Giovanni Caprara
Il satellite Kepler della Nasa ha scoperto il pianeta extrasolare con la stessa taglia della Terra e nella zona abitabile, cioè alla distanza giusta dall’astro che permette la presenza dell’acqua liquida.
Non siamo ancora al gemello del nostro pianeta ma al cugino anche se per il momento gli astrofisici non riescono a stabilire la sua massa e la sua composizione. Tuttavia ritengono che la sua natura sia rocciosa.
Costellazione del Cigno
Il nuovo pianeta battezzato Kepler-186f fa parte di un sistema di cinque pianeti che ruotano attorno alla stella madre Kepler-186 distante 500 anni luce della Terra e posizionata nella costellazione del Cigno.
Gli altri quattro pianeti oltre ad essere più grandi sono anche più vicini all’astro che ha una taglia circa la metà del nostro Sole (ed è una nana rossa). Quindi ruotano più in fretta intorno ad esso ed hanno lo svantaggio di essere molto più caldi con condizioni ambientali più infernali di certo impossibili alla vita, almeno come la concepiamo sulla Terra ...
Il satellite Kepler dato ormai in fin di vita è ritornato invece in attività continuando la sua serie di scoperte all’interno della galassia identificando migliaia di candidati nell’ardua ricerca del gemello della Terra.
I prossimi satelliti astronomici riusciranno anche a fotografarli.
Una rappresentazione artistica del pianeta
La scoperta arriva dalle immagini raccolte per due anni dal telescopio Kepler. Il pianeta gemello orbita intorno a una stella che si trova a 500 anni luce dalla Terra con la quale condivide la grandezza (1,1 volte il nostro pianeta) e la zona in cui si trova in rapporto al suo sole. Fino ad ora il pianeta più vicino alla Terra (per dimensioni e posizione) era un corpo celeste con una superficie del 40% superiore a quella del nostro. Pianeti più piccoli sono stati osservati ma nessuno di essi si trova in aree abitabili.
La scoperta è stata presentata oggi sul magazine Science.
Sebbene non si conosca ancora la sua composizione, gli astronomi stimano che sia poco meno del 10% più grande della Terra. Ma c'è qualcosa ancora più straordinario circa questo pianeta. "Ciò che rende questa scoperta particolarmente interessante è che questo pianeta grande come la Terra, uno dei cinque in orbita intorno a una stella che è più fredda del Sole, si trova in una regione temperata dove l'acqua potrebbe esistere allo stato liquido", ha commentato Elisa Quintana del Seti Institute e del centro ricerche Ames della Nasa in California, una delle responsabili del lavoro apparso su Science.
Questa regione è chiamata dagli astronomi zona (o fascia) di abitabilità, perché si ritiene che un pianeta in questa zona potrebbe ospitare l'acqua allo stato liquido, considerata uno dei requisiti essenziali per la nascita della vita come la conosciamo. Kepler-186f orbita ogni 130 giorni intorno alla sua stella, circa un terzo di un anno terrestre, e riceve circa un terzo del calore che la Terra riceve dal Sole.
Ciò significa che si trova nella regione più esterna della fascia di abitabilità.
Una sfida per numeri uno. Scovare un pianeta come Kepler-186f è stata una grandissima sfida. Come ricorda Steve Howell del centro Ames della Nasa e project scientist di "Kepler", non esiste alcun telescopio a terra o nello spazio capace di riprendere un'immagine diretta di un pianeta così piccolo e vicino alla propria stella. Infatti la luce del pianeta è così debole da perdersi nell'alone luminoso della stella principale.
Ma come hanno fatto gli astronomi a individuare questo pianeta e a misurarne le caratteristiche?
Una sfida per numeri uno. Scovare un pianeta come Kepler-186f è stata una grandissima sfida. Come ricorda Steve Howell del centro Ames della Nasa e project scientist di "Kepler", non esiste alcun telescopio a terra o nello spazio capace di riprendere un'immagine diretta di un pianeta così piccolo e vicino alla propria stella. Infatti la luce del pianeta è così debole da perdersi nell'alone luminoso della stella principale.
Ma come hanno fatto gli astronomi a individuare questo pianeta e a misurarne le caratteristiche?
Per portare a termine questa grande sfida osservativa, si sono serviti di due fra i telescopi più grandi del pianeta, entrambi installati sulla cima del Mauna Kea alle isole Hawaii. Il primo, Gemini Nord, è un telescopio riflettore da 8 metri di diametro, mentre il secondo è il riflettore Keck II da 10 metri di diametro. Questi strumenti sfruttano tecnologie di altissimo livello, che consentono di raggiungere risoluzioni angolari altissime. In particolare gli astronomi hanno sfruttato una tecnica chiamata "interferometria a macchie" offerta dal Gemini e l'alta qualità delle ottiche adattive del Keck II.
"Le osservazioni del Keck e di Gemini, combinate con altri dati e calcoli, ci hanno permesso di essere sicuri al 99,98% che Kepler-186f è reale", ha commentato Thomas Barclay co-autore del lavoro e membro del team della missione Kepler. Il telescopio spaziale ha fornito i primi indizi, e Gemini e Keck hanno aiutato a chiudere il caso.
Ma ovviamente la vera sfida è trovare un pianeta ancora più simile al nostro, magari in orbita intorno ad una stella quasi identica al Sole. Uno scenario che anni fa era fantascienza e che presto potrebbe diventare realtà. La caccia a un'altra Terra è cominciata.
www.repubblica.it
"Le osservazioni del Keck e di Gemini, combinate con altri dati e calcoli, ci hanno permesso di essere sicuri al 99,98% che Kepler-186f è reale", ha commentato Thomas Barclay co-autore del lavoro e membro del team della missione Kepler. Il telescopio spaziale ha fornito i primi indizi, e Gemini e Keck hanno aiutato a chiudere il caso.
Ma ovviamente la vera sfida è trovare un pianeta ancora più simile al nostro, magari in orbita intorno ad una stella quasi identica al Sole. Uno scenario che anni fa era fantascienza e che presto potrebbe diventare realtà. La caccia a un'altra Terra è cominciata.
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La zona di ricerca del telescopio Kepler, lanciato da Cape Canaveral il 6 marzo 2009
ECCEZIONALE: SCOPERTO PIANETA ABITABILE A 500 AL DA NOI - KEPLER-186f - VIDEO:
Tutti questi reboanti annunci della nasuta NASA, l'ente pseudo-scientifico controllato dal Vaticano, lasciano un po' il tempo che trovano. La NASA censura le scie chimiche, gli alieni ed il patto scellerato, la vita su Marte, le basi extraterrestri sulla Luna e poi in pompa magna dà risalto a questa allucinante, in senso letterale, notizia. Allucinante, perché, come ipotizza la Conforto, forse questi pianeti simili alla Terra sono riflessi della Terra stessa in un gioco di specchi olografici...
RispondiEliminaCiao
Si, interessante l'ipotesi della Conforto.
RispondiEliminaPer il resto ti do ragione. Tra l'altro non è il primo pianeta scoperto dal telescopio Kepler da quando è in funzione. Ma ho come la vaga sensazione (non appoggiata da fatti) che questo leggero crescendo, associato ad altri avvenimenti ( ... ), sia precursore di ben altro. Che cosa? Non so ... qualche grande show firmato Bluebeam Project? Altro? Oppure è soltanto distrazione di massa.
Ma qualche errore prima o poi lo faranno ..
Sì, anch'io penso che questo annuncio così strombazzato preluda a qualcosa di grosso. Non so, però, che cosa...
RispondiEliminaCiao