mercoledì 8 aprile 2015

Realtà virtuale: l’alba dell’autismo tecnologico

L’espressione ‘realtà virtuale’ indica un luogo simulato informaticamente, spesso ricalcante la fisicità reale, in cui un soggetto può ‘immergersi’ con l’ausilio di interfacce digitali (visore, auricolari, guanti) ed interagire con essa, ricevendo la percezione di trovarsi ‘fisicamente’ nel suo interno.

Il primo dispositivo di realtà virtuale fu realizzato nel 1968 da un docente di informatica di nome Ivan Sutherland, con l’aiuto dello studente Bob Sproul. 
Lo scomodo visore, talmente pesante da dover essere appeso al soffitto, fu battezzato The Sword of Damocles.

Nello stesso periodo iniziò a svilupparsi il sotto-genere letterario fantascientifico dedicato alla realtà virtuale. Il primo romanzo incentrato sull’idea dell’esistenza di una realtà simulata fu The Dueling Machine, di Ben Bova, datato 1969. 

Nel 1977 il MIT di Boston (Massachusetts Institute of Technology) creò una simulazione informatica della città di Aspen, Colorado, in cui gli utenti indossando un visore potevano sperimentare l’esperienza di camminare virtualmente lungo le sue strade in tre modalità: inverno, estate e poligonale ...



Le prime due erano basate su una serie di filmati del luogo montati in modo da coprire ogni possibile percorso tra le strade della città (una via di mezzo tra i videogiochi strutturati a cut scene in stile Dragon’s Lair e Google Street View), mentre la terza era una ricostruzione poligonale, integralmente informatica, molto grezza per via delle risorse estremamente limitate dell’epoca. La simulazione fu chiamata Aspen Movie Map.

Nel 1984 lo scrittore americano William Gibson usò per la prima volta il termine cyberspazio nel suo romanzo di culto Neuromante. L’espressione realtà virtuale risale invece al 1989 ed è accreditata a Jaron Lanier, pioniere del campo, che fondò la compagnia VPL Research (Virtual Programming Languages). Nel 1992 i videogiochi per computer diventarono espressione commerciale delle ricerche in materia, con l’uscita in commercio di Wolfenstein 3D (noto anche come Wolf 3D), gioco di sparatorie per computer in cui con l’ausilio di tastiera e mouse il giocatore poteva muoversi e dirigere lo sguardo in ogni direzione all’interno di un ambiente virtuale ‘costruito’ in grafica 3d.

Il successo riscosso dalla nuova ‘dimensione’ (termine quantomai appropriato) di gioco, fece da propulsore finanziario alla rapida evoluzione dei linguaggi di programmazione in grafica 3d, delle ricerche finalizzate a riprodurre informaticamente i meccanismi alla base della realtà reale e di studi secondari nel campo dell’intelligenza artificiale. Con il passare degli anni i grezzi e angusti ambienti a bassa risoluzione dei primi programmi basati sulla grafica poligonale si trasformarono in mondi di gioco sconfinati; intere regioni geografiche riprodotte fin nei minimi dettagli e visivamente prossime al foto-realismo.

Ambienti sempre più interattivi, cioè modificabili dalle azioni compiute dall’utente all’interno della simulazione, popolati da personaggi di contorno mossi da routine di intelligenza artificiale sempre più complesse e coerenti.
La maturazione delle tecniche di animazione in computer grafica finì poi per rivoluzionare anche la cinematografia, sia nel campo degli effetti visivi che sotto forma di processo di produzione di disegni animati.

Nel 1999 il film The Matrix fotografò con genialità il punto d’intersezione tra due culture apparentemente incompatibili come l’esoterismo e il filone cyberpunk. L’aspetto allegorico del film è stato esaminato in vari saggi ed articoli, mentre si è dibattuto molto meno della plausibilità letterale della storia. Nel frattempo con la diffusione del web eruppe sul mercato una nuova tipologia ludica in realtà ‘virtuale’, quella del gioco multi-player. Fu un’altra piccola rivoluzione nel campo della realtà virtuale.

