domenica 19 agosto 2018

Riflessioni sul potere

di Pietro Cimatti

Mi chiedi la mia opinione sul potere. E certo intendi il potere apparente dell'uomo sull'uomo, quello che muove la ruota terrestre.

Comma primo: il potere esige, vuole determinatamente farsi odiare dal suddito, dall'impotente sottomesso.
Secondo comma: il potere proibisce l'odio stesso che esige. Vuole contemporaneamente farsi odiare, nell'intimo del suddito al quale ha strappato un irrisorio consenso, e farsi ammirare ed amare all'esterno, nelle manifestazioni rituali. Gli chiede quindi tutto: amore, odio; reverenza, paura, silenzio, imprecazione, giuramento; obbligazione, ipocrisia; rispetto, distanza, dispetto; e così via.

Il potere attira a sé tutto il sottomesso e lo colloca all'opposto di sé, nell'impotenza garantita da leggi e regolamenti che il potere emana contro i sudditi. Il suddito deve essere totalmente tale, non uomo, non umano, ma insetto, unità funzionale, sensore di un'anima-gruppo che
produce, raccoglie e mette a memoria (del potere) le esperienze e le fatiche di tutti i sudditi, di generazione in generazione. E questa anima-gruppo, nella quale tutto confluisce e si trasforma irriconoscibilmente, è l'organizzazione, lo stato.

Per ottenere la plenitudine della potenza, il potere garantisce di essere tramite tra i sudditi e il Potere, la Divinità, l'Oltre, un oltreprima invisibile per il suddito ma garantito dalla Storia, dai Sacri Libri, dalla Tradizione, dalla paura. Solo il potere conosce, eredita e può gestire il Potere. In tal modo, il potere è la sola religione. La sola religione è il potere ...


Laguna di Venezia - Progetto Mose

Nella immobilità di questo statuto, che fonda il potere sovrano e la sudditanza totale, sono diverse ma coincidenti le dichiarazioni con le quali il potere si fa erede e garante del Potere: il suo preambolo d'investitura può riferirsi alla Tradizione o alla Rivoluzione, a Dio o al Popolo, allo Spirito o al Sangue, a un Santo o ad un Vendicatore assunti o al cielo dei Martiri o a quello degli Eroi. Le differenze sono puramente formali e vogliono apparire evidenti nei rituali di investitura e di celebrazione - che è una autocelebrazione del potere - allo scopo, non dichiarato per quanto è implicito, di separare i sudditi di un potere dai sudditi degli altri poteri e di proibire ad essi la consapevolezza che la sottomissione e l'impotenza sono totali, che il potere ha questa sola religione, comunque travestita, e tutta la geografia è del potere.

In quanto religione, cioè in quanto potere tendenzialmente assoluto, il potere non promana dai sudditi, anche se ad essi chiede periodicamente una ratifica formale, ma proviene dall'alto, che è il potere stesso in precedenti codificazioni, discende dall'oltre, divino per assioma o divinizzato per abitudine indotta e obbligata.


Tunnel TAV ferrovie Torino-Lione

Ai sudditi non spetta, quindi, che un comportamento religioso, cioè ubbidienza, paura, ossequio, sacrificio, silenzio su ogni argomento e progetto che sia dichiarato lesivo od offensivo del potere. 
La sua maestà è sacra. La sua storia è, per definizione culturale, la sola storia dei sudditi.

A compenso e tacitazione di questa espropriazione tendenzialmente assoluta delle singolarità, il potere ammette ma riservandosene la punizione esemplare - la bestemmia, la ribellione segreta, la rabbia momentanea, la fuga od evaporazione psichica all'interno ingovernabile del suddito. Il misticismo e la demenza sono i due modi apparentemente estremi della stessa evasione dall'invivibile storico, ossia dal potere totalmente subito.

Appartiene al potere, in certi casi, provocare sia il misticismo che la demenza e garantire l'emarginazione degli evasi immaginari ora in conventi e ora in istituzioni psichiatriche, ora in ghetti e ora in carcere.
Le evasioni reali sono immediatamente perseguite. In quanto il potere è religiosamente totale, non ammette scampo.

Il suddito può odiarlo in segreto - il potere glielo proibisce per concederglielo meglio. Ma all'esterno, nel rituale pubblico, deve soltanto ubbidire - il potere glielo obbliga per dargli quella sola libertà impotente, l'odio.

Nessuna legge o consuetudine permette l'odio manifesto al potere, e nessuna legge o consuetudine lo perdona appena si manifesti. L'odio non è mai neppure nominato come possibile, come non è mai neppure nominata l'ubbidienza come comportamento obbligato.

