di colore verde chiaro, che possono essere stati eretti su altari domestici (..) I funghi sono noti universalmente come afrodisiaci e l’ingrossamento e la crescita di un fungo possono essere stati notati dagli antichi Europei e paragonati al fallo. (..) è possibile che i funghi di Vinca fossero associati a bevande inebrianti; in tutti i casi, essi sono imitazioni di falli“.
Questo perché le due energie principali “canalizzate” dagli sciamani erano le due leggi fisiche della contrazionee distinzione, gravità ed entropia, positivo e negativo, Yin e Yang, Paradiso e Inferno, Microcosmo e Macrocosmo, inspirazione/espirazione: il respiro dell’universo.
Due forze opposte e complementari che erano simboleggiate dal fertile fallo che penetra e dà vita (elemento mascolino/Sole/fungo) e il ventre femminile che feconda (elemento femmineo/Luna/Madre Terra/ovulo). I monoliti fallici e le pietre circolari (simbolo femmineo) di Stonehenge ne sono un esempio. Così, l’orgasmo che segue all’unione del principio mascolino e femminino, di un uomo e una donna, è un atavico richiamo all’unione con la divinità. Infatti: come quel momento di assoluto distacco dall’ “esteriore” che proviamo in estasi durante l’orgasmo, la divinità è la pace dei sensi che si ottiene quando si è totalmente connessi con il divino, quando si è.. Essere… immutabili, infiniti, eterni.
Forse è per questo che la Chiesa (come tutte le religioni istituzionali) ripudia lo “hieròs gàmos” – l’unione sacra tra uomo e donna, sacerdote e sacerdotessa, come riflesso dell’unione celeste.
Il Cattolicesimo ha sempre voluto controllare il sesso: vietandolo ai preti, vendendolo come lascivo e peccaminoso agli uomini, un atto dove non a caso, a parer di cronaca, si celano i loro più ancestrali demoni interiori.
Alla loro faccia, gli antichi trombavano e si sballavano di divinità.
LE ORIGINI DELLA RELIGIONE NEL CULTO DELLE SOSTANZE ALLUCINOGENE
2.500 anni fa usavano la marijuana durante le loro cerimonie religiose gli Sciti, gli Egizi, i Cinesi e gli Assiri. In Iran si usava l’Haoma; il Soma invece viene descritto negli antichi inni Vedici dell’Induismo primitivo, che sembra derivi sempre da piante enteogeniche. Gli indiani del Nord America si sballavano invece di divinità col peyote, e sappiamo come stavano da favola in confronto agli spietati coloni inglesi. La mescalina, presente nel peyote, era anche in un cactus dell’Ecuador e del nord del Perù, il San Pedro (Trichocereus pachanoi). Nell’area amazzonica si incontrava il mondo degli spiriti invece per mezzo dell’ayahuasca. Sono noti oltre un centinaio di cosiddetti “funghi-pietra” (mushroom-stones) provenienti da diversi siti archeologici del Messico e del Guatemala. Molti di essi sono copie artigianali di archetipi che potrebbero risalire ai tempi precolombiani dell’America centrale.
Tutti una massa di drogati insomma…
È normale allora che oggi la droga sia resa illegale ma dosata dai potenti nel dietro le quinte della società.
Sono piccole gocce di istanti epifanici che ci tengono in vita, che giacché resi così rari, sono divenuti per converso un anestetico per la mente, lo sballo di una serata, un caso mortale, mercificato per trasmettere i peggiori incubi a tutti quelli che ci cascano. Al riguardo Mircea Eliade ha scritto: “Le droghe non sono che un surrogato volgare della trance “pura”. (…) Si è cercato di “imitare’’ con un’ebbrezza a base di droghe uno stato spirituale cui non si è più capaci di giungere in altro modo. Decadenza, oppure -bisogna aggiungere- volgarizzazione di una tecnica mistica“.
In principio era ben diverso. L’Alchimia ad esempio tramandava la conoscenza dell’oro e dell’uovo filosofale secondo la figura dell’agarico muscario. Secondo due libretti lulliani del XVI secolo attraverso i funghi si poteva giungere alla Quintessenza. L’alchimia entrava in gioco anche nel capitolo sugli “alberi-fungo” dell’arte cristiana. Nel trattato alchemico “Splendor solis” di Salomon Trismosin (anche conosciuto come “Il Toson d’Oro”, la cui prima edizione conosciuta risale al 1532/35), l’Ermafrodita Divino è rappresentato con due teste, e in mano sembra tenere la parte inferiore del cappello e l’ovulo da cui nasce l’agarico muscario. L’ermafrodito è poi ritratto in un bosco di betulle, non a caso una delle specie di albero con le quali questo fungo intercorre essenziali rapporti simbiotici. Inoltre il rapporto fra il Sole e la Luna, rappresentati dalle due teste e dalle due ali dell’ermafrodita, le une rosse e le altre bianche, indicano l’Unione celeste simboleggiata proprio dal fungo.
Ma soprattutto, come non citare la cultura greca classica non certo ignara della conoscenza e dell’uso divegetali psicoattivi, come dimostrano le documentazioni letterarie e archeologiche.
Per la tradizione greca, il divino, il sacro, è un’esperienza straordinaria, ed è all’origine dello spirito religioso greco. È l’esperienza di un “altrove” che sconvolge la coscienza ordinaria.
Platone distingueva due generi di “delirio”: quello prodotto da “umana debolezza”, e quello prodotto da “divino estraniarsi dalle normali regole di condotta”; quest’ultimo è attribuito all’intervento di una divinità: l’ispirazione profetica ad Apollo, l’estasi mistica a Dioniso, il rapimento amoroso ad Afrodite e a Eros, l’ispirazione poetica alle Muse. I greci definivano questo stato di “eccezionalità psichica”: éntheos, “un dio dentro”, ad indicare il contatto diretto con la divinità.
I Grandi Misteri Eleusi non erano nient’altro che questo: riti collettivi in cui si usava il kykeon (ciceone), bevanda sacramentale che procurava visioni celestiali.
