domenica 27 febbraio 2022

Le guerre degli USA sono pianificate?

 Certamente questi "piani" non sempre vengono realizzati nell'ordine previsto, ci sono sorprese e sorpresine, eventi inaspettati con i quali bisogna improvvisare, ritardare o anticipare alcune mosse, ma a grandi linee pare che funzioni alla grande ...
(articolo già pubblicato qui l'8 aprile 2017)

Ricordate il generale Wesley Clark?

L'ex generale degli Stati Uniti Wesley Clark, ex comandante supremo della NATO (1997 - 2001), lo stesso che nel 2015 disse che il gruppo terrorista dell’ISIS era stato creato e finanziato dagli alleati degli Stati Uniti per combattere contro il Movimento di Resistenza Islamica del Libano (Hezbollah), era in pensione dal 2000 quando, in un'intervista per Democracy Now del 2007, fece certe rivelazioni riguardanti un memo che gli fu mostrato al pentagono nel 2001.

Eccole..



"Una decina di giorni dopo l'11 settembre del 2001 sono andato al pentagono, dove ho incontrato il ministro della difesa Rumsfeld ed il suo vice, Wolfowitz. Sono sceso a salutare alcune delle persone nei vertici delle forze armate che avevano lavorato per me, ed uno dei generali mi ha chiamato e mi ha detto: "Signore, venga dentro che le vorrei parlare un secondo". Io gli dissi: "Lei ha troppo da fare" Ma lui risponde: "No, No..." e continua: "Abbiamo preso la decisione di andare in guerra contro l'Iraq".


Questo accadeva all'incirca il 20 Settembre del 2001. Al ché io gli risposi: "Andiamo in guerra contro l'Iraq? Perché?" e il generale rispose: "NON LO SO".

E proseguì dicendo: "Immagino che non sappiano cos'altro fare". Io gli chiesi: "Hanno trovato informazioni che collegano Saddam con Al-Queida?" e lui rispose: "No. Non c'è niente di nuovo in quel senso. Hanno semplicemente deciso di andare in guerra contro l'Iraq". E proseguì: "Immagino che non sappiano bene cosa fare con i terroristi...ma abbiamo un buon esercito e possiamo abbattere dei governi". E proseguì: "Immagino che se l'unico strumento che hai è un martello, ogni problema deve assomigliare ad un chiodo".

Sono tornato ad incontrarlo, qualche settimana dopo. A quel punto stavamo bombardando l'Afganistan, ed io gli ho chiesto: "Stiamo sempre per andare in guerra contro l'Iraq?" e lui mi disse: "È ancora peggio".

Prese un foglio dalla scrivania e disse: "Questo memorandum è appena arrivato da sopra, ovvero dal ministero della difesa, e spiega come faremo fuori 7 nazioni in 5 anni. Prima l'Iraq, poi la Siria, il Libano, la Libia, la Somalia, il Sudan ed infine l'Iran"... 
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Le guerre negano la memoria dissuadendoci dall’indagare sulle loro radici, finché non si è spenta la voce di chi può raccontarle. Allora ritornano, con un altro nome e un altro volto, a distruggere quel poco che avevano risparmiato.
 - Carlos Ruiz Zafón -


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