Un sistema di credito, se usato dai poteri centrali come strumento di aggressione l'uno contro l'altro, mostra il potere del denaro nella sua forma più pericolosa. Perché mentre i debiti così contratti sono sempre garantiti contro le richieste attuali (perché non tutti i creditori chiederanno il pagamento allo stesso tempo), questi debiti continuano a crescere indefinitamente. Questo ingegnoso sistema, inventato da un popolo di mercanti nel presente secolo, fornisce un fondo militare che può eccedere le risorse di tutti gli altri stati messi insieme. Può essere esaurito solo da un eventuale disavanzo fiscale, che può essere prorogato per molto tempo dallo stimolo commerciale che l'industria e il commercio ricevono attraverso il sistema creditizio. Ciò facilità la guerra, insieme all'inclinazione bellicosa di chi è al potere (che sembra essere una caratteristica integrante della natura umana).
Kant ha in un certo senso previsto l'egemonia del dollaro. Con la sua tesi in mente, un vero gold standard avrebbe scoraggiato la guerra in Vietnam? Semmai sembra certo che un tale standard avrebbe reso la guerra molto più breve. Lo stesso, ovviamente, si può dire per la prima guerra mondiale, le guerre napoleoniche ed altri conflitti in cui i belligeranti hanno abbandonato il gold standard.
"La capacità unica del governo degli Stati Uniti", dice Hudson, "di prendere in prestito dalle banche centrali straniere piuttosto che dai propri cittadini è uno dei miracoli economici dei tempi moderni".
Ma il "miracolo" è negli occhi di chi guarda. È stato un miracolo per i vietnamiti, gli iracheni o gli afgani? ...
Quasi 50 anni fa Hudson scriveva che "l'unico modo per l'America di rimanere una democrazia è rinunciare alla sua politica estera. O la sua strategia mondiale diventa introspettiva, o la sua struttura politica deve diventare più centralizzata. Infatti dall'inizio della guerra del Vietnam, la crescita della politica estera ha progressivamente privato dei propri diritti l'elettorato americano riducendo il ruolo del Congresso nel processo decisionale nazionale".
Questa tendenza è diventata molto più amplificata nella storia recente.
Negli ultimi anni l'America è stata in guerra in ben sette Paesi (Afghanistan, Iraq, Siria, Yemen, Somalia, Libia e Niger), eppure l'americano medio sa poco o nulla di queste guerre. Nel 2021 gli Stati Uniti spendono di più per le loro forze armate rispetto ai successivi 10 Paesi messi insieme. I cittadini sono stati più o meno rimossi dal processo decisionale e uno dei motivi chiave per cui queste guerre possono essere finanziate è attraverso lo standard basato sui bond del Tesoro USA.
Quanto può durare questo sistema?
Nel 1977 Hudson riformulava la domanda in base agli interrogativi dell'epoca: "L'OPEC soppianterà l'Europa ed il Giappone come principali creditori dell'America, utilizzando i guadagni del petrolio per acquistare titoli del Tesoro USA e quindi finanziare i disavanzi del bilancio federale degli Stati Uniti? Oppure i Paesi dell'emisfero orientale sottoporranno gli Stati Uniti ad un sistema finanziario internazionale basato sull'oro in cui i rinnovati deficit di pagamento degli Stati Uniti connoteranno una perdita della loro leva finanziaria internazionale?"
Naturalmente conosciamo la risposta: l'OPEC ha finanziato il bilancio degli Stati Uniti durante tutto il decennio successivo. I Paesi dell'emisfero orientale non sono riusciti a sottoporre gli Stati Uniti ad un sistema basato sull'oro, in cui i disavanzi dei pagamenti avrebbero segnato la perdita di leva finanziaria. Infatti i giapponesi ed i cinesi, a loro volta, hanno continuato ad acquistare il debito americano una volta che i Paesi petroliferi hanno esaurito i soldi negli anni '80.
Il sistema, tuttavia, mostra ancora una volta delle crepe.
A partire dal 2013 le banche centrali estere hanno iniziato a vendere i loro titoli del Tesoro statunitensi. Ad oggi la Federal Reserve è l'acquirente di maggioranza del debito americano.
Il mondo sta assistendo ad un lento declino del dollaro come valuta di riserva dominante, sia in termini di percentuale delle riserve monetarie che in termini di percentuale degli scambi. Questi continuano a superare in modo significativo il contributo effettivo dell'America al PIL globale – un'eredità dello standard basato sui bond del Tesoro USA, di sicuro – ma stanno diminuendo nel tempo.
La de-dollarizzazione verso un mondo multipolare sta avvenendo gradualmente. Come dice Hudson: "Oggi stiamo chiudendo l'intero sistema dei pasti gratis per l'emissione di dollari che non verranno rimborsati".
Traduzione di Francesco Simoncelli
Fonte e articolo completo di Alex Gladstein (lettura consigliata!): "La fine del super imperialismo"
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