martedì 30 maggio 2017

Questione ebraica, complotto giudaico massonico, e omicidio rituale contemporaneo.

di Paolo Franceschetti

1. Premessa. Le contraddizioni della questione ebraica

Spesso, in convegni, oppure via mail, oppure pubblicamente sul blog, mi domandano perché non parlo mai della questione ebraica e del problema delle lobby ebraiche. Alcuni mi accusano di non farlo perché sono in malafede e nascondo chissà quali oscuri segreti.
La verità è che ogni volta che ho messo mano alla questione ebraica (sia essa il problema del complotto giudaico – massonico, o quella dello stato di Israele) mi sono perso in una confusione senza precedenti, senza riuscire a cavare un ragno dal buco. E quindi ho rinunciato a trarre conclusioni personali.

Quando sentivo parlare di “complotto giudaico-massonico” tempo fa, la frase mi evocava sentimenti antisemiti, quasi nazisti, e mi parevano residui di un delirio che traeva le sue origini dal tempo del nazismo.

Tempo fa parlando con il mio amico Marcello Pamio, direttore di Disinformazione, notai che spesso usava questi termini: “complotto giudaico massonico”, “massoneria ebraica”; io gli dissi: “Ma perché parli di massoneria ebraica, che pare quasi che ce l’hai con gli ebrei? Parla di complotto massonico e basta”. Mi rispose: “Continua a studiare e capirai; non si può capire la massoneria se non capisci l’ebraismo, e quando l’hai capito vedrai che la teoria del complotto ebraico per la conquista del mondo è realtà”.

D’altronde, parlando con persone ebree, ho spesso avuto delle indicazioni fondamentali per capire meglio il sistema in cui viviamo. E ho notato da parte di molti ebrei una volontà identica alla mia di capire, senza condannare nessuno, per cercare una soluzione allo sfascio del mondo in cui viviamo.
Una mia amica ebrea mi ha fatto notare che oggi tutti i simboli delle multinazionali richiamano la cultura ebraica; persino i nomi dei politici o dei personaggi televisivi non sono mai scelti a caso, ma solo se richiamano simboli e concetti della cultura ebraica....


Gad Lerner richiama la tribù di Gad, una delle tribù di Israele; Saviano richiama i savi di Sion; la mia Harley Davidson deve il suo successo nel mondo a quel “David son”, figlio di Davide; persino Berlusconi deve essere letto come Ber – Lux – Cohen: Figlio della Luce di Cohen. 

Un telefilm come X Files, ad esempio, richiama la cultura ebraica in modo ossessivo in ogni piccolo particolare, dal nome degli attori al nome dei personaggi (Dana Scully richiama nel nome la tribù di Dana, che è la tribù di Israele da cui nascerà l’Anticristo e nel cognome lo scheletro; Gillian Anderson richiama nel nome il giglio, simbolo di Israele, e nel cognome Anderson, che è colui che ha redatto la costituzioni massoniche di Anderson; David Duchovny richiama la stirpe di Davide nel nome, ma anche un autorità spirituale del mondo ebreo polacco nel cognome..., e così via).
Ed è lei che mi ha dato delle dritte per iniziare a studiare la cultura ebraica, che è la chiave per comprendere il mondo contemporaneo.

2. Le principali accuse contro il popolo ebraico.

Ad approfondire la questione viene il mal di testa. Vediamo i punti essenziali della questione, riassumendo le principali accuse mosse al popolo ebraico.

Accusa 1. Gli ebrei dominano il mondo e c’è un complotto ebraico per guidare il mondo e distruggere la religione cattolica.

Questa affermazione si basa prevalentemente sul fatto che le élite finanziarie che dominano il mondo sono ebraiche; Rotschild, Rockefeller, Morgan, ecc., sono famiglie ebraiche, ma questo non è sufficiente per parlare di un complotto “ebraico”. Tutt’al più si potrebbe parlare di un complotto di qualche famiglia ebraica, il che è cosa ben diversa.
Inoltre questa affermazione viene prevalentemente da fonti cattoliche.

