venerdì 8 novembre 2019

Fenomeni ufologici nell'arte?

di Mauro Paoletti (Il fenomeno ufologico nell'arte)

Lo studio del fenomeno ufologico ha evidenziato che tale evento è stato oggetto di molte cronache antiche e riprodotto da alcuni artisti all’interno delle loro opere, come fossero stati involontari testimoni del fatto. Possiamo così stilare un lungo elenco di dipinti che presentano raffigurazioni di "oggetti volanti" e strani fenomeni fisici o atmosferici.

Nel 1335, nella porzione di cielo di un affresco nel monastero dei Decani, Kosovo-Metohija, ex Jugoslavia, furono riprodotti due oggetti aerei, con una persona all'interno, che si inseguono sopra la scena che riproduce una Crocifissione. (ved. l'immagine sotto)

Gli affreschi sono rimasti sconosciuti fino al 1964, quando vennero fotografati con un teleobiettivo, dato che le immagini sono situate a circa quindici metri da terra. L’autore delle foto, Aleksander Paunovich, analizzandole, scorse due oggetti "aerei". Nel primo, un uomo sembra pilotare l’oggetto, mentre rivolto all’indietro controlla la traiettoria del "velivolo" che segue. Nel secondo, si può osservare un essere che non presenta sembianze umane e tiene un oggetto fra le mani.

Gli angeli, raffigurati a contorno della scena, vigilano il volo degli oggetti e tengono gli occhi chiusi e le mani sulle orecchie nell’atto di tapparle, come non volessero restare abbagliati o sordi.
Produce una certa impressione sapere che nel Medioevo furono dipinti due oggetti molto simili allo sputnik lanciato solo nel 1957....


Ma nel dipinto dei Decani, subito sotto la crocifissione, separata da un arco di diverso colore, è stata riprodotta anche la rappresentazione della Resurrezione, ove Gesù è ritratto all'interno di un’ogiva simile ad un razzo con tanto d’alettoni.

Presso il Gabinetto di Archeologia sacra di Mosca è conservata, o quantomeno lo era (l'esperienza insegna che molte cose hanno preso l'uso di sparire, specie quando diventano, per così dire, "ingombranti"), un’icona del diciottesimo secolo, che ha come tema la Resurrezione di Cristo. Anche in questo caso, il Cristo è ritratto dentro un contenitore aerodinamico che ricorda un veicolo spaziale, dalla base del quale esce del fumo a nascondere i piedi degli angeli raffigurati ai lati. In entrambi i casi sembra che il Cristo voglia trascinare con sé un uomo.

Lo stesso motivo ripetuto in due opere eseguite in tempi e luoghi diversi esclude ogni mera coincidenza. Una di queste è un affresco del Quattrocento visibile a Kiev, ove è chiara la rappresentazione di Gesù dentro un razzo in movimento di ascesa, sorretto da due angeli in piedi su due nuvole che si muovono in sintonia verso l’alto, con tanto di scia a evidenziarne il movimento ascensionale.


Strani oggetti solcano il cielo nella "Crocefissione" esposta nella Cattedrale di Mtsheta in Georgia.


In tema di Sputnik prendiamo in esame l’opera che Bonaventura Salimbeni creò nel 1595, nota come la "Santissima Trinità", e visibile nella basilica di San Pietro a Montalcino in Toscana.
Nel dipinto spicca, in posizione centrale, un oggetto che non passa inosservato per la sua grandezza e ricorda appunto i satelliti artificiali russi.
Secondo gli esperti di clipeologia si tratterebbe della rappresentazione di un mappamondo.

Alcuni particolari sembrerebbero confermare tale ipotesi, come le linee parallele e perpendicolari visibili sulla sfera azzurra. Il dipinto è stato fotografato per evidenziare tutti i particolari e interpretarne il significato e la funzione. Ne è emerso che le aste poggiano direttamente sulla superficie della sfera e sembrano di uguale lunghezza. Non è ben comprensibile la funzione del cerchio inferiore che pare una saldatura o un punto di appoggio.
Sopra l’asta impugnata dal Cristo è chiaramente visibile una piccola croce di colore rosso. Inutile dire che gli ufologi si sono prodigati in innumerevoli interpretazioni e speculazioni, ma anche se sembra chiaro ciò che l’occhio guarda, dobbiamo dubitare di quanto stiamo osservando non avendo prove concrete ed essendo consapevoli che nel 1595 non erano stati concepiti gli sputnik.

