Se il calendario vi ha appena ricordato che oggi è Venerdì 13 (la fatidica data!), non c’è davvero motivo di inquietarsi, né più né meno che in qualunque altro giorno della settimana o del mese.
A meno che non siate superstiziosi… poiché, a quanto pare, niente porta più sfortuna che l’esserlo.
Sia il venerdì che il 13 come numero in sé trovano da sempre radicate tradizioni, non solo in Occidente, che li considerano come fattori negativi o infausti. Il più evidente simbolismo, almeno per la nostra cultura, si trova nel novero dei commensali dell’Ultima Cena, con il tredicesimo del presenti, Giuda, che si rende traditore di Gesù, il quale proprio di venerdì muore sulla croce.
Sono poi sufficienti poche coincidenze storiche perché la combinazione della data assuma o confermi l’oscura suggestione della propria fama. Per esempio, pare cadesse proprio di venerdì quel 13 di ottobre del 1307 in cui re Filippo il Bello fece arrestare tutti i Templari sul territorio francese, confiscando i loro beni e consegnandoli all'Inquisizione.
Se il numero 12 viene generalmente considerato come rappresentativo di un ciclo concluso (dodici i mesi, dodici i segni zodiacali, e via elencando), il 13 vi aggiunge una sorta di unità perturbante, estranea e complementare a un tempo, così che il tredicesimo elemento si presenta come trasgressione, antitesi o minaccia di un sistema altrimenti ideale ...
Secondo un racconto del mito nordico, in una tarda versione apocrifa fortemente influenzata dal Cristianesimo, il malvagio Loki si unisce come tredicesimo convitato a un banchetto divino, e a causa delle sue macchinazioni ha luogo la morte del luminoso dio Balder.
Il 13 ricorre nel calendario delle antiche società matriarcali, basato su un ciclo lunare in 13 mesi di 28 giorni, in contrapposizione all’anno solare della successiva e dominante civiltà maschile. I filosofi greci definivano il 13 un "numero imperfetto", mentre persino nella tradizione Induista un raduno di 13 persone nello stesso luogo era considerato di cattivo auspicio.
L’usanza di escludere tale cifra dall’uso quotidiano, specialmente diffusa in America, sembra risalire sino al XVII secolo, ignorando il 13 nella numerazione delle stanze d’albergo, dei piani di certi moderni palazzi, dei tavoli nei locali pubblici e in ogni altro utilizzo comune… Esempi che potrebbero proseguire fino all’ossessione, trasformandosi in una vera e propria fobia patologia come la triscaidecafobia, ovvero la paura del numero 13.
Il 13 ricorre nel calendario delle antiche società matriarcali, basato su un ciclo lunare in 13 mesi di 28 giorni, in contrapposizione all’anno solare della successiva e dominante civiltà maschile. I filosofi greci definivano il 13 un "numero imperfetto", mentre persino nella tradizione Induista un raduno di 13 persone nello stesso luogo era considerato di cattivo auspicio.
L’usanza di escludere tale cifra dall’uso quotidiano, specialmente diffusa in America, sembra risalire sino al XVII secolo, ignorando il 13 nella numerazione delle stanze d’albergo, dei piani di certi moderni palazzi, dei tavoli nei locali pubblici e in ogni altro utilizzo comune… Esempi che potrebbero proseguire fino all’ossessione, trasformandosi in una vera e propria fobia patologia come la triscaidecafobia, ovvero la paura del numero 13.
Altrettanto antica la fama del dì solitamente indicato come il meno propizio della settimana, celebrato pure in un proverbio che lo indica come il più inadatto, insieme al martedì, per sposarsi, partire, o "dar principio all’arte".
Se già si è accennato alla Crocifissione, nella tradizione biblica il venerdì è anche il giorno della tentazione di Adamo ed Eva, dell’inizio del Diluvio Universale e della distruzione del Tempio di Salomone. Nella Roma pagana il sesto settimanale rappresentava il giorno delle esecuzioni, come più tardi in Inghilterra per l’impiccagione dei condannati. Nel Nord Europa, il venerdì è il giorno dedicato alla dea Freya (Friday in inglese, Freitag in tedesco), che se può coincidere nel dies Veneris con la figura di Venere, possiede rispetto alla divinità greco-romana l’ulteriore caratteristica di essere protettrice delle arti magiche, e per estensione del culto delle streghe.
Ulteriore spinta alla contemporanea diffusione di leggende e pregiudizi sulla sventura di questa particolare giornata, da molti considerata "maledetta" tanto da renderla leggenda comune a tutto il mondo, si deve in buona misura al ciclo cinematografico di Venerdì 13, inaugurato dal primo Friday the 13th di Sean S. Cunningham nel 1980, film che ha consacrato la sinistra maschera di Jason Voorhees ad autentica icona del genere horror.
Ecco tutti i film legati a questa (lunga) franchigia cinematografica:
Venerdì 13
(Friday the 13th, 1980, regia di Sean S. Cunningham)
Venerdì 13 Parte 2 - L'assassino ti siede accanto
(Friday the 13th Part II, 1981, regia di Steve Miner)
Venerdì 13 Parte 3 - Weekend di terrore
(Friday the 13th Part III, 1982, regia di Steve Miner)
Venerdì 13 Parte 4 - Capitolo finale
(Friday the 13th Part IV: The Final Chapter, 1984, regia di Joseph Zito)
Venerdì 13 Parte 5 - Il terrore continua
(Friday the 13th Part V: A New Beginning, 1985, regia di Danny Steinmann)
Venerdì 13 Parte 6 - Jason vive
(Friday the 13th Part VI: Jason Lives, 1986, regia di Tom McLoughlin)
Venerdì 13 Parte 7 - Il sangue scorre di nuovo
(Friday the 13th Part VII: The New Blood, 1988, regia di John Carl Buechler)
Venerdì 13 Parte 8 - Incubo a Manhattan
(Friday the 13th Part VIII: Jason Takes Manhattan, 1989, regia di Rob Hedden)
Jason va all'inferno
(Jason Goes to Hell: The Final Friday, 1993, regia di Adam Marcus)
Jason X - Morte violenta
(Jason X, 2001, regia di James Isaac)
Venerdì 13
(Friday the 13th, 2009, regia di Marcus Nispel)
Sicuri dunque di non credere assolutamente in certe cose?
Per concludere con una frase del filosofo inglese Francesco Bacone, "c’è una forma di superstizione nell’evitare ogni superstizione".
Fonte: www.latelanera.com
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