Il combattimento aereo era ancora una novità. I piloti del "fronte aereo", spesso giovani e inesperti, trascorrevano lunghe ore a scrutare i cieli. Tuttavia, molti di loro riferirono di aver incontrato "luci fantasma" che seguivano i loro aerei o gli volteggiavano intorno a velocità impossibili per l'epoca.
Un rapporto britannico menziona "sfere luminose arancioni" che sembravano scortare i bombardieri notturni sul Belgio.
Gli stessi tedeschi parlavano di misteriosi globi incandescenti che "danzavano" nel cielo senza il rumore dei motori...
Questi fenomeni, descritti vent'anni prima dei famosi "Foo Fighters" della Seconda Guerra Mondiale, sembrano essere le prime testimonianze militari coerenti di UFO.
Sfere sopra le trincee
Anche i soldati nelle trincee osservarono strane apparizioni. Alcuni parlarono di oggetti metallici fluttuanti immobili, altri di croci luminose che attraversavano il cielo. Le cronache militari attribuivano spesso queste visioni alla stanchezza, ai bombardamenti incessanti o alle "allucinazioni di guerra".
Ma i documenti rinvenuti negli archivi dell'esercito francese menzionano esplicitamente "oggetti aerei non identificati", visibili simultaneamente da diversi reggimenti. Gli schizzi disegnati dai soldati mostrano forme circolari, molto diverse dai dirigibili o dagli aerei dell'epoca.
Un fenomeno accuratamente nascosto
Perché questi resoconti sono così poco noti? Perché all'epoca la priorità era vincere la guerra, non studiare i misteri del cielo. Lo stato maggiore classificò questi resoconti come "irrilevanti" per lo sforzo militare. Molti furono dimenticati, altri sepolti negli archivi.
Eppure oggi sollevano una domanda scottante: se velivoli non identificati sorvolavano i campi di battaglia, chi stava osservando la guerra?
Erano civiltà extraterrestri che scrutavano il nostro primo conflitto globale? O erano... tecnologie segrete già in gioco, ben avanti ai loro tempi?
Una guerra di uomini, sotto lo sguardo delle stelle
La storia ufficiale conserva solo storie di coraggio, sofferenza e vittoria. Ma gli UFO del 1914-1918 aggiungono una dimensione sconcertante: quella dell'umanità che massacra i suoi simili sotto cieli forse popolati da osservatori silenziosi.
I testimoni dell'epoca, tuttavia, non conoscevano la parola "UFO". Parlavano di "strane luci", "sfere", "miracoli nel cielo". Ma rilette oggi, queste testimonianze si inseriscono perfettamente nel vasto puzzle UFO.
E se, nelle profondità delle trincee di Verdun o nei cieli delle Fiandre, l'umanità fosse già stata osservata da intelligenze provenienti da altrove?...
Per gli storici dell’ufologia quegli anni nascondono tuttora tesori documentari di ogni tipo
Il primo evento storicamente riconosciuto del fenomeno degli "oggetti volanti non identificati" (UFO) fu l'avvistamento di Kenneth Arnold il 24 giugno 1947.
Ma un politico e studioso di storia, Roberto Gremmo, ha reso noto l’esito di alcune ricerche da lui effettuato presso l’Archivio Centrale dello Stato, a Roma, dove ha reperito un fascicolo contenente alcune notizie relative al primo conflitto mondiale.
Un’altra vicenda analoga che emerge da quelle carte conservate presso gli Archivi Centrali dello Stato ebbe luogo poco meno di sei mesi dopo quella romana. Quella volta riguardò Napoli, dove la popolazione era stata allarmata da un oggetto volante non identificato anche stavolta rivelatosi un pallone militare, poi ritrovato al suolo il 3 dicembre presso la Real Tenuta di Carditello, nel casertano.
Dietro richiesta del CISU, Roberto Gremmo ci ha indicato con gentilezza la precisa collocazione d’archivio della busta da lui scoperta a Roma.
Ciò detto, non si deve pensare che notizie del genere non comparissero sulla stampa di casa nostra. Si direbbe che non fossero soggette a censura sistematica (i periodici di quegli anni di guerra sono punteggiati da parti bianche dovute all’applicazione delle leggi straordinarie).
Facciamo due esempi
Il 20 febbraio 1915, mentre l’Italia non era ancora entrata nel conflitto, “un aeroplano sconosciuto” sorvolò Taranto e l’Arsenale navale e il Comando marittimo non riuscì a identificarlo. Stando a un dispaccio d’agenzia si pensava si trattasse di un velivolo di “qualche nazione belligerante”.
“La Stampa” del 14 febbraio 1916, invece, riferì che la sera prima i torinesi erano rimasti allarmati dalla visione di due luci in cielo vicine una all’altra, da qualcuno ritenute un presagio di pace, ma dai più un dirigibile misterioso di cui qualcuno, fra i capannelli di persone, intravedeva la sagoma affusolata. Si trattava invece di Giove e Venere in congiunzione – in apparenza vicinissimi (appena mezzo grado l’uno dall’altro). E così via…
Uno studio quasi interamente da fare e di sicuro di grande utilità per la storia militare, per la storia sociale italiana di un periodo cruciale – e per chi si occupa in maniera scientifica di “cose strane nel cielo”.



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