Sulle pareti del monastero situato sul monte Athos, in Grecia, è dipinto un uomo con la barba bianca che impartisce ordini ad un giovane. Sopra la montagna è visibile una porzione di un oggetto sferico luminoso e sulla destra un vero e proprio "disco" che dirige verso il suolo un raggio luminoso.
Sembra che i raggi siano diretti verso l’anziano, come ricevesse istruzioni dall’oggetto volante, e a sua volta le trasmetta al discepolo.


Non è il solo esempio di dischi che irraggiano persone o scene a loro sottostanti. Nella Galleria Nazionale di Londra è esposto un dipinto di Carlo Crivelli conosciuto come l'"Annunciazione".

Nel cielo del quadro staziona un grande disco splendente, dal quale discende un raggio di luce che arriva fino alla corona posta sulla testa di Maria. L’oggetto è formato da tre cerchi concentrici che rammentano molto gli UFO circolari presentati da Spielberg nel suo "Incontri ravvicinati del terzo tipo".


Un altro disco volante, nel caso piatto e dorato, si trova nel cielo del dipinto di un pittore fiammingo del 1700 intitolato "Battesimo del Cristo". Dal disco si dipartono ben quattro raggi luminosi che rischiarano il terreno intorno al Battista e al Cristo, ritratti in basso, nel momento di dispensare e ricevere il sacramento.


A Firenze, in una sala di Palazzo Vecchio, è visibile un quadro, noto come "La Madonna e San Giovannino", eseguito nel 1400 da un ignoto artista fiorentino, scuola del Lippi, ove si può osservare un oggetto volante nella parte superiore a destra. Sotto un uomo con il cane, entrambi con lo sguardo rivolto verso l’oggetto, particolare che ha fatto ritenere il tutto come l’autentica testimonianza dell’avvistamento di un oggetto volante non identificato.

Tra giugno e agosto del 1959, in Nuova Guinea, territorio Papua, fu registrata una nutrita serie di avvistamenti, ben quarantuno. Tale Padre Cruttuell raccolse molte dichiarazioni di testimoni che divennero conferma di altri avvistamenti verificatisi a 25 Km. di distanza e segnalati da tale padre Gill, in territorio Boianai. Si parlò di un oggetto circolare a base larga con un ponte superiore più stretto, gambe sporgenti in basso, quattro e più figure umane ben visibili nella parte superiore intente a guardare in basso, alle quali, gli indigeni, rivolgevano cenni di saluto pensandoli terrestri su di un nuovo tipo di aereo. I disegni eseguiti dai testimoni dimostrarono che si trattava di oggetti dello stesso tipo e appartenenti allo stesso gruppo.

Il 23 marzo 1974 fu fotografato, da un anonimo, un UFO nei dintorni di Alblosc-Var, in Francia.
La foto fu autenticata dai numerosi testimoni dello stesso fenomeno, che lo riprodussero con esattezza in molti disegni tutti uguali. Tutto porta a un collegamento con i disegni della Nuova Guinea e all'Ufo riprodotto nel quadro esposto a Firenze, sia per il particolare delle "gambe" luminose emergenti da sotto, che per la forma e l'irraggiamento presente intorno all'oggetto, riprodotto perfettamente nel dipinto e descritto anche da Cruttuel e Gill, oltre ovviamente dagli altri testimoni.
Di conseguenza l'anonimo fiorentino non ha solo confezionato una bella opera d'arte, ma anche una testimonianza pittorica di un avvenimento "celeste".


Bernardino di Betto, conosciuto come il Pinturicchio, ha riprodotto in una raffigurazione della Natività, ben due oggetti volanti.

Nel dipinto in questione esposto, purtroppo dietro al plexiglas, nella Cappella Baglioni della Chiesa di S. Maria Maggiore a Spello, si può ben vedere a sinistra, sospeso nel cielo sopra la collina, un oggetto luminoso, grigiastro come fosse metallico, difatti sembra riflettere la luce solare, circondato da raggi e fiammelle.

Le sue dimensioni appaiono ragguardevoli e fornisce l’impressione che sia in movimento verso l’alto. Non è il solo, infatti, nello spazio di cielo vicino alla punta del cipresso, è visibile un’altra sfera luminosa, di color grigio arancio.