Ora era possibile entrare in un mondo simulato persistente, che cioè non cessava di ‘esistere’ nel momento in cui il singolo utente si disconnetteva da esso, ma continuava ad esistere ed ‘evolversi’ parallelamente alla realtà reale, in quanto ‘condiviso.’ In altre parole gli ambienti virtuali furono messi a disposizione del pubblico sulla rete, così che molti utenti potessero accedere nello stesso ambiente virtuale contemporaneamente ed in esso interagire tra loro (anche oralmente, grazie a microfoni e auricolari).


Nacquero decine di questi mondi virtuali condivisi, e tra di essi spiccarono Second Life e circa un decennio più tardi Minecraft, le applicazioni che fino ad oggi hanno reso in maniera più completa l’idea di mondo virtuale. Attualmente molti ritengono che il futuro dell’intrattenimento in realtà virtuale comporterà una massiccia interazione tra persone reali calate nella stessa simulazione, ma a mio parere non sarà così. Altro argomento che riprenderemo tra poco.

Realismo ed immersività

Il concetto di realismo, tuttavia, non incorpora quello dell’immersività, cioè la sensazione di trovarsi realmente, fisicamente nel luogo virtuale. 
Il tasso di immersività dei giochi in realtà virtuale fino ad oggi è risultato estremamente limitato dall’innaturalità delle interfacce e dal fatto che la simulazione non escludesse la realtà reale abbracciando tutti i sensi dell’utente, ma restasse confinata nell’angustio spazio di un monitor per computer.

Lo stato attuale

Fino ad oggi le applicazioni in realtà virtuale ‘integrale’ – che preveda l’uso di visori e guanti – non sono state adoperate oltre gli ambiti dell’addestramento bellico ed aeronautico, ed alcuni ristretti campi dell’ingegneria e della sicurezza. Ma da quest’anno le cose cambieranno.

Da cosa si deduce? Ad esempio dal fatto che la scorsa estate Facebook abbia sborsato ben 2 miliardi dollari per acquisire Oculus VR, azienda all’avanguardia nella produzione di dispositivi indossabili per la fruizione di esperienze in realtà virtuale.

Oppure dalla bizzarra periferica Cardboard sviluppata recentemente da Google. E dal fatto che anche Samsung e Sony stiano sviluppando dei propri visori per la realtà virtuale: il Morpheus ed il Samsung Gear Vr, e che molte altre aziende stiano cercando di entrare in gioco. Infine, il 2015 è stato l’anno dell’introduzione in You Tube dei video visibili a 360°:

“YouTube si tuffa nella realtà virtuale: aggiunge il supporto per i video a 360 gradi, rendendo la visione più adatta ai possessori di dispositivi per la realtà aumentata come gli Oculus acquistati da Facebook e i visori Samsung Gear Vr. La novità era stata annunciata a gennaio. Ora è disponibile una piccola sezione di filmati che possono essere sfruttati con visione a 360 gradi.”(repubblica.it)

Il CEO di nDreams, Patrick O’Luanaigh, non ha dubbi:
“L’unica rivoluzione paragonabile in termini di esperienza è stato il passaggio dal 2D al 3D nel campo dei videogiochi. Entro Natale 2015 i visori per la realtà virtuale saranno finalmente entrati nel mercato main-stream. E appena la gente inizierà ad usarli, capirà perché sia un’esperienza così speciale.”(theguardian.com)

La promessa di O’Luanaigh suona come una colorata, allegra minaccia. Una di quelle profezie che uno sa che si avvereranno. Quante possibilità ci sono che la nuova tecnologia faccia un buco nell’acqua? Che il consumatore medio non si fiondi a fare la fila dal proprio mega-store di fiducia per assicurarsi in anteprima un dispositivo per la realtà virtuale con cui coronare il suo sogno più inconfessabile, cioè dire ciao ciao a questo schifo di realtà reale per lassi di tempo sempre più prolungati, disinteressandosi in misura sempre maggiore di questioni e responsabilità della vita reale? In una parola: dipendenza.