Tali fonti sono senz’altro inattendibili perché provengono da un’organizzazione, che è la Chiesa Cattolica appunto, che nei secoli ha sistematicamente distrutto e massacrato tutto ciò che si opponeva al suo potere e che mirava a convertire tutti i popoli della terra. Tutt’oggi Bush attacca l’Iraq dicendo che lo fa “in nome di Dio” e il papa non spreca una sola parola per smentirlo.
Insomma, la classica regola dello specchio, per cui si accusa l’avversario di caratteristiche proprie.
Vedremo dopo se questa accusa è vera o no, ma quand’anche lo fosse, la loro posizione non sarebbe diversa da quella che ha avuto per secoli la Chiesa, che ha avuto Hitler, che ha avuto l’Impero romano a suo tempo, e che ha attualmente l’America.

Accusa 2. Gli ebrei sarebbero un popolo deicida, avendo ucciso Cristo.

Questa accusa, oltre a sembrare un po’ labile per giustificare un conflitto che in alcuni casi arriva fino ad oggi, fa a pugni con un altro dato, e cioè che Gesù era comunque un ebreo.
Quindi riesce difficile capire come il secolare odio tra ebrei e cristiani possa derivare dal dato di fatto che siano stati gli ebrei a mettere a morte Gesù, visto che a conti fatti il cristianesimo deve essere grato a questo popolo per la nascita di Cristo.

Peraltro, a voler essere pignoli, non furono i soli ebrei a uccidere Cristo, ma anche i romani (Ponzio Pilato era romano). Quegli stessi romani che poi presero la religione cristiana come religione ufficiale dell’impero, nel 313 con l’Editto di Costantino, e da cui è derivato lo stato pontificio e l’attuale Vaticano.
In altre parole, Gesù non è stato messo a morte dagli ebrei, bensì da ebrei e romani, e analizzando le vicende storiche dell’Antica Roma, viene da pensare che gli attuali cattolici sono in fondo gli eredi di coloro che misero a morte Cristo, al pari degli ebrei.

Accusa 3. Una cosa che poi mi ha sempre fatto sorridere è l’accusa di omicidio rituale.

Gli ebrei sono stati, nei secoli, accusati di uccidere i bambini cristiani per scopi rituali. Sono pochi i libri che approfondiscono storicamente questo problema. Di recente abbiamo solo il libro “Pasque di sangue” di Ariel Toaff, e “Omicidio rituale ebraico” edito da Effedieffe e scritto da Domenico Savino.
Ipotizzando che siano vere le ricostruzioni effettuate dagli autori di questi due libri, esce fuori un quadro in cui:
- non tutti gli ebrei erano consapevoli di queste pratiche; lo stesso Savino afferma che spesso era solo il capofamiglia a conoscere questi rituali, di cui la famiglia era all’oscuro;
- non tutte le comunità ebraiche praticavano questi riti.

Perché mi viene da sorridere quando leggo queste “accuse”? Soprattutto perché, se è vero che alcuni ebrei praticavano il sacrificio del sangue (e sicuramente è vero; anzi, dirò di più: i miei studi mi hanno portato a capire che l'omicidio rituale ebraico è praticato ancora oggi, su larga scala), la cosa buffa è che tale accusa viene dalla Chiesa cattolica, che nei secoli ha fatto un bagno di sangue di chiunque si opponesse al suo messaggio ufficiale (Inquisizione, Catari, Dolciniani, la guerra ai pagani effettuata subito dopo la Cristianizzazione dell’Impero, i Sassoni, e gli stessi ebrei, che vennero uccisi a migliaia dalla Chiesa cattolica dopo l’anno 1000. Nella sola Siviglia pare ne furono uccisi 4000 attorno al 1300).

 E l'omicidio rituale ebraico è fenomeno non certamente meno grave della cosiddetta Guerra Santa Islamica che alcuni islamici vorrebbero effettuare a danno dei popoli non islamici, ebrei o cattolici che siano.

Infine, sacrifici di sangue sono previsti in molti rituali di magia nera, praticati da satanisti non ebrei. Scoprire alcuni ebrei che fanno sacrifici rituali e accusare tutto il popolo ebraico, vale quanto scoprire che a Torino alcuni industriali praticano riti satanici e accusare tutti gli italiani di praticare questi riti; oppure vale quanto accusare tutti i cattolici (compresi mia madre e mio padre) di uccidere i non cattolici e gli eretici.

