martedì 18 giugno 2013

Il pianeta "miglior candidato" a ospitare la vita

Nel 2012 è stato individuato un pianeta molto simile alla Terra (il quarto nel giro di pochi mesi), con una massa 4,5 volte superiore a quella del nostro pianeta, e situato a 22 anni luce di distanza da noi. A compiere la scoperta un team di astrofisici tedesco-americani.
E ora non se ne sente più parlare ...

Si chiama GJ 667Cc e ruota attorno ad una stella 'leggera', ossia con una bassa concentrazione di elementi pesanti al punto che si riteneva non potesse avere neppure un sistema planetario. 
Lo studio, pubblicato su Astrophysical Journal Letters, è condotto dalla Carnegie Institution di Washington.

Il nuovo pianeta ha una massa di 4,5 volte quella della Terra ed il suo un anno, ossia il periodo orbitale,è di appena 28 giorni. Nonostante il pianeta riceva dalla sua stella solo il 90% della luce che raggiunge la Terra, è colpito in particolare da radiazioni infrarosse con una percentuale più alta, fatto questo che permette di mantenere in superficie una temperatura simile a quella della Terra e forse acqua allo stato liquido. 

Queste caratteristiche non permettono di affermare che sulla superficie di GJ 667Cc possa esistere la vita ma, come ha detto Guillem Anglada-Escudè, uno dei responsabili dello studio, ''si tratta del miglior candidato conosciuto che possa ospitarla''...

Rappresentazione artistica del Pianeta GJ 667Cc (fonte:  Guillem Anglada-Escudé)

GJ 667Cc orbita attorno a GJ 667C una stella nana rossa (la tipologia di stelle più diffuse dell'universo, piccole e relativamente fredde) che fa parte di un sistema con altre due stelle. Poiche' questo sistema triplo e' caratterizzato dalla scarsa presenza di elementi pesanti, prodotti da precedenti cicli di fusione di stelle piu' antiche, i ricercatori ritenevano impossibile la presenza di pianeti.

Scoprire GJ 667Cc e' stato possibile grazie a un nuovo metodo di analisi applicato a dati gia' resi pubblici dall'Osservatorio Europeo Meridionale (Eso) e di misure raccolte grazie agli spettrografi Hires (High Resolution Echelle Spectrograph) e Carnegie Planet Finder Spectrograph, installati rispettivamente all'osservatorio Keck, alle Hawaii, e sul telescopio Magellan II, in Cile.

Orbita attorno ad una stella che lo scalda senza bruciarlo- proprio come la Terra.
Sembra avere una struttura rocciosa- proprio come la Terra.
Potrebbe avere acqua allo stato liquido sulla sua superficie- proprio come la Terra.
GL667Cc, lontano da noi circa 22 anni luce, potrebbe ospitare la vita- proprio come la Terra…



UN'IMMAGINE IPOTETICA DELLA SUPER-TERRA APPENA SCOPERTA

Ha entusiasmato gli astronomi l’ultimissimo pianeta extrasolare scoperto. “Finora è il miglior candidato tra tutti quelli che abbiamo esaminato ad avere acqua allo stato liquido e forse anche forme di vita come le intendiamo noi“, ha affermato Guillem Anglada-Escudé, ricercatore presso l’Università di Gottingen, in Germania, collaboratore con l’Istituto Carnegie per la Scienza quando il pianeta è stato individuato per la prima volta.
Eppure le premesse non sembravano delle migliori. Quando il team ha puntato la sua attenzione su questa nana bruna di classe M non immaginava che potesse riservare delle sorprese: appartiene ad un sistema stellare ternario ed è molto diversa dal nostro sole visto che è piuttosto scarsa di elementi metallici.

Non solo. Lo stesso GJ667Cc (speriamo che presto i ricercatori gli trovino un nome più semplice…) a prima vista aveva un’orbita troppo ravvicinata: percorre il suo tragitto attorno alla stella in soli 28 giorni. Insomma, sembrava davvero troppo vicino per poter avere, sulla sua superficie, temperature compatibili con la vita. Eppure, in questo caso,il pianeta alieno- con una massa pari a circa 4,5 volte quella della Terra- proprio perché è così vicino si trova nella cosiddetta “fascia di abitabilità” o “Goldilocks zone” rispetto alla sua stella.



