La polmonite è una malattia dei polmoni e più in generale del sistema respiratorio, caratterizzata dall'infiammazione degli alveoli polmonari, i quali, riempiendosi di liquido, ostacolano la funzione respiratoria, solitamente causata da un'infezione dovuta a virus, batteri e altri microrganismi e meno frequentemente come conseguenza della somministrazione di alcuni farmaci o di altre condizioni fisiche quali alcune malattie autoimmuni.
Il quadro clinico è tipicamente caratterizzato da tosse, dolore toracico, febbre e difficoltà respiratorie.[5] Gli strumenti di diagnostica includono i raggi X e la coltura dell'espettorato.
Sono disponibili vaccini per prevenire alcuni tipi di polmonite.
Il trattamento dipende dalla causa sottesa.
Se la polmonite è batterica viene trattata con antibiotici.
Se la polmonite è grave, la persona colpita necessita generalmente di un ricovero in ospedale.
Ogni anno, la polmonite colpisce circa 450 milioni di persone, il 7% della popolazione mondiale, e ciò si traduce in circa 4 milioni di morti.
Se nel XIX secolo William Osler la definiva "il capitano degli uomini della morte"[6], l'avvento della terapia antibiotica e dei vaccini, nel secolo successivo, ha permesso di ottenere un miglioramento nella sopravvivenza. Tuttavia, nei paesi in via di sviluppo, la polmonite rimane una delle principali cause di morte tra i pazienti più anziani e tra i malati cronici. (da Wikipedia) ...
Esempio documentale - Regione Veneto - Rapporto del 2007
La mortalità per malattie dell’apparato respiratorio
Le malattie dell’apparato respiratorio sono il terzo settore nosologico come frequenza di causa di morte, dopo le malattie del sistema circolatorio ed i tumori.
Nel 2007 sono stati oltre 3.100 i decessi attribuiti a questo gruppo di malattie.
L’età media al decesso è elevata sia nei maschi che nelle femmine (tabella 5.1).
L’età media al decesso è elevata sia nei maschi che nelle femmine (tabella 5.1).
Tabella 5.1. Mortalità per malattie dell’apparato respiratorio: indicatori di sintesi per sesso (tassi per 100.000). Veneto, anni 2000 e 2007.
Tra le malattie del sistema respiratorio, quelle più rappresentate sono le polmoniti (43% dei decessi per malattie respiratorie) e le malattie polmonari croniche ostruttive (38%) (figura 5.1), trattate di seguito.
Figura 5.1. Numero di decessi e mortalità proporzionale per le principali malattie dell’apparato respiratorio. Veneto, anno 2007.
La mortalità per polmonite
Introduzione
Le polmoniti sono spesso eventi infettivi acuti che insorgono in soggetti affetti da patologie croniche invalidanti e predisponenti.
La loro individuazione come causa di morte è estremamente sensibile a modalità lievemente diverse nella compilazione della scheda ISTAT.
Inoltre le recenti tendenze metodologiche sull’individuazione della causa di morte (codifica in ICD10) considerano le polmoniti alla stregua di eventi terminali di altre condizioni morbose, quali le malattie cerebrovascolari, le demenze, i tumori e altre, che vengono privilegiate nel processo di codifica.
La loro individuazione come causa di morte è estremamente sensibile a modalità lievemente diverse nella compilazione della scheda ISTAT.
Inoltre le recenti tendenze metodologiche sull’individuazione della causa di morte (codifica in ICD10) considerano le polmoniti alla stregua di eventi terminali di altre condizioni morbose, quali le malattie cerebrovascolari, le demenze, i tumori e altre, che vengono privilegiate nel processo di codifica.
L’effetto netto sulle statistiche di mortalità è un drastico calo (-30-40%) dei decessi attribuiti a polmonite codificando i dati di mortalità con ICD10 (introdotta a livello nazionale a partire dai dati relativi al 2003) rispetto ad ICD9. Per tali considerazioni la mortalità per polmonite viene presentata solamente sul livello regionale.
Nel 2007 sono stati 1.335 i decessi attribuiti a polmonite, pari al 3,1% del totale dei decessi sia nei maschi che nelle femmine (tabella 5.2).
L’età media al decesso è abbondantemente superiore agli 80 anni.
L’età media al decesso è abbondantemente superiore agli 80 anni.
Tabella 5.2. Mortalità per polmonite: indicatori di sintesi per sesso (tassi per 100.000). Veneto, anni 2000 e 2007
Confronto per sesso ed età
I decessi per polmonite sono concentrati nei soggetti di età superiore ai 74 anni. I tassi di mortalità per polmonite specifici per classe di età nei maschi sono maggiori rispetto alle femmine. Il tasso più elevato, pari a 360 per 100.000 abitanti si registra nei maschi di età superiore a 74 anni (tabella 5.3).
