sabato 21 luglio 2018

Relazioni Liquide: La fragilità dei vincoli

Siamo un riflesso fedele della nostra società. Che ci piaccia o no, il mondo che ci circonda influenza le nostre decisioni, i comportamenti, il nostro sistema di valori e anche le emozioni che proviamo. 

Non possiamo astrarci dalla società in cui viviamo così che, in un modo o nell’altro, le forme di relazionarsi che si instaurano finiscono per contagiare anche noi. Che ci piaccia o no, siamo figli del nostro tempo.

Il filosofo e sociologo polacco Zygmunt Bauman, dice che la nostra epoca è caratterizzata da “relazioni liquide”, vincoli molto fragili che stabiliamo con le persone intorno a noi.

Le relazioni liquide si possono vedere in tutte le sfere della vita, sia nell’ambito della coppia che nell’amicizia e nella famiglia. Il punto che hanno in comune è la fragilità, che gli impedisce di durare nel tempo. Come succede con l’acqua, questi legami effimeri occupano momentaneamente uno spazio nella nostra vita, ma vengono drenati velocemente così come sono entrati nella nostra esistenza. Queste relazioni scompaiono a causa dell’infedeltà, di conflitti o con il pretesto del bisogno di libertà.

Le relazioni liquide stanno sempre “perdendo acqua”. Ma non scompaiono mai prima di avere bagnato o addirittura annegato i protagonisti, che diventano naufraghi in un pozzo di solitudine.
Senza dubbio si tratta di una realtà molto triste perché, in fondo, significa che siamo soli ..


Perché si sviluppano le relazioni liquide?

La fragilità affonda le sue radici nell’immediatezza e nel desiderio di soddisfare le esigenze senza indugio. Una volta che siamo soddisfatti, semplicemente ci rivolgiamo a qualcos’altro e buttiamo l’oggetto o la persona di cui ci siamo stancati. In realtà, molti temono l’idea del “per sempre”, è un’attesa e una responsabilità che non vogliono accettare.

Questo modo di relazionarci, secondo Bauman, deriva dalla “modernità liquida”. In pratica, dobbiamo integrarci e adattarci a una società che cambia molto rapidamente, così che da noi si esige un’identità flessibile e versatile che ci permetta di affrontare questi cambiamenti. Come risultato abbiamo sviluppato una “identità liquida”, che Bauman paragona alla crosta vulcanica. Questa identità, indurita sulla parte esterna, quando fonde cambia di nuovo forma. Dall’esterno sembra stabile, ma dentro la persona sperimenta una fragilità e una sofferenza costanti.

Quando la società ci spinge a cambiare continuamente e ad adattarci a contesti molto diversi, ci impedisce di costruire relazioni forti e durature, relazioni attraverso le quali ci colleghiamo con la nostra essenza al di là dei bisogni immediati.


Naturalmente, anche la tecnologia fa la sua parte e determina il modello delle relazioni. Molti giovani, in assenza di relazioni forti e profonde, cercano un sostituto nella quantità, nel numero di follower nei social network e nella velocità con cui diffondono i loro messaggi. Sono giovani che vogliono muoversi e vivere leggeri, senza fardelli sulle spalle, e per loro questo significa non compromettersi. Pertanto, non sono in grado di stabilire legami solidi, ma cambiano rapidamente amici e partner, mentre a poco a poco perdono anche il legame con la famiglia.

Le persone che intrattengono relazioni liquide hanno rinunciato a pianificare la loro vita a lungo termine, sperimentano uno sradicamento emotivo molto profondo. La società gli impone una enorme flessibilità, la frammentazione e la compartimentazione degli interessi e degli affetti. Per avere successo devono essere disposti a cambiare tattica e tradire impegni e lealtà. Questo ha generato l’idea che sia meglio rompere rapidamente una relazione perché i sentimenti possono creare dipendenza. Si deve coltivare l’arte di troncare le relazioni prima che sia troppo tardi.

Di conseguenza, più che “relazioni”, si stabiliscono delle “connessioni”. Queste persone si connettono per un po’ con un partner o un amico, ma senza approfondire nella sua essenza e senza compromettersi.


Come rompere il modello delle relazioni liquide?

È difficile essere diversi in una modernità liquida. Tuttavia, anche se non si può cambiare il mondo, è possibile modificare il nostro ambiente e costruire relazioni che durano nel tempo e che ci soddisfano davvero.

Il primo passo per rompere il modello delle relazioni liquide consiste nel solidificare la nostra identità. Non si tratta di diventare persone rigide, ma entrare in contatto con il nostro “io” più profondo per capire davvero ciò che vogliamo e quali sono le nostre necessità. Solo quando ci conosciamo possiamo diventare autentici e connetterci con gli altri dalla nostra essenza. Questo sarà visibile e ci aiuterà a costruire delle relazioni più solide.

