martedì 13 ottobre 2020

Le Piramidi Nubiane in Sudan, un patrimonio quasi dimenticato

 
Nel cuore dell’Africa, in un deserto del Sudan orientale, sorge un affascinantissimo patrimonio archeologico praticamente sconosciuto e purtroppo quasi dimenticato. 
Si tratta delle Piramidi Nubiane in Sudan.

La regione è quella che una volta ospitava l’antica Nubia, città che sorgeva e prosperava sotto il regno della civiltà dei Kush (tra il 2600 a.C. e il 300 d.C.) sulle rive del Nilo.

Influenzati dalla vicina civiltà Egizia, i Kush furono in grado di costruire più di 200 piramidi. Esse si differenziano per proporzione e dimensione, oltre ad avere prevalentemente strutture a gradoni e forti inclinazioni – condividono però le destinazioni d’uso, ovvero le dimore dei corpi di re e regine ...


Qui di seguito vi riportiamo alcune foto del sito archeologico di Meroë, che rappresenta la più meravigliosa testimonianza delle piramidi Nubiane in Sudan. 

Quest’area è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dell’UNESCO nel 2011, ma a seguito della guerra del Darfur e agli strascichi economici e sociali conseguenti ad essa, il flusso dei visitatori si è ridotto via via nel tempo, fino quasi ad essere dimenticata appunto. 

Si legge in un articolo che oggi il Sudan riceve meno di 15.000 turisti ogni anno, una volta, prima della crisi, erano ben 150.000.





Foto Copyright: Christopher Michel
Fonte: www.objectsmag.it

Le piramidi nubiane, costruite tra 720 e il 300 a.C., sono più recenti e di misure ridotte rispetto alle loro 'cugine' dell'Antico Egitto: la loro altezza varia dai 10 ai 30 metri, contro i 146 della piramide di Cheope, hanno pareti più inclinate, pietre più grezze e la camera funeraria nella zona interrata.

Nel 1923 l'archeologo americano George Andrew Reisner fu il primo a fare conoscere i tesori nascosti della piramide che viene oggi riaperta per sottoporre resti umani al test del Dna che diranno di più sull'antica dinastia nubiana. 
(L'articolo è del 2018, non ho trovato informazioni più recenti e aggiornate al riguardo - NdC)
 
La nona piramide di Meroe apparteneva a re Khalmani, al potere nel 207-186 a.C., e nei prossimi giorni una delle tre camere 'segrete' verrà aperta per studiarne i tesori trovati migliaia di anni dopo: resti umani e manufatti risalenti alla dinastia meroitica. "
Al suo interno è conservato un sarcofago", ha spiegato Murtada Bushara, archeologo del team che si occupa dello scavo.

Il Sudan, dove i primi scavi archeologici furono inaugurati solo un secolo fa, spera ora di avviare una nuova stagione per il turismo che negli ultimi anni è passato da una media di 150mila a 15mila visitatori l'anno.

Tratto da: www.repubblica.it

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