Il futuro

Il termine autismo deriva dal greco αὐτός (stesso), e in pratica definisce qualcuno che ‘fa da solo'; è dissociato dalla realtà e vive nel proprio mondo interiore. Ora, immaginate di vivere in un mondo reale in cui i concetti di libertà e diritto non esistano più; in cui le facoltà di libera circolazione e aggregazione sociale siano solo un remoto e sbiadito ricordo; un mondo in cui l’intera ricchezza del pianeta sia concentrata nelle mani di pochi potenti che – come gli aristocratici del XVIII secolo – pretendono che la loro ‘magione planetaria’ sia tenuta in perfetto ordine da una servitù che sia anche discreta e invisibile.

L’autismo tecnologico troverebbe una collocazione ideale in questo genere di contesto socio-politico, espandendo il concetto di ‘evasione’ con l’allestimento di una serie di esperienze virtuali ‘smart’, capaci cioè di auto-calibrarsi in funzione degli ideali e delle aspettative di ogni singolo ‘utente.’

Leggiamo cosa si intende in psicologia per ‘fantasia autistica.’

“La fantasia autistica, o ‘fantasia schizoide’, permette al soggetto di ottenere una qualche transitoria e sostitutiva gratificazione tramite il sognare ad occhi aperti, una soluzione ad un conflitto con il mondo reale. Il soggetto mentre usa la fantasia si sente bene e allontana momentaneamente la convinzione di essere impotente, infatti mentre fantastica può avere la convinzione opposta, di essere onnipotente, di poter fare qualsiasi cosa.

La fantasia è maladattiva quando fa si che non si sperimentino, ma si cortocircuitino i tentativi di affrontare il mondo reale rifugiandosi nell’autogratificazione di un mondo immaginario. Talvolta il fantasticare può sostituire totalmente i tentativi realistici di soddisfare i bisogni e risolvere i conflitti
(…)” 
Dizionario di Psicoanalisi – Ed. Franco Angeli

Quella tecnologica sarebbe una forma di autismo tutt’altro che transitoria, ed estremamente maladattiva. Al lungo andare, con il perfezionamento della relativa tecnologia, l’esperienza virtuale potrebbe non limitarsi a ‘cortocircuitare’ la consapevolezza del mondo reale, ma renderlo indesiderabile, svilirlo fino a farlo coincidere con la dimensione della noia, del lavoro e dei bisogni fisiologici; un’interruzione forzata e disturbante delle fantastiche esperienze virtuali.

Alla lunga perfino l’interazione con persone reali all’interno degli universi virtuali potrebbe finire per essere percepita come un fastidio, dato che queste ultime non potranno mai compiacere fino in fondo le aspettative dell’utente: troppe varianti. Le persone reali fanno e dicono cose spiacevoli; possono piantare grane; possono essere stanche quando tu sei riposato e riposate quando sei stanco. Allegre se ti aspetti che siano tristi, e tristi quando a tuo parere dovrebbero essere allegre. Possono assentarsi, ammalarsi, morire. 

Le persone virtuali invece saranno esenti da tali inconvenienti


Cosa accadrà il giorno in cui l’intelligenza artificiale dovesse svilupparsi al punto tale da rendere i personaggi fittizi profondi, realistici, amichevoli, comprensivi, disponibili, più delle (odierne) persone reali?

Perché trasportare le logiche dei rapporti interpersonali della vita reale all’interno del proprio personale, edenico mondo virtuale, quando sarà possibile affidarsi a rapporti interpersonali simulati in cui tutto va come dovrebbe andare, e abbandonarsi ad un perenne sogno cosciente, bello e buono come un film di Frank Capra?

Perché lamentarsi di non poter vedere il mondo di persona, quando si potrà visitare virtualmente qualsiasi posto del pianeta spostandosi dalle cascate del Niagara alla Torre Eiffel in un batter d’occhio? Leggeri e liberi come il vento ..

Il punto d’arrivo

Le nuove interfacce renderanno le esperienze virtuali molto più realistiche ed immersive rispetto al passato, tuttavia le differenze dalla realtà reale proseguiranno ad essere marcate. Potrebbero essere sviluppate cyber-tute capaci di simulare il tatto flettendo su se stesse, oppure tappetini rotanti capaci di simulare il passeggio all’interno dell’ambiente virtuale. 
Ma tali espedienti non riusciranno a riprodurre alla perfezione le sensazioni sperimentate nel mondo reale.


