In questi giorni si è parlato delle colonne di fumo degli incendi boschivi canadesi che hanno raggiunto l’Europa, seguite immediatamente da nubi di sabbia provenienti dal Sahara.
Allo stesso tempo, abbiamo le proposte degli artificieri del clima, che da 50 anni parlano di voler spargere zolfo ad alta quota per manipolare il clima.
Sorgono inevitabilmente molte domande.
Iniezione vicino alla stratosfera riduce al minimo gli effetti collaterali stratosferici dell’intervento climatico basato sullo zolfo
Pengfei Yu, Yifeng Peng, Karen H. Rosenlof, Ru-Shan Gao, Robert W. Portmann, Martin Ross, Eric Ray, Jianchun Bian, Simone Tilmes, e Owen B. Toon
Abstract.
L’iniezione di aerosol stratosferico (SAI) utilizzando zolfo raffredda il pianeta riflettendo la luce solare nello spazio.
L’SAI tradizionale, con un tasso di iniezione di 10 Tg/anno di biossido di zolfo a 25 km, accumula aerosol nella bassa stratosfera tropicale, causando un riscaldamento di 6 K nella bassa stratosfera tropicale che influisce sul valore di ingresso del vapore acqueo stratosferico e sulla posizione dei getti atmosferici.
Questo approccio potrebbe anche ritardare il recupero dell’ozono totale in colonna (TCO) antartico di ottobre ai valori degli anni ’80 di 25-55 anni.
Proponiamo un nuovo approccio SAI con iniezione di zolfo a 50 km (SAI50) che riduce significativamente questi impatti negativi. In SAI50, la circolazione meridionale media vicino alla stratosfera trasporta rapidamente gli aerosol verso latitudini medio-alte, prevenendone l’accumulo nella bassa stratosfera tropicale. Questo approccio riduce il riscaldamento stratosferico tropicale a 3 K e accorcia il ritardo nel recupero dell’ozono antartico a 5 anni. Inoltre, SAI50 dimostra una maggiore efficienza di raffreddamento, aumentando il raffreddamento della superficie globale e polare rispettivamente del 22% e del 40%.
Di conseguenza, SAI50 preserva il 20% in più di ghiaccio marino artico di settembre rispetto all’SAI a quote inferiori. Questi risultati suggeriscono che SAI50 potrebbe offrire un approccio più efficace e meno invasivo all’intervento climatico.
Come citare. Yu, P., Peng, Y., Rosenlof, K. H., Gao, R.-S., Portmann, R. W., Ross, M., Ray, E., Bian, J., Tilmes, S., e Toon, O. B.: Iniezione vicino alla stratosfera riduce al minimo gli effetti collaterali stratosferici dell’intervento climatico basato sullo zolfo, EGUsphere [preprint].
Lo studio: egusphere.copernicus.org
Fonte: www.nogeoingegneria.com
Come citare. Yu, P., Peng, Y., Rosenlof, K. H., Gao, R.-S., Portmann, R. W., Ross, M., Ray, E., Bian, J., Tilmes, S., e Toon, O. B.: Iniezione vicino alla stratosfera riduce al minimo gli effetti collaterali stratosferici dell’intervento climatico basato sullo zolfo, EGUsphere [preprint].
Lo studio: egusphere.copernicus.org
Fonte: www.nogeoingegneria.com
Biossido di zolfo cos'è esattamente?
Gli ossidi di zolfo presenti in atmosfera sono composti principalmente da anidride solforosa o biossido di zolfo (SO2) e anidride solforica (SO3).
La SO2 è un gas incolore e irritante, è uno degli inquinanti atmosferici tra i più aggressivi e pericolosi.
Il biossido di zolfo (SO2) è l'inquinante primario più importante e scaturisce principalmente dall'ossidazione dello zolfo nei processi di combustione di carbone, petrolio e gasolio. Il 90% della produzione è di origine umana ed è per lo più concentrata nei Paesi più industrializzati.
L'ossidazione dell'anidride solforosa produce SO3 che, reagendo con l'acqua, genera acido solforico, principale responsabile delle piogge acide.
Origine
Le emissioni più rilevanti di SO2 sono originate dalla combustione di carbone fossile e petrolio greggio per il riscaldamento domestico, la produzione industriale e quella di energia da parte delle centrali termoelettriche. Altre fonti sono la lavorazione di materie plastiche, la desolforazione dei gas naturali e l'incenerimento dei rifiuti. Più contenuta invece l'emissione dovuta al traffico veicolare e notevolmente ridotta negli ultimi anni grazie al miglioramento dei combustibili da trazione. Inoltre, la diffusione del metano per il riscaldamento ha ulteriormente ridotto l'emissione degli ossidi di zolfo dovuti la riscaldamento.
Effetti sull'uomo e sull'ambiente
L'esposizione prolungata al biossido di zolfo determina effetti a carico dell'apparato respiratorio come tracheiti, bronchiti, polmoniti.
In atmosfera l' SO2 contribuisce all'acidificazione delle precipitazioni, con effetti tossici sui vegetali, acidificazione dei corpi idrici e impatto sulla vita acquatica. A basse concentrazioni provoca un rallentamento della crescita dei vegetali, mentre a dosi più elevate genera alterazioni fisiologiche tali da portare le piante alla morte. Le precipitazioni acide, infine, possono avere effetti corrosivi su diverse tipologie di materiali.
Limiti Livelli di concentrazione stabiliti dal D.lgs. 155/2010




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