Le sonde robotiche autoreplicanti teorizzate da John Von Neumann nel ’48-49 potrebbero essere utilizzate da civiltà tecnologicamente avanzate. Ecco perché.
Nel 1948-49 lo scienziato John von Neumann presentò al mondo l’idea di una specie di robot autoreplicante chiamato “assemblatore universale”.
Gli appunti di von Neumann furono successivamente raccolti in un libro intitolato “Theory of self-reproducing automata” e pubblicato dopo la sua morte, nel 1966.
Col tempo, la sua teoria avrebbe avuto implicazioni nella ricerca di civiltà extraterrestri ed in particolare nel progetto SETI. Gli scienziati, infatti, pensano che una civiltà più evoluta della nostra sia riuscita a costruire queste sofisticatissime sonde ...
Neumann: uno dei padri della bomba atomica e dei moderni computer
Extraterrestri: c’è qualcuno lì fuori?
Lo scienziato Frank Tipler ha provato a rispondere al paradosso di Fermi (se ci sono così tante stelle e pianeti, dove sono tutti?) affermando che, se ET esistesse, avrebbe sviluppato la capacità di viaggiare attraverso la Via Lattea entro circa 300 milioni di anni. “Ciò che serve – sostiene Tipler – è un robot autoriproducente, una macchina in grado di realizzare qualsiasi dispositivo e di fare anche copie di sé. Sulla carta una macchina del genere sarebbe teoricamente possibile.”
Lo scienziato Frank Tipler ha provato a rispondere al paradosso di Fermi (se ci sono così tante stelle e pianeti, dove sono tutti?) affermando che, se ET esistesse, avrebbe sviluppato la capacità di viaggiare attraverso la Via Lattea entro circa 300 milioni di anni. “Ciò che serve – sostiene Tipler – è un robot autoriproducente, una macchina in grado di realizzare qualsiasi dispositivo e di fare anche copie di sé. Sulla carta una macchina del genere sarebbe teoricamente possibile.”
In sostanza: se lanciassimo una sonda verso una determinata stella, e giunta sul posto la sonda ne replicasse un’altra e la lanciasse ancora più lontano, in circa 300 milioni di anni riusciremmo a raggiungere luoghi che attualmente ci appaiono lontanissimi.
Il meccanismo, ovviamente, sarebbe tutto basato sull’intelligenza artificiale.
Con la tecnologia di cui disponiamo adesso, ci vorrebbero da 19mila a 81mila anni per raggiungere Alpha Centauri, il sistema stellare a noi più vicino. Tra i metodi ipotizzati le vele solari, la propulsione termo-nucleare e quella a fusione.
Secondo i ricercatori del progetto SETI, è probabile che civiltà più avanzate abbiano già testato questo tipo di tecnologia.
Tra le teorie più diffuse sul perché gli extraterrestri dovrebbero avvalersi di questo tipo di sonde, la volontà di lasciare un segno della loro esistenza, o per indagare su eventuali civiltà che possano minacciare la loro.
Insomma, di ipotesi e congetture se ne sono come al solito fatte tante, per il momento non abbiamo la minima prova che le cose stiano davvero così.
Fonte: www.passioneastronomia.it
Per saperne di più sullo scienziato John von Neumann
Fonte: www.passioneastronomia.it
Per saperne di più sullo scienziato John von Neumann
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.