Ciò che rende questo sito archeologico una vero e proprio rebus è l’incredibile quantità d’oro ritrovata: ben sette chili. Un vero record per un’epoca così remota, circa 7000 anni fa.
L’oro della necropoli di Varna, una ridente cittadina affacciata sul Mar Nero, è la storia di una civiltà dimenticata che visse nella regione di Varna durante il periodo compreso tra il 4.600 a.C. e il 4.200 a.C. circa e fu riportata alla conoscenza pubblica nei primi anni ’70 casualmente da un operaio di nome Raycho Marinov che stava lavorando con l’escavatore.
Inizialmente la scoperta non suscitò alcun clamore, fu nel momento in cui venne trovata la sepoltura 43 che si comprese l’importanza della necropoli ...
Scavi di Varna, piattaforma che guarda verso il mar Nero. |
Varna è la più grande necropoli preistorica conosciuta nell’Europa sud-orientale.
Dagli scavi si evince la ricchezza di pratiche culturali, la complessità dei riti funebri, un antico sistema di credenze e la capacità di produrre beni sapientemente lavorati.
Essa è diventata nota anche come la culla della civiltà Europea.
La profonda baia lungo la quale si trovava l’insediamento di Varna forniva un comodo porto per le navi che viaggiavano attraverso il Mar Nero, e la zona divenne un prospero centro per i commerci.
I reperti archeologici emersi dagli scavi mostrano che tra il 4.600 e il 4.200 a.C. i suoi abitanti erano in grado di produrre una grossa quantità di raffinata oreficeria.
Altre reliquie includevano oggetti in rame, strumenti di selce, gioielli, conchiglie di molluschi mediterranei, ceramiche, lame di ossidiana e perline.
L’analisi delle tombe svelò che la cultura di Varna era una società altamente strutturata: i membri d’élite erano sepolti in sudari con ornamenti d’oro cuciti negli involucri di stoffa, e le loro tombe erano piene di tesori come ornamenti d’oro, pesanti asce di rame e ceramiche riccamente decorate, mentre le tombe di persone più in basso nella scala sociale avevano semplici sepolture con pochi oggetti come corredo funebre.
Probabilmente l’intensificazione dell’attività commerciale consentì agli artigiani in grado di lavorare i metalli di accumulare ricchezza, e molto rapidamente si sviluppò un grande divario sociale fra chi produceva oggetti in oro e metalli preziosi e chi invece era semplicemente commerciante o agricoltore.
La ricchezza della tomba 43
All’interno di questa gli archeologi hanno scoperto i resti di un uomo di alto rango che sembra essere stato un sovrano o un leader di qualche tipo. I resti, divenuti noti come “l’uomo Varna”, furono trovati con uno scettro, simbolo dell’alto rango o del potere spirituale.
I lineamenti del cranio indubbiamente rivelano la presenza di forte carica intellettuale. Gli studiosi affermano che quella persona non si occupava di lavoro fisico.
Il ritrovamento di armi nella sua tomba rivela che il defunto era anche guerriero.
Fra gli oggetti d’oro del peso complessivo di 1516 grammi fa particolare impressione il fallo di metallo che conferma che l’uomo svolgeva anche funzioni sacerdotali.
Come è noto in quei tempi uno dei culti più diffusi era quello della fecondità.
Secondo quel culto al capo della tribù spettava l’onore di fecondare la Dea madre, la cui immagine terrestre era la sacerdotessa del santuario tribale. Con questo atto si effettuava, la fecondazione simbolica della terra affinché dia abbondanza per tutta la tribù.
La sepoltura è significativa non solo per la ricchezza del corredo funebre ma anche perché è la prima sepoltura maschile d’élite conosciuta in Europa. Prima di questa si erano trovate solo donne e bambini onorati con elaborati corredi funebri.
In questa sepoltura è stato trovato più oro che in tutto il resto del mondo in quel periodo.
Le altre sepolture
Le altre sepolture nella necropoli hanno offerto molto di più dei preziosi manufatti rinvenuti al loro interno e delle scoperte relative alle gerarchie sociali, hanno anche fornito importanti approfondimenti sulle credenze religiose e sulle complesse pratiche funerarie di questa antica civiltà.
Uomini e donne venivano disposti in modo diverso all’interno delle tombe: i maschi erano distesi sulla schiena mentre le femmine rannicchiate in posizione fetale.
La cosa che più ha incuriosito gli archeologi è stata la scoperta di sepolture senza scheletro.
Ma esse erano stranamente le più ricche in termini di quantità di oro e altri tesori trovati al loro interno.