Allo stesso tempo, vegetali enteogenici e bevande inebrianti erano associati ai significati simbolici dei percorsi iniziatici delle scuole misteriche. Nella tradizione classica, il dio dell’ebbrezza per eccellenza èDioniso, il dio di una vita “altra”, la divinità che procurava una “uscita da se”: la “follia mistica”. Dionisio è identificato come il dio della vite e dell’ebbrezza alcolica, ma sappiamo che l’alcool non provoca un’esperienza estatica, l’alcool è un depressivo del sistema nervoso centrale, non da allucinazioni, perciò, dal momento che l’estasi dionisiaca è invece caratterizzata da eccitazione esasperata, grande vigore fisico, stati allucinatori e identificazione mistica con la divinità, sembra più veritiera la recente teoria che vede il culto di Dioniso, quello più arcaico, come un culto estatico caratterizzato dall’utilizzo di funghi psicotropi, nella fattispecie dell’agarico muscario.
Diversi autori hanno voluto vedere nelle bevande fermentate -a base d’orzo o di altri cereali- gli agenti psicoattivi dionisiaci precedenti il vino d’uva. Per Jacque Brosse, nel contesto dionisiaco «il vino non sarebbe che il punto di arrivo di una serie [di inebrianti], che parte dal nettare divino passando attraverso la sacra pozione delle Baccanti». In effetti, l’Amanita muscaria cresce in relazione simbiotica principalmente con la betulla, un fiore sempre presente anche con Dionisio. L’impiego del vino nelle cerimonie religiose cristiane è un lontano ricordo di questi riti più antichi…
Non solo, Dionisio sembra provenire da ataviche tradizioni indoeuropee come evidenzia la radice del suo nome, infatti, la prima sillaba del nome è la radice designante la `divinità in genere´ nella lingua ariana: “dio” proviene dalla radice indoeuropea “dei”, “di”, indicante l’ “Essere Supremo”: l’“impersonale” elemento di Luce -come si ritrova in molti nomi composti quali Dyauspita (sanscrito), Zeus (greco), Diupiter o Jupiter (latino). “Splendente” e “luce” sono anche attributi indistinti di tutti gli esseri divini, come nel sanscrito deva, nell’antico iranico daeva, nel latino deus, nell’antico irlandese dia, nel lituano dievas, ecc…
Un mito di 5000 anni fa, apparso più di 3000 anni prima del cristianesimo, raccontava la storia della Madre Terra che chiedeva al sole di Dio di portare l’acqua dal mare per innaffiare i grappoli d’uva, affinché si potesse fare del buon vino, da qui prese forma il culto dionisiaco, e da cui proseguirono anche le primitive tribù ebraiche chiamando questo mito: “la cerimonia di nozze di Canaan”.
Secondo gli ultimi studi e scoperte degli esperti il nostro Gesù Cristo sembrerebbe discendere infatti dalla mitologia di Horus, Krishna o Dionisio… tutti questi dèi nacquero da una vergine il 25 Dicembre, morirono e resuscitarono, compirono miracoli e furono chiamati il “Salvatore”, proprio come il “nostro” Gesù. Perciò se andiamo a scavare nella mitologia originaria, troviamo anche che la rappresentazione del serpente attorcigliato all’Albero della Vita che invita Eva a cibarsi del frutto proibito, è stato in principio illustrato proprio come un albero-fungo. Numerose sono le raffigurazioni che lo documentano e quella più conosciuta, ma non l’unica, è il famoso albero-fungo (amanita muscaria) della cappella di Plaincourault in Francia, riportata nel libro esauritissimo da anni “Il Fungo Sacro e la Croce” di John Allegro.
In conclusione, la nostra civiltà, compresa quella occidentale –figlia della cultura greca- è nata dalle visioni, dalle alterazioni di coscienza e dai profondi stati emozionali procurati dall’uso di piante psicotrope e di altre sostanze enteogeniche. Di queste sostanze ne è composto il nostro cervello… essenze che sembrano essere il legame, il ponte e l’arcobaleno che ci unisce con la Sostanza Assoluta e divina.
Forse è sempre per questo, allora, che il Cattolicesimo (insieme alle altre religioni istituzionali) si è ben guardata dal voler elargire sostanze psicoattive alla massa di fedeli che riempiono una chiesa, immaginate che situazione “allucinante” si sarebbe potuta creare! Soprattutto avrebbe potuto prender vita un certo slancio libertino… una situazione in cui molti, inebriati di emozioni, avrebbero guardato con i propri occhi e sentito con la propria coscienza la divinità… una cosa alquanto scomoda per la Chiesa… non pensate?
Fonte: www.ukizero.com
Due forze opposte e complementari che erano simboleggiate dal fertile fallo che penetra e dà vita (elemento mascolino/Sole/fungo) e il ventre femminile che feconda (elemento femmineo/Luna/Madre Terra/ovulo). I monoliti fallici e le pietre circolari (simbolo femmineo) di Stonehenge ne sono un esempio. Così, l’orgasmo che segue all’unione del principio mascolino e femminino, di un uomo e una donna, è un atavico richiamo all’unione con la divinità. Infatti: come quel momento di assoluto distacco dall’ “esteriore” che proviamo in estasi durante l’orgasmo, la divinità è la pace dei sensi che si ottiene quando si è totalmente connessi con il divino, quando si è.. Essere… immutabili, infiniti, eterni.
Forse è per questo che la Chiesa (come tutte le religioni istituzionali) ripudia lo “hieròs gàmos” – l’unione sacra tra uomo e donna, sacerdote e sacerdotessa, come riflesso dell’unione celeste.
Il Cattolicesimo ha sempre voluto controllare il sesso: vietandolo ai preti, vendendolo come lascivo e peccaminoso agli uomini, un atto dove non a caso, a parer di cronaca, si celano i loro più ancestrali demoni interiori.
Alla loro faccia, gli antichi trombavano e si sballavano di divinità.
LE ORIGINI DELLA RELIGIONE NEL CULTO DELLE SOSTANZE ALLUCINOGENE
2.500 anni fa usavano la marijuana durante le loro cerimonie religiose gli Sciti, gli Egizi, i Cinesi e gli Assiri. In Iran si usava l’Haoma; il Soma invece viene descritto negli antichi inni Vedici dell’Induismo primitivo, che sembra derivi sempre da piante enteogeniche. Gli indiani del Nord America si sballavano invece di divinità col peyote, e sappiamo come stavano da favola in confronto agli spietati coloni inglesi. La mescalina, presente nel peyote, era anche in un cactus dell’Ecuador e del nord del Perù, il San Pedro (Trichocereus pachanoi). Nell’area amazzonica si incontrava il mondo degli spiriti invece per mezzo dell’ayahuasca. Sono noti oltre un centinaio di cosiddetti “funghi-pietra” (mushroom-stones) provenienti da diversi siti archeologici del Messico e del Guatemala. Molti di essi sono copie artigianali di archetipi che potrebbero risalire ai tempi precolombiani dell’America centrale.
