venerdì 18 novembre 2022

Ogni 11 minuti un adolescente nel mondo si suicida

 
Una strage silenziosa, di cui poco o nulla si parla, eppure riguarda le future generazioni.

Nel mondo, la maggior parte delle 800 mila persone che muoiono per suicidio ogni anno sono giovani: il suicidio è la quinta causa di morte per i giovani tra i 15 e i 19 anni, la seconda causa in Europa. Nel mondo quasi 46 mila adolescenti muoiono a causa di suicidio ogni anno, più di uno ogni 11 minuti.

Lo rende noto la sezione italiana dell’Unicef, il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, che ha indetto la Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza il prossimo 20 novembre. 

Quasi la metà di tutte le problematiche legate alla salute mentale inizia entro i 14 anni di età e il 75% di tutte le problematiche legate alla salute mentale si sviluppano entro i 24 anni, ma la maggior parte dei casi non viene individuata e non viene presa in carico ...


Nel 2019 in Italia si stimava che il 16,6% dei ragazzi e delle ragazze fra i 10 e i 19 anni, circa 956 mila, soffrissero di problemi di salute mentale, con una prevalenza in questa fascia d’età maggiore nelle ragazze (17,2%) rispetto ai ragazzi (16,1%) e con una incidenza in aumento con l’età. Nonostante l’elevata prevalenza di problemi di salute mentale fra gli adolescenti, nel nostro paese i servizi di prevenzione e cura rimangono inadeguati.

Prima della crisi sanitaria, nel 2019, solo 30 persone su 100 minorenni con un disturbo neuropsichico riuscivano ad accedere ad un servizio territoriale specialistico e solo 15 su 100 riuscivano ad avere risposte terapeutico-riabilitative appropriate.
Sul tema l’Unicef Italia ha lanciato un sondaggio, realizzato sulla piattaforma digitale indipendente U-Report sostenuta dall’Unicef, al fine di rilevare la percezione di benessere psicosociale e salute mentale fra un campione di adolescenti di età compresa fra i 10 e i 19 anni; su 194 rispondenti: il 28% si sente ottimista; il 12% triste; il 14% preoccupato; il 14% angosciato; ed il 10% frustrato.

Fra le circostanze che causano apprensione le difficoltà economiche personali e/o della famiglia (17%), il senso di isolamento (19%), la distanza dalla famiglia e dagli affetti (8%), i litigi e tensioni all’interno della famiglia (7%), emergono come i fattori più preponderanti; Tuttavia, il 41% degli adolescenti afferma di non aver richiesto aiuto a nessuno, il 22% di aver cercato aiuto da coetanei ed amici e l’11% ai familiari. L’11% dichiara di essersi rivolto presso psicologi presenti nelle scuole e nelle comunità ed il 7% presso i servizi sociali e sanitari.

Fra le ragioni per non aver richiesto aiuto, il 22% afferma di non ritenerlo necessario, il 10% di non sapere a chi rivolgersi, il 10% di temere di richiedere aiuto, e l’8% di avere timore del giudizio negativo degli altri. L’indagine rivela che gli adolescenti vorrebbero sentire parlare più spesso di salute mentale e benessere psicosociale dalle istituzioni (34%), dalle scuole (31%), dai famigliari (7%) e dai media (7%).
La salute mentale e il benessere psicosociale dei bambini e degli adolescenti è una delle priorità individuate dall’Unicef Italia, sulle quali si chiede al governo e al parlamento di concentrare la propria attenzione, insieme alla povertà, all’educazione di qualità e al cambiamento climatico. L’Agenda è stata condivisa in questi giorni con i ministri e parlamentari con competenze in materia.

Fonte: www.byoblu.com

Dopo la pandemia l’ospedale Bambino Gesù ha registrato un tentativo di suicidio al giorno tra i giovanissimi. 
Già i casi erano in aumento negli ultimi 10 anni, ma con il Covid c’è stato uno picco del 75% rispetto al biennio precedente.


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