giovedì 14 maggio 2020

Esagono di Saturno, svelato il suo mistero?

L’imponente vortice che imperversa al Polo Nord di Saturno è enorme: ogni lato dell’esagono misura circa 13.800 km. Uno studio ne ha chiarito la composizione.

L’esagono di Saturno è un sistema di vortici, correnti d’aria e turbolenze. Questa struttura resiste da decenni e non mostra alcun segno di indebolimento (a differenza degli uragani terrestri ad esempio). Le nuvole ruotano intorno al vortice del Polo Nord con un periodo di circa 11 ore ed ogni lato dell’esagono misura circa 13.800 chilometri.

Mistero svelato

Questa tempesta esagonale è stata osservata per la prima volta nei primi anni ’80 grazie al Telescopio Spaziale Hubble e successivamente integrata dai dati della passata missioni Cassini. Ora grazie allo studio pubblicato su Nature Communication sappiamo che il Polo Nord di Saturno è avvolto da una fitta nebbia formata da ben sette strati strati.
E’ un complesso sistema di stratificazioni che si estende dalle nubi del pianeta fino a più di 300 chilometri di altitudine. Questi strati (ognuno con uno spessore fra i 7 ed i 18 chilometri) sono formati da particelle di idrocarburi.
L’esagono risulta essere una formazione di onde atmosferiche ed è apparentemente statico nella sua contemporanea rotazione con il pianeta ...



La seguente GIF mostra il famoso esagono, situato tra le nuvole che circondano il Polo Nord di Saturno. L’animazione è composta da dati raccolti dalla missione Cassini e fu pubblicato nel 2012: era la prima volta che avevamo una visione a colori dell’esagono di Saturno. Inoltre va a coprire una parte molto ampia del “Signore degli Anelli” (dal polo nord fino a una latitudine di circa 70 gradi a nord). Ma altre caratteristiche sono visibili al suo interno. La tempesta bianca in basso, ad esempio, è in fase di esaurimento ma è ancora colossale: parliamo di oltre 3.500 chilometri di diametro (due volte il più grande uragano formatosi sulla nostra Terra).


Come è stata composta questa animazione?

Questa animazione è stata creata tenendo conto della rotazione di Saturno stesso. Comprende osservazioni dall’ultravioletto all’infrarosso, tutte colorate per enfatizzare le differenze nella composizione e struttura atmosferica all’interno ed all’esterno dell’esagono. I rossi mostrano i dati a infrarossi, i verdi mostrano i raggi infrarossi vicini e i blu i raggi ultravioletti. All’occhio umano, l’esagono si presenterebbe nei toni dell’oro e del blu. All’interno dell’esagono c’è una concentrazione di piccole particelle di foschia, mentre all’esterno il contrario. La corrente a getto che costituisce l’esagono sembra agire come una barriera, che si traduce in qualcosa di simile al “buco dell’ozono” nell’Antartico.

Riferimenti:
https://www.nature.com/articles/s41467-020-16110-1
https://sci.esa.int/web/cassini-huygens/-/60592-saturn-northern-polar-hexagon-in-motion
https://photojournal.jpl.nasa.gov/catalog/PIA17652

L’esagono di Saturno (situato al Polo Nord del pianeta) è formato da sette strati di nebbia.
Credit: UPV/EHU

Fontewww.passioneastronomia.it


UNIVERSALOIDI ALL'ORIGINE DEL CICLONE ESAGONALE

FENOMENI ATMOSFERICI GEOMETRICI ANCHE SULLA TERRA

Il ricercatore trans disciplinare Vasile Droj ha scoperto e sperimentato il fenomeno dei vortici ruotanti con tendenze geometrizzanti come quello saturniano.

All’origine del fenomeno si troverebbero i famosi “universaloidi” vorticali generatori di aggregazioni che in condizioni speciali creano forme geometriche di carattere sintetico, al contrario di quelle analitiche dei frattali.

L’autore dimostra che l’inquietante fenomeno saturniano inizia ad affermarsi di recente anche sulla Terra con delle inspiegabili “linee rette nell’atmosfera” lunghe anche una decina di chilometri come quella filmata dall’autore nel cielo di Roma.

( ... )

Negli anni 1992 - 1993 l’universologo Vasile Droj fece una interessante scoperta; centrando faccia a faccia due movimenti ruotanti contrari si accorse che essi generavano nel loro centro di contatto un terzo movimento, di sintesi, con tendenze geometrizzanti.

Le tendenze sintetiche geometrizzanti erano generate da un centro puntiforme che si allargava man mano componendo dei poligoni: triangoli, quadrati, pentagoni, esagoni, eptagoni, ottagoni, nonagoni e decagoni.

Proprio come le dieci cifre del sistema numerico decimale. In questo strano fenomeno, attorno ai puri poligoni in movimento si auto organizzavano anche altre figure concentriche che poi diramavano verso la periferia.

Per la loro universale espressione Vasile Droj gli chiamo “Universaloidi”, “Archetipi dinamici” ma anche “Mandaloidi” per la somiglianza con i Mandala orientali. Interessante il fatto che tra le dieci forme l’esagono era il più frequente. D’altronde la frequente cristallizzazione dei fiocchi di neve a rete esagonale è indicativa e può anche condurre a supporre la presenza dell’acqua o del ghiaccio, diffuse tra i gas del pianeta Saturno ...

Articolo completo qui: www.universology.com

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