Ma nessuna legge perdona la disubbidienza manifestata, a reprimere la quale ogni legge del potere è dedicata. La legge è dunque pura e totale emanazione del potere da ubbidire e della sudditanza come pura e totale ubbidienza, da prima della nascita a dopo la morte. Infatti la nascita e la morte, in quanto atti religiosi, cioè accadenti all'interno del potere, che significano l'iscrizione o la cancellazione di un suddito, sono possessi del potere stesso. In tal modo esso espropria dell'origine e della fine, e abbiamo visto dell'intera esistenza, i suoi sudditi naturali.


La volontà del potere sostituisce, con un atto ufficiale, la non volontarietà sia del nascere che del morire in quel tempo e in quello spazio. 

Il tempo e lo spazio sono possessi del potere divisi con altri poteri confinanti nel tempo e nello spazio. I sudditi non hanno altro spazio e altro tempo che quelli notarizzati e garantiti dal potere. Anche i morti sono suoi sudditi. E i nascituri, immediatamente trasferiti nei suoi registri e nei suoi dati statistici, ricevono una garanzia di esistenza in quanto sudditi incancellabili del potere.

Tutto quanto ti ho detto è impossibile ad intendersi, prima ancora che ad accettarsi, essendo la verità stessa del potere, cioè quello che innanzitutto il potere proibisce di sapere. Per il potere, infatti, tutto il sapere è interno al potere e da lui derivato. È proibito sapere che cos'è il potere. Ed è tanto proibito che il potere stesso non lo sa, se lo proibisce. In tal modo il potere ha anche una buona coscienza. Perciò la cattiva coscienza resta tutta ai sudditi che essi possono tenere per sé in silenzio e senza redenzione.

Non si è mai sufficientemente attenti all'orrore del potere, al karma del ruolo emergente. Chi si inchina ad adorare un potente adora, in realtà, se stesso, l'immagine di una potenza agognata, invidiata e impossibile. Appena ti lasci adorare, sei un potente; appena ti compiaci dell'adorazione, sei un potente che ammette il suddito e in quel momento lo crea, incatenato a quel ruolo. La stessa catena ti lega e ti inganna, senza scampo.


La verità interiore dice: niente è adorabile se non ciò che non si può adorare; niente è alto se non ciò che ti innalza; tutta la potenza è in un filo d'erba, e si fa calpestare; tutto il potere del mondo è una tua immagine agognata, invidiata e impossibile: in realtà, il potere è magia, ma il vero mago ha potere solo su se stesso ed è suddito solo di se stesso.
Attenzione, caro."

L'UOMO ZERO
1992, CASA EDITRICE ASTROLABIO ¤ UBALDINI EDITORE, ROMA


A proposito del Progetto Mose e delle grandi infrastrutture come simboli del potere, suggerisco di leggere:
GRANDI OPERE le infrastrutture dell'assurdo

6 commenti:

  1. Il vero potere non è quello materiale legato e circoscritto a questa esistenza,ma esiste un altro potere che non è legato da vincoli di tempo e di spazio e che ognuno di noi possiede nel profondo della sua Anima ed è il potere sublime e mareviglioso dell*Amore.E sarà proprio questo potere che se avrà dato i suoi frutti nel corso del nostro passaggio in questo mondo,consentirà a tutti noi,nessuno escluso quando sarà il momento di superare le barriere che dividono questa vita dall*altra che ci attende.Ecco,per me è questo il vero potere di cui ognuno di noi può fidarsi ciecamente ed è un potere che non tradisce e che non conosce tramonto.Emilio






    nessuno escluso,proprio perché sen

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  2. Al momento vincono loro questo è un fatto, ma vinceremo noi.

    Alla natura di noi non importa assolutamente nulla, gli importa solo l'equilibrio e noi abbiamo rotto l'equilibrio a livello planetario, tra le altre cose stiamo provocando la quinta estinzione di massa.

    Il futuro si direbbe oscuro ma non è così.
    La natura cerca sempre l'equilibrio e in un modo o nell'altro lo trova sempre.
    Attualmente si assiste ad un risveglio a livello planetario se ne è accorta anche la scienza, è un modo per raggiungere l'equilibrio.

    L'altro modo che ha la Terra è di farci fare la fine dei dinosauri, l'intero pianeta ha iniziato a muoversi, terremoti, vulcanismo, oscillazione del campo magnetico terrestre e questo si che è veramente grave per i suoi effetti fisico/planetari, tutte le estinzioni passate sono collegate a forti oscillazioni del campo magnetico.

