sabato 2 settembre 2017

Non è mai troppo tardi per cominciare a cambiare le cose che dobbiamo cambiare …

Un’infermiera rivela le 5 cose di cui tutti i pazienti si pentono poco prima di morire

Per molti anni ho lavorato in cure palliative. I miei pazienti erano quelli che andavano a casa a morire. Abbiamo condiviso alcuni momenti speciali.
 
Stavo con loro per le ultime 3-12 settimane di vita. La gente matura molto quando si scontra con la propria mortalità. Ho imparato a non sottovalutare la capacità di una persona di crescere. Alcuni cambiamenti sono stati fenomenali. 

Con ognuno di loro ho sperimentato una varietà di emozioni straordinaria. La speranza, il rifiuto, la paura, la rabbia, il rimorso, la negazione e, infine, l’accettazione. 
Tuttavia, ogni paziente ha trovato la pace prima di lasciarci.

Alla domanda su quali rimpianti avessero avuto o su qualsiasi altra cosa che avrebbero fatto in modo diverso, sono emersi alcuni argomenti costanti. 
Questi sono i cinque più comuni:


Vorrei essere stato capace di rendermi più felice

Purtroppo alcune persone si rendono conto solo quando è troppo tardi che la felicità è una scelta.
Sono convinti che i loro stati d’animo dipendano da eventi esterni e rimandano la loro felicità a quando saranno ricchi, a quando saranno sposati, a quando saranno in pensione, a tempi migliori insomma.
Fanno una fatica terribile ad attuare quei cambiamenti che permetterebbero loro di vivere finalmente una vita piena e serena, e preferiscono mantenere le vecchie abitudini e la loro routine che gli procura una sopportabile infelicità pur di evitare di uscire dalla famigerata zona di confort. E arrivano persino a mentire con se stessi convincendosi di essere contenti, quando nel profondo vivono insoddisfatti
.

Vorrei aver trascorso più tempo con i miei amici

Molte persone rimpiangevano profondamente di non aver dato alle amicizie il tempo e l’impegno che si meritavano. 
La Ware dice che quando una persona sta per morire sente la mancanza dei suoi cari; non solo dei familiari ma anche, e soprattutto, degli amici. 
Così molte persone in punto di morte hanno confessato che se avessero potuto tornare indietro avrebbero dato molta più priorità alla coltivazione delle loro amicizie

Vorrei aver avuto il coraggio di esprimere i miei sentimenti

Molte persone sopprimono i loro sentimenti in modo da mantenere il quieto vivere con gli altri. “Non ho mai detto a quella persona che la amo“, “non ho mai detto ai miei genitori che gli voglio bene“, “non ho mai detto a quella persona che lo perdono“. 
E, ancora, “non ho mai detto al mondo chi sono davvero”, “non ho mai lottato per i miei diritti“, “ho detto sempre sì solo per quieto vivere“. 
Come risultato, rabbia, amarezza e risentimento diventano delle malattie che si sviluppano dentro, con conseguenze anche fisiche.

Vorrei non aver lavorato così duramente

Statisticamente nella ricerca della Ware questa frase è venuta fuori più dagli uomini che dalle donne, ma va tenuto conto del fatto che la generazione a cui la Ware fa riferimento è una generazione in cui era ancora presente un alto numero di mamme che non lavoravano fuori casa. 
Ad ogni modo, sia gli uomini che le donne che avevano lavorato tanto fuori casa si rammaricavano profondamente di aver trascorso così tanto tempo a dedicarsi sfrenatamente al lavoro, e di essersi persi l’infanzia dei loro figli, dei bei momenti con il partner, l’affetto dei loro cari, tante diverse esperienza che avrebbero voluto fare.

Vorrei aver avuto il coraggio di vivere una vita come volevo io, non quella che gli altri si aspettavano da me

Questo il rimpianto più comune.

Quando le persone si rendono conto che la loro vita è quasi finita e ripensano a essa tirando le somme, spesso si rendono conto di quanti sogni sono rimasti insoddisfatti, e di quante scelte sono state fatte per compiacere le esigenze delle altre persone ma non le loro. La maggior parte delle persone non aveva realizzato nemmeno la metà dei loro sogni e doveva morire con la consapevolezza che era a causa di scelte che aveva compiuto. La salute offre una libertà di cui in pochi si rendono conto, fino a quando non la perdono.”

Se oggi fosse l’ultimo giorno della tua vita e ti trovassi a farne un bilancio, come valuteresti la tua intera esistenza?
C’è qualcosa che vorresti aver fatto e che non hai fatto?
Il momento perfetto per essere felice e per cambiare la tua vita è ora.

Fai ora le scelte giuste per la tua esistenza: vivi secondo le tue esigenze ascoltando meno quelle degli altri, dedica il giusto tempo al lavoro e alle amicizie, esprimi i tuoi sentimenti, renditi felice.
E scegli di essere felice.
Prima che sia troppo tardi.


Bronnie Ware è un’infermiera australiana che si occupa di cure palliative per i malati terminali, e per molti anni ha ascoltato le ultime parole di tantissime persone in fin di vita. Le ha raccolte prima in un blog e poi in un libro che si chiama “I 5 più grandi rimpianti dei morenti”, e ciò che viene fuori da questa ricerca è estremamente interessante.

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