Anzi.
A voler fare un bilancio, il numero degli omicidi cattolici in danno degli ebrei, nei secoli, è stato sicuramente superiore al numero di omicidi rituali ebraici commessi a danno di bambini musulmani o cristiani, perché i massacri della Chiesa venivano effettuati pubblicamente, e con la complicità di quasi tutto il clero cattolico; gli omicidi rituali dovevano essere effettuati in segreto e all’insaputa anche degli stessi ebrei.
Insomma… l’accusa di omicidio rituale è senz'altro vera, ma sembra essere la classica storia di chi vede la pagliuzza nell’occhio altrui e non vede la trave nel proprio.
Basti pensare che Papa Paolo IV, che emanò nel 1555 una bolla contro gli ebrei e creò l’attuale ghetto di Roma, durante il suo pontificato aveva massacrato – pare - circa 150.000 protestanti.

Accusa 4. Gli ebrei educano i loro figli alla menzogna, e qualunque bugia è permessa, se si tratta di avere rapporti con non ebrei.

Personalmente non posso dire se sia un’accusa vera o falsa; so che ho conosciuto molte persone di origine ebraica che a me sembrano persone assolutamente normali, spesso con una marcia in più di cultura e simpatia rispetto alle altre. Ma detto da un cattolico italiano la cosa è assurda, se si dà un occhio all’ipocrisia e alla falsità con cui noi italiani veniamo educati fin da piccoli. 

Veniamo educati a non dire mai apertamente ciò che pensiamo (nei rapporti interpersonali perché “non sta bene dire questo o quello”; sul posto di lavoro altrimenti perdiamo il lavoro; nelle amicizie perché altrimenti perdiamo le amicizie; spesso anche col partner); veniamo educati a giurare un amore eterno sapendo che la maggior parte dei matrimoni finiscono dopo pochi anni, e molti vengono protratti senza amore per tutta la vita; si adotta una morale sessuale ufficiale che fa a pugni con la realtà, se si considera il numero di tradimenti effettuati in coppia, e se si considera il modello di comportamento di certi politici (da Berlusconi, a Marrazzo, a Craxi, fino ai vizietti di alcuni, sussurrati ma mai dati al pubblico per fare scandalo); la politica si basa sulla menzogna; la Chiesa cattolica basa molti dei suoi rapporti sull’ipocrisia (vedi: preti pedofili, IOR, Marcinkus, vescovo di Monreale, ecc.); il lavoro dei venditori si basa sulla menzogna; gli avvocati vivono quasi tutta la vita raccontando balle in tribunale e ciò sembra normale a tutti; facciamo concorsi pubblici inevitabilmente truccati e tutti sanno perfettamente che un concorso serio, a certi livelli, è assolutamente inesistente; i giornali raccontano balle quotidianamente e i giornalisti sanno benissimo come stanno le cose ma la maggioranza sta zitta per quieto vivere; la TV è finzione dal primo all’ultimo programma, dove tutto è costruito e falso; e così via…

Il risultato finale della nostra educazione e di questa abitudine continua alla menzogna infatti è sotto gli occhi di tutti: l’Italia riesce ad avere una classe politica di bugiardi patologici cronici, che vengono eletti, osannati e ossequiati, per il semplice motivo che siamo talmente abituati alla menzogna e alla falsità che ci pare assolutamente normale che un personaggio come Berlusconi possa essere Presidente del Consiglio. E la stessa cosa succede negli USA e negli altri paesi occidentali.

Accusa 5. Gli ebrei considerano i non ebrei esseri inferiori, i cosiddetti Goim.

A fronte di questa affermazione ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere. Non ho difficoltà a immaginare che un’affermazione del genere sia vera; ma detta da un cattolico la cosa ha un sapore particolarmente comico, se si pensa che fino a un secolo fa negli USA gli africani erano tenuti come schiavi, e la Chiesa cattolica non ha mai preso posizione su questo punto; in Italia la parola terrone per molti è ancora un insulto, la donna era priva del diritto di voto fino al 1946 e tuttora viene considerata in modo diverso dall’uomo, visto che esiste la legge sulle quote rosa; i ricchi spesso snobbano i poveri e le famiglie di tradizioni nobiliari ancora considerano una cosa negativa sposare una persona di rango inferiore e così via. Nella mia vita spesso ho conosciuto persone che consideravano inferiori i non laureati rispetto ai laureati, i contadini rispetto agli avvocati, ecc. Cioè ci si dimentica che la nostra società si basa da sempre sul concetto di inferiore e superiore, dove inferiore è inevitabilmente il diverso. Quindi in questo, gli ebrei che eventualmente educhino i figli ad essere superiore agli altri, farebbero esattamente la stessa cosa che fanno tutti gli altri, in ogni parte del mondo.

