Iraq - 2005
Ogni aereo, elicottero o mezzo corazzato dell'esercito americano dispone di uno o più registratori digitali, che memorizzano tutte le immagini esterne e tutti i dialoghi intercorsi fra i membri dell'equipaggio nelle varie operazioni.
Quello che pubblichiamo, con sottotitoli in italiano, è un filmato che non doveva certo essere reso pubblico ...
Video soggetto a limiti di età (per effetto delle Norme della community)
Proviene da un AC-130, in missione notturna in Iraq.
E' il vero volto della guerra, ed è anche il vero volto del nostro alleato. I morti passano, la Storia rimane. E noi stiamo passando alla storia, ancora una volta, da una parte che molto probabilmente in futuro non ci piacerà riconoscere, e che cercheremo in tutti i modi di "rivisitare" ad uso e consumo delle nostre coscienze.
Ma certe immagini non si cancellano.
Il filmato dura sei minuti, e mostra in realtà due diverse azioni, delle quali abbiamo sottotitolato tutto quello che siamo riusciti a capire. Ma il resto non è difficile immaginarlo.
Nella prima azione, che si svolge di notte, la telecamera è a raggi infrarossi, per cui gli esseri umani appaiono completamente bianchi. L'illusione di potersi nascondere nell'oscurità è, come vedrete, completamente fasulla. Se c'è qualcosa che turba profondamente, è questa schiacciante superiorità tecnologica unita al tono distaccato con cui si decide della vita e della morte altrui.
Fonte: www.luogocomune.net
"Queste guerre sono totalmente impersonali: si bombarda dall’alto senza nessuna distinzione tra civili, combattenti, terroristi o innocenti; tutti rientrano nel mucchio, e in una guerra condotta in questo modo è inevitabile che sia così. Non si possono più fare paragoni con le guerre per come si conoscevano fino all’800, dove l’esercito con la divisa gialla combatteva contro quello in divisa blu in campo aperto e la vittoria era determinata da fattori quali la strategia, le motivazioni dei singoli e l’eroismo. Nel bene e nel male la guerra era questo; ma oggi possiamo ancora parlare di Soldati? Sono Guerre queste o stermini?"
"Pochi conoscono le ricerche americane sui soldati in combattimento, 7 su 10 non sparano, 8 su 10 si pisciano addosso, molti dopo operazioni in teatri di guerra finiscono in case di cura per turbe mentali. La guerra viene beatificata dai politici, mai dai militari e, se lo fanno, i comandanti è per combattere il vero nemico di entrambi le fazione in lotta, la paura di morire. Morire soli, lontani da casa, tra atroci sofferenze (verificate le micidiali e devastanti ferite che producono le cartucce che vengono usate da tutti gli eserciti)."
"Nell’Europa Feudale, in particolar modo fino al XIII secolo, la guerra era esclusivo compito della classe nobile. Erano gli unici che avevano il diritto/dovere di combattere; in tempo di pace si esercitavano all’arte della guerra e in caso di attacco uscivano in battaglia mentre i contadini e gli artigiani trovavano rifugio nel castello. Il Signore si metteva alla testa del suo esercito, e i giovani nobili preferivano una morte in battaglia che una fuga ignominiosa. All’epoca era molto più probabile morire giovani se si nasceva nobili che contadini, anche perché le condizioni igieniche e di salute erano uguali per tutti. I Re che non morivano in battaglia morivano più prosaicamente di dissenteria. Chi gestiva il potere, la classe nobiliare, pagava in questo modo, assumendosi il compito della protezione fisica della popolazione che ne garantiva il mantenimento, il prezzo dei suoi privilegi. Oggi chi detiene il potere ne gode solamente i benefici. Chi decide per le guerre ne è esente, si mostra addolorato mentre manda al macello migliaia di disperati, e usufruisce in seguito dei benefici derivati dal loro sacrificio."
"Chi accetta che oggi si porti avanti un’operazione militare, per qualsiasi motivo, deve in seguito essere abbastanza realista da non pretendere che siano salvaguardati i diritti dei civili o dei non belligeranti. Chi accetta la guerra nel XXI secolo la deve accogliere nella sua interezza e deve essere abbastanza coerente da evitare ipocrisie del genere “effetti collaterali” o “salvaguardia dei civili”. Oggi la guerra è questo, è totalmente disumana, e concetti quali Onore, Sacrificio, Rispetto del nemico che per qualcuno potevano avere un senso in passato oggi andrebbero evitati, per questione di buon senso e coerenza. Questa è la guerra del XXI secolo, e chi ne trova delle giustificazioni deve avere anche il coraggio di accettarla in tutte le sue forme."
Oggi sono io, domani sei tu ..
Dentro ognuno di noi, è sempre presente un bel mostriciattolo pronto a saltar fuori alla prima occasione" ..
(Dai commenti all'articolo originale)
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.