Ciò però non vuol dire che in futuro lo ‘spread’ tra realtà e virtualità non potrà essere azzerato, quando la tecnologia per la realtà virtuale da digitale dovesse evolversi in neurale. Secondo quanto previsto dal sito specializzato Future Time Line, tutto ciò dovrebbe accadere intorno all’anno 2040.

“(Nel 2040) I computer saranno sufficientemente avanzati e miniaturizzati da potersi impiantare cerebralmente.

I progressi nel campo delle neuroscienze comporteranno la nascita di una nuova forma di simulazione: la realtà virtuale ad immersività totale. Già alla fine dell’attuale decennio la tecnologia sarà sperimentata con successo su volontari umani. (…)

Gli utenti potranno ‘entrare’ realmente nell’ambiente virtuale e sperimentarlo (ad es. mediante il senso del tatto) in un modo per lo più indistinguibile dal mondo reale. (…)

Per la prima volta il cervello si fonderà con l’intelligenza artificiale. 

Anziché divertirsi a giocare attraverso un monitor gli utenti potranno sperimentare il programma all’interno dei propri sistemi nervosi, come fossero estensioni delle loro menti. Una procedura minimamente invasiva inoculerà nanobot (di dimensioni cellulari) all’interno dei loro corpi. Tali macchine microscopiche saranno auto-guidate verso i neuroni responsabili dei sensi della vista, dell’udito, e tutti gli altri sensi. (…)

Quando l’utente vorrà vivere una realtà simulata i nanobot si muoveranno in posizione, sopprimendo gli ingressi provenienti dai sensi reali e sostituendoli con segnali in grado di creare un ambiente virtuale. Se l’utente deciderà di spostare i propri arti, utilizzare i propri muscoli come farebbe normalmente, i nanobot intercetteranno gli equivalenti segnali neurochimici e li tradurranno nei gesti rispettivi all’interno del mondo virtuale. Ciò significa che un utente potrà restare seduto, immobile, mentre allo stesso tempo cerebralmente potrà sperimentare un elevato grado di movimento. (…)

L’immersività totale non sarà usata solo in ambito ludico, ma anche per una vasta gamma di applicazioni che spazieranno dal business, all’istruzione, alla formazione, sanità, ingegneria, design, media, intrattenimento. Il turismo sarà rivoluzionato, dato che le persone non dovranno più coprire grandi distanze o spendere ingenti somme per esplorare nuove località, potendolo fare on line, virtualmente. Per questo motivo si prevede che per il 2040 il mercato turistico subirà un ridimensionamento o comunque una netta ridefinizione dei propri modelli di business.(…)”


La realtà virtuale è il diavolo?

In questo post ho espresso i miei dubbi verso la realtà virtuale, non perché giudichi tale nuova tecnologia intrinsecamente negativa, ma perché oggi più che mai i fatti dimostrano che un secolo di innovazioni tecnologiche abbia arrecato più danni che benefici alle persone. Ogni innovazione tecnologica potenzialmente utile è stata sistematicamente trasformata in un’arma repressiva o manipolativa che il potere ha usato contro la collettività, con l’attiva collaborazione di quest’ultima. Non lo dico io, ma la storia, e la realtà. E allora perché nel caso della realtà virtuale le cose dovrebbero andare diversamente?

La realtà virtuale potrebbe consentire alle persone paralizzate di sperimentare nuovamente l’esperienza del movimento. Potrebbe consentire ai ciechi di vedere. Le persone anziane potrebbero sperimentare nuovamente l’esperienza della giovinezza, ed i giovani potrebbero essere messi nelle condizioni di capire cosa voglia dire essere anziani. Esistono migliaia di potenziali usi benevoli di tale rivoluzionaria tecnologia. 
Tuttavia i poteri che stanno remando in direzione della sua diffusione sono gli stessi che stanno rendendo invivibile la realtà reale. 
Questo dato di fatto non si può ignorare.


