Cosa si può fare per evitare di essere strumentalizzati dal cellulare
... secondo gli esperti tech del documentario ‘The Social Dilemma’
“The Social Dilemma” (Netflix) esplora la dipendenza profondamente radicata dai social media e il modo in cui le grandi aziende tecnologiche possano trarre vantaggio dal nostro coinvolgimento sulle piattaforme.
Sin dal primo giorno della sua diffusione, il 9 settembre 2020, il film è stato tra i programmi più guardati, ed è stato commentato da importanti critici e personalità del settore.
Il film solleva molte preoccupazioni, ma contiene anche consigli e trucchi su come ridurre l’uso del cellulare.
Uno di questi è rifiutare di cliccare su post e video consigliati durante la navigazione sul Web e disinstallare le app ritenute come una perdita di tempo.
Il nuovo documentario dipinge un quadro allarmante che fa riflettere sull'aumento di questa dipendenza e su come i social network l’abbiano sfruttata, trasformando nel contempo le aziende tecnologiche in potenze mondiali.
“The Social Dilemma” esplora i diversi aspetti e le loro ripercussioni nel mondo online, tra cui la redditizia economia dell’attenzione, gli algoritmi di raccomandazione che creano dipendenza, la disinformazione, la polarizzazione politica e molto altro ...
Nel film intervengono l’ex esperto di etica del design di Google, presidente del Center For Humane Technology Tristan Harris, l’informatico Jaron Lanier, l’autrice Shoshana Zuboff, l’ex direttore della divisione Monetizzazione di FacebookTim Kendall, la data scientist e autrice Cathy O’Neil, la cofondatrice di Asana e l’ex responsabile della progettazione di FacebookJustin Rosenstein, uno dei primi investitori di FacebookRoger McNamee e molti altri.
Alla fine del film (un'ora e mezzo) sarai probabilmente tentato di scagliare il telefono dall’altra parte della stanza.
Ma non preoccuparti! Gli ultimi cinque minuti sono in realtà piuttosto edificanti: gli esperti del settore elargiscono alcuni consigli che puoi applicare per limitare i tempi di utilizzo del telefono e della seducente tecnologia in esso contenuta.
Li abbiamo raccolti, vediamo quali sono:
Non cliccare sui video o sui post che ti vengono consigliati
Gli algoritmi di suggerimenti sono diventati una specie di ingrediente segreto delle piattaforme tecnologiche. Sono loro che tengono gli utenti incollati alle app, compilando una lista di contenuti correlati pronti per quando finisci di leggere un post o di guardare un video.
L’autore e scienziato informatico Jaron Lanier (a destra), diventato famoso in quanto padre fondatore della realtà virtuale, afferma che invece di lasciarsi guidare dagli algoritmi, è preferibile cercare da sé il prossimo video da guardare.
“Scegli sempre“, dice nel documentario. “Questo è un altro modo per combattere”.
Installa un'estensione di Chrome in grado di annullare i consigli sulle piattaforme
E' il consiglio dell'ex ingegnere di YouTubeGuillaume Chaslot (foto).
Un mucchio di estensioni di questo tipo sono disponibili, come quella che blocca i video consigliati e i commenti su YouTube.
Nel documentario l'intervistatore fa notare che Chaslot sta cercando di azzerare qualcosa che egli stesso ha contribuito a creare: Chaslot è stato un co-creatore dell’algoritmo di raccomandazione di YouTube prima di lasciare Google nel 2013.
Disattiva le notifiche sulle app che non ti comunicano informazioni importanti o tempestive
Questo è un buon metodo per stabilire dei limiti tra te e i social network che ti interpellano dall’interno del tuo telefonino.
Gli intervistati nel documentario concordano, tra cui TristanHarris (nella foto), ex operation manager di Facebook, Sandy Parakilas, ex responsabile user experience per Mozilla, Aza Raskin e Justin Rosenstein.
Disinstalla le app che non utilizzi o che ritieni siano una perdita di tempo
Rosenstein afferma di applicare questa regola con i social media e le app di notizie.
Non utilizzare Google: utilizza un motore di ricerca alternativo
Chaslot consiglia di utilizzare Qwant perché “non memorizza la cronologia delle ricerche”.
Prima di condividere un contenuto online, “verifica i fatti e le fonti, fai quel ‘Google’ in più”.
