lunedì 10 dicembre 2012

Keshe: l’ultimatum ai governi e la creazione universale

Ettore Guarnacia

Mehran Tavakoli Keshe, l’ingegnere nucleare che ha dato vita alla Keshe Foundation e alla tecnologia MAGRAVS, fa il punto della situazione e lancia un ultimatum agli scienziati e ai governi mondiali: è giunto il tempo di mettere in atto quanto è stato loro consegnato, altrimenti le tecnologie e la conoscenza verranno consegnati direttamente alle persone.

Gli scienziati e le agenzie scientifiche che hanno lavorato a stretto contatto con la Keshe Foundation nei mesi scorsi hanno potuto sondare ogni specifico particolare dei brevetti e hanno riconosciuto la validità della tecnologia MAGRAVS. I report prodotti, finora tenuti secretati, verranno presto resi pubblicamente accessibili, ora che diversi governi del pianeta dispongono della medesima tecnologia.

Keshe avvisa che il tempo a disposizione dei governi per i loro processi decisionali sta per concludersi e che qualsiasi minaccia di blocco della tecnologia sarà seguita dall’immediato rilascio di ulteriori dettagli e dal pieno sviluppo dei sistemi MAGRAVS a beneficio del pubblico. 

La Keshe Foundation, infatti, si pone l’obiettivo di aumentare la qualità della vita all’umanità intera e non quello di attrarre soggetti che hanno un piano differente. È giunto il tempo di cambiare il destino dell’umanità in un colpo solo.
L’ingegner Keshe invita quindi chiunque sia realmente interessato a partecipare allo sviluppo e al collaudo della tecnologia MAGRAVS, purché in possesso di conoscenze e background adeguati, ad organizzarsi in gruppi paritari, senza leader, per studiarne il funzionamento e mettere a punto i primi prototipi di reattore. Per fare questo, egli ritiene indispensabile abbattere qualsiasi barriera culturale, linguistica o territoriale, unendosi tutti per garantire l’accesso ai benefici della tecnologia a tutti i cittadini e le nazioni del mondo, senza distinzione.

La Keshe Foundation ha già sviluppato un prototipo di reattore, molto semplice quanto altamente avanzato, che è stato mostrato in pubblico per la prima volta alla delegazione scientifica intervenuta presso il Keshe Foundation Center il 2 dicembre 2012. Secondo Keshe, lo spazio cosmico non potrà più essere considerato un posto per sola gente appositamente addestrata, poiché il reattore MAGRAV, una copia in scala ridotta dell’universo in funzione, consentirà di ricreare la gravità terrestre, pari a 1G, in qualsiasi punto dell’universo...

La posizione del governo italiano

Il governo italiano ha ricevuto ufficialmente tutta la documentazione sulla tecnologia MAGRAVS il 26 ottobre scorso presso la Cancelleria Diplomatica dell’Ambasciata Italiana a Bruxelles, direttamente dalle mani di M.T. Keshe. A beneficio di coloro che non hanno seguito la vicenda, va detto che l’ambasciata italiana in Belgio è stata letteralmente travolta da numerose sollecitazioni inoltrate principalmente via email dai molti cittadini italiani interessati al rilascio e all’adozione della tecnologia MAGRAVS.

La consegna della tecnologia MAGRAVS al governo italiano è stata anche oggetto di un’interrogazione parlamentare (C.4/18389) promossa dall’On. Fabio Meroni, deputato della Lega, e presentata alla Camera dei Deputati il 5 novembre scorso. Nella risposta, il Sottosegretario agli Affari Esteri, Marta Dassù, conferma l’avvenuta consegna della documentazione e afferma che “si sta provvedendo ad inviare tali file per un eventuale esame da parte degli Enti Competenti in materia”.

Il nostro governo, che non ha mai brillato per celerità d’azione se non per sporchi interessi privati, dopo quaranta giorni dalla data di consegna, quindi, non ha ancora provveduto a trasmettere questa preziosa documentazione a laboratori ed università affinché sia consultata da personale qualificato e ne vengano approfonditi i contenuti e le potenzialità. Anzi ha scelto di trincerarsi dietro il termine “enti competenti in materia” senza specificare quali sarebbero questi organi e se sia prevista una qualche pianificazione in merito.

Ciò dimostra purtroppo, qualora ve ne fosse bisogno, che la fantastica opportunità offerta gratuitamente dalla Keshe Foundation al nostro governo, in grado di rivoluzionare la nostra qualità della vita e di risolvere i più urgenti problemi umanitari, non è stata ancora seriamente valutata e presa nella dovuta considerazione. Evidentemente il nostro governo ha questioni più urgenti e prioritarie, ad esempio la bagarre per le prossime elezioni, il decreto liste pulite (che pulite non saranno per niente) oppure, ironia della sorte, il decreto sviluppo bis.