Concludendo

L’era dell’autismo tecnologico inizia oggi, nel 2015, ma non abbiamo idea di dove potrebbe andare a parare. Volendo dare retta a film come Fino alla Fine del Mondo, Strange Days, Brainstorm, e lo stesso Matrix: la realtà virtuale non condurrà ad alcunché di buono. Come si diceva ad inizio post: una nuova droga, la più potente mai esistita.

Dal canto mio, se da un lato la prospettiva mi alletta per via delle innumerevoli esperienze virtuali sperimentabili nel tempo e nello spazio (ma soprattutto nella mente di un programmatore), di converso so bene che la massificazione della realtà virtuale comporterà dei costi assai elevati, di entità quantomeno proporzionata ai benefici. Costi di tipo politico, sociale, psicologico, spirituale. La domanda è: sono disposto a pagarli? La risposta è No.

Non so se l’idea dell’autismo tecnologico sia troppo pessimistica, ma per assicurarci che quanto appena paventato resti solo un’ipotesi, sarà meglio non sottovalutarla. Dovremmo remare verso la riappropriazione degli spazi di aggregazione sociali reali, nella realtà reale, ed opporci con decisione alle politiche con cui il potere continua ad erodere i nostri ambiti di manovra nella realtà reale.


L’aggregazione sociale dovrebbe tornare ad essere fisica, non virtuale, e regolare, non sporadica. Perché il tempo corre, gli eventi si susseguono a ritmo serrato, la realtà reale è sospinta ogni giorno di più verso uno stato di costrizione, solitudine, grigiore e bruttezza, mentre i mondi virtuali diventano ogni giorno più belli, social, colorati, realistici e … liberi.

Fonte e Articolo completo: www.altrogiornale.org 


22 commenti:

  1. Ciao Catherine,avrei delle notizie riguardanti l' Apocalisse,dove posso scriverti se, se ti interessa ?

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    1. Apocalisse tecnologica? O apocalisse tout court?
      In ogni caso puoi scrivere qui. Grazie :)

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    2. Apocalisse di Giovanni, si sta per adempiere ogni singola parola di Gesù Cristo indipendentemente che tu creda o no ,ho avuto la fortuna di trovare il regno dei cieli e di conoscere Cristo,e' meraviglioso, se posso aiutare qualcuno volentieri, la strada la conosco

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    3. Ah si, certo, conosco molto bene, grazie Moreno. E ti dirò che osservo l'apocalisse in atto e che aspetto anch'io con ansia la sua conclusione, sperando di poterci assistere! Intanto faccio un po' d'informazione ..
      Scrivi pure quello che vuoi. ^_^

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  2. Denigrare Dio e' informazione? Se sei libera di fare quello che stai facendo e' solo ed esclusivamente grazie a Gesù Cristo altrimenti saresti sottomessa da chi sta cercando di farlo fin da quando è stato creato l'uomo ( illuminati al servizio di Lucifero), io non scrivo quello che mi pare ma la Verità che Cristo ha rivelato 2000 anni , devi capire che chi era con lui all'inizio e' tornato con lui ora per giustiziare ma anche per fare chiarezza affinché tutti abbiano la possibilità di redimersi prima del giudizio, siete tenuti nell'ignoranza spaventosa da tutti,chiesa cattolica per prima, ti ho teso una mano , anch'io faccio informazione sul mio profilo facebook,puoi controllare, e' questione di umiltà e rispetto,credo che 21 anni di preparazione psico-spirituale individuale portino ad una coscienza del Tutto discreta specialmente se e' Cristo a prepararti per un compito preciso, Gesù ti ha regalato la salvezza,sei libera di accettarla oppure continuare a sbattere la testa qua e la inutilmente, Dio non ha bisogno di essere riconosciuto da te per essere Dio, ti ha semplicemente regalato la vita

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    1. Per me che programmi ti dice che ha cristo?saro' GIUSTIZIATO?

