lunedì 11 marzo 2013

Elezioni: Chi Controlla i Controllori?

Massimo Mazzucco

In vista delle elezioni (articolo del 18.02.2013), mi sono posto una domanda che dovrebbe interessare tutti coloro che andranno a votare: chi conta i voti degli elettori?
Non sto parlando del conteggio nelle singole sedi elettorali. A quanto pare, per prevenire i brogli all'interno di ciascun seggio è stato messo in piedi un sistema di controlli incrociati abbastanza efficiente, con timbri e firme dei vari scrutatori, che dovrebbe ridurre al minimo le possibilità di un broglio. Naturalmente, è possibile che qualche pasticcio avvenga comunque, specialmente se diversi scrutatori si mettono d'accordo, ma si tratterebbe in ogni caso di manipolazioni minime, che non arrivano probabilmente ad influenzare l'esito complessivo delle elezioni.
La vera domanda invece è un'altra: che cosa succede dopo che lo scrutinio di ciascun seggio è stato completato, verificato, timbrato e sigillato "a norma di legge"?

Da Wikipedia leggiamo: "Al termine dello scrutinio le schede valide e i verbali sono riconsegnati alla forza pubblica o al messo comunale; il presidente e il segretario di seggio riconsegnano un estratto dei verbali e il materiale elettorale alla prefettura, ...
... e la seconda copia dei registri elettorali e le schede residuate per le elezioni comunali, distinte in due pacchetti, tra quelle autenticate e quelle non autenticate, al tribunale competente. Ai sensi del DPR [...] le persone incaricate del trasporto degli atti e documenti sono personalmente responsabili del recapito di essi, è loro vietato ogni stazionamento o tramite non previsti dalle disposizioni di legge, devono essere scelte fra le persone e mezzi più affidabili. I mezzi di trasporto impiegati dovranno essere convenientemente scortati. Stesse considerazioni valgono per il successivo trasporto delle schede valide dall'Ufficio Centrale del comune alla Prefettura."


D'accordo, scortiamole pure, queste persone affidabili, e stiamo bene attenti che non si fermino nemmeno a fare la pipì. Ma dopo che le schede sono arrivate in prefettura, che cosa succede? ...

Secondo quali modalità, e sotto quali controlli, i dati raccolti da ciascuna prefettura vengono trasmessi al Viminale? E poi, a sua volta, come avviene il conteggio dei totali dei risultati che arrivano al Viminale da tutte le prefetture d'Italia?

Ho fatto un po' di ricerche in rete, ma non ho trovato granché. Da quel che sembra di capire, dei risultati che pubblica il Viminale ci dobbiamo semplicemente fidare.Naturalmente, esisterà una prassi per chiedere un riconteggio manuale delle schede di un certo seggio, nel caso di dubbio. Ma come fa un certo partito a sapere di quale seggio in particolare vuole verificare le schede, se il sospetto è che i totali vengano manipolati in modo trasversale, su scala nazionale?

Se ad esempio da una certa provincia arriva un totale di 1.000 voti per un certo partito, come facciamo a sapere che nella tabulazione finale questi voti non saranno diventati 1.100, oppure 990?

Ogni presidente di seggio potrà anche ricordarsi a memoria il numero esatto di voti che ha scrutinato per ciascun partito, ma non può sapere quanti ne hanno scrutinato tutti gli altri seggi del suo comune, né tanto meno quelli della sua provincia o della sua regione.

In altre parole, sembra che il sistema si sia ampiamente preoccupato di offrire al cittadino una certa dose di sicurezza alla base della piramide, implementando le misure di controllo incrociato nei seggi. Ma chi controlla i passaggi successivi, man mano che si sale verso l'alto, ed i risultati di ogni singolo seggio vengono accorpati a livello comunale, poi provinciale ed infine regionale?
Inoltre, chi sta seduto all'altro estremo di questo complesso meccanismo elettorale - cioè al Ministero degli Interni - e come facciamo a sapere che almeno lui sia veramente bravo a fare le addizioni?

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