A tale proposito voglio raccontare un episodio della mia vita personale. Poco tempo fa mia madre – cattolicissima e laureata in teologia - mi ha detto che prega sempre per me, e che non gli importa tanto che io muoia, quanto che io “muoia non riconciliato con Cristo”.
Insomma, mia madre non teme per la mia vita; ciò che le dispiace è che io muoia buddista, e non cattolico.
Tale episodio dimostra molto bene il senso di superiorità che i cattolici hanno nei confronti dei non cattolici, e il disprezzo, nonché la mancanza di rispetto, verso le altre religioni, con la loro convinzione di essere assolutamente nel giusto.

Studiando a fondo tutte queste questioni il caos non solo non si dipana, ma aumenta. Si scopre così che forse il popolo ebraico non è neanche un popolo con caratteristiche unitarie, come dice Shlomo Sand nel suo recente “L’invenzione del popolo ebraico”.

Analizzando la questione israeliana e palestinese ci si addentra in un altro dedalo inestricabile di contraddizioni, con gli ebrei che vorrebbero avere una terra, ma con una guerra che è voluta anche da loro, i quali spesso non rispettano le tregue ed i cessate il fuoco, e dove spesso sono loro a scatenare la reazione dell’avversario.

Il popolo ebraico è il popolo più perseguitato della storia. Il culmine delle persecuzioni lo abbiamo con il nazismo.
Ora, se questo è vero, è anche vero che, studiando la storia della seconda guerra mondiale, si scopre che i maggiori finanziatori di Hitler erano… gli ebrei, ovverosia le banche inglesi e americane, che hanno finanziato in modo uguale tanto i nazisti quanto gli anglo-americani.
A questo punto la contraddizione è tale da far venire il mal di testa.

Ecco perché per anni, ho rinunciato a capire ma soprattutto a parlare di queste cose. Per il semplice motivo che non capivo e non volevo addentrarmi in un discorso su cui non avevo le idee chiare.

3. Il problema degli omicidi rituali contemporanei

Ho deciso di riprendere in mano la questione ebraica con tutto quello che ne consegue quando mi sono accorto di due fatti molto gravi che meritavano un approfondimento che nessuno faceva, e per tentare una ricostruzione da un punto di vista diverso rispetto a quello che oggi ci propongono le fonti ufficiali.

Primo. Per capire molti dei fatti di sangue che i media ci propinano quotidianamente, da Sarah Scazzi a Jack lo Squartatore, occorre conoscere la Cabala, l’alfabeto ebraico e la cultura ebraica.
Il Mostro di Firenze, Erba, Cogne, come abbiamo detto in altri articoli, sono delitti accomunati dall’essere tutti delitti rituali, decodificabili e decriptabili con la conoscenza della Cabala e della Bibbia.

La strage di Erba, ad esempio, richiama un omicidio rituale ebraico, dai nomi delle vittime (Yussouf – Gesù; Valeria Cherubini) ai nomi degli assassini (Rosa, il simbolo, sì, della Rosa Rossa, ma anche di Israele), fino alle modalità dell’omicidio (sgozzate e private del sangue), che sono le stesse identiche modalità con cui gli ebrei uccidevano i cristiani, e descritte nel libro di Savino.
Giornalmente in cronaca leggiamo di omicidi in famiglia che sono sempre rituali; il 29 dicembre ad es. appare la notizia che Ercole Vangeli ha ucciso i figli Pasquale, Domenico e Giovanni.
A Rho, Piero Amariti uccide Cristina Messina.
A Città di Castello l’omicidio di Maria Geusa.
Persino per capire a fondo la banda della Uno Bianca si deve far riferimento a quel “Savi” nel cognome degli assassini, che ricorda i Savi di Sion.

E persino per capire gli omicidi di un serial killer come Jeffrey Dahmer, il serial killer cannibale di Milwuakee, che uccise e mangiò 17 persone, occorre sapere che il cognome richiama la città dove Christian Rosenkreutz soggiornò più a lungo; e che fu ucciso a 33 anni da un certo Christopher (che significa portatore del messaggio di Cristo).
Insomma: Cabala, Bibbia, cultura ebraica, sono le chiavi di volta per capire la maggior parte dei delitti contemporanei, particolarmente quelli che arrivano all'attenzione dei media.

