Nel maggio del 1954 il Servizio di Sanità Pubblica degli Stati Uniti (USPHS) e la Fondazione Nazionale per la Paralisi Infantile (NFIP) affermavano che avrebbero spazzato via la polio entro l’anno seguente.
Il direttore medico del Servizio di Sanità ammise peraltro che, a fronte di diverse migliaia di persone, soprattutto bambini, che avevano ricevuto “iniezioni sottocutanee e intracutanee del virus della poliomielite trattato, si doveva riscontrare purtroppo una elevata mortalità”.
A venti giorni dal ricevimento del vaccino sperimentale, ci furono infatti venti casi di malattia e sei morti.
I rapporti provenienti dall’USPHS (Servizio Pubblico di Sanità degli Stati Uniti), dalla stampa e da altre fonti non sono compatibili. Mentre Salk stimava un calo del 17%, altre fonti sostenevano una diminuzione del 52%...
Tabella 1: Aumento dei casi di polio negli USA dal 1954 al 1955 a fronte della vaccinazione di massa
Il governo degli Stati Uniti nel mese di giugno del 1955 riportava che tutte le sezioni del paese hanno avuto un aumento dei casi di polio dal mese di aprile del 1954. I bambini che avevano ricevuto il vaccino dalla Wyeth soffrivano più di quanto era stato previsto di reazioni avverse, oltre all’aggiunta di centinaia di nuovi casi. Il numero di casi salì al livello massimo in cinque anni.
Thomas Francis Jr. (a destra)
Il Dr. Thomas Francis non ha mai menzionato nella sua valutazione del 1954 sui test del vaccino Salk, che coloro che avevano contratto la poliomielite dopo una inoculazione e prima di una seconda inoculazione sono stati inseriti nella lista dei “non-inoculati”.
Durante un test nel 1954 furono inoculati solo dei volontari, ma i gruppi di controllo includevano individui che non si erano offerti come volontari, né loro stessi né i loro figli. Tutto ciò ha comportato l’introduzione di variabili complesse nella sperimentazione.
Le cosiddette “prove sul campo” presumibilmente consideravano solo bambini vaccinati che frequentavano la scuola elementare, mentre quelli della materna e delle medie furono utilizzati come “controlli”. La suscettibilità alla poliomielite (o tossicità) può essere estremamente variabile tra i 6, 7 e 8 anni il che ha reso difficile l’interpretazione e il successo dei test.
Gli studi sono stati condotti per un solo anno e le autorità hanno indotto l’opinione pubblica a pensare che fu un vero e proprio successo nella prevenzione. Tuttavia, negli anni a venire, fu chiarito che un anno non è un periodo sufficientemente lungo per rendere sicura una tale affermazione.
Nel 1955 un altro studio sul larga scala ha mostrato una totale fallimento del vaccino Salk per la protezione contro la poliomielite. Questo era l’anno in cui la poliomielite doveva essere spazzata via dagli Stati Uniti.
Nel 1955 furono organizzati dal Dr. Thomas Francis le prove su campo “Francis” che coinvolsero 1.829.916 bambini.
Questi test portarono un gran numero di bambini a contrarre la poliomielite dopo aver ricevuto il vaccino.
Invece di ritirare il vaccino dal mercato, si decise di escludere dalle statistiche tutti i casi di polio che si verificavano 30 giorni dopo la vaccinazione etichettando questi casi come “pre-esistenti”. (Non c’era alcuna base scientifica per tale noncuranza sull’infezione indotta dal vaccino).
Tuttavia, si è proceduto, il 12 aprile dello stesso anno, a dichiarare il vaccino come efficace e si è lavorato con forza per la sua rapida approvazione. Anche la vaccinazione su larga scala ebbe inizio il 12 Aprile 1955.
Fu interessata la fascia di età tra i 6 ed i 9 anni.
Il disastro del Laboratorio Cutter (ora noto come MEBSAP farmaceutica), in California, fu scoperto 13 giorni dopo, il 25 aprile 1955.
