- Ehi.
- Oi Dio, dimmi.
- Te la butto là.
- Cosa?
- Gesù due.
- Gesù due?
- Sì.
- Be’, mi sembra un’ottima idea. Visti i tempi.
- Ma infatti ho pensato, quale momento migliore?
- No, no, hai fatto benissimo.
- Però ho pensato pure, per evitare gli errori dell’altra volta, pianifichiamo un attimo sto giro.
- Bravo.
- Una comunicazione chiara, precisa.
- Una roba inequivocabile.
- Esatto. No guerra, tutti fratelli, pace, amatevi.
- Secca.
- Perfetto, io ve lo rimanderei palestinese.
- Eh no.
- No?
- Ma no, sarebbe un autogol comunicativo clamoroso. E quanto ti dura? Mezza giornata? ...
- Oi Dio, dimmi.
- Te la butto là.
- Cosa?
- Gesù due.
- Gesù due?
- Sì.
- Be’, mi sembra un’ottima idea. Visti i tempi.
- Ma infatti ho pensato, quale momento migliore?
- No, no, hai fatto benissimo.
- Però ho pensato pure, per evitare gli errori dell’altra volta, pianifichiamo un attimo sto giro.
- Bravo.
- Una comunicazione chiara, precisa.
- Una roba inequivocabile.
- Esatto. No guerra, tutti fratelli, pace, amatevi.
- Secca.
- Perfetto, io ve lo rimanderei palestinese.
- Eh no.
- No?
- Ma no, sarebbe un autogol comunicativo clamoroso. E quanto ti dura? Mezza giornata? ...
- Dici?
- Eh be’, non fa manco in tempo a mettermi i dentini. A meno che non lo mandi col fattore rigenerante di Wolverine…
- Ebreo, allora.
- Ecco, quello è un altro problema.
- Perché?
- Fidati, non è il momento migliore. Rischierebbe di passare il messaggio sbagliato. Guarda, mandalo neutro sto giro. Mandalo beige.
- Beige, dici…
- Beige chiaro se riesci.
- Però lo teniamo povero.
- No, povero non te lo ascolta nessuno.
- Non me lo ascoltano?
- Sotto un certo reddito, no.
- Ma è un po’ il core business sta cosa della povertà.
- Mi rendo conto, però è passato il tempo dei sandali.
- Lo faccio professionista.
- Cioè?
- Uno che nel suo settore è rispettato, stimato, uno che ha voce in capitolo, che ha studiato tantissimo la questione e che quindi sa entrare nel merito con chiarezza e competenza.
- Eh, ma manco così te lo ascoltano.
- Dici?
- Per forza. Ricordati quali sono le priorità.
- Dev’essere ascoltato e deve campare possibilmente oltre i 33 anni.
- Perfetto. Quindi?
- Lo faccio donna.
- Ma allora mi pigli per il culo!
- Perché?
- Donna! A sto punto un mimo con una cintura esplosiva!
- Ma non incazzarti.
- Ma sì che mi incazzo. Per forza! Non la prendi sul serio!
- La prendo sul serio, giuro.
- E non mi pare!
- Quindi niente donna, niente povero, niente professionista, niente palestinese, niente ebreo.
- Bene. Bravo.
- Ho una mezza idea. Però non arrabbiarti.
- Se dici così mi viene il dubbio che sia una cazzata.
- No, no. Ho pensato, cambiamo le carte in tavola.
- Okay.
- Rivoluzioniamo tutto. Non umano.
- Okay…
- Orso.
- Dio…
- Cosa?
- No, non avevo finito, stavo bestemmiando.
- Ma perché?
- Allora, proviamo a ragionare. Orso. Okay. È meglio di donna, eh.
- Lo vedi?
- Perché almeno se muore l’orso un pochino empatizzano. Però ancora non ci siamo. Continui a elencarmi roba con una possibilità di sopravvivere miserabile. Tu hai bisogno di una figura capace di conquistare cuori e menti, di richiamare l’attenzione collettiva, di convincerli della bontà delle sue idee.
- Forse…
- Cosa?
- Forse ho una proposta.
- Sentiamo.
- Però non sono sicuro…
- Eddai, stiamo facendo brainstorming. Dimmi.
- Infantile. Narcisista. Egoriferito. Forte coi deboli e debole coi forti. Volgare, sguaiato, ostile a ogni forma di poesia, profondamente limitato nel pensiero, nella creatività, nell’ispirazione, privo di autoironia, di bellezza, di stile. Misogino, razzista, sguaiato, incapace di mettersi nei panni degli altri, vive l’empatia come un morbo, la fragilità come una debolezza. Parla in maiuscolo, sputa superlativi, è vendicativo, profondamente squallido, immorale, forse sociopatico. Totalmente immune alla vergogna surfa sull’apice della Dunning-Kruger ignaro dei danni che provoca a tutte le persone che lo circondano. Odora di fast food in fiamme, di colonia di bassa lega, di fine dei tempi. Parla per slogan, infierisce su chi è a terra, mente, tradisce, umilia, abusa mentre considera la verità un ostacolo e la ricchezza l’unico metro di giudizio per l’umanità. Pensa di potersi comprare la morte e mentre posticipa l’inevitabile cerca di arraffare tutto quello che può dalla vita, con un solo unico, e neppure troppo nascosto obiettivo: lasciare il mondo peggiore di come l’ha trovato illudendo chiunque creda in lui di poter fare lo stesso.
- Ma è perfetto.
- Dici?
- Dio, davvero. Perfetto. Questo te lo ascoltano.
- Ottimo.
- E ho un’altra bella notizia.
- Cosa?



Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.