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    2. Cristo è dentro di te , se non lo conosci significa che non sei mai stato vivo ,hai bisogno di darti una svegliata

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    3. Ah ecco, ora siamo al dunque. Ci hai girato intorno ma alla fine ci sei arrivato.
      Secondo te "denigro Dio"? Sono forse satanista allora!
      Sei libero di pensarlo. Mi fa piacere che tu abbia delle certezze, mi piace un po' meno il modo in cui le esponi, come se fossero assolute e con la volontà palese di indottrinare chi ti legge.
      Io non ho certezze e, umilmente, continuo a informarmi, cercando con il cuore e il discernimento interiore,e non con i dogmi imposti dalle nostre società, che essi siano religiosi o altro.
      Se questo blog non ti piace non sei obbligato a leggerlo, la porta è aperta a tutti, a chi vuole entrare e a chi vuole uscire.

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  3. Chi non è in Cristo o e' vittima o e' servo del maligno , spesso inconsciamente,detto questo ,un abbraccio caloroso e che la pace sia con voi ,non impongo dottrine a nessuno,neanche Gesù lo faceva figurati se mi permetto io , cercavo di porti la visione di uno che seguendo le vere dottrine di Cristo ha trovato il regno ,tutto qua. Ama il prossimo come te stesso,semplicissimo. Sono stato frainteso,forse sei prevenuta . Il regno e ' tra noi ma se litighiamo facciamo il gioco del maligno che purtroppo esiste, anche se per poco ancora. Per me gli uomini sono tutti fratelli, sulla terra c'e' la legge del libero arbitrio e io la rispetto , ho trovato poco carino il modo con cui mi hai risposto , poi per me puoi pure adorare Satana che non mi fa ne caldo ne freddo,le scielte sono libere ma le conseguenze no ,stammi bene,ciao

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  4. Mi dispiace che la mia educata risposta non ti sia piaciuta, al di là dei tuoi contenuti (che non conosco leggendo queste poche righe) era solo il riflesso della tua presunzione nell'affermare una verità che è soltanto tua (e di qualche miliardo di seguaci .. )
    Pace e bene, Fratello. Namasté :)

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  5. Aggiungo che Cristo non è l'unico a dire queste parole, ed è molto limitativo pensarlo. Quindi lasciamo perdere le umane religioni e parliamo a un livello più alto, se possibile, forse lì potremmo capirci. :)

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  6. catherine.. sei bella! grazie per il tuo blog e cio' che scrivi senza certezze ma particolarmente riflessivo.

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    1. Sono molto contenta che possa interessare qualcun altro oltre a me stessa! Grazie!! ^_^

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  7. Sono tanti i fratelli celesti scesi per guidarci verso un unica verità poiché la coscienza attuale è frutto di una lenta evoluzione, io non discrimino nessuno ,anzi,ho sposato una buddista, uno solo però ha vinto la morte, poi posso parlarti di hascis,cocaina, di quelli che gli uomini chiamano extraterrestri,come i massoni servono Satana ,rimanendo fermo in un puntino che si chiama regno dei cieli ove le risposte provengono dal cielo e sono riscontrabilissime nella realtà, namaste

