È la versione 2.0 del sistema EIOS, l’Epidemic Intelligence from Open Sources, lanciato dall’OMS.
EIOS raccoglie e analizza informazioni estratte dal web, “aiutando quotidianamente i team di sanità pubblica a individuare e rispondere a potenziali minacce”.
Il suo aggiornamento con l’IA permette ora di agire quasi in tempo reale, migliorando l’analisi automatizzata e il rilevamento dei segnali.
“Dati migliori, analisi migliori, decisioni migliori: siamo entusiasti di lanciare EIOS 2.0“, ha dichiarato Nina Warken, Ministro federale della Salute tedesco.
Ma come funziona?...
Basta qualche articolo su un quotidiano locale che parla di un aumento dei casi di influenza per attivare l’allarme e attenzionare un funzionario dell’OMS.
A quel punto partiranno le indagini e l’Organizzazione Mondiale della Sanità potrà o meno dichiarare prontamente lo stato di emergenza.
“Insieme stiamo costruendo una comunità sanitaria globale più sicura, più connessa e meglio preparata” afferma il Commissario europeo per la Preparazione, la Gestione delle Crisi e l’Uguaglianza. “L’UE è orgogliosa di collaborare a stretto contatto con l’OMS per rafforzare il suo sistema di intelligence sulla salute pubblica, migliorare la resilienza e la prontezza.”I Ministeri della Salute e le agenzie di sanità pubblica possono inoltre utilizzare il sistema EIOS per integrare le informazioni ricevute attraverso canali formali, come laboratori e ospedali.
L’Epidemic Intelligence from Open Sources si aggiunge così all’elenco dei sistemi di sorveglianza capillari già attivi.
Una nuova forma di gestione del cittadino, che viene così tenuto d’occhio “a distanza”.
Senza contare che il sistema potrebbe non funzionare come previsto.
Già nel corso della crisi sanitaria da Covid, sistemi che tentavano di predire l’andamento dei contagi hanno generato procurato allarme.
Inoltre, scrive la ricercatrice indipendente Natasha Singer:
“mancano ad oggi ricerche rigorose sull’equilibrio fra i vantaggi, come la potenziale capacità delle piattaforme di allertare correttamente le persone alla possibile esposizione al virus, e i possibili svantaggi, come il falso allarme di esposizione, l’eccesso di test o la mancata segnalazione di persone esposte al virus”.Il tutto incorniciato dai processi di controllo sanitario, che rendono Stati e organizzazioni sovranazionali complici della massiva sorveglianza.
Fonte: www.byoblu.com
Per approfondire:
- Salute globale, l’Oms aggiorna il suo radar digitale: nasce Eios 2.0
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