mercoledì 13 settembre 2023

Dal Sudafrica lezione di trasparenza: pubblicati i contratti integrali sui vaccini anti covid

I contratti sottoscritti tra le case farmaceutiche e gli Stati per l’acquisto dei vaccini anti Covid hanno acquisito nel corso del tempo lo status di oggetto misterioso.

di Michele Crudelini

Finora informazioni oscurate

Le poche pagine rese visibili al pubblico sono sempre state oscurate nei loro punti più salienti: non si è mai saputo quale fosse il prezzo d’acquisto reale dei lotti di vaccino e non si è mai venuti a conoscenza delle clausole poste dalle case produttrici per la consegna dei farmaci così come per la responsabilità.Insomma i cittadini di tutto il mondo hanno dovuto subire passivamente la sottrazione di risorse pubbliche per l’acquisto dei vaccini, senza essere a conoscenza delle informazioni più rilevanti. 

Ora finalmente è arrivata una svolta. Per trovare un Paese che ha avuto il coraggio di pubblicare per intero i contenuti dei contratti bisogna però andare fuori dall’orbita occidentale, non è successo negli Stati Uniti e non è successo nell’Unione europea ...


La svolta dal Sudafrica

È stato invece il Sudafrica il primo Stato a rendere noti i documenti, prima oscurati. L’iniziativa è partita dall’ONG Health Justice Initiative che ha presentato un esposto all’Alta Corte di Pretoria, mettendo in risalto tutte le potenziali irregolarità che le case farmaceutiche avrebbero compiuto durante la negoziazione con il Sudafrica.

E alla fine la Corte ha intimato al Dipartimento della Salute di pubblicare nella loro interezza sia i contratti che gli atti delle riunioni di acquisto per le dosi di diversi vaccini: Pfizer, Johnson & Johnson, Gavi e Serum Institute of India. Proviamo allora ad elencare i punti più controversi di questi contratti resi finalmente noti.

Prezzi troppo elevati

Partiamo dal prezzo, il Sudafrica ha infatti pagato un prezzo maggiorato per tutti i lotti di vaccino, comprati da qualsiasi casa farmaceutica coinvolta. Il vaccino Astrazeneca è stato pagato 5,35 dollari per dose, mentre l’UE aveva speso per ogni fiala appena 1,78 euro.

Per il siero Johnson & Johnson sono stati sborsati 10 dollari a fiala, contro gli 8,5 spesi dall’Unione europea. Il farmaco Pfizer ha avuto un costo di 10 dollari l’uno, mentre l’Unione africana lo aveva pagato 6,75 dollari per fiala.

Insomma è come se le case farmaceutiche avessero creato un cartello per imporre prezzi artificiali, senza seguire i normali meccanismi di mercato.

Nessuna responsabilità su mancate consegne

Poi c’è il capitolo sullo scarico di responsabilità. Innanzitutto un paragrafo del contratto assolve del tutto le aziende del farmaco rispetto ad una mancata consegna dei prodotti: “le Parti riconoscono che il Prodotto ha completato gli studi clinici di Fase 2b/3 e che, nonostante gli sforzi di Pfizer nella ricerca, nello sviluppo e nella produzione, il prodotto potrebbe non avere successo a causa di problemi o guasti tecnici, clinici, normativi, di produzione, di spedizione, di conservazione o di altro tipo. Di conseguenza, Pfizer e le sue Affiliate non avranno alcuna responsabilità per l’eventuale mancato sviluppo o ottenimento dell’Autorizzazione del Prodotto”.

Tradotto: Big Pharma intanto incassa i soldi, poi se il prodotto non viene consegnato non sarà un problema suo.

Non si sa nulla sulla sicurezza dei farmaci

E poi c’è lo scarico di responsabilità più grave, quello relativo alla sicurezza. “L’Acquirente riconosce che gli effetti e l’efficacia a lungo termine del vaccino non sono attualmente noti e che potrebbero esserci effetti avversi del vaccino attualmente non noti. Inoltre, nella misura applicabile, l’Acquirente riconosce che il Prodotto non sarà serializzato”.

Quindi al momento dell’acquisto il Sudafrica ha riconosciuto di sapere poco o nulla sulla sicurezza dei vaccini, ma non finisce qui: “L’Acquirente si impegna a indennizzare, difendere e tenere indenne Pfizer e BioNTech da e contro qualsiasi causa”.

Tradotto: effetti collaterali saranno eventualmente risarciti con i fondi pubblici dello Stato e nessuno potrà rivalersi sulle case farmaceutiche. 

Questa rivelazione conferma quindi tutti i sospetti che avevamo sollevato nel corso degli ultimi tre anni. Big Pharma ha avuto come principale stella polare quella del profitto anche a costo della salute pubblica ...



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