ECCO COME POTREBBE APPARIRE IL SISTEMA STELLARE TERNARIO DI GJ667Cc

Infatti, visto che la nana bruna di classe M è molto debole, emana al ravvicinato GJ667Cc un calore molto simile a quello che Sole invia sulla Terra: la luce è circa il 90 per cento di quella che riceviamo noi. Ma considerando che è in gran parte all’infrarosso, la superficie del nuovo mondo ne risulta scaldata tanto quanto la superficie terrestre. Tutto ciò ha aperto nuovi scenari per i ricercatori: questa scoperta dimostra, una volta di più, che i possibili pianeti abitabili si possono formare in una varietà di condizioni e di ambienti assai maggiore rispetto a quella ipotizzata fino ad oggi.
“Questa stella avrebbe dovuto essere la meno adatta ad avere pianeti- spiega Steven Vogt, dell’Università di Santa Cruz, in California, anch’egli parte del team scientifico che ha fatto la scoperta. Ora invece sappiamo che ci possono essere pianeti anche attorno a stelle povere di metalli, il genere più diffuso nella galassia, alcune anche molto vicine a noi. Aver individuato questa Super-Terra, in questa zona e così presto, implica che la Via Lattea potrebbe brulicare di questi pianeti rocciosi potenzialmente abitabili”.

Come anticipato, GJ667Cc orbita molto vicino alla sua stella di riferimento- calcolabile in 0.12 in unità astronomiche, meno della distanza di Mercurio dal Sole. Proprio questa vicinanza- secondo il Laboratorio Planetario di Abilitabilità- gli garantiscetemperature molto simili a quelle terrestri. Gli astronomi ipotizzano che si tratti di un pianeta solido, anche se ad oggi non ne hanno la certezza perchè non sono riusciti a calcolarne con esattezza le dimensioni. Se il raggio dovesse essere compreso tra 1.7 e 2.2 volte quello della Terra, sarebbe sicuramente di natura rocciosa.



UNA NANA ROSSA, TIPOLOGIA DI STELLA MOLTO DIFFUSA NELLA GALASSIA

Il team ha combinato i dati diffusi dall’Osservatorio Europeo con le osservazioni dell’Osservatorio Keck, alle Hawaii, e del nuovo Spettrografo “Planet Finder”(“Cacciatore di pianeti”) in funzione presso il telescopio Magellano II posizionato in Cile. “Con l’avvento della nuova generazione di strumenti scientifici, noi ricercatori siamo in grado di individuare molte stelle nane di classe M alla ricerca di altri pianeti del genere e potremmo persino trovare tracce spettrografiche di vita su questi nuovi mondi“, ha affermato Anglada-Escudè.

La stella- denominata con una sigla quasi identica al suo pianeta, ovvero GJ667C- presenta una quantità di elementi pesanti come ferro, carbone, silicio molto meno consistente rispetto al nostro Sole. Anche le altre due stelle che formano il sistema ternario- chiamate senza troppa fantasia GJ667A e GJ667B, una coppia di nane arancioni di classe K- hanno una concetrazione di elementi pesanti pari al 25 per cento di quella solare. Eppure questi elementi sono considerati i “mattoni” dei pianeti simil-terrestri. Per questo si era sempre pensato che i sistemi stellari poveri di metalli non avessero pianeti.



LAVORANDO DI FANTASIA: L'ALBA SU UN PIANETA ALIENO...

Errore. Il team di ricercatori sostiene che c’è la possibilità che nelle stesso sistema ternario esistano altri pianeti- probabilmente di natura gassosa- ma almeno un’altra “Super-Terra” con un orbita di circa 75 giorni- dunque leggermente più distante dalla sua stella di riferimento. Gli studi vanno avanti e crescono anche le aspettative.
Con GJ667Cc, sono già quattro i candidati alieni ad ospitare la vita scoperti nel giro di pochi mesi. E gli astronomi non sembrano intenzionati a fermarsi.

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