mercoledì 1 marzo 2017

Nel mondo ci sono isole autonome al 100% grazie alle energie rinnovabili

Dal Pacifico all'Atlantico, dai mari del Nord all'Australia, in grandi e piccole isole, la transizione energetica sta producendo risultati significativi.

L’esempio arriva dalle isole nel Golfo dell’Alaska (Kodiak) alle Hawaii, da quelle australiane e neozelandesi (King e Tokelau) alla Scozia (Orkney, Eigg, Muck e Gigha), dalla Jamaica alle Azzorre (Graciosa), da Capo Verde all’Indonesia (Sumba), dal Mediterraneo con l’Isola Greca di Tilos (Grecia) alle Canarie (El Hierro), dai Caraibi (Aruba e Bonaire) ai mari del Nord con Samso e Bornholm (Danimarca), Pellworm (Germania), White (Inghilterra). Sono queste le 20 isole analizzate nel dossier “Isole 100% rinnovabili” di Legambiente (in allegato in basso).

Grazie alle fonti rinnovabili e alle batterie di accumulo stiamo assistendo ad una vera e propria rivoluzione, che produce risultati concreti sia per quanto riguarda la percentuale del fabbisogno energetico coperto che per l’applicazione di tecnologie sempre più ricercate e innovative come ad esempio l’utilizzo del moto ondoso dei mari o di impianti idroelettrici ed eolici combinati insieme...


Tra le realtà più interessanti, l’isola di El Hierro (foto sopra) detiene il record mondiale per aver raggiunto per prima l’autosufficienza energetica grazie alle energie rinnovabili. Da giugno 2014 i 10.162 abitanti usufruiscono, per la produzione di energia elettrica, di un sistema combinato di impianti idroelettrici e di impianti eolici.


Grandi risultati sono stati raggiunti grazie alla scelta di sistemi di batteria di ampia capacità, come quelli presenti nell’isola di King e nelle Azzorre che permettono di accantonare gli impianti diesel, dimostrando di poter migliorare la stabilità di un sistema elettrico.

Sono inoltre interessanti e dal grande potenziale nelle aree costiere i nuovi sistemi per il recupero di energia elettrica che sfruttano la forza dell'oceano nella sua interezza, sia col moto ondoso, sia con le maree, come quelli presenti nelle isole Orkney dove, grazie al movimento delle onde del mare, si è reso possibile convertire l’energia cinetica in energia elettrica.

A Samso (foto a destra) il sistema di impianti da fonte rinnovabile ha reso l’isola energeticamente indipendente, mentre l’isola di Pellworm produce tre volte la richiesta elettrica dei suoi 1.200 abitanti grazie ad un sistema energetico costituito da otto pale eoliche, ad una centrale solare e ad impianti di cogenerazione. 

Per non parlare di un’Isola come Sumba dove le rinnovabili hanno permesso di dare l’accesso all’energia a centinaia di migliaia di abitanti.
( Continua qui: www.qualenergia.it )

E in Italia? 

Le isole minori italiane che circondano il nostro paese ci sono invidiate in tutto il mondo, per la loro bellezza e unicità. Nonostante il loro fascino hanno però bisogno di essere approvvigionate energeticamente per poter funzionare e garantire una serie di servizi a chi le abita. Da un recente studio di Legambiente viene la proposta di poter rendere le isole dell’Italia energeticamente autosufficienti. Ciò sarebbe possibile soprattutto grazie alle energie rinnovabili.

La proposta di Legambiente si struttura intorno all’idea di un nuovo modello energetico 100% rinnovabile, con l’obiettivo di consentire tanto alle famiglie quanto alle attività presenti sull’Isola di poter produrre, in maniera del tutto autosufficiente, l’energia di cui hanno bisogno. La visione di un vero e proprio modello distribuito di impianti rinnovabili ed efficienti, con la possibilità di essere integrati con smart grid e sistemi di accumulo, in tale maniera sarà renderà possibile ridurre consumi, emissioni e i relativi sprechi di energia.


(Continua qui: greenpmi.it)

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