mercoledì 3 luglio 2024

Come si è formato il deserto del Sahara? Cosa c'è sotto?


Il Sahara, parola araba per deserto, è il più grande deserto non polare del mondo e si estende per l'intera lunghezza del nord Africa per oltre 9.000.000 km².

Anche se il Sahara è famoso per le dune sabbiose, la maggior parte della superficie è costituita da hamada ovvero da un altopiano roccioso.

I leggendari campi di dune del Sahara coprono solo il 15% circa dell'intera superficie del deserto e si trovano principalmente nella regione centro-settentrionale. 

Nei tratti dunari dell'Algeria e della Libia, lo spessore della sabbia varia perché le dune possono accumularsi fino ad un'altezza di diverse centinaia di metri, ma poi cambiare man mano che la sabbia si muove.

La distesa desertica è dominata da tratti rocciosi e sterili con colline e valli aride ...


Quello di cui molti non si rendono conto è che il Sahara era un tempo un'area fertile che sosteneva fiorenti comunità umane. 

Uno studio mediante carotaggi ha rivelato che l'antico clima del Nord Africa ha subito una rapida desertificazione e un cambiamento climatico che ha trasformato la regione dal un paesaggio umido e subtropicale che era stato per migliaia di anni a un deserto nel giro di "pochi anni" (geologicamente parlando). 
Ciò avvenne intorno al 4200 a.C.
(NdC: alcuni ipotizzano che sia successo indicativamente tra 11.000 e 5.000 anni fa, dopo la fine dell’ultima era glaciale)


Quando il clima cominciò a cambiare, la regione del Sahara divenne arida e la vegetazione morì. Con nulla più per trattenere il suolo, l'azione del vento è stata in grado di rimuovere tutti i sedimenti fino a quando rimase soltanto sabbia, rocce e substrato roccioso.

Probabili cause

Il cambiamento climatico dell'Olocene centrale a quello odierno è iniziato dai cambiamenti nell'orbita terrestre e dall'inclinazione dell'asse terrestre
Circa 9.000 anni fa, l'inclinazione della Terra era di 24,14 gradi, rispetto agli attuali 23,45 gradi, e il perielio, (il punto dell'orbita terrestre più vicino al Sole), si verificava alla fine di luglio, rispetto ai primi di gennaio di oggi. 
A quel tempo, l'emisfero settentrionale riceveva più luce solare estiva, e ciò amplificava i monsoni estivi africano e indiano.


Tuttavia i cambiamenti nell'orbita terrestre si verificarono gradualmente, mentre l'evoluzione del clima e della vegetazione del Nord Africa fu brusca. 

Il ricercatore tedesco Claussen e i suoi colleghi ritengono che vari meccanismi di feedback all'interno del sistema climatico terrestre abbiano amplificato e modificato gli effetti provocati dai cambiamenti orbitali. Modellando l'impatto del clima, degli oceani e della vegetazione sia separatamente che in varie combinazioni, i ricercatori hanno concluso che gli oceani hanno giocato soltanto un ruolo minore nella desertificazione del Sahara.


Curiosità

La valle di Wadi El Hitan, (o "Whale Valley"o "Valle delle balene"), nel deserto occidentale dell'Egitto, contiene preziosi resti fossili del sottordine più antico - ora estinto - delle balene, gli Archeoceti, una varietà  dell'era dell'Eocene.
Questi fossili rappresentano una delle storie più importanti dell’evoluzione: l’emergere della balena come mammifero oceanico da una vita precedente come animale terrestre, circa 37 milioni di anni fa. 
E' il sito più importante al mondo per la dimostrazione di questo stadio di evoluzione. Rappresenta in modo chiaro la forma e la vita di queste balene durante la loro transizione. Il numero, la concentrazione e la qualità di questi fossili sono unici, così come la loro accessibilità e collocazione in un contesto affascinante attraente e protetto.
I fossili di Al-Hitan mostrano gli archeoceti più giovani, nell'ultimo stadio di perdita degli arti posteriori.

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