Per quasi tutte queste aziende c’è stato un maggior numero di casi di infezione nei vaccinati rispetto ai non vaccinati.
I Servizi di Sanità Pubblica degli Stati Uniti indagarono tutte le aziende che producevano il vaccino Cutter e scoprirono che in alcuni dei lotti erano contenuti virus vivi virulenti. In altre parole, i virus non erano stati inattivati con successo dalla formaldeide.
Il 27 Aprile 1955, Il Surgeon General americano (ovvero il responsabile operativo del corpo di servizio di salute pubblica) richiamò i Laboratori Cutter per il ritiro dei loro vaccini.
Il 7 Maggio 1955 il programma fu fermato, mentre un “comitato di scienziati ha sviluppato una innovativa metodologia di inattivazione virale, procedure di test di sicurezza e dei protocolli di revisione in modo da fornire un prodotto sempre sicuro”. Questo secondo la FDA. Presumibilmente fu soltanto aggiunto un altro passaggio di filtrazione. Tuttavia, un articolo indipendente della Rivista di Milwaukee sulla convenzione AMA ad Atlanta, nello stesso mese rivelava che sul lavoro del comitato era stato posto il massimo livello di segretezza. Era, a quanto pare, già noto, ma tenuto segreto dal USPHS prima delle prove sul campo, che i vaccini di Salk fossero pericolosi.
La politica di segretezza doveva servire solo all’USPHS e all’industria farmaceutica che aveva già investito nella produzione e cercava di ottenerne il massimo profitto. Il gruppo di controllo dell’USPHS era composto quasi interamente da scienziati pagati dalla Fondazione Nazionale per la paralisi infantile. La Fondazione conosceva già la pericolosità dei vaccini Salk ma insistette perché il programma di sperimentazione continuasse. L’unica possibilità per i medici di sapere che qualcosa non andava con il programma di vaccinazione, era che uno degli scienziati avesse fatto una soffiata. Complessivamente nel 1955 furono vaccinate circa 5.394.000.
I servizi americani di sanità pubblica annunciarono il 23 giugno del 1955, “168 casi confermati di poliomielite tra i vaccinati, con sei morti … ma quanti bambini vaccinati avranno in seguito sviluppato la malattia è ancora un dato del tutto sconosciuto.”
“L’intervallo tra l’inoculazione e il primo segno di paralisi variava dai 5 ai 20 giorni e in gran parte dei casi, iniziava nel lato dell’arto dell’iniezione. Un’altra caratteristica della tragedia è che i soggetti che hanno sviluppato poliomielite sono stati di gran lunga maggiori di quanto ci si sarebbe aspettato senza aver effettuato alcuna vaccinazioni. Infatti nello stato dell’Idaho, secondo una dichiarazione del Dr. Carl Eklund, una delle maggiori autorità dello Stato sui virus,” la poliomielite ha colpito solo bambini vaccinati in zone dove non vi erano stati casi di polio a partire dall’autunno precedente; in 9 casi su 10 la paralisi si è verificato nel braccio in cui il vaccino era stato iniettato”.
“Abbiamo perso la fiducia nel vaccino Salk. Riteniamo il vaccino, con le istruzioni date dal suo produttore, direttamente responsabile per l’epidemia di poliomielite e le morti che si sono verificate”.
Questa fu la dichiarazione di Mr. Peterson, Direttore Sanitario dello Stato dell’Idaho.
Ma il Laboratorio Cutter aveva realizzato più di un milione di dollari coi vaccini e non era intenzionato a perdere quel profitto potenziale.
Cinque altri laboratori avevano realizzato altri otto milioni di dollari dallo stesso vaccino per il quale erano state fatte ogni giorno delle segnalazioni di reazioni avverse. Le relazioni sulle morti per il vaccino furono interrotte senza spiegazioni. Citiamo un passaggio di un articolo del Defender-Magazine dell’epoca: “Sono informato da qualcuno che lavora in un ufficio giornalistico che gran parte delle cattive notizie relative ai risultati del Programma di Salk sono state censurate o cancellate per conservare la fiducia dell’opinione pubblica”.