Secondo. Pochi si accorgono della ritualità dei delitti che abbiamo menzionato. Eppure, presso la comunità degli esoteristi, certe cose sono un fatto abbastanza noto; spesso mi sono trovato a parlare con esoteristi anche noti e competenti, che davano assolutamente per scontato che tali delitti fossero rituali.
Perché allora, tra giornalisti, studiosi, ecc., non ne parla nessuno? domandavo. “Perché la gente non capirebbe”, rispondevano, “e chi capisce ha paura di parlarne”.

La cosa assurda di questo aspetto del problema è che anche coloro che si occupano di omicidi rituali ebraici e che parlano di un complotto giudaico massonico, ignorano completamente il collegamento tra gli omicidi moderni e la cultura ebraica. Uno dei fatti che più mi ha colpito, di recente, è che quando ho parlato al giornalista Maurizio Blondet e a Fabio De Fina (quest'ultimo editore di Effedieffe e del libro di Domenico Savino, ed entrambi convinti sostenitori del complotto giudaico – massonico per la conquista del mondo) di questo aspetto della questione ebraica, la cosa è stata liquidata con sufficienza e senza alcun interesse.

La cosa è assurda, perché Effedieffe è un sito cattolico con continui attacchi ad Israele e agli ebrei tanto che, aprendolo a caso, in un giorno a caso (31.12.2010) compaiono i seguenti articoli in una volta sola: Israele traffica organi anche in Kossovo; Il ruolo ebraico nella rivoluzione Russa; Talmud Perverso; Israele stato divino o satanico; e altro ancora.
Dal loro punto di vista, cattolicocentrico, la mia tesi degli omicidi rituali rafforzerebbe la loro convinzione sul progetto mondiale di dominio del mondo da parte degli ebrei aggiungendo un altro tassello contro gli ebrei.

L’atteggiamento di indifferenza da parte di persone che pure si occupano di problemi legati alla questione ebraica mi ha spinto a proseguire la ricerca per cercare di capire le ragioni di questo disinteresse. Il percorso di questi anni mi ha portato a rilevare un’altra contraddizione perché mi sono accorto che, curiosamente, le sole persone interessate agli aspetti moderni dell’omicidio rituale ebraico sono proprio persone ebree, che mi hanno dato in certi casi un aiuto determinante.

Anzi, a dirla tutta è proprio una persona ebrea che mi ha messo sulla pista giusta in materia di omicidi rituali, dandomi qualche spunto per iniziare a leggere la simbologia di alcuni delitti.

Mentre diverse persone di origine ebrea mi hanno confermato quello che sospettavo da molto tempo, cioè che si, per loro è normale vedere in chiave ritualistica i delitti e i vari avvenimenti di cui danno notizia i TG, e spesso dietro alle notizie leggono o intuiscono i codici nascosti.
Il che pare decisamente un paradosso.

4. Ricapitolazione


Vediamo allora di ricapitolare alcuni punti essenziali della storia ebraica, limitandoci a distinguere i dati di fatto dalle supposizioni.

Gli ebrei sono stati uno dei popoli più perseguitati della storia. Questo è un dato di fatto.
E’ difficile però capire il motivo reale di queste persecuzioni.
L’accusa di omicidio rituale di bambini cristiani e musulmani è troppo banale per poter essere presa come la reale ragione delle persecuzioni nei secoli, per i motivi che abbiamo detto.
Mentre non mi è stata d’aiuto la lettura di libri specifici, come il recente “Storia dell’antisemitismo” di Dan Cohn-Sherbok, e altri ancora, che spesso si limitano ad un elenco delle persecuzioni subite dagli ebrei, senza però mai approfondire le cause.
Va però considerato, quando si guarda questo dato, il fatto che la storia del mondo è costituita da persecuzioni continue di alcuni a danno di altri e da genocidi sistematici; i nativi americani sono stati sterminati perché i coloni europei dovevano insediarsi in quelle terre; tuttora c’è in atto lo sterminio delle popolazioni dell’Amazzonia; abbiamo poi lo sterminio dei Curdi, degli Africani, abbiamo il Ruanda, Armenia, Bosnia. La differenza tra le persecuzioni degli ebrei e le altre situazioni, è che le persecuzioni del popolo ebraico sono state più lunghe, abbracciando millenni di storia, e luoghi diversi.

