E’ confermato, il Progetto di Legge sulla Salute di Obama renderà obbligatorio l’impianto di un microchip RFID per tutti i cittadini americani.
L’obiettivo è di creare un registro nazionale di identificazione che permetterà di “seguire meglio i pazienti avendo a disposizione tutte le informazioni relative alla loro salute”.
Il nuovo progetto relativo alla salute (HR 3200) è stato adottato recentemente (Giugno 2011) dal Congresso e alla pagina 1001, contiene l’indispensabile necessità per tutti i cittadini che usufruiscono del sistema sanitario di essere identificati con un microchip sottocutaneo.
In un documento ufficiale, vi è la prova che questi dispositivi fossero già previsti nel 2004. Questo documento della FDA (Food and Drug Administration), datato 10 Dicembre 2004 è intitolato Class II Special Guidance Document : Implantable Radiofrequency Transponder System for Patient identification and Health information ( Documento di orientamento speciale di classe II : Sistema di transponder impiantabile a Radiofrequenze per l’identificazione dei Pazienti e le informazioni relative alla salute).
L’impianto di un microchip per i pazienti che contenga le informazioni sulla loro salute era quindi già allo studio nel 2004. Nel Progetto di Legge intitolato America’s Affordable Health Choices Act of 2009 (Legge del 2009 sulle scelte di salute finanziariamente abbordabili dell’America), si può leggere nel paragrafo Subtitle C – National Medical Device Registre ( Sottotitolo C – Registro nazionale dei Dispositivi Médici), che è prevista una scheda per ogni persona che ha o sarà munita di un dispositivo sottocutaneo: Il ” Secretary ” stabilirà un ” registro nazionale dei dispositivi medici ” (in quel paragrafo sono chiamati “registro”) per facilitare l’analisi della loro sicurezza dopo la commercializzazione, con i dati di ogni dispositivo che è o è stato utilizzato su un paziente…” ..
Quindi tutte le persone che avranno ricevuto il microchip saranno schedati in un nuovo registro che ancora non esiste.
Con il pretesto di assicurare meglio l’assistenza sanitaria e preservare la salute dei cittadini, tutta la popolazione sarà marchiata con un microchip elettronico e schedata. L’inizio della marcatura obbligatoria per tutti è previsto a partire dal 2013.
Alla pagina 1006 del progetto, è fatta una precisazione sulla data di entrata in vigore del dispositivo: “ENTRATA IN VIGORE. Il Ministro della Salute e dei Servizi Sociali, metterà in opera il registro in virtù dell’articolo 519 (g) della Legge Federale sul cibo, i farmaci e i prodotti cosmetici come da aggiunta nel paragrafo, non più tardi di 36 mesi dalla promulgazione della presente Legge, senza preoccuparsi se le regolamentazioni definitive per stabilire e utilizzare il Registro siano state promulgate o meno in quella data”.
Quindi 36 mesi a partire dalla data di entrata in vigore della Legge! Questo ci dà 3 anni. Il 2013 è l’anno in cui la marcatura obbligatoria dovrebbe incominciare. Da notare che entrerà in vigore anche se non sarà stata adottata nessuna regolamentazione sul suo utilizzo e che sia presente o meno un inquadramento ben definito sull’utilizzo del “registro”.
newapocalypse.altervista.org
Nota della curatrice: sembra che il progetto HR 3200 non sia passato, ma che anche nel progetto HR 3590, quello approvato, si faccia riferimento al RFID.
remixxworld.blogspot.com
Bisognerebbe controllare se ci sono state ulteriori modifiche del progetto .
Vedere anche: futurepredictions.com
Da una ricerca:
" .. la legge H.R.3200 pare non sia stata più approvata nell’ambito della riforma sanitaria americana, così come è vero il fatto che non è previsto nessun un obbligo di farsi impiantare un microchip. E’ però anche vero che la H.R.3200 si riferiva pure ai dispositivi con tecnologia Rfid oggetto di impianto in precedenza, non solo ai pacemakers: la “classe II” di dispositivi medici cui si fa riferimento nella prima parte che hai riportato ricomprende infatti (fra i tanti) anche gli impianti di questo tipo (EPIC – Verichip, Medical device – Wikipedia, the free encyclopedia). La stessa cosa si evince dall’ultimo tuo link, dove dispositivi del tipo “Implantable Radiofrequency Transponder System” vengono identificati come soggetti ai controlli previsti per quelli di classe II.
Cioè, per quel che ho capito l’autorizzazione all’uso sanitario (facoltativo, come scrivi: di fatto però anche “consigliato” per i vantaggi connessi all’uso per determinate patologie) unitamente all’attestazione di non pericolosità (alcuni scienziati dissentono sul punto) di questi dispositivi, che comunque sono del tipo Rfid, è già stata rilasciata dalla FDA nel 2004.