Alcuni di questi sepolcri simbolici contenevano anche maschere fatte di argilla cruda poste nella posizione in cui si sarebbe dovuta trovare la testa.
Evidentemente il toro rappresentava qualcosa di importante per la loro cultura, anticipando i tempi della Civiltà Minoica.
È interessante il fatto che ancora non è stato scoperto il villaggio in cui abitavano gli uomini i cui resti sono stati rinvenuti nella necropoli di Varna.
Probabilmente vivevano in palafitte sulle acque del lago di Varna.
Intanto le ricerche archeologiche subacquee non possono ancora dare una risposta categorica in merito.
Probabilmente la necropoli di Varna conservi ancora molti segreti.
Ora l’oro di Varna sta girando tutto il mondo. Milioni di persone hanno visitato le mostre in cui viene esposto. La televisione giapponese ne ha fatto anche un lungometraggio.
E a ragione si è cominciato a parlare delle tracce della prima civiltà in Europa.
Gli scavi archeologici presso Varna proseguono, la scoperta della necropoli di Varna ha sollevato diversi interrogativi davanti agli studiosi di preistoria di tutto il mondo e le sono stati dedicati alcuni autorevoli simposi scientifici.
Similarità tra la Bulgaria orientale e il sud Israele nel periodo calcolitico
Ci sono solo due aree al mondo in cui le società preurbane hanno fatto grandi progressi nella produzione di oro e rame e condividevano alcune interessanti caratteristiche comuni: Bulgaria / Varna e l’antico Israele.
A Varna, abbiamo appena visto, gli artigiani realizzavano strumenti e armi in rame altamente sofisticati utilizzando stampi in pietra.
Gli orafi producevano ornamenti decorativi in oro per mezzo di tecniche complicate che prevedevano la fusione e spesso il riscaldamento e la martellatura del metallo. Il risultato è stato una ricchezza di oggetti d’oro diversi e di alta qualità.
Nel sud di Israele, la società calcolitica (età del bronzo) produceva centinaia di manufatti fatti di rame arsenico e antimonio, che, come il bronzo, era durevole e facile da lavorare. Utilizzando questa lega, i fabbri sono stati in grado di ottenere risultati sorprendenti sia dal punto di vista tecnico che estetico.
Questi antichi vasi e strumenti di rame sono stati modellati utilizzando una tecnica a cera persa così sofisticata che gli artigiani moderni hanno difficoltà a riprodurre le realizzazioni dei loro predecessori preistorici.
Link: IL TESORO DI NAHAL MISHMAR E I SEGRETI DEGLI ANTICHI FABBRI |
Tesoro della cultura Nahal Mishmar di Beersheba (Israele / Mar Morto) metà del V millennio a.C.
In questa grotta/nascondiglio sono stati scoperti più di 400 manufatti in rame arsenico di forme e lavorazioni eccezionali, realizzati mediante fusione a cera persa.
Possiamo anche notare che alcuni scettri hanno la forma di una vite di Archimede!
Anche oggi con la stessa tecnica sarebbe difficile ottenere lo stesso risultato.
Gli oggetti erano avvolti in stuoie di canna che sono stati datati al Radiocarbonio. Risultato: 4425 anni a.C. per le stuoie più antiche… 3500 anni a.C. per le più recenti.
Tesoro di Nahal Qanah (Israele – Samaria occidentale) 4500 – 3800 anni a.C.
Una grande grotta carsica vicino al villaggio di Kfar Lakhif nella Samaria occidentale, la ceramica associata a questo tesoro è stata datata tra il 4400 a.C. e il 3800 a.C. Questo tesoro è composto da otto lingotti a forma di anelli d’oro e di elettro (lega d’oro e d’argento) con un peso totale di 1 Kg coniati in uno stampo.
In questo tesoro sono stati trovati martelli discoidi e scettri di rame arsenico dello stesso tipo di quelli del tesoro di Nahal Mishmar.
Queste avanzate tecniche di lavorazione dei metalli indicano che, sia a Varna (mar Nero) che nel sud di Israele (mar Morto), la società si era sviluppata al punto che alcuni gruppi potevano dedicarsi interamente all’artigianato dei metalli, lasciando che altri si occupassero di bisogni economici più immediati.
Una società stratificata di questo tipo richiedeva l’istituzione di una fonte centrale di autorità che controllasse operazioni su larga scala, come la produzione di manufatti in metallo.
Un interessante ed enigmatico parallelismo che suscita non pochi interrogativi.
Da dove venivano queste sofisticate conoscenze e le pratiche metallurgiche e che fine hanno fatto visto che in entrambe le culture sarebbero andate perdute con la fine del periodo calcolitico?
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