giovedì 9 maggio 2013

Scienziati dimostrano la relazione tra la Risonanza Schumann e bioritmi cerebrali

Un recente studio presentato da un gruppo disciplinare di scienziati bulgari e ucraini, ha permesso di scoprire la relazione tra le oscillazioni di risonanza della Terra e bioritmi del cervello umano.

Lo studio è stato inviato per la pubblicazione ad agosto 2012 da un team scientifico multidisciplinare composto da VD Rusov, KA Lukin, TN Zelentsova, EP Linnik, ME Beglaryan, VP Smolyar, M. Filippov e B. Vachev ed è stato sviluppato attraverso una collaborazione interdisciplinare del Dipartimento di Fisica Nucleare, Politecnico Nazionale di Odessa sulla Fisica teorica e sperimentale (Ucraina), l’Istituto di Radiophysique ed Elettronica (NASU) Istituto ucraino e bulgaro per la ricerca nucleare e Energia nucleare a Sofia.

Come abbiamo appreso e letto nell’Introduzione dell’interessante studio, l’analisi del lavoro di ricerca precedente condotta dal team del Premio Nobel Luc Montagnier nelle sue tre precedenti inchieste e ricerche in cui ci si domandava quale era l’impostazione del rapporto tra il DNA e la Risonanza Schumann nelle frequenze di 7.83 Hz.

Nello studio di Montagnier ed il suo gruppo il gap di frequenze su cui si operava aveva un rapporto inferiore a 7 ​​Hz della gamma di onde ULF che influenzavano la sequenza del DNA dei batteri. Su questa base Rusov, Lukin e la sua squadra hanno potuto mostrare la stessa analisi di processo per comprendere i processi logici di queste onde e il loro effetto sui bioritmi del cervello umano...




La ragione ha a che fare con la coincidenza dei bioritmi cerebrali denominato nella fascia dello spettro delle onde delta e theta e la loro relazione con le bande di frequenza della ionosfera (da 0,1 a 10 Hz).

Anche se lo studio di un approccio ai cambiamenti dei bioritmi cerebrali e l’incidenza complessiva tra Schumann e alcune variazioni di diversa serie storica di dati corrispondenti ad aumenti e diminuzioni di malattie virali, tumori, disturbi diversi biofisici, ectc etc., pone le basi per ulteriori studi più avanzati che permetterà di analizzare nel dettaglio, la relazione tra tempeste solari e le radiazioni cosmiche, ed eventuali modifiche ionosferiche, per non parlare dell’attività geomagnetica e bioritmi cerebrali e i loro possibili effetti sul DNA.



I dati sequenziati che sono disponibili, mostrano diverse tendenze dirette e inverse, per quanto riguarda la presenza, aumento o la diminuzione di alcune malattie, a seconda dello stato della ionosfera e della serie di attività geomagnetiche su un periodo analizzato in un arco storico di 100 anni.

Inoltre, lo studio distingue tra i diversi modi in cui questa interazione si verifica a seconda dell’attivitò magneto-biológica di diversi tipi di assorbimento cellulare.

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