Nell’ambito della recente riforma, con la H.R.3200 (Luglio 2009) si era poi appunto prevista la creazione di un registro nel quale inserire anche l’elenco di tutti coloro che, sempre per ragioni sanitarie, abbiano fatto ricorso alla tecnologia in esame: registro ovviamente da tenere aggiornato anche per il futuro.
La H.R.3200 (e forse anche altre proposte di legge poi accantonate) sono poi confluite in un nuovo testo riscritto, quello approvato con la H.R.3590, dove però non pare più esserci riferimento a questo registro né alla classe generica di dispositivi identificati come impiantabili.
Però in due altre (proposte di ?) leggi – la H.R.3962 (Ottobre 2009) e la H.R.4872 (Marzo 2010) – il richiamo al registro nazionale, con le stesse classi di dispositivi elencate nella H.R.3200, è comunque presente (nella seconda, da fine pag.1013: cliccare su entrambe per il link).
Si tratta di un’ulteriore proposta accantonata o di un diverso, separato testo definitivamente approvato?
Per quel che ho capito io, la H.R.4872 (forse ciò si può ricavare direttamente anche dal mero riferimento numerico) è successiva e diversa, perciò quel che è uscito dalla porta H.R.3200 sembra essere rientrato dalla finestra:http://thomas.loc.gov/cgi-bin/bdquery/z?d111:H.R.4872
Di sicuro si tratta di un “semplice” registro e non vengono previsti obblighi di impianto come indicato nell’articolo postato da Dalailama, però si tratta comunque di un passettino in avanti, a prescindere dall’idea che si abbia sull’uso di questa tecnologia: prima – nel 2004 – si è autorizzato infatti l’uso a fini sanitari dei microchips sottocutanei e si è affermata la loro non pericolosità per la salute (questo a livello della Fda: PI: Chip sottopelle per i pazienti USA), ora si concede ad essi una veste legislativa formale con la previsione di un registro nazionale, cioè una elencazione – per fini di sicurezza e di verifica dell’efficacia a livello medico, queste le motivazioni – di coloro che effettivamente hanno “beneficiato” specificatamente (all’interno della cerchia più ampia dei dispositivi di Classe II cui si applica la suddetta registrazione) di questa tecnologia nei circa 7 anni trascorsi dalla data del provvedimento di approvazione da parte della Fda
Infatti on line si possono trovare diversi articoli sull’”evoluzione” che c’è stata negli USA relativamente a questa tecnologia e al tipo di patologie o situazioni in riferimento alle quali è stata progressivamente testata, autorizzata o richiesta l’introduzione …
Ad esempio:
- negli ultimi anni si è pensato di introdurlo anche per monitorare lo stato dei diabetici (2006): I chip sottopelle misureranno il diabete;
- in tema di sicurezza, Scott Silverman, presidente del cda della Verichip propose nel 2006 di utilizzare chips Rfid per il controllo dei flussi migratori: ADUC – Immigrazione – Notizia – USA – Usa. Presidente di VeriChip propone di istallare chip sugli immigrati;
- nel 2007 però 3 Stati americani (California, oltre a South Dakota e Wisconsin che aveano già deliberato precedentemente) individuarono una “normativa che tutela dall’impianto obbligatorio di chip sottopelle” (eh già, perché fuori dal contesto sanitario, sempre sulla base del fatto che l’Fda ha previsto nel 2004 la non pericolosità del dispositivo, vi era il “timore elevato che privati datori di lavoro lo rendessero obbligatorio per i proprio dipendenti”: quindi si presume che negli altri stati la cosa sia tuttora possibile);
- nel 2008 una nuova “campagna di marketing diretta a tutte le persone che vogliono impiantarsi un tag Rfid” (forse perché fino a quel momento in pochi vi avevano fatto ricorso)
- sempre nel 2008 parte un progetto di ricerca del dipartimento di difesa Usa per inserire tali microchips nel cranio dei soldati con lo scopo di “segnalare costantemente il loro stato di salute”… GNOSIS – Rivista Italiana di Intelligence
Fuori dagli Usa è poi assai curioso il caso di uno scienziato saudita che in Germania ha chiesto nel 2009 di vedersi riconosciuto un brevetto (poi negato dal competente ufficio di Monaco perché contro legge) per un microchip Rfid che, in una delle due varianti proposte dall’inventore, includeva “una capsula di cianuro da rilasciare a comando nell’organismo dell’impiantato”
“Recentemente il numero delle persone ricercate dalle forze dell’ordine è aumentato a dismisura – ha sentenziato Alshareef – e la mia invenzione sarebbe perfetta per tracciare via satellite la posizione di criminali, terroristi, immigrati clandestini, opponenti politici e cittadini sauditi che non ritornano dai pellegrinaggi”
Qui invece la posizione tendenzialmente conservativa assunta in Italia nel 2005 dal garante della privacy (in fondo alla pagina relativamente a “Impianto sottocutaneo di microchip”) : sono attese “manovre” a livello europeo.
