domenica 4 febbraio 2024

Il mio ricordo di Gaspare De Lama


 di Sabrina Pieragostini 

Gaspare De Lama non è più tra noi. 
L’ultimo, grande protagonista dell’incredibile Caso Amicizia si è spento serenamente, alla veneranda età di 102 anni. 

Una vita lunga, la sua, e a dir poco straordinaria, segnata per sempre da quell’ incontro avvenuto all’inizio degli Anni Sessanta del secolo scorso con Bruno Sammaciccia. 

Fu l’amico pescarese a introdurlo in quel circolo ristretto e per molto tempo rimasto segreto di persone che pensavano di essere in contatto con Esseri provenienti da altri mondi o da altre dimensioni: gli Akrij, noti anche come W56 o semplicemente come “Gli Amici”. 

Una delle vicende più assurde e controverse della storia della moderna ufologia ...


Avevo conosciuto Gaspare e la moglie Mirella nel 2012, per un’intervista video confluita in due puntate speciali della rubrica tv Extremamente e pubblicata  poi anche sul blog e sulla rivista Panorama. 

Mi avevano accolto in casa loro - un angolo di paradiso affacciato sul lago, in un paesino in provincia di Lecco - come se mi avessero sempre conosciuto, con una semplicità e una umanità rare. 
La storia che entrambi raccontavano era pazzesca, illogica, impossibile. 

E quell’uomo - all’epoca già molto anziano, che pure ricordava con grande lucidità e precisione tutti i dettagli - era il primo a dirsi incredulo e stupito di quanto aveva vissuto. Ma non aveva dubbi, era successo veramente e quell’esperienza durata alcuni intensissimi anni lo aveva cambiato per sempre. 

Ascoltandolo parlare e guardandolo negli occhi, non ho mai dubitato della sua sincerità. 
Non avevo e non ho tuttora spiegazioni logiche, ma sono sempre stata certa della sua buona fede.

Una delle foto scattate da Lama negli anni sessanta

Gaspare era buono, generoso, tollerante. L’adesione al buddismo e agli insegnamenti del maestro Osho lo avevano aiutato prima ad accettare il peso del silenzio (mantenuto per decenni) e poi delle maldicenze. 

Quando è uscito allo scoperto rivelando la sua partecipazione al Caso Amicizia,  De Lama è stato attaccato, insultato, deriso soprattutto da esponenti del mondo della ricerca alternativa, che lo hanno additato o come un bugiardo spregiudicato o come uno sciocco, che si era fatto fregare e manipolare. 
Con amarezza, un giorno Gaspare mi aveva confessato di aver consegnato a una persona che riteneva fidata, appartenente a un noto gruppo ufologico, quasi tutto il materiale fotografico che conservava in casa. Tutto sparito, insieme al sedicente amico che da allora non si era fatto più trovare e che in seguito non ha fatto altro che screditare il racconto di Gaspare e di sua moglie. 
Ma lui, anziché arrabbiarsi e pretendere legittimamente la restituzione dei suoi preziosi ricordi, aveva preferito lasciar perdere: il rancore non gli apparteneva.

(Foto: Sabrina Agostini con Gaspare nel 2018 a Figli delle Stelle)

Negli anni, sono sempre rimasta in contatto con lui, l’ho invitato ai miei convegni, sono stata ospite a casa sua. Abbiamo condiviso risate e delusioni, timori e speranze. Sono centinaia i ricordi che si affollano nella mia mente. 
Molti sono strettamente personali e non li condividerò. 

Di lui mi sorprendeva la tenuta fisica - saliva  la scala di casa due gradini alla volta - e soprattutto l’acutezza della sua mente. 
Fino all’ultimo, è stato un uomo brillante, dall’eloquio facile, dotato di un innato senso dell’umorismo: ogni volta che ci sentivamo al telefono, per prendermi in giro, mi diceva: «Ma sei quella giornalista bassa, bruttina e antipatica?” e si metteva a ridere. 
E quando gli chiedevo perché i W56 avessero scelto proprio lui tra miliardi di esseri umani, scherzando rispondeva: «Perché io facevo il musicista e poi il pittore, non lavoravo sul serio e avevo tanto tempo libero!».

Era anche un tipo esternamente curioso e leggeva di tutto sull’argomento che più gli stava a cuore - l’evoluzione dell’umanità verso un livello superiore di coscienza - sul quale mi dava costanti aggiornamenti.  
Gaspare De Lama aveva un’agenda fitta di appuntamenti, tutti giorni riceveva visite perché la sua casa era diventata un approdo sicuro per tutti coloro che sperimentavano esperienze strane e particolari: si rivolgevano a lui per trovare un senso. Mi diceva che il numero di persone in contatto con entità non umane stava crescendo vertiginosamente. 
E questo lo rincuorava, gli dava speranza nel futuro.

Un altro UFO fotografato da Gaspare De Lama

In una delle nostre ultime chiacchierate telefoniche, mi aveva detto: 

«Mi vengono a trovare tanti giovani, di tutti i ceti sociali, che canalizzano. Mai successo in passato. Hanno messaggi profondi, spirituali. Tutto mi fa pensare che siamo davvero vicini a una svolta, che gli ostacoli sul nostro cammino sono stati quasi tutti rimossi. Certo, il male esiste ancora, ma a livello galattico - mi hanno detto - il bene ha vinto la sua lotta. 
Sulla Terra gli effetti tarderanno a mostrarsi, perché i Fratelli ancora non si fidano troppo di noi, ma quando saremo pronti, moralmente e tecnologicamente, faremo anche noi un salto nella Quinta Dimensione. 
Ci saranno molte tribolazioni, tuttavia quando saremo ascesi nel percorso evolutivo assaporeremo tutti i dolci frutti della Quinta Dimensione, inclusi quei poteri che adesso definiamo paranormali: potremo comunicare con tutti gli esseri viventi telepaticamente. Non so come accadrà, se ci sarà una manifestazione a livello globale, né quando accadrà, anche se personalmente credo che ci vorranno ancora pochi anni. 
Sono ottimista, perché i W56 ripetevano sempre che l’ottimismo smuove energie enormi. Sono fiducioso, il cambiamento avverrà. Io lo vedrò dall’altra dimensione, ma lo vedrò comunque».  

Ciao caro Gaspare, mi mancherai.

Fonte: www.extremamente.it

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