Tutti una massa di drogati insomma…
È normale allora che oggi la droga sia resa illegale ma dosata dai potenti nel dietro le quinte della società.
Sono piccole gocce di istanti epifanici che ci tengono in vita, che giacché resi così rari, sono divenuti per converso un anestetico per la mente, lo sballo di una serata, un caso mortale, mercificato per trasmettere i peggiori incubi a tutti quelli che ci cascano. Al riguardo Mircea Eliade ha scritto: “Le droghe non sono che un surrogato volgare della trance “pura”. (…) Si è cercato di “imitare’’ con un’ebbrezza a base di droghe uno stato spirituale cui non si è più capaci di giungere in altro modo. Decadenza, oppure -bisogna aggiungere- volgarizzazione di una tecnica mistica“.
In principio era ben diverso. L’Alchimia ad esempio tramandava la conoscenza dell’oro e dell’uovo filosofale secondo la figura dell’agarico muscario. Secondo due libretti lulliani del XVI secolo attraverso i funghi si poteva giungere alla Quintessenza. L’alchimia entrava in gioco anche nel capitolo sugli “alberi-fungo” dell’arte cristiana. Nel trattato alchemico “Splendor solis” di Salomon Trismosin (anche conosciuto come “Il Toson d’Oro”, la cui prima edizione conosciuta risale al 1532/35), l’Ermafrodita Divino è rappresentato con due teste, e in mano sembra tenere la parte inferiore del cappello e l’ovulo da cui nasce l’agarico muscario. L’ermafrodito è poi ritratto in un bosco di betulle, non a caso una delle specie di albero con le quali questo fungo intercorre essenziali rapporti simbiotici. Inoltre il rapporto fra il Sole e la Luna, rappresentati dalle due teste e dalle due ali dell’ermafrodita, le une rosse e le altre bianche, indicano l’Unione celeste simboleggiata proprio dal fungo.
Ma soprattutto, come non citare la cultura greca classica non certo ignara della conoscenza e dell’uso divegetali psicoattivi, come dimostrano le documentazioni letterarie e archeologiche.
Per la tradizione greca, il divino, il sacro, è un’esperienza straordinaria, ed è all’origine dello spirito religioso greco. È l’esperienza di un “altrove” che sconvolge la coscienza ordinaria.
Platone distingueva due generi di “delirio”: quello prodotto da “umana debolezza”, e quello prodotto da “divino estraniarsi dalle normali regole di condotta”; quest’ultimo è attribuito all’intervento di una divinità: l’ispirazione profetica ad Apollo, l’estasi mistica a Dioniso, il rapimento amoroso ad Afrodite e a Eros, l’ispirazione poetica alle Muse. I greci definivano questo stato di “eccezionalità psichica”: éntheos, “un dio dentro”, ad indicare il contatto diretto con la divinità.
I Grandi Misteri Eleusi non erano nient’altro che questo: riti collettivi in cui si usava il kykeon (ciceone), bevanda sacramentale che procurava visioni celestiali.
Allo stesso tempo, vegetali enteogenici e bevande inebrianti erano associati ai significati simbolici dei percorsi iniziatici delle scuole misteriche. Nella tradizione classica, il dio dell’ebbrezza per eccellenza èDioniso, il dio di una vita “altra”, la divinità che procurava una “uscita da se”: la “follia mistica”. Dionisio è identificato come il dio della vite e dell’ebbrezza alcolica, ma sappiamo che l’alcool non provoca un’esperienza estatica, l’alcool è un depressivo del sistema nervoso centrale, non da allucinazioni, perciò, dal momento che l’estasi dionisiaca è invece caratterizzata da eccitazione esasperata, grande vigore fisico, stati allucinatori e identificazione mistica con la divinità, sembra più veritiera la recente teoria che vede il culto di Dioniso, quello più arcaico, come un culto estatico caratterizzato dall’utilizzo di funghi psicotropi, nella fattispecie dell’agarico muscario.
Diversi autori hanno voluto vedere nelle bevande fermentate -a base d’orzo o di altri cereali- gli agenti psicoattivi dionisiaci precedenti il vino d’uva. Per Jacque Brosse, nel contesto dionisiaco «il vino non sarebbe che il punto di arrivo di una serie [di inebrianti], che parte dal nettare divino passando attraverso la sacra pozione delle Baccanti». In effetti, l’Amanita muscaria cresce in relazione simbiotica principalmente con la betulla, un fiore sempre presente anche con Dionisio. L’impiego del vino nelle cerimonie religiose cristiane è un lontano ricordo di questi riti più antichi…
Non solo, Dionisio sembra provenire da ataviche tradizioni indoeuropee come evidenzia la radice del suo nome, infatti, la prima sillaba del nome è la radice designante la `divinità in genere´ nella lingua ariana: “dio” proviene dalla radice indoeuropea “dei”, “di”, indicante l’ “Essere Supremo”: l’“impersonale” elemento di Luce -come si ritrova in molti nomi composti quali Dyauspita (sanscrito), Zeus (greco), Diupiter o Jupiter (latino). “Splendente” e “luce” sono anche attributi indistinti di tutti gli esseri divini, come nel sanscrito deva, nell’antico iranico daeva, nel latino deus, nell’antico irlandese dia, nel lituano dievas, ecc…
Un mito di 5000 anni fa, apparso più di 3000 anni prima del cristianesimo, raccontava la storia della Madre Terra che chiedeva al sole di Dio di portare l’acqua dal mare per innaffiare i grappoli d’uva, affinché si potesse fare del buon vino, da qui prese forma il culto dionisiaco, e da cui proseguirono anche le primitive tribù ebraiche chiamando questo mito: “la cerimonia di nozze di Canaan”.