Il secondo passo è quello di cambiare prospettiva. Non si tratta di quanti partner o “amici” avete avuto, ma della qualità di tali relazioni. Ti hanno riempito veramente queste relazioni oppure ognuna ha contribuito solo a lasciare un enorme vuoto dentro di te? È meglio avere accanto una ristretta cerchia di persone veramente disposte ad aiutarti quando è necessario piuttosto che conoscere centinaia di persone che ti considerano prescindibile.

Il terzo e ultimo passo è quello di imparare a compromettersi e assumere, una volta per tutte, che per ottenere qualcosa dobbiamo correre dei rischi ed essere disposti a dare qualcosa. 
Le relazioni sono un balsamo in tempi difficili, ma dobbiamo essere disposti a prenderci cura delle ferite dell’altra persona. Infatti, ricorda che non dobbiamo preoccuparci di quello che riceveremo, ma di quello che diamo.

Fonti:
Bauman, Z. (2007) Miedo líquido. La sociedad contemporánea y sus temores. Barcelona: Paidos.
Bauman, Z. (2005) Amor líquido. Acerca de la fragilidad de los vínculos humanos. España: Fondo de Cultura Económica de España.

Fonte: angolopsicologia.com



"La solitudine genera insicurezza, ma altrettanto fa la relazione sentimentale. In una relazione, puoi sentirti insicuro quanto saresti senza di essa, o anche peggio. Cambiano solo i nomi che dai alla tua ansia". 

I protagonisti di questo libro sono gli uomini e le donne nostri contemporanei, che anelano la sicurezza dell'aggregazione e una mano su cui poter contare nel momento del bisogno. 
Eppure sono gli stessi che hanno paura di restare impigliati in relazioni stabili e temono che un legame stretto comporti oneri che non vogliono né pensano di poter sopportare.

12 commenti:

  1. Capire che cercare all’esterno non è la via, è un momento magico. Ci rendiamo conto che qualunque cosa cerchiamo, saremo sempre delusi“. (C. Joko Beck)

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  2. Apprezzo molto Bauman, di cui ho letto svariati libri, uno dei più belli a mio parere è L'arte della vita, e ho intenzione di leggerne altri.
    Lui da sociologo fa(ceva) analisi impeccabili sulla deriva che la società occidentale ha preso e sui motivi di questa deriva, io invece vorrei fare una breve analisi spirituale.
    Su questo pianeta non è facile portare avanti relazioni serie e durature, il motivo principale è che ognuno di noi ha un suo percorso evolutivo diverso da quello degli altri, e nella mia esperienza personale non basta un grande amore, che comunque essendo umano è di fatto limitato e non incondizionato, ci illudiamo lo sia per i figli ma non lo è, non basta dicevo perché due persone pur amandosi e volendo il bene reciproco, col tempo e le esperienze cambiano, evolvono, e spesso questo porta le strade a dividersi, e non per capriccio o immaturità o irresponsabilità.
    Per fare un esempio pratico, io non ho mai voluto sposarmi e avere figli perché fin da giovanissima sentivo che questo pianeta e questa mia condizione umana erano e sono una prigione, e non volevo mettere al mondo altri prigionieri.
    Ma come fai a spiegare questa cosa ad un uomo che ti ama e vuole a ogni costo la classica famiglia perfetta che non esiste e che tu in quanto donna devi volere altrimenti non sei una donna normale e vieni vista come un'aliena?

    Il punto è che per me su questo pianeta, in questa realtà non è davvero possibile avere relazioni felici in modo naturale e facile, dobbiamo lottare con le unghie e con i denti per far funzionare tutto in un mare caotico di problemi, situazioni difficili, e allo stesso tempo prendersi cura di noi stessi e della persona amata.
    Da 7 anni convivo con una persona che la pensa come me e siamo riusciti a restare uniti tra tantissime avversità che manco il Titanic, ma ci vuole uno spirito forte e coraggioso, coerenza coi propri principi, bisogna essere centrati e sapersi mettere in discussione tutti i giorni, ma soprattutto bisognerebbe voler stare in una relazione dopo un serio percorso intimo che porti ad un equilibrio, l'equilibrio del non aver bisogno di un partner, altrimenti si hanno relazioni una più deludente e "liquida" delle altre per solo timore di non restare soli.
    Ma il saper stare soli è il primo fondamento di una buona relazione, posto che ribadisco, questo pianeta ha individui talmente diversi tra loro pur nelle loro simili sembianze umane, che la vita di coppia appare ormai più come una forzatura culturale a fini riproduttivi che la spontanea evoluzione di due o più anime in una.