Un altro dato di fatto è che la cultura ebraica e cabalistica ha influenzato e influenza in modo penetrante tutta la cultura templare prima, e massonica poi. La massoneria basa i suoi riti e i suoi simboli sulla cultura ebraica (il mito di Hiram, il tempio di Salomone, il candelabro a sette braccia, ecc.).

Ora, se si prende un altro dato di fatto, e cioè che la massoneria ha un progetto, che risale almeno al 1500, di unificazione del mondo sotto il potere massonico, che prende il nome di Nuovo Ordine Mondiale (progetto che ritroviamo nei manifesti rosacroce, e negli scritti di alcuni filosofi e massoni di varie epoche), e che attualmente tale progetto ha trovato una sua attuazione con il Trattato di Lisbona e con l’ONU, non è difficile capire il motivo per cui molto studiosi parlano di un progetto “giudaico – massonico” di conquista del mondo.
In effetti la massoneria è nient’altro che lo strumento di cui si serve l’élite finanziaria al potere per realizzare il progetto di NWO.

E la massoneria è, intimamente, storicamente, culturalmente, giudaica.

Aggiungo un altro dato di fatto, completamente ignorato dalla storiografica antisemita. L'omicidio rituale ebraico continua tutt'oggi, anche se con forme e modalità più adatte ai tempi moderni; Erba, Cogne, Sarah Scazzi, Mostro di Firenze, Jack lo Squartatore, sono veri e propri bagni di sangue rituali, ove la TV amplifica gli effetti esoterici dell'omicidio, che per il resto continua ad essere identico al passato.

Ma prima di trarre le nostre conclusioni sul problema del complotto giudaico massonico, affrontiamo un ultimo, importantissimo, punto: quello dello stato di Israele.

Uno degli strumenti per la realizzazione di questo NWO è la creazione dello Stato di Israele. Analizzando il problema del conflitto israelo-palestinese, ci si avvede che il problema non è se hanno ragione gli israeliani o i palestinesi; la risposta infatti è “hanno ragione entrambi” in quanto Israele ha diritto ad avere una terra, ma tale diritto doveva essere realizzato con la cooperazione e la volontà del popolo palestinese; invece lo Stato di Israele è stata una creazione voluta da poteri diversi (l’Inghilterra e l’ONU), senza consultare i Palestinesi.
La domanda giusta infatti è: per quale motivo l’ONU ha stabilito che Gerusalemme dovesse essere divisa in tre? Con quale diritto un organo esterno può decidere di intromettersi nelle questioni di uno stato sovrano? Con quale diritto un organo esterno può decidere il destino di due popoli, senza consultare soprattutto quello che subirà la confisca dei territori?

A questo punto arriviamo alle domande fondamentali.

Per quale motivo si sono create le condizioni per quella che sarebbe chiaramente apparsa come una futura guerra?
Chi vuole realmente la guerra?
E perché?

Ecco. Queste sono le domande corrette sulla questione israeliana.

Ricapitoliamo.
I dati di fatto sono questi:
- Gli ebrei sono un popolo che è sempre stato perseguitato;
- La cultura massonica è essenzialmente cultura ebraica;
- La massoneria persegue il progetto del NWO;
- Tale progetto è ad un passo dalla realizzazione;
- Gli ebrei sono al vertice del potere finanziario e politico, nel mondo.

A questo punto unendo questi dati, in alcuni casi apparentemente contraddittori, faccio una supposizione e provo a dare un tentativo di ricostruzione unitaria della questione ebraica.
Probabilmente nei secoli c’è stato uno scontro tra vari poteri. Chiesa cattolica, sovrani, ebrei, musulmani. Nell’ambito di queste lotte hanno prevalso gli ebrei, imponendo la loro cultura un po’ ovunque, e riuscendo, di fatto, a gabbare tutti gli altri poteri.

