giovedì 22 giugno 2023

Ripetere è rivoluzionario

Sei attratto dal nuovo...

Anche io.

Le novità attirano la mente umana sempre in cerca di nuovi stimoli, cosa naturale, buona e giusta.

Però non so se ti è mai capitato, per esempio, di leggere un bel libro o di vedere un gran film per la seconda e la terza volta.

Se non cedi alla mente che ti dice:”ma io l’ho già letto, ma io l’ho già visto, ma io l’ho già fatto!” scopri particolari inaspettati, vedi le cose con occhi nuovi, ti accorgi di quello che non avevi visto, ti stupisci di come ti fosse sfuggito quel significato. 
Pensavi di aver già vissuto quella esperienza, e invece quella cosa ripetuta ti arricchisce di maggior comprensione.

Perché questo preambolo?
Perché ho deciso di ripetermi! ...

Mi ripeterò una cento mille volte, perché tu ne hai bisogno. 
E anche io. 

Il nazista Goebbels disse che una falsità ripetuta centinaia di volte diventa una verità.

Aveva ragione, e infatti viviamo in società fondata su grandi bugie a cui crediamo solo perché ci sono state ripetute a manetta fin da quando eravamo piccoli.

Il sistema televisivo e i grandi mezzi di disinformazione di massa hanno fatto tesoro del suggerimento del nazista Goebbels, comprendendo che solo una ripetizione costante di qualsiasi cazzata, non importa il contenuto e l’adesione alla realtà, può fare breccia nella debole mente dell’uomo inconsapevole.
E allora l’importante è che se ne parli, l’importante è ripetere lo slogan, ripetere ripetere ripetere ...

Lo studio della mente umana ci insegna che non si possono cancellare credenze errate semplicemente eliminandole dal cervello. Si possono invece sostituire con credenze diverse.

Credo che lo stesso ragionamento si possa fare al contrario.

Se una bugia ripetuta cento volte diventa verità, cosa può fare una verità ripetuta mille volte?
Spacca, si impone, contagia, rimane, si rafforza.

Allora bisogna ripetere verità, bombardare a catena con atti di bellezza, ridire la stessa cosa per l’ennesima volta, riscrivere ancora quella frase che ci ha toccato il cuore,  spiegare e rispiegare la nostra più intima comprensione, urlare ancora e ancora che il re è nudo, anche se siamo solo noi per il momento a vederlo.

Se Paganini non ripete, io invece ho deciso, per quanto mi riguarda, che ripeterò, ripeterò ripeterò, anche a costo di fracassarti i coglioni.
Ripeterò frasi già dette, ripubblicherò post vecchi, riprenderò citazioni conosciute.
Per esempio ora ripeto una frase del Manuale del PartigianoZen, che ben si adatta al discorso:

”Non hai bisogno di nuove conoscenze, ma solo di vedere e mettere a posto quelle che ci sono già. Puoi leggere un altro libro di crescita personale, o un fare l’ennesimo piano per il futuro, ma la verità è che sai già abbastanza.
Possiedi tutto ciò che ti serve. Sai tutto ciò che è necessario sapere. Sei già quello che vorresti essere.
C’è solo bisogno di te, della tua luce manifestata, e che tu esca dalla prigione.”

Ecco, è vero, a me sembra che non ti manchi niente. Solo dimentichi come mettere a posto i pezzi, le cose importanti, le cose semplici, le cose che sono già lì…

E allora bisogna ripetere e farti ripetere quello che forse conosci già,  ma non è ancora la tua realtà: la bellezza e la poesia dimenticate e soffocate dalle mille balle che ti racconti e ti raccontano a cui presti ancora troppa attenzione.

Un maestro venne chiamato a tenere dei sermoni in un tempio.
Dopo il primo sermone i fedeli erano entusiasti: nessuno aveva mai udito cose del genere. Il giorno seguente si raccolse una folla ancora maggiore, ma il maestro ripetè lo stesso sermone.
La gente si annoiò e si chiedeva: ”Ma che razza di uomo è questo? Ripete le stesse cose!”
Il terzo giorno c’era molta meno gente, ma il maestro ripetè ancora lo stesso sermone. I pochi che rimasero fino alla fine chiesero: ”Ma hai solo un sermone da dire? E lo ripeterai tutti i giorni? Continui a ripetere le stesse cose, con le stesse parole! Non hai un altro sermone?”
Il maestro rispose: Si, ne ho diversi. Ma voi non avete fatto nulla riguardo al primo. Se non farete qualcosa riguardo al primo sermone, non pronuncierò il secondo, sarebbe inutile.



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