giovedì 23 marzo 2017

Sulla dipendenza da cannabis: come stanno le cose?

Quando si parla di Cannabis, i proibizionisti sono pronti a far rullare i tamburi parlando del rischio di dipendenza. Qual è la verità, dunque? Diamoci un'occhiata.

Mito e Realtà sulla Dipendenza da Cannabis

La legalizzazione della Cannabis è un argomento cruciale nella società moderna, ma il movimento che la sostiene deve scontrarsi ogni giorno con una serie di ostacoli che vanno, sistematicamente, superati.

Da quando esiste la legalizzazione della Cannabis, intorno alla questione si sono elevati una serie di sbarramenti costituiti da stigma e miti, primo fra tutti il pericolo di dipendenza.

In questa società, spesso ci ritroviamo sommersi dai nostri consumi quotidiani. Che ci piaccia o no, capita a tutti, prima o poi nella vita. Che siano i social media, il caffè, le sigarette, l'alcool... che siano legali o illegali. Tutti i tipi di dipendenza e tossicodipendenza da sostanze possono essere classificati secondo il criterio generale per cui queste agiscono su di noi tanto a livello fisico quanto psicologico.
La Cannabis non è differente. Tuttavia, sono molti a considerare che la Cannabis sia ad alto rischio di dipendenza, e questo assunto è falso...



Non è una sostanza che porta l'organismo a desiderarne sempre di più. La Cannabis, piuttosto, può provocare una dipendenza psicologica, ma non diversa da quella indotta dal desiderio di non staccarsi dalla TV o di farsi un bagno particolarmente rilassante. Gli studi condotti in questo ambito ipotizzano che il 9% delle persone che hanno sempre voglia di Cannabis prima o poi svilupperà una dipendenza da questa sostanza, a volte semplicemente per abitudine o per lasciarsi alle spalle una dura giornata.

Un tasso di dipendenza del 9% potrebbe suonare leggermente allarmante, ma se paragonato ad altre sostanze psicoattive come alcool, cocaina, eroina e nicotina, la Cannabis ha meno probabilità di condizionare la vostra vita. Per non parlare dello stress vissuto quando si decide di smettere, sicuramente molto meno negativo di quello provocato dall'interruzione del consumo di caffeina o nicotina.

Uno degli argomenti popolari più diffusi contro la Cannabis è che questa provochi dipendenza fra gli adolescenti. Si tratta di una stima difficile da fare. La natura irregolare del mercato nero rende molto più facilmente accessibile la Cannabis, per gli adolescenti, piuttosto che alcool e tabacco. Di conseguenza diventa difficile giungere a conclusioni certe. Tuttavia, le prove dimostrano che, laddove esiste un mercato regolare, il consumo di Cannabis fra gli adolescenti è in calo.

Alcuni studi hanno rivelato che una certa percentuale di persone che consumano regolarmente Cannabis trae un giovamento nel trattamento di patologie difficili da identificare, come ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività) o depressione. Quando ci si rende conto dei benefici terapeutici della Cannabis, diventa difficile notare la differenza con i farmaci prescrivibili, se non nel fatto che una è illegale e gli altri no. La Cannabis piuttosto che una dipendenza è un rituale quotidiano difficile da interrompere. Secondo un recente studio comparso su una rivista di ricerca e teoria delle dipendenze, i tre quarti dei consumatori di Cannabis per scopi terapeutici intervistati hanno dichiarato di consumare Cannabis come sostituto dei farmaci da prescrizione, degli alcolici o di altre sostanze illegali. Si tratta di una buona notizia, perché gli effettivi rischi, spesso letali, derivanti da effetti collaterali indesiderati vengono sostituiti dalla natura più sicura e leggera della Cannabis.

Sebbene il mito che vuole la Cannabis come una sostanza dall'elevato rischio di dipendenza continui a perdurare, la consapevolezza che in realtà non sia affatto così comincia a non essere più una novità. Uno studio presentato al Congresso degli Stati Uniti nel 1999 mise in luce come 'la dipendenza da marijuana si è rivelata molto rara e, quando si fosse manifestata, era molto meno severa rispetto a quella vissuta da chi era affetto da dipendenza da alcool o nicotina'.

Questo è quanto. È tutta una questione mentale! La Cannabis è una delle sostanze dal più basso rischio di dipendenza. Un ruolo di rilievo lo giocano la propria personalità e il proprio trascorso ma, indipendentemente da chi siate e da dove arriviate, se vi piace qualche sostanza ricreativa, mantenete sempre la soglia di sicurezza e siate consapevoli che potreste volerne sempre di più!

Fonte: www.royalqueenseeds.it

Per approfondire:
La canapa come medicina (di Franjo Grotenhermen e Renate Huppertz)

Articoli correlati:
Cannabis e uso terapeutico in Italia: quattro cose da sapere
L'alba delle droghe

2 commenti:

  1. Il problema é esoterico, il risvolto politico é che non vogliono legalizzarla perché danneggerebbe i colleghi mafiosi; ma esotericamente se tutti potessero fumare ci sarebbe un apertura di coscienza che cambierebbe una mentalità propensa allo status quo oltre che preparerebbe la strada al primo contatto, visto l'innalzamento degli stati vibrazionali delle emozioni e della psiche in positivo....e questo all 1% della popolazione mondiale non va bene! #siamoil99%

    RispondiElimina
  2. credo che esotericamente parlando il modo peggiore di assimilarla sia quello di fumarla. Trattasi di una pianta maestra e come tale deve essere assunta, a secondo del beneficio che si voglia ottenere. Come la legge della polarità insegna tutto ha il suo positivo ed il suo negativo, fumare soprattutto per uso ricreativo credo che penda più dal lato negativo(dissacratorio).
    procurando alla lunga un blocco energetico.

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.