giovedì 16 febbraio 2023

Il segreto del Monte Roraima: la vetta più misteriosa e inesplorata del mondo

 
E’ il monte più misterioso del pianeta terra, si trova in Venezuela e per più di 500 anni scienziati internazionali hanno provato a capire l’origine geologica, più unica che rara, del Monte Roraima. 

Un mistero che risiede nella sua forma particolare, che pare suggerire sia stato tagliato con dei coltelli e che sembra nascondere indizi fondamentali sull’evoluzione della vita sulla Terra. 

Infatti, la montagna ha una morfologia innaturale. 

E' situato a 3 mila metri dal livello del mare e non ha la classica forma a “cono” in quanto non è presente una punta ...


Al contrario la cima del Monte Roraima è orizzontale e occupa un’area di oltre 30 chilometri quadrati. 

E’ circondata da una natura mozzafiato. 



Si trova in mezzo a cascate, scogliere e vista dall’alto sembra un’isola immersa nella natura. 

Gli esperti pensano che il Monte Roraima sia il frutto di un forte terremoto avvenuto nel passato ma non si può dare per certa questa teoria anche perché simulando in laboratorio il movimento della terra, nessun test è riuscito a ricreare una forma simile a quella del Monte Roraima. 

Ciò ha portato gli scienziati a pensare che potrebbe essere la più antica formazione rocciosa sulla Terra.

Il Monte Roraima, o tepuy Roraima, come è noto localmente, a sud-est del Parco Nazionale di Canaima in Venezuela, fa parte della catena montuosa di Pakaraima. 

Oltre ad avere una formazione rocciosa unica, il Monte Roraima è anche la casa di una grande diversità di specie animali e vegetali endemiche. Geologi e biologi di tutto il mondo pensano che il Monte nasconda alcune tra le specie viventi che la scienza non ha registrato. A questa conclusione sarebbero arrivati in quanto alcuni luoghi della montagna non sono stati ancora esplorati.

La ricerca sul campo è difficile come può essere complicato accedere alle aree più alte del mondo. 
Inoltre, non esiste un percorso diretto che porta al Monte Roraima: può essere raggiunto soltanto scalando altre montagne della catena di Pakaraima o si può arrivare in elicottero. Diversi i tentativi di trovare percorsi secondari, nel corso della storia. 


Le leggende

Proprio quest’aura di impenetrabilità del Monte Roraima, gli valse una strana aura leggendaria e molti si convinsero che non si poteva escludere l’ipotesi che vi si trovassero degli animali primordiali, persino i dinosauri.

Una leggenda locale narra che un tempo questo luogo ospitasse una sorta di paradiso terrestre ricco di corsi d’acqua. 
Un giorno proprio sulla sua cima pianeggiante nacque un banano di cui Paaba, il dio creatore, proibì a tutti gli abitanti di mangiarne i frutti. Qualcuno, tuttavia, osò avvicinarsi al sacro albero e sottrarre un casco di banane.
La furia della natura si abbatté su uomini e animali che provarono a darsi alla fuga prima che il terreno si sollevasse così in alto da creare il Monte Roraima. Anche i fiumi si sollevarono e ancora oggi lungo le pendici dei tepuy sgorgano corsi d’acqua che gli indios chiamano “lacrime di Dio”.

Il nome di questo tepuy in particolare dall’indigeno è traducibile più o meno con “la madre di tutte le acque” perché proprio dalla sua vetta le cascate che si formano danno origine alla maggior parte dei corsi d’acqua che scendono dalla montagna attraverso alte cascate che vanno verso il Rio delle Amazzoni, l’Orinoco e gli altri fiumi della Guyana. (www.mountlive.com)


Il paradiso tra le nuvole

E’ da qui, a 2810 metri di altitudine, che nascono i fiumi dell’intera regione e chiunque si avventura in queste terre rimane pervaso da uno spirito unico, quasi mistico. 

L’origine del nome deriva dalla parola “roro-imã”, che nella lingua Pemon significa “monte verde”, essendo avvolto, alla base, da una fitta vegetazione tropicale, mentre man mano che si sale verso la vetta, il territorio si fa più aspro e vi si trovano molti tipi di piante rare, fra cui specie carnivore come le pinguicole e le sarracenie. 

Anomaloglossus roraima

I più fortunati possono anche riuscire ad avvistare le famose rane nere che, a differenza delle loro cugine, non saltano. 

Il fascino di questo monte, è racchiuso nelle sue nuvole avvolgenti e nella potenza delle sue acque che si insinuano in ogni pietra, in ogni fessura, sgorgando in un unico flusso continuo. Per gli Indios del posto, sono le “lacrime di Dio”. 

Secondo una leggenda, infatti, nell’antichità il monte Roraima non era così alto, ma si trattava di un’enorme pianura con grandi distese di acqua, ricoperta da una rigogliosa foresta, ricca di flora e fauna… un paradiso terrestre.

Un giorno qui nacque un banano ricco di frutti di rara bellezza e Paaba, Dio in persona, proibì agli abitanti di mangiarli e di toccare l’albero sacro. Gli abitanti della regione un giorno si accorsero che l’albero era stato spezzato e che un casco di banane era stato rubato. 

La natura, in pochi istanti, si ribellò e, mentre la popolazione fuggiva spaventata, anche gli uccelli, volando, emisero un triste canto. Mentre la pioggia si abbattè a dirotto sulla regione, al centro si innalzò lo spettacolare monte Roraima, avvolto da una cintura di nuvole. Il monte Roraima, scoperto solo nel 1884 da una spedizione britannica guidata da Everard Ferdinand Im Thurn, resta ancora da esplorare, dato che flora, fauna e geologia rimangono in gran parte sconosciute.
La storia di queste incursioni ha ispirato Sir Arthur Conan Doyle a scrivere il suo romanzo The lost world (Il mondo perduto) , nel 1912.
(www.meteoweb.eu)

Con questo video time-lapse Morten Rustad ha voluto rappresentare l'aspetto mistico di questa montagna, un qualcosa che si avvicini al paradiso terrestre.



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