Denaro e segretezza mantengono viva la beffa. Attraverso le Dame di Carità, la Fondazione ha raccolto 47 milioni di dollari nel 1956. Ignari uomini, donne e bambini sono stati appostati in vari luoghi pubblici chiedendo donazioni per “la causa”.
Le donne suonarono i campanelli delle porte per la “Marcia delle Madri contro la poliomielite”. Nel 1956 furono vaccinati circa 25 milioni di americani. Con una certa sorpresa però gli Stati americani divennero prudenti e intravidero il fallimento del vaccino Salk per quello che realmente era. Il San Francisco Chronicle riportava all’epoca che la domanda per il vaccino era scesa quasi a zero. Anche il resto degli stati occidentali avevano diminuito sostanzialmente la loro richiesta per il vaccino.
Ciononostante nel 1957 furono vaccinati altri 31 milioni e trecentomila americani.
Nel 1958 la vaccinazione di massa di 15.700.000 americani ha determinato un orribile aumento della poliomielite, il più alto fu del 700% a Ottawa, in Canada. L’incidenza più elevata negli Stati Uniti si è verificata negli Stati che erano stati indotti ad adottare l’antipolio in forma obbligatoria. Il 47% dei casi diagnosticati di poliomielite durante l’epidemia di Detroit erano stati vaccinati almeno una volta, il 34% almeno due volte, il 22% almeno tre volte. Tra i pazienti non bianchi quelli vaccinati erano il 54%, tanto quanto i pazienti bianchi.
Tuttavia, secondo il Pacchetto Polio del CDC, l’incidenza dei casi paralitici nei non-bianchi rispetto ai bianchi era di 18 a 1, ovvero del 1800%: “L’epidemia è stata la seconda peggiore nella storia di Detroit. I casi paralitici erano 18 volte più frequente tra i non-bianchi … ”
Nel corso di una epidemia nel 1959 in Massachusetts, il 77,5% dei casi paralitici avevano ricevuto tre o più dosi di vaccino inattivato.
Alcuni medici e scienziati dello staff dell’Istituto Nazionale di Sanità nel corso degli anni ‘50 hanno dichiarato che il vaccino era “inutile come mezzo di prevenzione e pericoloso per chi lo riceveva”.
Nel 1962 furono solo 900 i casi segnalati. Tuttavia, si era a conoscenza di una scarsa attitudine alla notifica, tanto che molto facilmente si può stimare in almeno un migliaio i casi reali.
Il 20% di questi bambini aveva ricevuto dalle due alle cinque dosi di vaccino inattivato eppure risultava colpito dal virus selvaggio.
Quindi era ben noto in campo medico americano che il vaccino stava causando paralisi.
Se a partire dal 1950 furono segnalati 33.300 casi di poliomielite e 33 casi di polio paralitica, con 9 morti, nel 1960, dopo che il vaccino di Salk era stato comunque ampiamente utilizzato, i casi di polio paralitica erano aumentati di ben 80 volte, fino ai 2.525 casi.
Il fallimento del vaccino Salk non doveva essere reso evidente in modo chiaro.
Le autorità sanitarie dello Stato e dei Comuni non potevano sopportare l’idea di perdere la fiducia dell’opinione pubblica. Qualcosa doveva essere fatto per salvare la faccia.
Ci fu una blanda ammissione che i vaccini Salk non erano stati un vero e proprio successo come sperato e così bisognava inventarsi qualcosa di nuovo per mantenere viva la “speranza” che la scienza potesse finalmente debellare una malattia che mieteva tante vite umane e lasciava migliaia di persone paralizzate. Era necessario qualcosa di nuovo per sostituire i “disastrosi” vaccini Salk.
Qualcosa che doveva mantenere i vaccini sul mercato e contemporaneamente l’inganno dell’opinione pubblica.
La scienza intendeva continuare a trarre profitto a qualunque costo.
“Il Vaccino Salk è difficile da fare e nessuna partita potrà mai essere dimostrata sicura prima di essere somministrato ai bambini.”