Secondo gli ultimi studi e scoperte degli esperti il nostro Gesù Cristo sembrerebbe discendere infatti dalla mitologia di Horus, Krishna o Dionisio… tutti questi dèi nacquero da una vergine il 25 Dicembre, morirono e resuscitarono, compirono miracoli e furono chiamati il “Salvatore”, proprio come il “nostro” Gesù. Perciò se andiamo a scavare nella mitologia originaria, troviamo anche che la rappresentazione del serpente attorcigliato all’Albero della Vita che invita Eva a cibarsi del frutto proibito, è stato in principio illustrato proprio come un albero-fungo. Numerose sono le raffigurazioni che lo documentano e quella più conosciuta, ma non l’unica, è il famoso albero-fungo (amanita muscaria) della cappella di Plaincourault in Francia, riportata nel libro esauritissimo da anni “Il Fungo Sacro e la Croce” di John Allegro.
In conclusione, la nostra civiltà, compresa quella occidentale –figlia della cultura greca- è nata dalle visioni, dalle alterazioni di coscienza e dai profondi stati emozionali procurati dall’uso di piante psicotrope e di altre sostanze enteogeniche. Di queste sostanze ne è composto il nostro cervello… essenze che sembrano essere il legame, il ponte e l’arcobaleno che ci unisce con la Sostanza Assoluta e divina.
Forse è sempre per questo, allora, che il Cattolicesimo (insieme alle altre religioni istituzionali) si è ben guardata dal voler elargire sostanze psicoattive alla massa di fedeli che riempiono una chiesa, immaginate che situazione “allucinante” si sarebbe potuta creare! Soprattutto avrebbe potuto prender vita un certo slancio libertino… una situazione in cui molti, inebriati di emozioni, avrebbero guardato con i propri occhi e sentito con la propria coscienza la divinità… una cosa alquanto scomoda per la Chiesa… non pensate?
Fonte: www.ukizero.com
La realtà è energia
Le origini della religione (in questo video di Zeitgeist ci sono alcune inesattezze, ma il senso rimane..):
Bill Hicks - Funghi allucinogeni (sub Ita):
Per te........Ho creato la vita per te,ho acceso il cielo e l*ho riempito di stelle per illuminare con la loro luce i sentieri dell*infinito.Ho creato il mare e gl ho donato la forza delle sue tempeste e la bellezza delle sue creature.Ho creato i monti e li ho immersi nella neve e nel silenzio,ho creato te e ti ho concesso il dono dell*Amore per donarlo ai tuoi fratelli,ti ho sempre amato figlio mio e ti amerò sempre,per l *Eternita*.Ho capito il tuo bisogno di silenzio e ho spento lo splendore del cielo ma non ti ho lasciato solo nel buio ma ho conservato per te la luce delle stelle.Ecco per me questo è il vero Dio,un padre amorevole che anela a riportarci un giorno tutti nella nostra vera Casa.Emilio
RispondiEliminaDio, Dio, Dio...se non ci fosse bisognerebbe inventarlo...e infatti l'umanità, sempre in vena masochistica se n'è inventato uno parecchio stronzo e con tutte caratteristiche umane che lo rendono davvero poco divino, però è anche onnipotente e quindi si riprende un po' in corner.
RispondiEliminaCome farebbe l'umanità a sbolognare la responsabilità di se stesso all'esterno se non si fosse inventata un Dio su misura? Un Dio buono e amorevole che perdona tutte le miserie passate, presenti e future tanto da mandare un figlio da far ammazzare in croce per redimere tutti da qualunque ignobile peccato commesso o pensato, che è come commetterlo ma tanto ci pensa Cristo a risolvere tutto, e laddove non esiste una figura simile a Cristo arrivano le 72 vergini o i giusti, tutto fa brodo, persino i funghi allucinogeni.
Stiamo messi molto, molto peggio del peggio, e chiaramente non ne abbiamo idea.
Guai a capire che siamo noi il Dio di noi stessi e che se solo volessimo potremmo ribaltare le sorti della nostra vita e dell'intero universo solo prendendo coscienza di chi siamo realmente; guai a capire che non abbiamo bisogno che di fede-fiducia nelle nostre potenzialità e nei nostri talenti; guai a capire che in un attimo possiamo smettere di essere schiavi di altri umani e di entità parassite che avvelenano i nostri pensieri, la nostra energia e la nostra vita tutta.
Guai. Molto meglio scrollarsi di dosso qualunque responsabilità e delegare a divinità farlocche e demenziali, ai loro emissari pervertiti e corruttori di innocenti, a sedicenti esperti di scienzah, spirito e corpo perché altrimenti dovremmo guardarci dentro e accorgerci che dentro non è rimasto, o non c'è mai stato, assolutamente niente.
D'altronde solo il 20% del genere umano è anima incarnata, e sono sicura che è proprio il 20% che fa paura al sistema e che non crede in alcun dio, che non solo non esiste, ma se anche esistesse sarebbe del tutto inutile.
Anna
Anna,a mio parere,se Dio non esistesse nessuno di noi in questo momento starebbe qui a commentare questo articolo.E cerco di spiegarmi meglio,ogni cosa che esiste,noi compresi,non può per un motivo logico e razionale aver avuto origine dal nulla,dal nulla,se non si verifica un evento di natura superiore,non nasce che il nulla e non il tutto,scusami per il giro di parole.Anche ammesso e non concesso che come alcuni scienziati asseriscono la nostra razza sarebbe stata creata tramite una presunta manipolazione genetica,da una altra razza tecnologicamente superiore,ciò non spiega e qui andiamo a finire al classico detto di chi è nato prima l*uovo o la gallina,che cosa abbia dato origine al tutto e quindi alla fonte originaria di tutte le cose.Quindi, io insisto nel dire,che al di là del fatto che ognuno di noi è libero di credere o di non credere alla sua esistenza,un Creato senza un creatore,secondo me,non avrebbe alcun senso.L*unica cosa che mi sento di condividere in parte con il tuo pensiero è che forse questo Dio non è così onnipotente come qualcuno sostiene,perché se veramente lo fosse avrebbe cancellato da tempo il Male su questa terra.Poi,sono d*accordo con te anche per quanto concerne il discorso che se noi esseri umani un giorno,prendessimo realmente coscienza delle nostre reali possibilità,potremmo veramente cambiare le sorti della nostra vita e quelle dell*Universo.L*unica cosa però che concludendo mi sento da aggiungere è che in questo percorso,almeno nella fase iniziale,per l *uomo sarebbe importante avere accanto a se una guida spiritualmente più evoluta che accompagnandolo lo guiderebbe sulla strada della Verità.Emilio
RispondiEliminadi una guida spiritualmente più evoluta di
Emilio tu confondi un creatore dell'umanità con Dio.
