mercoledì 28 settembre 2022

ISTAT: nel 2041, 10 milioni di persone sole

Tra qualche decennio l’Italia non sarà più la stessa demograficamente parlando. 

Si può far finta di non vedere, ma la metamorfosi che sta travolgendo il nostro Paese molto presto presenterà il conto.

Secondo un rapporto sulla demografia realizzato dall’Istat, in Italia popolazione residente è in decrescita: da 59,2 milioni al 1° gennaio 2021 a 57,9 mln nel 2030, a 54,2 mln nel 2050 fino a 47,7 mln nel 2070. 

Non solo, ma nel 2041 in Italia vi saranno oltre 10 milioni di persone sole, ovvero senza figli. 
In pratica una coppia su cinque ...


Italia anziana per ISTAT

La popolazione di 65 anni e più oggi rappresenta il 23,5% del totale, quella fino a 14 anni di età il 12,9%, quella nella fascia 15-64 anni il 63,6% mentre l’età media si è avvicinata al traguardo dei 46 anni. 

Di fatto, la popolazione del Paese è già ben dentro una fase accentuata e prolungata di invecchiamento. 

Entro il 2050 le persone di 65 anni e più potrebbero rappresentare il 34,9% del totale. La fotografia del Paese che emerge da questi dati è di un’Italia anziana e sempre più composta da persone sole, senza una famiglia o un o una partner.


Meno uomini e più donne

Per quanto concerne l’età media, sebbene il Mezzogiorno presenti oggi un profilo per età più giovane, l’età media dei suoi residenti transita da 45 anni nel 2021 a 49,9 anni nel 2040, sopravanzando il Nord che raggiunge un’età media di 49,2 anni, partendo nell’anno base da un livello più alto, ossia 46,4 anni. Gli uomini che vivono soli avranno un incremento del 18,4%, arrivando a superare i quattro milioni nel 2041. Le donne sole sarebbero destinate ad aumentare ancora di più, da 4,9 a quasi 6 milioni, con una crescita del 22,4%.

L’instabilità coniugale, sempre più diffusa nel Paese, contribuirà all’aumento di famiglie composte da un genitore solo, maschio o femmina, con uno o più figli. Nel 2021 i monogenitori sono in totale 2,7 milioni, più madri (2,2 milioni) che padri (poco più di 500mila) che rispettivamente rappresentano l’8,7% e il 2,1% del totale delle famiglie.

In base ai dati forniti dall’Istat, appare oggi poco probabile un’inversione di tendenza rispetto al calo demografico costante che colpisce l’Italia. A poco potrebbero servire delle politiche di sostegno economico alle famiglie già formate o a quelle potenziali. Il calo demografico ha piuttosto delle ragioni culturali e naturali.

I motivi?

Da un lato il consumismo e l’individualismo che spingono sempre di più le persone a vivere in una bolla egoistica, relazionandosi il meno possibile con gli altri, se non per trarne un soddisfacimento momentaneo e materiale; dall’altro il naturale corso della storia delle popolazioni indica che tutte, prima o poi, subiscono un decadimento dopo aver attraversato nascita e crescita. Tuttavia, sebbene questo sia un processo naturale, può essere accelerato dalle scelte, spesso errate, dei governi che controllano i Paesi in cui le popolazioni risiedono.

Il calo demografico e l’invecchiamento della popolazione non interessa solo l’Italia, sarà l’Europa stessa a vedere cambiata la sua composizione demografica, soprattutto a causa del costante afflusso di popolazione extraeuropea.

Fonte, con video: www.byoblu.com

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