Dr. Scheele (Medico generico) prima della Convention ad Atlantic City della American Association 1955, New York Times 8 giugno 1955.
Il VACCINO ORALE di SABIN (OPV)
Così entra in scena Albert Bruce Sabin: “I dati ufficiali mostrano che la vaccinazione su larga scala non ha ottenuto alcun miglioramento significativo delle malattie contro le quali avrebbero dovuto fornire una protezione”.
Il vaccino orale di Albert Sabin fu autorizzato nel 1962 e approvato dall’Associazione Americana di Medicina. Lo svantaggio più significativo del vaccino Sabin è stato il suo potenziale di infezione dovuta ai virus vivi. Nel 1963 70 milioni di persone negli Stati Uniti avevano ricevuto questo vaccino.
Nel 1970, molti nuovi casi di malattia furono causati dal virus vivo presenti nello stesso vaccino Sabin. Tuttavia, non essendo pienamente consapevoli dei fallimenti del vaccino Salk, molti paesi, tra cui la Svezia, continuarono a favorire l’uso del vaccino Salk.
Il vaccino antipolio orale Sabin è stato causa di poliomielite paralitica per circa 10 persone ogni anno. Le vittime del vaccino divennero coscienti e portarono le loro rivendicazioni in tribunale. Le loro vittorie in aula hanno portato alla consapevolezza della fallacità del vaccino.
I produttori iniziarono ad abbandonare il mercato e far pressioni per la protezione del governo. I medici iniziarono ad aver paura nel somministrare un vaccino potenzialmente mortale. Nonostante questi colpi, la facilità nella somministrazione orale del vaccino Sabin accompagnato dalla forte campagna di commercializzazione fatta del governo, dalle case farmaceutiche e dai medici continuarono a mantenere il prodotto sul mercato.
Il vaccino antipolio orale (OPV) diffuso in Egitto negli anni 1980 e primi anni 1990 ha causato diffuse infezioni e malattie paralitiche. Nel corso del 2000, la circolazione dei poliovirus di tipo 1 vaccino derivati nella Repubblica Dominicana e ad Haiti è stata associata a casi di polio sospetti: “… modifiche genetiche con poliovirus selvaggio e forse con enterovirus non-poliovirus, sono anche un mezzo naturale di evoluzione per i ceppi di poliovirus vaccinali”.
I dati ufficiali dimostrano che le vaccinazioni su larga scala non hanno portato ad alcun significativo miglioramento nella gestazione della malattia verso la quale avrebbero dovuto proteggerci.
- By Albert Bruce Sabin -
Ci sono troppe prove che i casi di polio siano aumentati dopo l’inoculazione di massa.
Il Centro per il Controllo delle Malattie (CDC) degli Stati Uniti ha ammesso che il vaccino è diventato oggi la causa maggiore di poliomielite negli Stati Uniti, con l’87% dei casi tra il 1973 e il 1983 che sono dovuti al vaccino.
Tra il 1980 ed il 1989 tutti i casi di polio negli Stati Uniti sono stati causati dal vaccino.
Ciò di cui gli scienziati ed i medici sono stati testimoni per decenni è che essi hanno la capacità di causare la poliomielite con siero costituito essenzialmente da proteine tossiche senza nessuna possibilità di controllarlo.
Peraltro c’è una grave mancanza di prove che i virus causino la poliomielite o che esistano anche al di fuori del corpo e che da lì lo attacchino.
In tutto il mondo dove i programmi di vaccinazione contro la polio sono stati istituiti le infezioni di poliomielite registrate mostrano un incremento del 700% come risultato della vaccinazione obbligatoria.
DIAGNOSI FRAUDOLENTE di INFEZIONE e PARALISI a SEGUITO di INOCULAZIONE VACCINALE
Foto: Un Auditorium utilizzato come centro di vaccinazione di massa con il vaccino orale Sabin.