EliminaNon è affatto necessario essere Dio per saper creare qualcosa o una nuova vita complessa su un pianeta, bastano la giusta tecnologia, dei laboratori adatti e una conoscenza adeguata della composizione e del funzionamento della miriade di molecole che compongono un corpo.
Chi ci ha creato non è più divino di noi insomma, è solo più attrezzato e ha miliardi di anni di esperienza in più nel campo.
Credere ad un creatore che ha poteri soprannaturali, oltre a denotare ignoranza delle leggi fisiche e spirituali, significa sottomettersi ad una volontà non propria, credere di essere inferiori al proprio creatore, e non è decisamente il mio caso e di tutti coloro che hanno capito l'inganno, non siamo forse stati creati ad immagine e somiglianza del creatore? E allora era umanoide pure lui-lei, e parecchio stronzo e con tutti i difetti che abbiamo anche noi.
Attribuire poteri divini a un ingegnere genetico e definirlo Dio addirittura dandogli caratteristiche di spirito santo è roba per bambini dell'asilo, e non fa evolvere.
Anna
Invece gli aerei ologrammi sulle torri gemelle e' roba da gente matura e con la mente aperta...hahaha
Elimina[Chi ci ha creato non è più divino di noi insomma, è solo più attrezzato e ha miliardi di anni di esperienza in più nel campo.
EliminaCredere ad un creatore che ha poteri soprannaturali, oltre a denotare ignoranza delle leggi fisiche e spirituali, significa sottomettersi ad una volontà non propria, credere di essere inferiori al proprio creatore, e non è decisamente il mio caso e di tutti coloro che hanno capito l'inganno, non siamo forse stati creati ad immagine e somiglianza del creatore? E allora era umanoide pure lui-lei, e parecchio stronzo e con tutti i difetti che abbiamo anche noi.
Attribuire poteri divini a un ingegnere genetico e definirlo Dio addirittura dandogli caratteristiche di spirito santo è roba per bambini dell'asilo, e non fa evolvere.]
Grazie mille Anna! Condivido tutti i tuoi commenti/spunti in toto. Finalmente una che dice la verità.
Complimenti anche a questo blog che frequento spesso.
Mi permetto di consigliare un ulteriore blog, secondo me molto centrale. Questo è il link: https://sacroprofanosacro.blogspot.com/
Un abbraccio
Fabio
beh, l'articolo è pubblicato con una buona tempistica, meglio, nella stagione giusta!
RispondiEliminapurtroppo un po di confusione dettata anche dalla necessità di sintesi (in due cartelle il contenuto di qualche migliaio di pagine in letteratura).
consiglio invece la lettura della seconda parte di "le porte della percezione" di huxley per un approccio molto materialistico agli stati alterati di coscienza.
sconsiglio invece di ingerire i funghi (amanita muscaria o panterina, ma molti altri reperibili nei nostri prati e boschi).
Grazie dei consigli! Il secondo soprattutto, non è mai superfluo! ^_^
Eliminaconfesso che elargisco questo consiglio a malinquore ma l'uso di sostanze psicotrope, anche se non illegali o peggio dispensate dal s.s.n., può essere rischioso per molti e forse psicologicamente fatale per alcuni! ovviamente ogni medaglia ha il suo rovescio....
Eliminasaluti.
Anna,io personalmente non mi sento affatto e questo fa parte del mio carattere,ne*
RispondiEliminasuperiore e ne*inferiore a nessuno,ma semplicemente uguale a tutti e ne*tantomeno inferiore a nessun presunto essere divino o dotato di poteri paranormali,nel corso della mia vita ho sempre cercato di fa prevalere la mia volontà e non quella degli altri e di ragionare e di valutare sempre e solo in base alla mia Coscienza.Fatta questa doverosa premessa,l*unica concessione che mi sono permesso,dal punto di vista spirituale,è stata quella non di farmi condizionare,attenzione,ma di accettare perché lo ritengo utile proprio ai fini della mia evoluzione come essere umano il messaggio del Cristo,il quale potrebbe anche essere stato un comune mortale e non un essere divino,ma questo non ha nessuna importanza,quello che realmente conta per me e per tutti coloro che gli credono è che grazie alle sue parole la nostra Umanità che da tempo vagava nel buio ha riscoperto nel profondo della sua anima una luce che sembrava aver dimenticato,la Luce dell*Amore.Emilio
Emilio persona le mie "provocazioni" se puoi, non sono rivolte a te ma in generale a chi ha voglia di leggere i miei commenti, definiamoli spunti di riflessione 😊
EliminaAnna
Su Dio mi sento di intervenire. C'è da distinguere l'en to pan cioè l'uno e il tutto con il Demiurgo. Il Dio vero, dal creatore, posto che una creazione ci sia mai stata! Il Demiurgo,quello della Bibbia che alcuni identificano con un alieno,é un concetto usato per spiegare la Caduta, la rinuncia all'Eden dell'uomo per conseguire una conoscenza che lo porterà a sbagliare per imparare e tornare all'Eden con una Consapevolezza superiore. L' altro Dio quello vero é un concetto reale ma inspiegabile a parole perché esse sono limitate essendo inventate dall'uomo. Lo potremmo definire la causa di ogni cosa. Dio è in tutto e pervade tutto essendo la causa di tutto. Gli induisti lo chiamano BRAMAN con la N finale. La scienza lo nega semplicemente perché non può provarlo ma la fisica quantistica ammette l'esistenza di un principio regolatore. E dura da spiegare. Esso risiede in tutto quindi anche in noi anzi noi siamo parte di lui. A sua immagine e somiglianza cioè NON SIAMO LUI MA PARTE DI LUI, DELLA STESSA SOSTANZA COME UNA GOCCIA D'ACQUA NEL MARE. Yahvé invece non è Dio ma un personaggio molto importante mitizzato come succede in tutte le religioni usato per veicolare il concetto dell' Errore primordiale, colui che crea é sbaglia per prendere coscienza di sé. É dura spiegare in 2 righe.