    E' una gara a chi arriva prima, il risveglio che riporta l'equilibrio oppure la nostra estinzione. Se sarà questo il fato niente impedirà la nostra fine totale, potenti compresi.
    Non siamo inermi, possiamo vincere noi migliorando noi stessi e questo mette informazioni energetiche adeguate sul campo di informazioni è una questione di massa critica.

    E se perdiamo almeno dall'altra parte non finiremo a spalare carbone in qualche fornace.

    Gianni

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  3. Restando nell*ambito del discorso relativo all*autodistruzione del nostro pianeta e quindi alla nostra estinzione di massa,mi fa piacere citare una ormai vecchia intervista fatta un giorno a uno dei più famosi scienziati vissuti su questa Terra e mi riferisco ad Albert Einstein,il quale alla domanda sulle armi con le quali sarebbe stata combattuta la terza guerra mondiale,rispose con le armi di distruzione di massa e alla seconda domanda con quali armi sarebbe stata combattuta la quarta guerra mondiale egli rispose semplicemente.......con la clava.E quindi io chiedo a nome di tutta l *Umanita a chi detiene il potere materiale di questo mondo a mettersi una mano sulla coscienza,ritrovando il proprio equilibrio,come dice Gianni,prima di mettere in atto qualcosa di irreparabile e quindi di irreversibile per la sopravvivenza della nostra stessa razza.Emilio

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  4. Un argomento sempre molto spinoso e che nella vita fuori affronto spesso con amici e famiglia, quello del potere.

    Ogni giorno ci si lamenta che chi detiene il potere finanziario-economico, politico e spirituale è un farabutto, vengono fuori scandali continuamente, tutto questo ci indigna, ma poi dopo qualche giorno ci si rende conto che molti al posto di quelli là farebbero esattamente le stesse cose per gli stessi identici motivi: Potere e denaro.
    La verità è che solo persone davvero in equilibrio dovrebbero far uso di certi poteri, quelli sopra citati.
    Ognuno di noi al mondo ha un potere smisurato:
    Uccidere, derubare, usare violenza, depredare, torturare eccetera eccetera.
    Se non lo facciamo è per motivi che spaziano dal timore di finire in galera, a censura religiosa e morale, a vergogna per ciò che dirà ls gente, ma solo pochi non useranno il potere che hanno perché hanno compreso a livello spirituale che avere il potere di fare qualcosa non ci dà automaticamente il diritto di farlo. Né in bene né in male.
    È un percorso lungo e tortuoso che se ben fatto ci porta al risultato citato da Emilio: Il comprendere a livello profondo che l'unico potere salvifico è quello dell'amare tanto e senza troppe condizioni aggiungo, perché nel potere terreno di fare del male non c'è nulla di bello e di etico, nulla che renda felici e ci dia un equilibrio.

    Non a caso nei punti chiave del potere ci sono sempre individui psicopatici che non provano alcuna empatia per la vita e la Natura, e chi li invidia e vorrebbe essere al posto loro non sa davvero quello che desidera e cosa significhi essere persone totalmente squilibrate.

    Il potere che abbiamo dovremmo usarlo sempre con molta saggezza e compassione per la Vita, per prenderci cura di chi e cosa amiamo, proteggendolo lasciandolo libero.
    Ed è l'unico potere che è bello desiderare e attuare.

    Anna

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  5. Sono in totale sintonia di pensiero con Anna,l*unica ragione per la quale vale veramente la pena di vivere è quella di dare amore e di riceverlo.Io personalmente da sempre ho cercato una risposta allo scopo della mia esistenza,l*ho cercata nei grandi libri di filosofia,l*ho cercata nelle visioni dei Mistici,l*ho cercata nelle risposte della Scienza e infine l*ho trovata non nelle grandi chiese ma nel dolce e sereno sguardo di un bimbo,venuto al mondo tanti anni fa per ricordare a noi piccole particelle di Infinito il significato reale e profondo della parola Amore.Emilio









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  6. Visto che Emilio ha citato il bambino, andando oltre risulta che tornare come bambini è la chiave della vita. I bambini piccoli sono liberi, selvaggi e indomabili, non pensano al passato e al futuro, vivono nel modo più completo il momento presente.
    Un umano che vive così per i potenti e i pecoroni invigliacchiti è un essere orribile perchè non è condizionabile, ha pensieri propri è indifferente a quello che dicono o pensano di lui, basta a se stesso e cerca dentro di se stesso le risposte.

    Un tempo ero come tutti, poi mi sono civilizzato, ed ho scoperto che la musica è tutto intorno a noi, che aspetta solo di essere ascoltata.
    Basta iniziare e il resto viene da se. La cosa più bella che ho scoperto è l'amore come stato d'animo,una cosa molto magica che ti cambia profondamente.

    Gianni

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