Anche in questo caso si tratta di un oggetto reale, volutamente raffigurato, a sottolineare il verificarsi di un evento misterioso, di stampo ufologico di cui sembra essere stato testimone l’autore del dipinto.
E la serie delle testimonianze pittoriche di eventi "celesti" continua.


Raffaello ebbe l’incarico di dipingere "Madonna di Foligno" dietro commissione di certo Sigismondo de' Conti, per ricordare un voto di ringraziamento.

La casa che il nobiluomo aveva in Foligno, colpita da un bolide o da un fulmine, era rimasta miracolosamente illesa. L'avvenimento è stato riprodotto sul fondo del dipinto dietro le spalle del putto situato al centro dello stesso. L'artista ha certamente ricostruito il fatto dietro le indicazioni del Sigismondo che intendeva rievocare l'evento più fedelmente possibile.

Un osservatore attento può notare un delicato spaccato di vita quotidiana in un paesaggio sereno privo delle tipiche nuvole capaci di scatenare un temporale con fulmini o altre manifestazioni magnetiche.

Le pecore pascolano tranquille nei campi, gli uomini intenti a parlare o incamminati con assoluta calma verso il paese, gli attrezzi in spalla.

Siamo alla fine del giorno, il moto lento del cavallo e l'assenza, nei gesti dei personaggi, di quella fretta che denuncia la preoccupazione di trovare riparo prima del temporale, esclude possa essersi trattato di un fulmine.

Il segno, dipinto in giallo ocra arancio dall'artista, che segna la traiettoria, non è una linea spezzata come a indicare un fulmine o la folgore, ma una curva decisa grigiastra che parte dall'alto e finisce sulla casa.
È resa bene l'idea della caduta libera di un oggetto luminoso dotato di un certo peso e di una non indifferente velocità, ed è logico pensare a un meteorite o un oggetto "non identificato".


La rassegna continua con Piero della Francesca e la sua "Esaltazione della Croce", ove ha ritratto nel cielo strane nuvole ovoidali simili a formazioni nuvolose conosciute in meteorologia col nome di "contesse", ma che possono far pensare ad una formazione di oggetti volanti; senza comunque escludere sia uso del pittore raffigurare in tal modo le nubi.


Strane nubi si osservano pure nell’opera nota come "Il miracolo della Neve" di Masolino da Panicale, chiara documentazione visiva di un evento ufologico che ha come testimone Papa Liborio. Il tutto sotto lo sguardo di Gesù e della Vergine.

Si racconta che il Pontefice indicasse il luogo ove erigere la basilica di Santa Maria Maggiore, secondo quanto gli era stato comandato in sogno dagli angeli. Doveva essere edificata nel posto in cui si sarebbe verificata una nevicata in una calda giornata di agosto.

Le figure riprodotte dal pittore non somigliano certo a fiocchi di neve; sono strane nubi lenticolari, ben delineate, provviste anche di una "calotta" e straordinariamente simili agli UFO presenti in alcune fotografie scattate in epoca recente.


Non è l’unica testimonianza di un avvenimento svoltosi in piena stagione estiva. In un’incisione del sedicesimo secolo sono riprodotti, con sfere bianche e nere, strani oggetti volanti apparsi a Basilea nell’agosto del 1566.




Nell’opera pittorica di Paolo Uccello conosciuta come "La Tebaide", esposta presso l’Accademia di Firenze, si osserva un oggetto di forma discoidale, con tanto di cupola, di color rosso dipinto su un fondo scuro.


Chiaramente visibile l’effetto del movimento dato dall’artista con piccole pennellate di colore; si ha proprio l’impressione che l’oggetto compia una repentina virata caratteristica di corpi volanti noti con la sigla di UFO.






Oggetti a forma di "cappello" sono visibili nei cieli riprodotti in alcuni arazzi del 1330, custoditi nella Basilica francese di Notre Dame de Beaume; per non parlare delle illustrazioni di antichi testi indiani.


E che dire del quadro custodito nel Castello dei Conti di Dotremont, in Belgio (Bisogna precisare che non ho trovato alcuna traccia di quel castello NdC), ove è raffigurato un Mosè mentre riceve le Tavole della Legge rivolto verso un cielo nel quale volteggia una flotta di "vascelli volanti"...