RispondiEliminaSe mi permetti, alcuni appunti:
EliminaLa Coscienza universale primigenia non è né maschile né femminile, ma entrambe le energie e polarità.
Continuare a definire Dio un lui significa continuare a essere condizionati dalla narrazione del sistema maschilista patriarcale.
La Coscienza che crea non ha nulla a che fare con alcun dio, questo è un condizionamento che sembra dura eliminare dalla propria vita ma è necessario.
Non sapere chi o cosa sia questa coscienza universale non le attribuisce di diritto l'appellativo di Dio, è e resta un'energia consapevole che personalmente non pregherò mai e tantomeno mi sentirò mai interiore a quella coscienza di cui sono parte anch'io come tutta la vita, semmai siamo pari e uguali.
Anna
*inferiore
EliminaCiao Anna. É ovvio che Dio non é né maschio né femmina. Egli trascende ogni genere e ogni dualità che sono concetti prettamente umani. Non c'é dualità. SOLO L'UOMO LA VEDE. Non a caso i Taoisti rappresentano Dio con il Tao. Ho usato il termine Dio solo perché ne parlavate voi e per TENTARE di spiegare dei concetti. Ho usato anche EN TO PAN come lo chiamavano i greci ma anche BRAMAN, potevo usare anche come dici te ,coscienza primigenia. E non siamo uguali ad essa ma ad IMMAGINE E SOMIGLIANZA, l'ho detto prima. L'uomo che voleva essere come Dio é stato distrutto... vedi episodio Torre di Babele...
RispondiEliminaE dovrei basarmi su una metafora all'interno di un libro di favole?
EliminaLa cosa più saggia dopo aver letto i libri è gettarli via e disimparare tutto ciò che si è creduto di imparare.
Anna
Sono livelli di interpretazione... non ti ci devi basare se non lo senti. É la tua consapevolezza che ti manda le intuizioni ascolta quelle... io mi limito a dirti le mie... comunque anche BIANCANEVE e LA BELLA ADDORMENTATA NEL BOSCO sono favole. Favole di alto valore iniziatico. AMORE E PSICHE all'interno dell'ASINO D'ORO DI APULEIO le hai mai lette? LA DIVINA COMMEDIA? PINOCCHIO? Sono piene di metafore (allegorie) sai? Per quanto riguarda il successivo disimparare tutto sono d'accordo, ma é meglio dire RIMETTERE TUTTO IN DUBBIO.Le esperienze non vanno cancellate.
EliminaOk Anna,lo so il tuo era solo uno spunto di riflessione in generale ma ho sentito il bisogno naturale di risponderti e comunque per me sei già perdonata come avrebbe fatto certamente il mio buon Gesù.Un abbraccio.Emilio
RispondiEliminaTutto è Dio.....Non cercare Dio nelle profondità degli oceani o negli spazi infiniti perché egli è accanto a te,non lontano ne*dal tuo sguardo,ne*dal tuo cuore.Cercalo invece nella dolce melodia di un ruscello,cercalo nella mano tesa di un mendicante,cercalo nella bellezza infinita di un tramonto,cercalo nel sorriso di un bimbo,ma soprattutto cercalo negli abissi della tua Anima.Dio parla nel silenzio,ma io vorrei che la mia voce fosse più potente di mille tuoni,più forte dei mari in tempesta,più terrificante del fragore dei vulcani,solo per poter gridare al mondo che Dio è una meravigliosa realtà che ci ama da sempre di un amore infinito e che ci amerà per tutta l*Eternita*.Quando lo Spirito di Dio si incorpora nel tempo e nello spazio,egli tutto irradia con la sua luce,come la brezza porta con se il profumo dei fiori.Cercare Dio significa capacità di stupore,di contemplazione,saper ascoltare in silenzio e sentire il sussurro con il quale egli ci parla,significa non farsi domande che mettono in crisi la nostra ragione,cercare Dio significa mettersi alla ricerca della verità,della bellezza e dell*amore.Se volete conoscere Dio non cercate di risolvere enigmi ma piuttosto guardatevi intorno e lo vedrete giocare con i vostri bambini.E guardate nello spazio immenso,lo vedrete camminare su una nuvola,tendere le braccia nel bagliore del lampo e scendere nella pioggia.Lo vedrete sorridere nei fiori,poi elevarsi e agitare le mani nelle chiome degli alberi.Tutto nasce da Dio,tutto è di Dio e tutto ritorna a Dio.Dedicata a tutti gli uomini e le donne di buona volontà di questo mondo,nessuno escluso.Emilio
RispondiEliminaPER EMILIO IL POETA
RispondiEliminaEmilio è evidente ha un animo gentile e poetico, ce ne fossero come lui, ti invito a rispondere ad alcune domande, se lo vuoi ovviamente.
L'umanità dalle ultime ricerche esiste da 300.000 o più. Come mai Dio ha aspettato tutto questo tempo per manifestarsi 2.500 anni (la data in cui è stata scritta la Bibbia)fa agli Ebrei, lo stesso per gli indiani e il loro Dio. E prima perchè Dio si è disinteressato della sua creazione?
Perchè se Dio ci vuole così bene ha aspettato 300.000 per mandare Gesù il salvatore,e prima? Dubito che prima eravamo dei santi.
E quelli che del Dio biblico, di Brama, di Gesù e compagni bella non ne hanno mai sentito parlare sono forse figli del diavolo? Non devono essere anche loro salvati?
Domande semplici che se capite provano la correttezza delle tesi di Anna.
Gianni
(quello che rema contro è nella mia natura)
Cercare Dio significa capacità di stupore,di contemplazione,saper ascoltare in silenzio e sentire il sussurro con il quale egli ci parla,significa non farsi domande che mettono in crisi la nostra ragione,cercare Dio significa mettersi alla ricerca della verità,della bellezza e dell*amore
RispondiElimina(Emilio Pedace).
Quello di Emilio è lo stato mentale giusto. CONTEMPLAZIONE BELLEZZA... Grazie Emilio
Che Emilio è una bella persona ce ne siamo accorti tutti.