    A.

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    1. Sei pessimista, cosa da evitare come la peste, perchè attiri solo cose non proprio positive.

      Le persone quasi sempre si innamorano non della persona ma dell'idea che ne hanno, la persona in se non viene neppure vista. Poi quando la si vede la frittata è fatta, ed inizia il controllo e i problemi.
      Non serve uno spirito forte e coraggioso, basta essere se stessi e accettare l'altro senza volerlo cambiare.
      Se mi accetti così come sono allora prendimi, altrimenti cercatene un'altra/o. Brutale ma funzionale.

      Conta solo migliorare la propria consapevolezza, cambiare le proprie vibrazioni verso l'alto, è molto facile e contemporaneamente molto difficile, basta eliminare le credenze che governano in automatico la vita, accettare e integrare le proprie ombre e non proiettarle sugli altri.
      Se lo si fa la vita cambia, e si attira solo quello che è coerente con le proprie vibrazioni, dopo qualche anno ti giri indietro e ti accorgi che tutto quello che ti è capitato è buono

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    2. Credo che abbiamo detto la stessa cosa in modo diverso, Magnet.
      Comunque essere se stessi non basta e a questo mondo non paga, specie nelle relazioni interpersonali. Non voglio ripetermi perché ho già scritto ciò che penso, e aggiungo semmai che è già tanto se si incontra una sola persona in grado di amarci e accettarci davvero per chi siamo. Ma la cosa deve essere reciproca e spesso non lo è proprio a causa della diversa evoluzione che ognuno di noi ha, non c'è niente da fare.
      Il "brutale ma funzionale" è appunto una conseguenza triste di come è strutturato questo mondo, un guazzabuglio di anime che non si incontrerebbero in altri pianeti e in altri percorsi, e che per stare insieme devono darsi gli ultimatum. Tutto diventa strumentale purtroppo, che lo accettiamo o no, che ci piaccia o no.

      Siamo stati creati molto male, abbiamo bisogno di ricongiungerci a qualcun altro per sentirci completi, e già questa cosa è sbagliata a prescindere perché non fa evolvere.
      Personalmente non sono a favore -intendo per me stessa, ognuno fa quello che vuole-del rapporto di coppia, se ho un compagno è perché è l'unico compatibile con me a livello umano e spirituale, non ho mai cercato né sesso di una notte né una storia, semplicemente non rientra tra le mie priorità, non ne sento il bisogno come concetto, il che mi ha salvato da ipocrisie tipo matrimonio fatto tanto per fare, figli che non volevo ma che dovevo avere perché così fan tutti...
      Insomma io sono per il "Nosce te ipsum", e visto che mi sto conoscendo piuttosto bene, agisco di conseguenza.


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    3. A essere sincero trovo molto bello dialogare con te, cosa rara oggigiorno. Visto che hai parlato di te ricambio parlando di me.

      Sui rapporti di coppia pare non mi è concesso, sono divorziato (era diventata una Testimone di Geova, che stres), in modo molto magico ho conosciuto una donna a 500 chilometri, medium molto dotata, canalizzavamo assieme io in trance lei a fare domande, viaggi sciamanici comuni con bersagli uguali, il grande amore, dopo due anni di convivenza alla vigilia del matrimonio se ne è andata nell'infinito. Ho rinunciato, mi basta quello che ho avuto.

      Per come la vedo io, ognuno ha la sua strada e i suoi tempi da rispettare.
      Il modo migliore di vivere in questa società è di indossare una maschera che deve essere perfetta, così gli altri vedono quello che tu vuoi che vedono e non hai problemi e discussioni e...ti diverti a vedere i loro contorcimenti, fa parte di una tecnica sciamanica, la tecnica dell'agguato, una cosa assai complessa.

      Ho 69 anni, abito in una piccola frazione di montagna e sono il burlone del paese che non capisce nulla, una sera nell'unico piccolo bar del paese e del comune, ridendo ad un vecchio ho detto che sono un mago e faccio magie, e che persone da tutta Italia si rivolgono a me, ho detto l'assoluta verità, e si sono tutti messi a ridere, potere della maschera.

      Non bisogna prendere niente sul serio nemmeno se stessi.