Facendo più luce sui numeri manipolati: “Nessun caso è stato considerato vaccinato a meno di aver ricevuto due dosi del vaccino. Ciò significa che un bambino che sviluppi la poliomielite dopo la prima inoculazione e prima della seconda verrà automaticamente inserito nella classe dei non vaccinati.
In altre parole, “Non sono stati considerati danneggiati dal vaccino Salk, anche se sono morti a causa del vaccino. C’è stato un tentativo di nascondere l’aumento delle paralisi che si è verificato dopo il 1955, momento in cui l’infezione da virus e la meningite asettica furono distinte dalla poliomielite paralitica.
Se fossero state contate insieme come una sola malattia “polio”, si sarebbe dimostrato che la polio paralitica era aumenta a livello nazionale di circa il 50% tra il 1957 ed il 1958, e di circa l’80% tra il 1958 ed il 1959 i due anni dall’inizio della campagna di vaccinazione Salk.
Inoltre, ci sono attualmente altre 170 malattie con sintomi “simili alla polio”, con nomi come meningite spinale, paralisi inibitoria, colera epidemico, colera, ergotismo, febbre della carestia, febbre biliare remittente, apoplessia spinale, scorbuto, Beri- Beri, pellagra, acidosi, eccetera.
Ciascuno di questi era molto probabilmente classificato come “poliomielite” prima del 1955.
Anche la poliomielite NON paralitica aveva acquisito un nuovo nome.
Fu dalla metà degli anni 50 che nuove tecniche di laboratorio sulla coltura di virus permisero di distinguere la poliomielite dalla meningite asettica.
Prima del 1960, non era stato segnalato un singolo caso di “meningite asettica”. Quindi, fu chiamata “polio” (non paralitica), e vi furono a livello nazionale 70.083 casi tra il 1951 ed il 1960.
Dal 1961 al 1992, sono stati registrati 220.365 casi di meningite asettica. Ci sono stati solo 589 casi di polio non paralitica, tra il 1961 ed il 1982. Non un singolo caso è stato segnalato da allora. Nuove linee guida per la diagnosi sono state emesse dal CDC. Poliomielite senza precedente vaccinazione viene considerata poliomielite.
Poliomielite con precedente vaccinazione antipolio viene considerata meningite asettica.
La polio non paralitica può essere “scomparsa”. Ma migliaia di bambini continuano a sperimentare gli stessi sintomi della polio non paralitica ogni anno.
La diagnosi ingannevole ha influenzato la Cina nel 1971.
Dopo la vaccinazione di massa in Cina, grazie alla correzione, la diagnosi di Sindrome cinese Paralitica era calata, mentre la diagnosi e il rapporto di Sindrome Guillaine Barrè era aumentata di dieci volte.
In America Latina i casi dovuti alla vaccinazione orale contro la polio del periodo 1985-1991 sono stati riclassificati come paralisi flaccida. Molti neurologi la chiamano Sindrome da Stanchezza Cronica (CFS) “Encefalomielite mialgica“. In ulteriore dettaglio: “encefalo”, che significa cervello, e “mielite”, che significa l’infiammazione del rivestimento dei nervi; “mialgica”, che significa muscolo. La Sindrome da Stanchezza Cronica può essere spiegato solo come la “forma moderna” della Poliomielite meglio conosciuta come Polio. Nel 1997 è stato riconosciuto che l’Encefalomielite Mialgica o CFS è stata la principale causa di malattia a lungo termine causante l’assenza da scuola tra gli studenti ed il personale. L’infezione virale è stata incolpata di causare malattie gravi e croniche.
Non solo il Journal of Clinical Pathology ammette che “… molti bambini colpiti lottano per il riconoscimento dei loro bisogni e sono vittime di pressioni da parte di professionisti medici ed educatori. I bambini devono avere il tempo sufficiente per recuperare prima di tornare a scuola”, ma ammette anche che gli enterovirus (polio) innescano l’encefalomielite mialgica dell’infanzia. Secondo Wikipedia, altre tossine responsabili della CFS sono il mercurio delle amalgame, il mercurio nei vaccini, solventi, erbicidi, l’aspartame, ecc. …
Il (presunto) declino della poliomielite grazie al vaccino Salk fu quindi anche un’opera di mistificazione, con il cambio delle regole scientifiche della diagnosi.