Renee DiResta (foto), responsabile della ricerca presso lo Stanford Internet Observatory, afferma che se qualcosa sembra stia solo cercando di “spingere i tuoi tasti emotivi, probabilmente è proprio così”.
Questo suggerimento ha forse ancora più peso in vista delle imminenti elezioni presidenziali USA del 2020, mentre le aziende tecnologiche fanno i salti mortali per monitorare la disinformazione sulle piattaforme.
Non aprire i clickbait
Quando clicchi sui ‘clickbait’ (o "acchiappaclic", NdC) - cioè i titoloni di certe notizie bombe che promuovono falsamente il contenuto reale dell’articolo – stai alimentando un sistema attuale corrotto, secondo Rosenstein.
I news editori sono stati costretti ad adattarsi agli algoritmi di queste piattaforme tecnologiche e a cambiare la tipologia delle notizie che pubblicano in base a ciò che permette di ottenere il maggior numero di visualizzazioni online.
La data scientist e autrice Cathy O’Neil consiglia di ‘seguire’ sui social anche le persone con cui si è in disaccordo
Alcuni esperti affermano che i social media hanno esacerbato la polarizzazione politica, un altro effetto collaterale negativo causato dalle piattaforme tecnologiche.
Un’altra scuola di pensiero sostiene che, sebbene i siti social possano essere polarizzanti, non è totalmente colpa loro: la politica degli Stati Uniti era già polarizzata, come riportaCasey Newton in The Verge.
Contrariamente al consiglio di O’Neil, uno studio del 2018 ha dimostrato che seguire online opinioni contrarie alle proprie può in realtà aumentare la polarizzazione politica, tuttavia lo studio presenta alcuni limiti.
Non permettere ai tuoi figli di utilizzare i social network
Molti degli esperti intervenuti nel documentario rispettano fermamente questa regola.
Alex Roetter, ex vicepresidente della progettazione di Twitter, afferma che i suoi figli non utilizzano assolutamente i social media. “È una regola”.
L’ex direttore della divisione Monetizzazione di Facebook Tim Kendall ha detto di essere irremovibile al riguardo: “Non permettiamo ai nostri figli di passare il loro tempo su uno schermo”.
Jonathan Haidt, psicologo sociale della New York University e autore, dichiara che se vuole permettere ai propri figli di accedere ai social media bisogna aspettare almeno fino al liceo. “La scuola media è già abbastanza dura”.
La dipendenza da cellulare degli adolescenti è rappresentata nella parte drammatizzata del film in una scena impressionante. A un certo punto, la giovane figlia non può visibilmente fare a meno del suo telefonino dopo che sua madre ha sequestrato i dispositivi di tutti i membri della famiglia per riporli in una teca chiusa con un timer, per tutta la durata della la cena. La figlia si allontana di soppiatto dal tavolo e fracassa la scatola con una chiave inglese, aprendola, per recuperarlo con la forza, con grande sgomento della madre.
Lascia tutti i tuoi dispositivi fuori dalla camera da letto ogni sera a un orario prestabilito
Johantan Haidt presenta questo consiglio per le famiglie come metodo per stabilire i limiti dell'uso del cellulare in casa. Il suo suggerimento è di lasciare il telefono da qualche altra parte della casa, a un orario prestabilito, ad esempio mezz’ora prima di andare a dormire.
La cancellazione del tuo account sui social può rappresentare un passo avanti.
Lanier ammette che non è realistico aspettarsi che tutti lo facciano, ma suggerisce che le persone che cancellano i propri account e si liberano dai “motori di manipolazione” possano inoltre diventare un valido aiuto nell'avviamento di un dialogo sociale sull’argomento.
Questi sono soltanto suggerimenti per ridurre l’uso del cellulare con la sua tecnologia tossica e delle app social in esso contenute. Ma secondo gli esperti intervenuti nel film sarà necessario lavorare di pari passo su moltissimi fattori, come una massiccia pressione dell'opinione pubblica e un desiderio di riforma che provenga dall’interno stesso delle società tecnologiche, prima di poter constatare qualche reale cambiamento.
Il documentario è visibile su Netflix.
Ultimo consiglio, questa volta mio: il documentario racconta molto di più, guardalo se ne hai la possibilità. 😎
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