RispondiEliminaIo essendo un praticante di sciamanesimo sono diventato sul campo animista, Dio è ovunue, tutto è vivo e consapevole in varia misura, anche le pietre sono vive.
Quando si riconosce questo il mondo cambia, si vede la bellezza ovunque si comprende quello che gli indiani delle praterie USA dicono, "la bellezza dietro a me, la bellezza dvanti a me, la bellezza di cui ti corcondi".
La natura la si vede in modo diverso, la musica del creato la si sente ovunque, è li che aspetta solo di essere ascoltata.
Le piante mi parlano, le pietre mi parlano, le creature invisibili della natura mi parlano, il vento mi parla, è Dio che mi parla attraverso le sue creature.
Chi si riconosce in qualche divinità, libro sacro, maestri di qualsiasi tipo, non sanno quello che si perdono, si escludono dalla musica della creazione, la musica che sentono è solo un mormorio, non il concerto della vita.
Gianni
Gianni
Risposte alle domande di Gianni....Risposta n.1.Dio ha donato alla sua creatura la libertà di scegliere il Bene e il Male,non è intervenuto prima perché ha sempre deciso di perdonare gli errori dell*uomo,sperando in un suo ravvedimento.Risposta n.2.Dio non si è mai disinteressato della sua creazione,ma al contrario ha sempre cercato attraverso la Coscienza dell*uomo di condurlo sulla strada dell*Amore.Risposta n.3.Dio prima di Gesù ha inviato nel mondo molti uomini illuminati,citati nelle Sacre Scritture per riportare l*uomo sulla strada della Verità.Risposta n.4.Per Dio non esistono figli del diavolo perché sono tutti figli suoi,anche se hanno sbagliato e non hanno sentito parlare di lui,questo non ha nessun valore,ciò che realmente conta è che il loro pentimento sia sincero e anche per loro un giorno ci sarà il Perdono.Emilio
RispondiEliminaPer Atunis.Sono io che ringrazio te per aver speso un po’ del tuo tempo a leggere i miei umili versi,io non sono nessuno,sono solo un povero verme di terra,ma ti posso assicurare che tutto ciò che scrivo è sincero e nasce dal profondo della mia Anima.Emilio
RispondiEliminaEmilio stai facendo l'anguilla.
RispondiEliminaStiamo parlando di 300.000 anni non di bruscolini, è un tempo sufficiente per capire sopratutto da un Dio, e se non è intervenuto prima va da se che i vari Dio esistono solo nella testa dei credenti.
Dal momento che sono almeno 6-8 millenni che gli umani sono solo schiavi di una èlite politica/religiosa che li sfrutta e li manda a morire a milioni bambini innocenti compresi, pare che Dio delle sue creature proprio non gli frega nulla, che colpe hanno i bambini piccoli?
Le persone illuminate che citi sono apparse negli ultimi 2-4 millenni, e prima? E nei 300.000 anni precedenti?
Tutti possono emendarsi questo è ovvio, anche se il diavolo non esiste in qualche modo esiste attraverso gli atti di tali loschi figuri
Emilio stai sfuggendo il problema, se guardi il quadro globale appare subito che i conti non tornano proprio.
E poi che certezze hai che le Sacre Scritture non siano state scritte da umani per i loro interessi, compreso le imprese di Gesù?
Se approfondisci come sono nate le Scritture anche del Nuovo Testamento appare che Dio o dormiva o era impegnato da qualche altra parte.
Affermare che le scritture sono sacre è un insulto all'intelligenza. Solo se vedi Dio o Gesù puoi dire qualcosa al riguardo con conoscenza, altrimenti è tutto solo basato sul sentito dire e in quanto tale non conta nulla.
Comunque hai ragione sull'amore è la forza più grande di tutte.
Gianni
Essere persone brave e amorevoli al giorno d'oggi non basta più, se mai e' bastato e non penso.
EliminaServe essere svegli e farsi continuamente domande senza accettare niente di ciò che ci viene detto e insegnato come verità, altrimenti siamo bravi e buoni si...come automi schiavi di chi ci parassita.
Anna
Stai bestemmiando, anatema su Anna, al rogo, al rogo.
EliminaEssere svegli e farsi domande un tempo era da rogo, ora da pazzoidi alterati mentali che non accettano la verità manifesta e vera diffusa dai media e le religioni, tradotto, si rifiutano di leccare la mano ai padroni del serraglio.
Quando ci si chiede ma sono pazzo io o tutti gli altri è un momento magico, scopri che sono pazzi tutti gli altri tranne le solite pecore nere.
Hai detto bene il buonismo non basta.
I buoni sono i migliori automi, agiscono in nome di qualche principio superiore invece sono solo programmi inseriti che li hanno fatti finire in un egregora. Questo non esclude che ci siano buoni veri non manipolati, ma sono molto pochi.
Gianni
Anna,mi dispiace ma stavolta non posso essere d*accordo,perché ora stai estremetizzando troppo il tuo giudizio.E*vero nella vita è meglio vivere da svegli che da addormentati,farsi continuamente domande e ragionare sempre con il proprio cervello,non facendosi condizionare da niente e da nessuno,ma io penso anche che la bontà come è successo in passato e succede ancora oggi,alla fine si innalza sullo squallore del mondo e viene sempre apprezzata e indicata come esempio dalle persone intelligenti e a volte anche giustamente premiata.Quindi per concludere,quegli automi schiavi di un sistema parassitario in realtà non esistono,ma si tratta solo e semplicemente di brave persone che meritano il plauso della Società.Emilio
RispondiEliminaHemmm...Emilio ma in quale pianeta vivi?
EliminaTi informo che siamo sulla Terra, non su fantasiland il pianeta dei santi. La bontà non innalza niente perchè viene disincentivata dalla neoprogrammazione, il bene è male, la guerra è pace e così via. I buoni veri sono solitari che non hanno mai inciso e quando è successo era solo propaganda.
Forse ti è sfuggito che è in corso a livelli elevati di rendere accettabile la pedofilia, agiscono da lontano con bambine agghindate da signorine eccetera.
Pare che su fantasiland non è noto che la base dell'ingereria sociale è il rendere tutti o quasi omogenei e automi, sono le scienze della mente a dirlo.