L’On. Meroni, che ha l’indubbio merito di aver approfondito e sponsorizzato la tecnologia Keshe ed ha voluto essere presente alla conferenza del 17 novembre scorso a Firenze per conoscere M.T. Keshe dal vivo, intende organizzare un’audizione con l’ingegnere iraniano presso una delle Commissioni Permanenti della Camera dei Deputati. In quella sede sono intervenute circa 150 persone da tutta Italia, fra le quali molti fisici, ingegneri e medici, che hanno potuto assistere alla descrizione delle fasi di sviluppo della tecnologia e all’illustrazione delle relative applicazioni in campo spaziale, energetico, medico, idrico e alimentare.

In ogni caso, per chiunque fosse interessato, M.T. Keshe sarà di nuovo in Italia il 15 dicembre presso la Fiera del Garda a Montichiari (BS) per presentare la tecnologia MAGRAVS e ricevere dalla Fondazione Zanetto il premio “International Gold Talent”, poi il 16 dicembre ad Abano Terme (Padova) e il 17 dicembre a Bentivoglio (Bologna) nel Keshe Revolution Tour organizzato dall’A.C.I.R.M.O. (Associazione Culturale Istituto per la Ricerca sulla Medicina Olistica) di Padova.

La roadmap della Keshe Foundation

M.T. Keshe, sul forum della fondazione, ha illustrato la tabella di marcia che intende attuale per aprire l’accesso alla tecnologia MAGRAVS ad un numero limitato di informati e scienziati, dapprima con un processo di condivisione e insegnamento, per poi arrivare allo sviluppo e al collaudo dei primi prototipi funzionanti. L’intero processo richiede la valutazione e la piena comprensione delle potenzialità della tecnologia da parte dei collaboratori volontari e prevede la definizione di cosa rilasciare di volta in volta nelle diverse fasi dello sviluppo.

La tabella di marcia consiste, in sintesi, nei seguenti passi:
Entro il 15 dicembre l’allestimento di una nuova infrastruttura web, con le procedure e gli strumenti necessari a consentire il lavoro dei vari team di collaboratori volontari sulla tecnologia.
30 giorni dall’avviamento dei gruppi di lavoro per valutare e studiare approfonditamente la tecnologia.
3 mesi, ovvero orientativamente verso la fine di marzo, per completare lo sviluppo e il collaudo dei primi prototipi e mostrarne il funzionamento al pubblico.
La fondazione Keshe fornirà le strutture necessarie e sosterrà i costi di sviluppo dei prototipi. Grazie ai nuovi strumenti web che verranno allestiti e alla produzione di filmati che illustreranno i test condotti, migliaia di persone potranno assistere direttamente a tutte le fasi progettuali e ai risultati conseguiti.

Il sistema MAGRAVS sviluppato dalla fondazione negli ultimi sei mesi sarebbe già molto avanzato e, nonostante le ridotte dimensioni (50cm di altezza e 30 cm di larghezza per 12 Kg di peso), avrebbe una capacità di sollevamento calcolata in 40-50.000 ton a piena capacità. Non è mai stato testato prima, ma Keshe spera che sia presto messo in funzione per consentire a chiunque di vederne il funzionamento e di comprenderne capacità e potenza.

La creazione universale

L’ingegnere nucleare iraniano aveva già più volte parlato in pubblico della possibilità di generare materia grazie all’utilizzo della tecnologia MAGRAVS, una prospettiva già di per sé infinitamente interessante e che aprirebbe opportunità di impiego in diversi campi. Ma ciò che mi ha più profondamente colpito è stata la recente affermazione di Keshe sull’assoluta necessità di comprendere appieno l’interazione della polvere cosmica e dei campi magnetici e gravitazionali come mezzo che consente di generare uno spettro di campi magnetici e, soprattutto, le condizioni specifiche che portarono alla creazione della vita sul pianeta Terra. Si, avete capito bene,la creazione della vita.

Secondo Keshe, per la prima volta nella storia della scienza sarebbe possibile spiegare e addirittura dimostrare il processo di creazione della vita, nello stesso modo in cui ebbe luogo miliardi di anni fa e in cui continua ad avvenire ancora oggi sul nostro pianeta. Questa sarebbe anche una delle ragioni che hanno spinto la fondazione ad avviare il programma di adozione della tecnologia MAGRAVS per la salute umana. Un giorno, tutti potremo comprendere il processo della creazione perché il sistema è parte di noi e saremo in grado di controllarlo senza dover ricorrere a computer o altro tipo di ausili. Keshe afferma che esistono diversi modi per ricreare le condizioni necessarie alla creazione della vita come nelle stelle dell’universo, grazie al plasma, e ritiene indispensabile giungere ad una comprensione profonda della creazione e non limitarsi a seguire ed utilizzare ciecamente la tecnologia.

