Si dice che la storia venga scritta dai vincitori, quindi stando a questo ragionamento, se Gesù si ritrovò sulla croce perdendo (almeno temporaneamente) la battaglia contro la storia dell’uomo e perendo per mano dei poteri politici, di fede e militari dell’epoca, chi ha scritto la storia perché ha fatto vincere Gesù?
Nonostante la moltitudine di prove a disposizione è innegabile il pensiero che 2000 anni fa qualcosa possa essere andato diversamente.
In Giappone esiste una storia sulla vita di Gesù Cristo che potrebbe essere credibile quanto quella “originale”.
Migliaia di Giapponesi credono che Gesù si sia rifugiato in Giappone e sia morto lì.
Ebbene si, nel villaggio di Shingō (nella zona di Aomori in Giappone) si trova la tomba di Gesù Cristo ...
La presunta sepoltura di Gesù a Shingō
Una volta arrivato in Giappone, arrivò nel villaggio di Shingō e visse li fino alla sua morte che avvenne, sempre secondo le scritture, alla veneranda età di 106 anni per motivi naturali. Gesù ebbe tre figli da una donna locale con cui visse l’intera vita.
Si racconta che portò con se solo due cose importanti: un pezzo dell’orecchio appartenuto al fratello con sui ha scambiato il posto sulla croce e una ciocca di capelli della Vergine Maria.
La storia del Gesù giapponese è praticamente l’antitesi di quella che conosciamo.
I Cristiani impazzirebbero all’idea che Gesù abbia avuto figli, una donna da amare, abbia scelto la fuga al sacrificio etc…insomma, molti Cristiani impazzirebbero a pensare che Gesù non abbia fatto tanti sacrifici quanti ne richiede la religione stessa. Un Gesù come molti di noi insomma.
Oggi puoi visitare, assieme a migliaia di Giapponesi, la tomba di Gesù proprio nel villaggio di Shingō. Accanto alla tomba del messia, che si presenta come un cumulo di terra semplice e non un’enorme chiesa, si trova un altro cumulo simile dove si dica sia seppellita sia la ciocca di capelli della Vergine Maria che il pezzo di orecchio del fratello di Gesù.
La cosa curiosa, oltre a tutta questa storia, è che molti diranno che è una storia inventata e falsa senza nemmeno preoccuparsi in cosa credono e quanto sia dimostrabile in senso pratico e non solo con “lo dicono tutti”.
La fede utile secondo me non è credere solo alla storia del proprio messia, ma comprenderne, attraverso la curiosità, la scoperta e l’ascolto, il senso della storia stessa.
Una storia non è mai uguale quando cambia la bocca da cui è raccontata, la fede nei valori che rappresenta invece si. Crediamo nei valori, non nelle parole.
Se volete raggiungere il luogo dove è sepolto (secondo i Giapponesi) Gesù, vi basterà impostare il navigatore su queste coordinate (visto che con la lingua potreste trovare non poche difficoltà): 40.453526 °, 141.148426 °
All’ingresso troverete un cartello con scritto:
«All’età di 21 anni Gesù Cristo venne in Giappone per intraprendere studi divinatori che perseguì per 12 anni. Tornò in Giudea all’età di 33 anni dove iniziò la sua missione. Tuttavia, a quel tempo, la gente in Giudea non accettava la predicazione di Cristo. Piuttosto, venne arrestato e quasi crocifisso su una croce.
Suo fratello minore, Isukiri, prese casualmente il posto di Cristo e finì la sua vita sulla croce.
Cristo, sfuggito alla crocifissione, dopo un lungo viaggio tornò nuovamente in Giappone. Si stabilì proprio qui, in quello che ora è chiamato il villaggio di Herai, e vi morì all’età di 106 anni.
Su questa terra santa, un tumulo è dedicato alla memoria e alla venerazione di Cristo, e uno a Isukiri. La descrizione di cui sopra è tratta da un testamento di Gesù Cristo»
Gli abitanti del villaggio, molti di cui si ritengono discendenti di Gesù Cristo, da sempre sostengono la veridicità della storia invitando le persone a guardare come la presenza di Gesù (e di molti altri rifugiati) abbia inciso in modo permanente su alcuni particolari estetici degli abitanti, dagli occhi scuri, alla pelle scura arrivando ai capelli tipici della zona nord africana.
Fonte: www.novabbe.com
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