Ma ciascuno di questi poteri ha cercato di prevalere sugli altri. Per quanto riguarda la Chiesa Cattolica, ad esempio, la sua vocazione universalistica è provata dal nome stesso “Chiesa cattolica”, ove l’aggettivo cattolica dimostra inequivocabilmente la sua vocazione a convertire tutto il mondo, né più né meno di altre religioni. Anzi… forse “meno” di altre religioni, perché in molte culture, giainista, induista, buddista, ecc., non si riscontra una simile volontà di “conversione” del diverso.
Gli ebrei, quindi, sono solo la fazione vincitrice tra fazioni con identiche aspirazioni.

Questo fenomeno è stato dovuto a diversi fattori.
- Il fatto di non avere una terra, il fatto di essere spesso perseguitati e racchiusi in ghetti, ha spinto gli ebrei a coalizzarsi tra loro e solidarizzare molto più di quanto sia successo per altri popoli; ciò ha sviluppato anche una fortissima identità culturale, superiore a quella di altri popoli;
- La loro cultura, a causa delle particolari caratteristiche del loro alfabeto e della loro tradizione religiosa, è quella che più si prestava a costituire una sorta di linguaggio segreto comprensibile solo a pochi. Il loro alfabeto e il loro vocabolario hanno una ricchezza di significati e sfumature sconosciuta alle lingue latine che ben si presta a veicolare messaggi in codice, significati nascosti, ecc.
- Nel corso dei secoli, insomma, gli ebrei si sono ripresi quello che, di fatto, era stato loro negato, prendendosi una rivincita sulle altre forze in gioco.
- In tal senso è corretto, come diceva il mio amico Pamio, o come dicono Blondet e De Fina, parlare di un “complotto giudaico-massonico”. Solo che il complotto, se c’è, non si può imputare a tutto il popolo ebraico.

Occorre ribadire poi che l’élite al potere oggi è quella che ha vinto sulle altre, ma se le cose non fossero andate in questo modo, oggi al posto degli ebrei avremmo i cattolici, i musulmani, o un qualsiasi altro gruppo di potere.

Quindi non ha senso accusare gli ebrei di qualcosa che, se non fossero esistiti loro, avrebbe fatto qualcun altro.

Occorre altresì considerare che la posizione di supremazia culturale e finanziaria che oggi hanno gli ebrei nel mondo occidentale è solo precaria; il potere massonico, infatti, si sta incontrando con il potere orientale, specialmente cinese e giapponese; ovviamente qualcuna di queste forze vorrà inevitabilmente prevalere sulle altre. E la storia di questo conflitto è ancora tutta da scrivere.
Inoltre, la maggior parte degli ebrei non si rende conto di questo stato di cose, come la maggior parte dei cattolici non si rende conto (per ignoranza, o per non volerli vedere) dei crimini commessi dalla Chiesa cattolica, e come la maggior parte degli occidentali non si rende conto dei crimini commessi dagli USA a danno delle varie popolazioni del mondo, ritenendole normalissime interferenze volte a “portare la democrazia” in altri stati canaglia.

5. Conclusioni

In conclusione, non esiste un complotto giudaico massonico. Esiste invece un complotto, perpetrato da alcune famiglie, che hanno avuto la ventura di avere il potere politico e finanziario; potere con cui hanno usato e strumentalizzato tutti i popoli, ebrei compresi, per arrivare alla situazione attuale e per poter accrescere il loro potere economico.
Questa élite al potere, ha usato e usa tuttora l’odio tra le varie razze come motore per far scoppiare continuamente guerre in ogni parte del mondo, arricchendosi sempre più, e centralizzando progressivamente i vari gangli del potere politico e finanziario del mondo.
Questa élite non ha esitato a massacrare e far massacrare chiunque, ebrei e non, pur di raggiungere il suo scopo.

Più che una egemonia degli ebrei in quanto popolo, oggi abbiamo un’egemonia della cultura ebraica, che è una cosa ben diversa.

Il mio è solo un tentativo di ricostruzione, che ritengo senz’altro più attendibile delle ricostruzioni unilaterali del tipo “gli ebrei sono sempre perseguitati da tutti” o “gli ebrei sono tutti infidi e traditori” o “i palestinesi vogliono negare il legittimo diritto di Israele ad avere una terra”.
Ovvio che alcuni punti di questa analisi possono essere approfonditi, rivisti in futuro, ecc.

Una certezza comunque ce l’ho.

La colpa dello stato di cose in cui siamo oggi non è degli ebrei, né della massoneria, ma dell’uomo in se stesso, che per sua natura cerca spesso, troppo spesso, il potere a danno degli altri.