......

Interrompo la riproduzione dell'articolo perché qui bisogna precisare che l'origine di questo "dipinto" (o dettaglio di un dipinto?)  è assai controversa. Nel web non si trovano elementi attendibili riguardanti la sua origine, anche se viene citato ripetutamente negli articoli sugli UFO nell'antichità .. Di seguito l'estratto di un articolo il cui autore ha seguito lo stesso mio percorso di ricerca:
"Si afferma che quest'opera si trova nel "castello dei conti Dotremond, in Belgio", ma in quello stato non esiste nessun conte Dotremond e nessun castello così chiamato. A proposito di questo nome c'è anche chi propone similitudini inquietanti affermando che il misterioso dipinto "se trouve en Belgique au Château du Conte Dotremond (d'autre monde). Un exemple d'illuminatis ou d'initiés qui savent." (http://www.conspiration.cc/sujets/ovni/ovnisdessciecles.htm).

Secondo alcuni si tratterebbe di un dipinto su di un cassettone in legno (wood drawer from furniture...), in altri si legge perfino che "Conti Dotremond" sarebbe l'autore dell'opera e che si tratterebbe di una xilografia (woodcut), cosa che appare assurda perché la xilografia è una tecnica di stampa da matrici di legno che produce immagini dalle tonalità uniformi e piatte. Questo invece appare chiaramente un particolare di un dipinto più grande
.

In un articolo di Alfredo Lissoni si legge che "in un medaglione dipinto nel Seicento da Charles Le Brun per Luigi XIV di Fiandra (e custodito nel castello Conti Dotremond) si vede un oggetto simile a un proiettile che vola in cielo lasciando una scia luminosa, simile ad un razzo." ma probabilmente si tratta di un errore perché la descrizione corrisponde a quella del razzo pirotecnico 

Perfino nel sito di Shirley McLaine troviamo una sezione sugli UFO nell'arte e una citazione di questo dipinto, che sarebbe su tavola (wooden plank) e si troverebbe "at the Earls D'Oltremond in Belgium". Ma anche in questo caso non si è trovato alcun castello D'Oltremond in Belgio.
Una ricerca in internet ha invece permesso di trovare informazioni su una nobile famiglia belga chiamata D'Oultremont, che possedeva castelli e tenute.. "
(Fonte: sprezzatura.it)

E anche di UFO nessuna traccia .. 
- Chiudo la parentesi -
.....

Persino Giotto con alcune sue opere, relative alla vita di San Francesco, innesta un concetto spaziale che ha scatenato considerazioni e congetture di numerosi studiosi, sottolineato nella "visione dei troni", ove questi sono rappresentati allineati in uno spazio superiore, staccato da quello terreno e usando un angelo come tramite fra i due piani. Il divario nella scelta dei punti focali che evidenzia il contrapporsi del carattere "non terrestre", anche se lo adombra al tempo stesso, è evidenziato nella "Visione del Carro". È un frammento della vita del Santo. Mentre i frati pregavano in un luogo diverso da quello ove era Francesco, videro quest'ultimo sopra un carro infuocato e splendente "correre per la casa" intorno a mezzanotte.

L'ambiente risplendeva di una gran luce; chi dormiva fu svegliato e spaventato, gli altri erano stupiti per l'accaduto. È una delle tante visioni di carri di fuoco volanti, da Ezechiele ai rapimenti di Elia e di Enoch. San Francesco vi appare sopra in preghiera, gli occhi rivolti al cielo; il carro trainato da un cavallo senza redini si muove da solo come comandato a distanza.

Nell'opera "L'Epifania", Giotto dipinse una stella cometa riproducendola fedelmente. Quale fenomeno celeste si verificò nel 1301, il passaggio della cometa di Halley?

Nei suoi dipinti Fra Angelico raffigura San Nicola, mentre compie i suoi miracoli, dentro una sfera luminosa e trasparente, così la descrivono i marinai che riferivano di vederlo scomparire dopo aver compiuto i salvataggi.

Forse era un modo di raffigurare, all'epoca, santi e divinità, ma ricordo che nel 1961 la rivista tedesca "Der Bund" e la francese "Ouranos", riportavano la notizia che ad ovest di Yoyang, vicino al lago Don Ting, erano state trovate delle gallerie con le pareti lisce come fossero smaltate coperte di disegni. Uno di questi riproduce una piattaforma circolare in cielo, sulla quale alcuni uomini impugnano strumenti definiti "piccole trombe", con i quali prendono di mira gli animali che fuggono sotto di loro.