Prima del 1954, la diagnosi di poliomielite paralitica spinale seguiva la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: “Segni e sintomi di poliomielite non paralitica, con l’aggiunta di paralisi parziale o completa di uno o più gruppi muscolari, rilevato su due esami ad almeno 24 ore di distanza”. Tuttavia, a partire dal 1955, sono state fatte le modifiche per favorire la definizione utilizzata nel 1954 durante i test sul campo del Salk: “A meno che non vi sia coinvolgimento residuo (paralisi) 60 giorni dopo l’esordio, un caso di poliomielite non è considerato paralitico”. Conferme di laboratorio sono state possibili solo dopo il 1955, ma non furono ritenute necessarie per la diagnosi. Molti casi di paralisi hanno avuto la possibilità di recuperare entro 60 giorni.
La poliomielite paralitica sembra quindi essere diminuita di 23.500 casi dal 1955 al1957. Eppure, in realtà, dopo 2 anni di inoculazione di massa del vaccino Salk, la paralisi era aumentata di circa il 50% tra il 1957 ed il 1958, e circa dell’80% tra il 1958 ed il 1959.
I Servizi di Sanità pubblica hanno anche ridefinito “l’epidemia di polio”. Prima dell’introduzione del vaccino Salk, con soli 20 casi ogni 100.000 abitanti si aveva una “epidemia”; In seguito, erano necessari 35 casi su 100.000 per anno.
Il vaccino Sabin ha continuato ad essere un problema con la conseguente sospensione della sua somministrazione negli Stati Uniti. La scorta lasciata sugli scaffali è stata comunque utilizzata e quindi comodamente sostituita con il vaccino inattivato per via intramuscolare. Per evitare indignazione pubblica, il CDC ha scelto un approccio piuttosto sottile al problema e sono stati molto attenti con la scelta di parole nella spiegazione: “… Nonostante fino a poco tempo prima, i benefici dell’utilizzo di OPV (cioè l’immunità intestinale, a diffusione secondaria) fossero considerati superiori al rischio di paralisi associata al vaccino della poliomielite (VAPP) – cioè, un caso sui 2,4 milioni di dosi di vaccino distribuite – , nel 1997, per diminuire il rischio di VAPP l’ACIP ha raccomandato di sostituire l’intero programma OPV con un programma sequenziale di IPV.
Il 17 giugno 1999 l’ACIP ha raccomandato un programma totale di IPV per la vaccinazione di routine per la poliomielite infantile negli Stati Uniti al fine di eliminare il rischio di VAPP.
Il fallimento continua
Come è avvenuto agli inizi del vaccino, non si dovrebbe essere sorpresi che i fallimenti continuino.
È stato documentato che i virus OPV si diffondono per settimane dopo la vaccinazione. Nel 1996 è stata documentata un’epidemia in Albania, iniziata dopo una vaccinazione di massa. Nel 2001 nelle Filippine la poliomielite associata a paralisi è risultata essere causata dal vaccino antipolio orale (OPV) .
Le vittime documentate erano di 18 mesi, tre anni e un bambino di otto anni. Quindi, per affrontare il problema è stata lanciata una campagna di massa con niente meno che … la vaccinazione, la stessa causa dell’inizio del focolaio.
Invece di ammettere in modo intelligente e responsabile la colpa del vaccino e mettere un freno ad esso, è stato fatto credere che la causa fosse la bassa copertura vaccinale. Ancora oggi non ci sono dati scientifici a sostegno della teoria. Anche ad Haiti sono stati documentati casi di polio paralitica causati dalla vaccinazione....
Fonte (PDF, studio completo): L’ERADICAZIONE della POLIO MEDIANTE VACCINAZIONE ?09/01/2015 - By Dr. Russell Blaylock
- Menomazione causata dall’antipolio: indennizzo dovuto anche se all’epoca la vaccinazione non era obbligatoria
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