Esiste – ribadisco - una sparuta minoranza di persone nel mondo – le trecento famiglie indicate da tutti i complottisti – che si è trovata per sua fortuna (?) a guidare le sorti del mondo, facendo pagare un prezzo altissimo a tutti, ebrei e non ebrei.
La soluzione del problema non è quella che ci viene posta da molti studiosi (combattere la massoneria, combattere gli ebrei, combattere Israele; né tantomeno passa per la sopraffazione del mondo occidentale a danno di quello islamico).

La soluzione è invece la pace, ad ogni costo, e senza condizioni.

Il conflitto israelo-palestinese si potrebbe fermare anche semplicemente se uno dei due contendenti dicesse all’altro “basta, non voglio più la guerra; prenditi anche più di quanto ti spetterebbe, ma è meglio perdere qualche chilometro di terra, che continuare questo conflitto insensato facendo morire migliaia di innocenti”.
Finché la pace verrà subordinata al fatto che l’avversario cessi da questo o quell’atteggiamento, finché si legittimerà la guerra, anche solo per legittima difesa, ci sarà sempre qualcuno che provocherà un conflitto dando la colpa all’avversario. In questo, ci è d’esempio l’America, che provoca l’11 settembre per poter fare la guerra esterna all’Islam ed interna agli oppositori.

L’esempio potrebbe essere quello del Dalai Lama, che pur cacciato dalla sua patria, e dopo aver subito il massacro dei tibetani, continua a parlare di pace, solo di pace, ad ogni costo.
La soluzione è la pace senza condizioni, l’abolizione di ogni tipo di armi, e la tolleranza verso il diverso, qualunque tipo di diversità abbia.

La soluzione è anche il riconoscimento del fatto che la religione tenta di dare una risposta al problema dell’esistenza dell’uomo e che da questo punto di vista ogni religione ha in sé molte verità, di cui alcune assolute, ma altre variabili a seconda dell’età in cui la religione è nata e del popolo a cui era diretto, e che ogni guerra di religione è un assurdo logico, mentre il concetto stesso di guerra di religione dovrebbe essere bandito dai vocabolari, oltre che dalla realtà.
Specie tenendo conto che musulmani, ebrei, e cristiani, hanno un ceppo comune e credono nello stesso Dio.

Non a caso leggendo "Il potere della cabala" di Yehuda Berg, si ha la sensazione di leggere anche un libro buddista, o un libro cristiano scritto dai cristiani migliori, quei preti che ho conosciuto ai tempi in cui frequentavo l'Azione Cattolica, e che ascoltandoli ti potevi innamorare del cristianesimo.

Ancora una volta cito le parole del Dalai Lama, a cui hanno chiesto: “Lei consiglia di diventare buddista a chiunque?”; ha risposto: “No. Ciascuno deve coltivare e approfondire la religione di provenienza; il mondo ha bisogno di più pace, non di più buddisti”.

Postscriptum.

Proprio oggi sono andato a mangiarmi un kebab. Ho detto al titolare del locale, Ahmed, "non so come fai a farlo così buono; i tuoi ingredienti sono gli stessi di altri locali, ma il tuo è più buono. Ha qualcosa in più".
Mi ha risposto: "nella nostra religione c'è il concetto di Baraka... Se fai una cosa non per il cliente, ma per Dio, la cosa riesce meglio. E io non ti faccio il panino perché mi dai i soldi. Lo faccio per Dio".
Spesso ho visto Ahmed regalare i suoi panini a persone che non avevano soldi. Gente che entrava e diceva "cosa posso comprare con un euro"? e lui rispondeva "quello che vuoi. Oggi costa tutto un euro". E dopo che quelli avevano ordinato un kebab, gli regalava anche una bibita dicendo "questa invece è in omaggio col kebab".

Difficile pensare che l'Islam sia una religione di odio che incita a sterminare tutti i non islamici.
Mangiando un kebab, il sospetto che qualcuno ci prenda per il culo tutti i giorni, fomentando gli odi razziali inutilmente, diventa una certezza.
E ieri, passeggiando per il quartiere ebraico con un'amica ebrea, mi era difficile sentirmi un Goim. Mi sentivo semplicemente bene.
E avevo sempre questa sensazione... di essere preso per il culo. Ma non dalla mia amica ebrea. Dalla società in cui vivo.

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