Esiste uno stretto legame tra le attività della specie umana e l'ambiente naturale in cui queste attività si manifestano: se l'intelligenza dell'Uomo è in grado di modificare profondamente la Natura, questa ha determinato le condizioni in cui l'attività cognitiva si è evoluta. Nel momento in cui la crisi ecologica coincide con il crollo dei valori e delle certezze su cui si è basata la società industriale e postindustriale, con conseguenze sugli stati d'animo individuali e collettivi, si ritiene che il mondo ambientalista debba svolgere un accurata e approfondita riflessione sulla natura dei processi che accompagnano i cambiamenti, esaminando tematiche quali l'etologia, l'epistemologia e lo studio dei sistemi. In questo sito l'utente potrà trovare riferimenti bibliografici, strumenti di indagine, articoli e opinioni, indirizzi web in Italia e all'Estero a cui fare riferimento. (www.oikos.org)
L'opera di Gregory Bateson
Verso l’ecologia della mente è uno dei testi più famosi di Gregory Bateson, famoso psicologo, che ha affascinato esperti e non esperti.
In questo volume Bateson tenta di dare un’immagine olistica ed ecologica dell’individuo e del suo funzionamento mentale, descrivendo un ponte che collega il comportamento alla natura. I riferimenti sono diversi si va dall’antropologia, alla biologia e si arriva anche alla psichiatria perché una descrizione della mente ecologica necessita anche di dare una spiegazione dei ‘malfunzionamenti’ della stessa.
Bateson inizia con una definizione dei metaloghi: conversazioni su argomenti problematici, introdotte da domande pungenti a cui l’autore cerca di dare una risposta. Seguono una serie di saggi sulla struttura delle organizzazioni umane e delle relazioni che intercorrono tra di loro. Nella terza parte vengono affrontate le malattie psichiatriche. Viene introdotta con forza un’interpretazione depatologizzante delle stesse che sono dei comportamenti comprensibili se li consideriamo tentativi di adattamento al sistema. La quarta e la quinta parte sono più vicine alle genetica e all’epistemologia. Bateson conclude con degli esempi di come situazioni di partenza difficili possono evolvere in situazioni di grave disagio, delineando delle traiettorie.
L’ecologia della mente si basa sul rapporto con l’ambiente
Alla base del pensiero di Bateson sull'ecologia della mente, c’è la convinzione che non si può parlare di una specie o di un singolo individuo in modo astratto. Per comprenderne il funzionamento occorre considerare l’organismo inserito nel suo ambiente. L’armonia di questo rapporto è fondamentale sopravvivere e per vivere bene. Anche quando si studia la mente non è opportuno smembrarla in funzioni separate, ma la si comprende solo quando ne comprendiamo l’organizzazione che ricalca le relazioni tra le parti dei sistemi naturali e dell’equilibrio che la natura è riuscita a creare tra loro. Questa mente ecologica fu un’immagine innovativa perché riusciva a spiegare come la mente e la sua ‘immaterialità’ si legasse al substrato materiale che la mantiene in vita senza ridurla ad essa.
La visione olistica che è alla base dell’ecologia della mente è il tentativo di integrare funzioni mentali molto diverse tra di loro (apprendimento, memoria, linguaggio, ecc.) che però hanno in comune l’organizzazione e il loro funzionamento. In questo percorso Bateson si imbatte nella coscienza, termine che stato coniato per separare le funzioni intellettuali da quelle che in antichità si credevano dominate dal cuore. La coscienza viene introdotta per distinguere ciò che ha natura ordinata e razionale e non ha a che fare con il disordinato e il passionale. Questo genere di dualismo è proprio l’ostacolo alla visione ecologica della mente.
Fonte: www.crescita-personale.it
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