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    1. Vedi, c'è solo un problema: continui ad affermare come se avessi delle certezze.
      So che per te è così, ma pensaci, sono soltanto opinioni le tue, non certezze.
      Riscrivo qui ciò che ho scritto in un altro commento.
      Per lo meno non mi sembri un bigotto di chiesa, ed è già tanto... forse si può ragionare insieme quindi.
      Tu cucini il tutto a modo suo, ma dopotutto ognuno può avere una sua ricetta, non credi?
      Siamo scintille etc .. ovvio! Per me è sempre stato così, facciamo parte di un'unica fonte energetica dalla quale ogni cosa ha preso forma. Solo che non cado né nei dogmi clericali, né tanto meno i quelli new age o giù di lì. So solo che vibriamo, e che tutto l'universo (cosciente nel senso che diamo alla parola, oppure non cosciente, oppure diversamente cosciente) vibra.
      Noi vibriamo (ognuno di noi) a certe frequenze, in genere piuttosto basse in questo mondo tridimensionale, non possiamo percepire ogni singola vibrazione intorno a noi. E ovviamente non siamo in grado di percepirle tutte.
      Se una forma di auto coscienza individuale dovesse continuare dopo la morte, e avendo lasciato la nostra forma materiale, forse allora saremo in grado di percepirne di più. O forse dopo ancora, con altre frequenze, sotto qualche altra forma, chissà ..E sarebbe davvero un figata!
      A me non importa di non esistere più come "me stessa" ^_^
      Intanto cerchiamo di vivere il presente il meglio possibile, in tutti i sensi, amando e rispettando i nostri simili, cercando di non dare troppa importanza all'ego, appunto, che ci incatena alla nostra identità, al nostro corpo etc .. in modo morboso e per lo più sbagliato, in totale mancanza di naturalezza, perché spesso alla fine non rispettiamo né l'uno né l'altra!
      La mia "ricetta" non è definitiva, probabilmente l'universo (questo, ma anche gli altri), è popolato da altre entità - percepibili o meno da noi ovviamente - che tentano, esattamente come fanno gli umani (!), di trarne vantaggi immediati, nella propria forma del momento, ma vedi, a differenza tua, non pretendo che questa "mia" ricetta sia quella migliore, è solo un mio punto di vista. So però che si può sempre migliorare, attingendo a conoscenze e introspezione. Intanto è forse meno saporita della tua, Moreno? ^_^

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  8. .. solite fissazioni sulle punizioni celesti....

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    1. Esatto, è quell'ingrediente che da un saporaccio al minestrone ;)

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  9. Se voi foste Dio non punireste chi abita il Vaticano? Che ucciso , ingannato e sta tutt' ora ingannando ? Il Giudizio non implica necessariamente una punizione ma una constatazione che ognuno farà in presenza di Dio , in base a questo si decide lo stato di coscienza raggiunto, vi ricordo che Dio è Padre prima che giudice , ai massoni guerrafondai cosa fareste voi ,quello che dico e' nel Vangelo di Tommaso, di mio non c'è niente, io sono il sacco ma la farina e' di Gesù, vi ricordo che Dio ha un volto per ogni essere umano , chi come me entra nella quarta dimensione ha un contatto diretto con Dio,la divinità non può sbagliare se no non è divinità. Avete presente il disastro del Giglio,e' stato provocato dagli Illuminati per poi 42 mesi attaccare Roma, un tentativo mirato per destabilizzare e intimorire gli uomini a livello mondiale ( 13-07-2015) coincide tra l'altro con il 98 anniversario del messaggio della Madonna di Fatima, ci sono dei codici nei vangeli che è inutile che vi spieghi, posso dirvi che siamo nella fase finale dello scontro tra il male e il bene, l' inferno e' una creazione di Lucifero,Dio neanche ci avrebbe pensato , comunque io credevo. Di fare del bene visto che quello che dico lo ho già vissuto ed e' verità ,Gesù aveva promesso che avrebbe mandato lo spirito di verità, certo che si ti fai la tua vita mica puoi accedere a determinate conoscenze, dovete capire che Gesù è già tra noi nuovamente con i suoi angeli che voi chiamate extraterrestri, ma è troppo per il momento,non c'è peggior cieco di chi non vuole vedere

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  10. Quando la volpe non arriva all' uva 🍇 preferisce il formaggio, c'è un disegno divino dietro a ciò che accade e vi posso assicurare che spaccherà il secondo nella sua precisione, Dante Alighieri altro non era che un angelo incarnato , ma per chi non crede non può concepire ciò che per il cielo è scienza mentre per noi è fantascienza

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    1. Sono d'accordo con la prima parte del tuo commento. La via più facile non sempre è quella giusta!
      Anche se condivido in parte ciò che dici, rifiuto le tue asserzioni/opinioni basate sulle tue uniche convinzioni. Spero quindi che non lo dici così tanto per dire, solo perché è più comodo, che ne farai tesoro, e che saprai non rimanere ben chiuso e protetto nella "tua" verità.
      Ciao :)
      La Verità assoluta non ci è concesso conoscerla. Non qui. :)

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    2. Ma allora non vuoi capire!Lui non e' qui!E' nel regno dei cieli!In quarta dimensione!

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