giovedì 21 marzo 2013

Carceri private: più gente rinchiudi, più fai quattrini. Bambini compresi

Ogni tanto questo blog ritorna sull'argomento delle carceri private in USA, in obbedienza alla saggia precauzione " Meglio prevenire che combattere".

Siccome anche in Italia, sotterraneamente, si sta insinuando l'idea di privatizzare le carceri con la solita scusa del "Lo Stato non ha i soldi", eccoci ancora una volta a prevenire.

Prima che qualche cinico salti su a dire che i carcerati sono delinquenti e quindi chi se ne importa del trattamento che ricevono, ricordo cinicamente il meccanismo alla base delle carceri private: occorre arrestare più gente possibile(quindi al limite dell'arbitrio) per mantenere fiorente il business. Questo significa gente in galera per aver buttato una cartaccia in terra, letteralmente: non a caso gli USA vantano ben il 25% della popolazione carceraria mondiale. Ecco comunque un post che ci quantifica tale lucroso business, riassumo qui:

- Le due più grandi industrie carcerarie hanno realizzato utili per 3 miliardi di $ nel 2010.

- Ne hanno spesi circa 45 milioni per attività pubblicitaria e di lobbying, ad esempio per far inasprire le pene o mandare direttamente all'ergastolo chi commette tre volte lo stesso reato;

- Tra il 1990 e il 2009 il numero di persone in carceri private è aumentato del 1600%.

- Una compagnia ha ricevuto dal governo 74 milioni di dollari per centri per immigrati, 200 $ a notte per ciascun detenuto. La stampa ha scoperto che in alcune di queste costose carceri i reclusi vivono però letteralmente immersi nei loro rifiuti biologici.

- Ai detenuti la compagnia impone tariffe telefoniche pari a 5$ al minuto...


- I reclusi nelle carceri private fabbricano elmetti, munizioni, tende, divise, zaini e giubbotti per l'esercito. Oltre a un'enorme percentuale di prodotti per la casa, per il lavoro, medicali e per gli aerei. Le compagnie guadagnano miliardi e i detenuti appena pochi cents l'ora.

- Il nuovo business sono i correzionali giovanili. Centinaia di bambini spediti in galera per piccole cose, talvolta grazie persino alla corruzione di giudici compiacenti che si prestano a condannarne in massa.



Il meccanismo alla base delle carceri private: occorre arrestare più gente possibile per mantenere fiorente il business. Anche con la corruzione e il lobbying.

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