In ottica sanitaria, l’ultima notizia che avevo avuto modo di leggere riguardo all’uso di impianti di Rfid era questa Microchip sottopelle per vivere 120 anni – Scienza e Medicina – ANSA.it, anche se ora credo Don Verzè abbia altri pensieri per la testa…
Quest’altra bella iniziativa (rivolta ai più gggiovani e attuata in un villaggio vacanze israeliano: semplice braccialetto con microchip incorporato con cui interagire fra loro) in collaborazione con Fessbook e Coca-Colla me l’ero persa…: PI: Facebook, gradimento RFID
Si possono trovare tante altre “iniziative” e informazioni in merito, anche su vecchie discussioni del forum. Andando di questo passo (ormai questi microchips vengono utilizzati dappertutto, sono diventati una specie di moda fra i giovani e si moltiplicano anche le iniziative per usi umani sulla base di una lunga serie di vantaggi pubblicizzati), se davvero ci fosse del marcio, l’imposizione e l’obbligatorietà sarebbero proprio superflue, almeno per ora…"
http://partitoviola.wordpress.com/2011/12/17/leggi-speciali-usa-e-microchip-rfid/
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Da seguire ..
Nota della curatrice: sembra che il progetto HR 3200 non sia passato, ma che anche nel progetto HR 3590, quello approvato, si faccia riferimento al RFID.
remixxworld.blogspot.com
Bisognerebbe controllare se ci sono state ulteriori modifiche del progetto .
Vedere anche: futurepredictions.com
Da una ricerca:
" .. la legge H.R.3200 pare non sia stata più approvata nell’ambito della riforma sanitaria americana, così come è vero il fatto che non è previsto nessun un obbligo di farsi impiantare un microchip. E’ però anche vero che la H.R.3200 si riferiva pure ai dispositivi con tecnologia Rfid oggetto di impianto in precedenza, non solo ai pacemakers: la “classe II” di dispositivi medici cui si fa riferimento nella prima parte che hai riportato ricomprende infatti (fra i tanti) anche gli impianti di questo tipo (EPIC – Verichip, Medical device – Wikipedia, the free encyclopedia). La stessa cosa si evince dall’ultimo tuo link, dove dispositivi del tipo “Implantable Radiofrequency Transponder System” vengono identificati come soggetti ai controlli previsti per quelli di classe II.
Cioè, per quel che ho capito l’autorizzazione all’uso sanitario (facoltativo, come scrivi: di fatto però anche “consigliato” per i vantaggi connessi all’uso per determinate patologie) unitamente all’attestazione di non pericolosità (alcuni scienziati dissentono sul punto) di questi dispositivi, che comunque sono del tipo Rfid, è già stata rilasciata dalla FDA nel 2004.
Nell’ambito della recente riforma, con la H.R.3200 (Luglio 2009) si era poi appunto prevista la creazione di un registro nel quale inserire anche l’elenco di tutti coloro che, sempre per ragioni sanitarie, abbiano fatto ricorso alla tecnologia in esame: registro ovviamente da tenere aggiornato anche per il futuro.
La H.R.3200 (e forse anche altre proposte di legge poi accantonate) sono poi confluite in un nuovo testo riscritto, quello approvato con la H.R.3590, dove però non pare più esserci riferimento a questo registro né alla classe generica di dispositivi identificati come impiantabili.
Però in due altre (proposte di ?) leggi – la H.R.3962 (Ottobre 2009) e la H.R.4872 (Marzo 2010) – il richiamo al registro nazionale, con le stesse classi di dispositivi elencate nella H.R.3200, è comunque presente (nella seconda, da fine pag.1013: cliccare su entrambe per il link).
Si tratta di un’ulteriore proposta accantonata o di un diverso, separato testo definitivamente approvato?