Veniamo dal mare

La creazione della vita avrebbe avuto inizio nel mare e non sarebbe stata possibile senza l’acqua come elemento fondamentale. Non in semplice acqua condensata, quindi, ma nei livelli più bassi delle profondità marine, dove l’acqua ha una composizione particolare ed è soggetta a determinati campi magnetici e gravitazionali del pianeta. L’interazione fra i campi magnetici e gravitazionali delle molecole d’acqua e i campi terrestri, insieme ad una particolare composizione di gas, indipendentemente dalle condizioni di pressione e temperatura, produce l’incubatrice ideale in grado di trasformare i gas in un’energia creatrice che dà origine alla vita. La stessa composizione in aria aperta non può resistere e l’interazione degli elementi allo stato solido è praticamente impossibile, ma nello stato liquido dell’acqua ai livelli più profondi del mare, in presenza di NHOC e idrocarburi(HC), i campi magnetici e gravitazionali formerebbero un particolare gel e la vita avrebbe miracolosamente inizio.
In definitiva, per creare la vita su questo pianeta basterebbe portare i giusti gas e la corretta combinazione di campi magnetici e gravitazionali a temperature e pressione ambiente, per assistere con i nostri occhi alla creazione della vita secondo il processo universale. Secondo Keshe, il nostro pianeta creerà sempre nuove forme di vita e non si fermerà finché sarà mantenuta la variazione degli elementi, così numerosi e diversificati, nei rispettivi campi magnetici e gravitazionali che, combinati le enormi forze terrestri, facilitano la composizione dei gas idrocarburi in organismi viventi.

Un’affermazione sconvolgente, che qualcuno potrà trovare offensiva o farneticante, ma che Keshe ritiene essere una verità assoluta che rappresenta l’accesso all’intero mistero della creazione della vita su questo pianeta e che può spiegare come mai la vita in questa forma è un’esclusività della Terra.

L’umanità deve cambiare o si annienterà da sola

Secondo Keshe, adesso l’uomo ha l’occasione di diventare creatore a sua volta, ma non senza addossarsi l’enorme responsabilità di dover pensare ed agire come un creatore, cioè in maniera giusta, altruista ed equa nel rapportarsi al tutto universale. Stiamo per salire sul primo gradino della lunga scala della conoscenza, ma c’è ancora molto da fare e dobbiamo impegnarci per costruire le fondamenta nella giusta maniera, se vogliamo realmente arrivare alla pace.

In una lunga intervista rilasciata da M.T. Keshe a settembre, ad un certo punto (1:31:30-1:32:30) egli fa un’affermazione abbastanza criptica, addirittura commuovendosi visibilmente: “Con la tecnologia MAGRAVS non esisteranno più guerre, perché tutti avremo lo stesso livello di conoscenza e sapremo come annientarci l’un l’altro, col rischio di annullarci. L’uomo accetterà questa tecnologia, non perché privato della facoltà di amare, ma perché liberato dalla paura della propria esistenza. Noi non amiamo questa tecnologia, ma la prendiamo perché sappiamo cosa ne faremo. Non ci sarà più nessuno di noi, nessuno di noi sarà risparmiato, perché possiamo letteralmente portare noi stessi al punto del nulla, della non-esistenza”.

La tecnologia, per quanto mirabolante e straordinaria sia, non potrà salvare l’uomo. C’è un’enorme differenza fra la consapevolezza e la coscienza, come ci spiega straordinariamente l’astrofisica Giuliana Conforto nell’articolo “Progetto Coscienza”: la consapevolezza è sapere, la coscienza è sentire. La tecnologia Keshe promette di metterci in grado di sapere come nasce la vita, cos’è la materia e come funziona l’intero universo. Ma sapere non basta, serve la coscienza di ciò che realmente siamo, dobbiamo metterci in completa sintonia con la vita, capire finalmente che il bene è di tutti o di nessuno, sentire con il cuore che cosa veramente crea, alimenta, unisce, spiega e regola il tutto: l’amore.

Fonte: www.ettoreguarnaccia.com/archives

2 commenti:

  1. Chissà, faranno vedere qualcosa al popolino? Ho i miei dubbi ... però, se non cambiamo direzione non duriamo tanto, questo è vero.
    Noi chiamiamo scienza quella cosa che distrugge la terra. Siamo grandi, eccome!!!

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  2. Sui tempi stretti non ci sono dubbi, a tal punto che forse è anche troppo tardi per l'umanità!
    Non ho ancora deciso cosa pensare della Fondazione Keshe. Se non sbaglio ho letto da qualche parte che qualche privato stava costruendo un prototipo.
    Ne sappiamo troppo poco ancora, riservo il mio giudizio! .. ;)
    Grazie per la lettura ^_^

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