giovedì 31 ottobre 2019

E se l'accelerazione dell'espansione dell'Universo fosse solo un'illusione?

Nuove ricerche indicano che l'accelerazione dell'espansione dell'Universo potrebbe non essere reale e che si tratta solo di un effetto apparente. 
Gli scienziati rimettono in discussione l'attuale modello nel quale interviene l'energia oscura.

Il modello accettato è il seguente: l'Universo stesso lacera il proprio tessuto molto lentamente a causa di una proprietà stupefacente che viene solitamente chiamata energia nera. Si tratta di una forma ipotetica di energia che uniformemente riempie l'intero universo con una pressione negativa, facendola agire come una forza gravitazionale repulsiva. Non solo l'universo è in espansione, ma si sta espandendo sempre più rapidamente e, alla fine, tutto ciò che esiste sarà diluito in un gelido nulla.

Questo modello non è molto vecchio ed era stato vagamente previsto da Albert Einstein, ma sarà stato necessario aspettare fino al 1990, con le osservazioni di supernovae lontane, per portare gli astronomi a pensare che l'universo è in espansione e che l'espansione sta accelerando inesorabilmente.
L'elemento fondamentale di questo modello è dunque l'energia oscura, che fa sì che gli spazi vuoti si allarghino e diventino sempre più vuoti...


Uno studio recente, in via di pubblicazione sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society  (novembre 2017), indica che gli astronomi sono stati finora ingannati dallo spostamento verso il rosso della luce delle supernovae, a causa delle onde luminose che si allargano progressivamente quanto più distante dall'osservatore è la loro fonte. In pratica, l'accelerazione di questa espansione potrebbe essere solo una specie di illusione causata da una errata percezione della distribuzione della massa nell'universo.

Ricordiamo il principio cosmologico, una ipotesi che sostiene che l'universo è spazialmente omogeneo, e avvalorata dall'uniformità apparente della radiazione cosmica (o CMB), la radiazione elettromagnetica che proviene dall'epoca densa e calda che ha attraversato l'Universo nel passato: il famoso Big Bang.

Per i ricercatori, il principio cosmologico è un potenziale errore e l'osservazione di supernovae distanti potrebbe rivestire un nuovo significato.

"Sebbene la notevole isotropia della radiazione cosmica indichi uno stato iniziale di elevata omogeneità, l'Universo posteriore presenta una rete di complesse strutture cosmiche. In termini di volumi, questo universo è principalmente formato da tasche vuote filettate ed è circondato da ammassi di galassie distribuite in strati, nodi e filamenti", si legge nello studio di Lawrence H. Dam, Asta Heinesen e David L. Wiltshire.

Questa ipotesi, chiamata "timescape scenario" dai ricercatori, suggerisce che l'Universo non è così omogeneo come gli scienziati pensavano finora.

Così, le differenze nella distribuzione della materia nell'Universo permettono di immaginare che diversi osservatori situati in diversi punti dell'Universo potrebbero avere la propria nozione di espansione dell'Universo.

I ricercatori non sono formali e accettano la possibilità di essere fuori strada, ma questa pista sarà ulteriormente esplorata per affinare questa ipotesi.

Fonti: ScienceDaily - MotherBoard

Tradotto da Catherine
Fonte: sciencepost.fr

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