Tabella 5.3. Mortalità per polmonite: numero di decessi e tassi specifici per classi di età e sesso (tassi per 100.000). Veneto, anno 2007.
Andamento temporale
La polmonite è tra le cause di morte più influenzate dagli effetti dell’eccezionale ondata di calore del 2003. Infatti, sia osservando i tassi grezzi che i tassi standardizzati (figure 5.2 e 5.3) si osserva un picco di mortalità per polmonite sia nei maschi che nelle femmine, mentre i valori più bassi si sono verificati nell’anno successivo. Si osserva inoltre un secondo picco, di minore entità, anche nel 2005, esclusivamente nel sesso maschile.
Ad eccezione di queste fluttuazioni legate a fenomeni peculiari, la mortalità per polmonite è stabile nel periodo dal 2000 al 2007.
Ad eccezione di queste fluttuazioni legate a fenomeni peculiari, la mortalità per polmonite è stabile nel periodo dal 2000 al 2007.
Figura 5.2. Mortalità per polmonite: tasso grezzo per sesso (per 100.000). Veneto, anni 2000-2007.
Figura 5.3. Mortalità per polmonite: tasso standardizzato diretto per sesso (per 100.000). Veneto, anni 2000-2007. Popolazione standard: Veneto, 1° gennaio 2002.
Confronto con il dato nazionale
La mortalità per polmonite nel Veneto presenta valori tra i più elevati nel contesto nazionale sia per i maschi che per le femmine, caratteristica che accomuna il Veneto alle altre regioni dell’Italia settentrionale (figure 5.4 e 5.5).
Figura 5.4. Mortalità per polmonite: tasso standardizzato diretto per regione (per 10.000). Maschi, anno 2003. Popolazione standard: Italia 2001. Fonte: ISTAT – Health for all.
Figura 5.5. Mortalità per polmonite: tasso standardizzato diretto per regione (per 10.000). Femmine, anno 2003. Popolazione standard: Italia 2001. Fonte: ISTAT – Health for all.
Il trend di mortalità per polmonite ha mostrato un calo fino al 1997, una successiva ripresa
dal 1998 al 2000 e nuovamente un calo negli ultimi anni (figure 5.6 e 5.7).
Il dato del 2003 di fonte ISTAT è in controtendenza rispetto a quanto rilevato sul database regionale e mostra un calo inatteso della mortalità per polmonite, considerando l’ondata di calore.
Si tratta di un artefatto in quanto risente del cambio di codifica del dato di mortalità (da ICD9 a ICD10) che comporta un minor numero di decessi attribuiti a polmonite, privilegiando patologie di tipo cronico (cerebrovascolari, degenerative,…): utilizzando ICD10 i decessi attribuiti a polmonite sono quasi il 30% in meno rispetto ad ICD9 (ISTAT 2008).
Il dato del 2003 di fonte ISTAT è in controtendenza rispetto a quanto rilevato sul database regionale e mostra un calo inatteso della mortalità per polmonite, considerando l’ondata di calore.
Si tratta di un artefatto in quanto risente del cambio di codifica del dato di mortalità (da ICD9 a ICD10) che comporta un minor numero di decessi attribuiti a polmonite, privilegiando patologie di tipo cronico (cerebrovascolari, degenerative,…): utilizzando ICD10 i decessi attribuiti a polmonite sono quasi il 30% in meno rispetto ad ICD9 (ISTAT 2008).
Fonte: Rapporto mortalità 2007 - Veneto (Cap. 5, pag. 95 - 99)
L'evoluzione della mortalità per cause
Nell’arco di tempo analizzato si possono osservare anche eventuali effetti sulla mortalità di fattori congiunturali legati ad eventi epidemiologici particolari (ad esempio le sindromi influenzali).
Il salto che si evidenzia nel 2005 nel trend decrescente delle malattie del sistema circolatorio (malattie ischemiche del cuore, malattie cerebrovascolari e altre malattie del cuore), dell’influenza e polmonite e delle malattie croniche delle basse vie respiratorie, per esempio, può essere correlato al picco di influenza registrato nello stesso anno.
Altra oscillazione per le stesse cause, sebbene di entità inferiore, si registra in corrispondenza del picco influenzale del 2012. (pag. 6)
Coerentemente con la prassi consolidata a livello internazionale nell’analisi dei dati di mortalità per causa, le categorie “Demenza” e “Malattia di Alzheimer” vengono aggregate in un’unica categoria, così come “Influenza” e “Polmonite”. (pag. 15)
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