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    4. Ciao Magnet, anche a me piace dialogare con te, in questo blog ho trovato un angolo di pace e serenità e persone che sento essere sincere anche perché in qualche modo ci sentiamo protetti dal computer.
      Mi dispiace per la tua perdita, anche se immagino abbiate altri modi ora di comunicare tu e la tua amata.
      Sono d'accordo con te, per andare avanti bisogna indossare maschere per ogni occasione, d'altronde la stessa parola "persona" vuol dire maschera.
      Ed è vero anche che non bisogna prendersi troppo sul serio, o si finisce per impazzire.
      Conosco persone che già all'inizio di una relazione mettono le mani avanti, come si suol dire, elencando ciò che vogliono dall'altro e dal rapporto: Matrimonio, figli, casa, responsabilità eccetera.
      Le persone sono solo mezzi attraverso cui ottenere ciò che si crede importante, non sono il fine ultimo, accada ciò che accada.
      Non si accettano fallimenti, perdite, rifiuti, tutto deve essere perfetto come da sogno e da copione...dov'è la Vita in tutto questo? Dove l'amore? Dove la felicità?
      E spesso sono persone che gravitano intorno ad ambienti spirituali e si ritengono molto evolute...potere dell'Ego!

      Sono più giovane di te di oltre 20 anni ma mi dico sempre che il mio compagno è e resta l'ultimo fino alla fine della mia esperienza terrena, vada come vada, perché non ho alcun interesse ad avere un compagno, colui che lo è da 7 anni resta l'eccezione, perché per me e' una questione di anima e non di corpo o di sesso.

      Grazie per questo scambio, A.

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  3. E' facile capire perchè le persone sono quello che sono, sono tutti (tranne pochissimi) omogenei, tutti automi, tutti guidati dai programmi inconsci inseriti dai manipolatori fin dalla nascita. Tutti sconnessi da se stessi e dalla natura. Tutti guidati dall'ego.
    E' provato dalle scienze della mente che le persone il 95% e anche di più del tempo sono in una specie di trance, morti viventi,a decidere sono i programmi inconsci poi la mente razionale giustifica decisioni che non ha mai preso.

    EGO SPIRITUALE
    Visto che hai nominato i cercatori "spirituali", ti dico che a me fanno tristezza, tranne pochi.
    L’ego spirituale è pericoloso, perché è difficile da vedere, astuto e molto difficile da smascherare. Alimenta l'intelligenza e la spiritualità, spacciandoli per verità ed è facile cascarci. Le persone dominate dall’ego spirituale, sono generalmente belle persone che cercano un rifugio dal loro
    disagio, confusione, sofferenza, crisi.
    Ci si dice “finalmente ho capito”. Niente di più falso, la verità è che non si ha capito quasi nulla e si sta girando in cerchio.

    Il mondo spirituale offre una bella occasione: si fanno corsi di automiglioramento si cerca nelle coincidenze vere o presunte la conferma di avere imboccato la giusta via, si leggono moltitudini di frasi spirituali senza metterne in pratica nemmeno una.
    Questo è il vero grande pericolo dei percorsi di risveglio e che poi verranno utilizzate dall’ego e usate per i suoi fini. Ma a un certo punto la resa dei conti

    COSA FARE?
    Se si ha il coraggio di guardare come ci si manipola, se si riconosce quanto ci si è ingannati, si inizia a vedere la luce.
    Riconoscere di non sapere,riconoscere il vero SE' che spinge per riconoscere se stesso, comprendere che più si sa e più non si sa.
    Diventare come i bambini di due anni,liberi, selvaggi, indomabili, un essere umano che basta a se stesso, impossibile da manipolare, un essere umano che si è liberato dalle credenze che governano la sua vita e pensa con la sua testa.

    La musica è tutto intorno bisogna imparare ad ascoltarla.

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    1. Non intendevo intervenire nel vostro dialogo, ma poi mi è venuta voglia di farvi sapere che vi leggo. Mi piace immaginare una conversazione simile riuniti davanti a un caminetto (il mio non funziona ma ho una stufa a legna potente! Ahahahah!), magari davanti a una bella tazza di cioccolato, o un tè, o altro, a scelta. Grazie di essere qui, fate come se fosse casa vostra... mi eclisso...notte! ^_^

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    2. E a noi fa piacere che tu legga, grazie ancora per questo spazio che metti a nostra disposizione, una vera boccata di ossigeno in una giungla di siti e blog dove non si riesce ad avere un confronto civile su argomenti spinosi.
      È bellissimo entrare qui, un regno di pace.

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    3. Grazie! Fa sempre piacere saper di condividere gli stessi interessi, cercando di farlo nel modo più obbiettivo possibile!
      Ci provo ;)

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  4. Questa è casa tua è normale che leggi tutti i commenti.
    Hai ragione, deve essere bello parlare di queste cose davanti ad un caminetto.
    Grazie a te di avere messo a disposizione questo spazio unico

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    1. Ti ringrazio Magnet.
      Qui i commenti non sono moderati, né tantomeno eliminati, e accetto anche critiche e consigli .. ;)

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