Il passo che conduce agli avvistamenti della Nuova Guinea e all'Ufo del quadro di Firenze è breve. Nelle gallerie la riproduzione di "corpi cilindrici che navigano in cielo", argomento ricorrente nelle storie cinesi.

Nelle grotte del gruppo Mogao, Dunhuang, provincia di Gansù (ne sono state esplorate 1000), vi sono murales con molti riferimenti al volo.

Non solo sono raffigurate persone che si librano in aria, vari oggetti a forma di mandolino o di barca a vela, o, più curiosamente, sigariformi; ma anche nuvolette particolari con tanto di scia posteriore a indicarne il movimento e la direzione. Sedute su di esse alcune persone, riparate da un baldacchino.

Non v'è dubbio di ciò che l'autore, o gli autori, volevano riprodurre.

In Cina nella zona del Kumming, presso una delle tante minoranze etniche residenti, esiste un museo le cui pareti sono rivestite di pannelli che illustrano le leggende del luogo. In un riquadro è illustrata la leggenda che parla della periodica comparsa di un serpente che sbuca dalle nubi e rapisce la principessa del luogo. Toccherà all'eroe di turno correre a liberarla. La riproduzione mostra il grosso serpente che risucchia in cielo la donna, mentre gli astanti atterriti rimangono stesi a terra o fuggono. Il corpo della bestia, durante l'evidente "abduction" è nascosto dentro ad una nuvola, caratteristica comune alla comparsa di Ufo. La nube è presente in molti passi della Bibbia.

Le illustrazioni dei poemi epici indù e tibetani, come il Mahabharata, mostrano illustrazioni con misteriosi oggetti volanti, carri, tappeti e altro, sospesi nei cieli dell’India e della Valle dell’Indo, chiamati vimana.

Nella Biblioteca Nazionale di Rouen si trova un Codice miniato (La civiltà dei Monasteri Jaca Book 1985 - M.S. Y6 f.33) che raffigura l'Annuncio ai Pastori. Si notano in alto, al centro, sei angeli che osservano, racchiusi entro un doppio semicerchio grigio azzurro che richiama qualcosa di metallico. Il disegno floreale sembra riprodurre dei bulloni. Intorno è evidenziata una zona, in contrasto col fondo, delimitata da una linea spezzata come fosse percorsa da forze magnetiche. Da sotto fuoriescono sei raggi arancioni, come i getti di razzi direzionali, che forniscono il senso del movimento e l'impressione che l'oggetto stia sollevandosi velocemente.
Questo della piattaforma circolare diviene un tema ricorrente.


Nella "Gazzetta di Norimberga" del 1566 è stato riprodotto un fenomeno aereo avvenuto nel 1561 nel cielo sopra la città, ove comparvero numerosi oggetti cilindrici dai quali uscirono altri oggetti volanti dalla forma sferica, cruciforme o discoidale, che effettuarono numerose evoluzioni dando l’impressione di un combattimento aereo.


Ruote incandescenti sono raffigurate in una pittura che le mostra, ruotanti, in mezzo a nuvole di vapore e fulmini nel cielo di Amburgo, il 4 novembre del 1697.

L'elenco di queste "visioni misteriose" è lungo, chiudiamo con la meno nota xilografia del 16° secolo che riproduce l'evento occorso a Erfurt nel 1520, sotto il regno di Carlo V di Prussia. Nel cielo brillarono due soli e da uno si staccò un "raggio brillante" che atterrò provocando ingenti danni. Pochi istanti dopo ripartì verso il cielo ove assunse una forma circolare prima di sparire a forte velocità.

Cosa aggiungere? Queste riproduzioni pittoriche rappresentano importanti testimonianze quali prove visibili di un fenomeno che si è verificato anche nel passato in modo tale da far pensare che, prima di quanto si creda, il fenomeno "U.F.O." possa divenire "I.F.O.", ovvero "Identified Fly Object"; oggetto ben identificato.

Fonte: www.edicolaweb.net (off line)


Dettaglio dell'affresco nel monastero dei Decani

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