E' provato che oltre il )95% del tempo lo si passa in trance, sono i programmi inconsci al comando, poi la ragione interviene a giustificare decisioni che non ha mai preso, durante quel tempo qualunque cosa si faccia è solo programmazione, uno stato ideale per programmare.
Il farsi domande ed essere svegli è proprio la chiave per liberarsi dalle catene.
Da ultimo ti dico una frase celebre: " Nessuno è più schiavo di chi si crede libero senza esserlo"
Non volermene Emilio, riconosco che se ce ne fossero come te il mondo starebbe meglio, io sono solo quello che rema contro, è una patologia, in futuro verrà di sicuro curata. Il suo nome che ho avuto dall'alto è: Sindrome della pecora nera: hahahahahahaha
Gianni
Siamo in due allora Gianni 😄
EliminaBella qualità la bontà, quando non diventa stucchevole e tesa a ottenere riconoscimento sociale.
Una sana stronzaggine a questo mondo serve parecchio, quando difende dalla dittatura dei cretini che non conosce mai sosta.
Dovrei forse essere buona con un bastardo che vuole prendermi per il c...o farmi del male? O dovrei non so, capire e perdonare un pedofilo che distrugge la vita a dei bambini?
Ma manco tra mille anni.
Questa è spazzatura New Age, non finirò mai di ribadirlo, quella robaccia sdoganata dal sistema per indurci a essere ancora più rimbambiti e non voler cambiare mai le cose perché "tutto è perfetto così com'è".
Eh beh certo, se il pedofilo e il serial killer li ha creati così Dio chi mai siamo noi per giudicarli e volerli vedere in galera?
Bella cosa la bontà, a patto che non diventi un lasciapassare per la merda che infesta il mondo e una scusa per l'ignavia.
Anna
La Bontà alla quale mi riferisco io ovviamente non c’entra niente con i pedofili e i serial killer,i quali fanno parte di un altro discorso che purtroppo esiste e viene definito di solito il lato oscuro dell*Umanità.Quella che io amo e alla quale mi riferisco è un altro tipo di Bontà ed è quella sincera e disinteressata che da sempre ha cercato e cerca ancora di migliorare la realtà di questo mondo,oscurato a volte dal Male.Questo tipo di Bontà,secondo me,è l*unico lasciapassare non certo per quello che dice Anna,ma al contrario essa è necessaria per raggiungere la nostra vera e profonda evoluzione spirituale e a farci sentire veramente degni di far parte del Tutto.Quindi per concludere,la Bontà quella con la B maiuscola esiste,basta solo volerla e manifestarla,come dice Anna,prima verso noi stessi e poi verso gli altri e in modo particolare verso coloro che soffrono.Emilio
RispondiEliminaEmilio,quelli che soffrono secondo la "spirituale" Anna(sai quella he hai scoperto ORA "tende"a estremizzare),lo fanno perche' "dormono" e non si fanno domande.Per esempio i malati che invece di cercare cure alternative si fidano(per ignoranza,eta',possibilita' sociali/economiche,e chi piu ne ha piu ne metta)della medicina convenzionale,sono solo degli stolti che praticamente si meritano le loro sofferenze e a lei fanno pena(cit.)...
RispondiEliminaEsattamente.
EliminaChe poveretta che sei
EliminaMa non sono Stefano Rattini.
EliminaDirei che mi è andata alla grandissima.
Anna ha ragione a non offrire l'altra guancia, è il modo che gli stolti usano per farsi schiavizzare e che mantiene in piedi l'orrore di questa società. Chi si gira dall'altra parte non è meno responsabile di chi fa il male.
EliminaCome dice il detto: Buoni si, ma non pirla.
Saremo anche dei pazzi ma di certo non siamo stupidi.
Gianni
Gianni aspetta te che gli dia conforto nella sua visione d amore e umanita' che poi riparte di slacio dai!hahahaha
RispondiEliminaLa sofferenza non piace a nessuno e questo è vero,però è anche vero che nessuno la merita e quindi ognuno di noi ha il diritto di contrastarla come meglio crede e non per questo essere considerato uno stolto o una persona addormentata e ne tantomeno essere compatito da nessuno.Emilio
RispondiEliminaLa penso come te Emilio, non badare alle cose che dico a utenti del tutto incapaci di leggere e capire i commenti altrui, specie quando non allineati al loro senso di inferiorità.
RispondiEliminaAd ognuno il suo percorso, purché non lo imponga agli altri.
Anna
La pensa come te Emilio e' palese...hahaha dalle mi' parti si dice aver la faccia come il c...
RispondiEliminaEmilio la sofferenza viene data per uno scopo, è uno strumento per farci raggiungere una consapevolezza migliore, dietro ogni sofferenza c'è un motivo, è il capirlo lo scopo.
RispondiEliminaSe lo fai succede che i problemi diventano opportunità, però generalmente viene vista come una punizione.
Ho affrontato la notte oscura dell'anima ed ho perso tutto, ma proprio tutto, la mia compagna, mi hanno cacciato di casa, mi hanno portato via l'auto nuova pagata metà io, mi sono rimasti solo i vestiti, e per pochissimo perdevo anche la vita. Sono un guerriero in quella che era l'ora più disperata della mia vita ho riconosciuto la sconfitta, ho accettato la morte,almeno sarei morto con onore.
La sconfitta come per magia si è trasformata in una vittoria, ho perso molto ma ho guadagnato ancora di più. Una nuova consapevolezza è il guadagno più grande, mi hanno cacciato di casa è vero ma...dopo pochi mesi dal nulla le risorse per acquistare una casa piccola vecchia ma mia.
La morale è che tutto dipende da come vedi le cose, se vedi problemi hai in cambio solo problemi. Io ho riconosciuto la sconfitta ed ho messo nelle mani dell'universo l'esito finale e l'universo ha risposto.
Gianni
UNA AGGIUNTA NOTEVOLE
RispondiEliminaPochi mesi fa la mia più cara amica, pluri laureata, con articoli pubblicati in prestigiose riviste scientifiche, eccellente posizione sociale, conferenziera molto apprezzata, ha affrontato la notte oscura dell'anima ed è stata sconfitta.
E' uscita di senno, ora si aggira in oscuri meandri della mente, una triste storia.
Gianni
Mi ricorda qualcuno..
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