Per quel che ho capito io, la H.R.4872 (forse ciò si può ricavare direttamente anche dal mero riferimento numerico) è successiva e diversa, perciò quel che è uscito dalla porta H.R.3200 sembra essere rientrato dalla finestra:http://thomas.loc.gov/cgi-bin/bdquery/z?d111:H.R.4872
Di sicuro si tratta di un “semplice” registro e non vengono previsti obblighi di impianto come indicato nell’articolo postato da Dalailama, però si tratta comunque di un passettino in avanti, a prescindere dall’idea che si abbia sull’uso di questa tecnologia: prima – nel 2004 – si è autorizzato infatti l’uso a fini sanitari dei microchips sottocutanei e si è affermata la loro non pericolosità per la salute (questo a livello della Fda: PI: Chip sottopelle per i pazienti USA), ora si concede ad essi una veste legislativa formale con la previsione di un registro nazionale, cioè una elencazione – per fini di sicurezza e di verifica dell’efficacia a livello medico, queste le motivazioni – di coloro che effettivamente hanno “beneficiato” specificatamente (all’interno della cerchia più ampia dei dispositivi di Classe II cui si applica la suddetta registrazione) di questa tecnologia nei circa 7 anni trascorsi dalla data del provvedimento di approvazione da parte della Fda
Infatti on line si possono trovare diversi articoli sull’”evoluzione” che c’è stata negli USA relativamente a questa tecnologia e al tipo di patologie o situazioni in riferimento alle quali è stata progressivamente testata, autorizzata o richiesta l’introduzione …
Ad esempio:
- negli ultimi anni si è pensato di introdurlo anche per monitorare lo stato dei diabetici (2006): I chip sottopelle misureranno il diabete;
- in tema di sicurezza, Scott Silverman, presidente del cda della Verichip propose nel 2006 di utilizzare chips Rfid per il controllo dei flussi migratori: ADUC – Immigrazione – Notizia – USA – Usa. Presidente di VeriChip propone di istallare chip sugli immigrati;
- nel 2007 però 3 Stati americani (California, oltre a South Dakota e Wisconsin che aveano già deliberato precedentemente) individuarono una “normativa che tutela dall’impianto obbligatorio di chip sottopelle” (eh già, perché fuori dal contesto sanitario, sempre sulla base del fatto che l’Fda ha previsto nel 2004 la non pericolosità del dispositivo, vi era il “timore elevato che privati datori di lavoro lo rendessero obbligatorio per i proprio dipendenti”: quindi si presume che negli altri stati la cosa sia tuttora possibile);
- nel 2008 una nuova “campagna di marketing diretta a tutte le persone che vogliono impiantarsi un tag Rfid” (forse perché fino a quel momento in pochi vi avevano fatto ricorso)
- sempre nel 2008 parte un progetto di ricerca del dipartimento di difesa Usa per inserire tali microchips nel cranio dei soldati con lo scopo di “segnalare costantemente il loro stato di salute”… GNOSIS – Rivista Italiana di Intelligence
Fuori dagli Usa è poi assai curioso il caso di uno scienziato saudita che in Germania ha chiesto nel 2009 di vedersi riconosciuto un brevetto (poi negato dal competente ufficio di Monaco perché contro legge) per un microchip Rfid che, in una delle due varianti proposte dall’inventore, includeva “una capsula di cianuro da rilasciare a comando nell’organismo dell’impiantato”
“Recentemente il numero delle persone ricercate dalle forze dell’ordine è aumentato a dismisura – ha sentenziato Alshareef – e la mia invenzione sarebbe perfetta per tracciare via satellite la posizione di criminali, terroristi, immigrati clandestini, opponenti politici e cittadini sauditi che non ritornano dai pellegrinaggi”
Qui invece la posizione tendenzialmente conservativa assunta in Italia nel 2005 dal garante della privacy (in fondo alla pagina relativamente a “Impianto sottocutaneo di microchip”) : sono attese “manovre” a livello europeo.
In ottica sanitaria, l’ultima notizia che avevo avuto modo di leggere riguardo all’uso di impianti di Rfid era questa Microchip sottopelle per vivere 120 anni – Scienza e Medicina – ANSA.it, anche se ora credo Don Verzè abbia altri pensieri per la testa…
Quest’altra bella iniziativa (rivolta ai più gggiovani e attuata in un villaggio vacanze israeliano: semplice braccialetto con microchip incorporato con cui interagire fra loro) in collaborazione con Fessbook e Coca-Colla me l’ero persa…: PI: Facebook, gradimento RFID
Si possono trovare tante altre “iniziative” e informazioni in merito, anche su vecchie discussioni del forum. Andando di questo passo (ormai questi microchips vengono utilizzati dappertutto, sono diventati una specie di moda fra i giovani e si moltiplicano anche le iniziative per usi umani sulla base di una lunga serie di vantaggi pubblicizzati), se davvero ci fosse del marcio, l’imposizione e l’obbligatorietà sarebbero proprio superflue, almeno per ora…"
http://partitoviola.wordpress.com/2011/12/17/leggi-speciali-usa-e-microchip-rfid/
–
Da seguire ..
bufala... gia pure sbufalata
RispondiEliminaalessandrotesio.blogspot.com/2011/08/microchip-obbligatorio-dal-2013-in-usa.html
Infatti, ho segnalato anche le correzioni e gli aggiornamenti del progetto, ma non so alla come sia stato deciso.
RispondiEliminaGrazie. :)
* alla fine come sia stato deciso ... *
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