Riesce ad arrampicarsi su un ramo sporgente, ma si rende conto che questo non reggerà il suo peso a lungo. Come se non bastasse, sul fondo del dirupo un’altra tigre lo aspetta per divorarlo.
Non potendo risalire o scendere, la sua morte è certa. A quel punto l’uomo scorge una fragola lì accanto, la prende, la mangia e… “Mmm… com’è buona!”
Il qui e ora è la capacità di vivere in profondità il momento presente, senza farsi distrarre dal futuro o dal passato. Anche nel momento più terribile, schiacciato tra la vita e la morte, il saggio sa riconoscere e gustare la bellezza attorno a sé.
Affascinante, vero?
Ma quanti di noi, provenienti dalle nostre vite caotiche, materialistiche e opprimenti, sanno sinceramente gustare il qui e ora? Certo, basta guardare Facebook o Instagram per contare le centinaia di persone che giurano di essere felici solo con l’odore del caffè al mattino, il sorriso di un amico e il fiorellino che è spuntato dal marciapiede. Facciamo pure finta che sia vero, ma… il resto delle 24 ore? ...
Saper vedere la bellezza nella piccole cose è una dote ammirabile, uno strumento indispensabile da avere sempre a portata di mano, ma diciamolo: da solo non basta, perché a volte quelle piccole cose non ci sono.
Il qui e ora è la capacità di vivere in profondità il momento presente, senza farsi distrarre dal futuro o dal passato. Anche nel momento più terribile, schiacciato tra la vita e la morte, il saggio sa riconoscere e gustare la bellezza attorno a sé.
Affascinante, vero?
Ma quanti di noi, provenienti dalle nostre vite caotiche, materialistiche e opprimenti, sanno sinceramente gustare il qui e ora? Certo, basta guardare Facebook o Instagram per contare le centinaia di persone che giurano di essere felici solo con l’odore del caffè al mattino, il sorriso di un amico e il fiorellino che è spuntato dal marciapiede. Facciamo pure finta che sia vero, ma… il resto delle 24 ore? ...
È come saper spremere il tempo per estrarne tutta la bellezza, come fosse un prezioso succo, ma nella vita ci sono giornate molto avide di bellezza: se il frutto è marcio, marcia sarà anche la sua spremuta.
Per questo, anche se il maestro zen riuscisse davvero a essere felice sempre e comunque, molti si faranno bastare quei pochi istanti piacevoli che il convento passa di tanto in tanto.
Questa è la trappola: confondere il “qui e ora” con l’accontentarsi.
Si finisce a sopportare la vita a capo chino, in attesa di quei pochi momenti piacevoli che sappiamo gustare, per poi dire: “io so essere felice con poco”. No, ci accontentiamo di poco, ed è tutt’altra cosa.
Ci accontentiamo di quella poca felicità stantia che riusciamo a rosicchiare dal fondo del barile, illudendoci che sia felicità autentica, ma quel sapore non lo conosceremo mai in questo modo.
Accontentarsi è essere spettatori passivi della propria vita, e farselo andare bene.
D’altra parte la ricerca della felicità, quella di cui parlo spesso, è volere di più, ammettere a sé stessi di non essere nel posto giusto o di non avere tutto quello che serve. Per cercare la giusta strada si prende il controllo della propria vita, ma è una continua battaglia e rischia davvero di diventare una condanna all’insoddisfazione, come molti pensano.
Insomma, non c’è speranza?
Certo che c’è.
Per questo, anche se il maestro zen riuscisse davvero a essere felice sempre e comunque, molti si faranno bastare quei pochi istanti piacevoli che il convento passa di tanto in tanto.
Questa è la trappola: confondere il “qui e ora” con l’accontentarsi.
Si finisce a sopportare la vita a capo chino, in attesa di quei pochi momenti piacevoli che sappiamo gustare, per poi dire: “io so essere felice con poco”. No, ci accontentiamo di poco, ed è tutt’altra cosa.
Ci accontentiamo di quella poca felicità stantia che riusciamo a rosicchiare dal fondo del barile, illudendoci che sia felicità autentica, ma quel sapore non lo conosceremo mai in questo modo.
Accontentarsi è essere spettatori passivi della propria vita, e farselo andare bene.
D’altra parte la ricerca della felicità, quella di cui parlo spesso, è volere di più, ammettere a sé stessi di non essere nel posto giusto o di non avere tutto quello che serve. Per cercare la giusta strada si prende il controllo della propria vita, ma è una continua battaglia e rischia davvero di diventare una condanna all’insoddisfazione, come molti pensano.
Insomma, non c’è speranza?
Certo che c’è.
L’errore sta nel pensare che la ricerca e il “qui e ora” si escludano a vicenda, due strade differenti da percorrere, quando invece sono strumenti che vanno usati assieme, due gambe dello stesso corpo, come l’istinto e la ragione.
Come avere un occhio alla bussola e l’altro al panorama, così la vita diventa davvero uno splendido viaggio.
Se la ricerca della felicità è un lungo cammino e il “qui e ora” è la gioia ad ogni passo, insieme sono la consapevolezza che il domani sarà migliore di oggi.
E che sapremo vedere la differenza.
Il qui e ora ci permette di gustare la bellezza delle nostre giornate, la ricerca fa in modo che le nostre giornate siano sempre più belle.
Se la ricerca della felicità è un lungo cammino e il “qui e ora” è la gioia ad ogni passo, insieme sono la consapevolezza che il domani sarà migliore di oggi.
E che sapremo vedere la differenza.
Tratto da: www.wanderingwil.com
Articolo precedentemente pubblicato qui il 18/09/2017
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